Osservatorio Parlamentare

 

Interrogazioni al Ministro della Giustizia (Camera dei Deputati)

 

On. Bolognesi e Susini – 23.9.2004 (Gravi disagi nel carcere di Livorno)

 

Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:

da tempo nella casa circondariale, Le Sughere di Livorno, emergono alcune difficoltà di gestione e si lamentano gravi mancanze. Negli ultimi mesi si sono verificati tre suicidi ed altri gravi atti di autolesionismo da parte dei detenuti. Inoltre il carcere di Livorno, costruito oltre 20 anni fa, presenta evidenti problemi di carattere strutturale e carenze sotto il profilo assistenziale;

concepito in un’ottica di massima sicurezza, il carcere è dotato sotto il profilo della video sorveglianza e delle misure di restrizione, ma registra gravi carenze nell’agibilità della struttura a causa dell’usura, degli agenti atmosferici e della vicinanza del mare;

in particolare l’agibilità è minata dall’acqua piovana che penetra all’interno delle celle, da finestre costruite erroneamente in ferro e ormai corrose in maniera irreversibile, così come da un impianto elettrico deficitario che rende l’ambiente interno poco luminoso e le celle praticamente buie per gran parte delle giornata;

la mancanza di manutenzione e di attrezzature all’aperto impedisce un’attività sportiva e ricreativa adeguata;

si registra una grave carenza di personale che incide sulla funzionalità del carcere stesso, in particolare nell’ambito della custodia femminile. Questa lacuna obbliga le detenute ad optare tra l’ora d’aria e l’espletamento della pulizia personale, e ancora depotenzia le attività di rieducazione e di socializzazione;

si lamentano carenze per quanto riguarda le figure professionali di educatori e di assistenti sociali ed una troppa ridotta attività lavorativa;

date le caratteristiche di sicurezza, afferiscono a Livorno detenuti di diversa problematicità e tale commissione rende più difficile il governo del carcere stesso e la costruzione di percorsi rieducativi;

se non ritenga urgente provvedere a ripristinare l’agibilità strutturale del carcere, invaso attraverso gli infissi dall’acqua piovana, tramite un finanziamento straordinario che affronti almeno i problemi più gravi -:

se non ritenga necessario dotare il carcere di strumenti tesi a migliorare la qualità della vita dei detenuti, in modo da prevenire i gravi episodi di autolesionismo che si sono verificati con un ritmo preoccupante;

se non ritenga urgente dotare la struttura di adeguato personale qualificato, sia dal punto di vista numerico che professionale, in particolare di agenti, educatori e assistenti sociali.

 

 

Precedente Home Su Successiva