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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 6 settembre 2025
di Diego Mazzola
L’Unità, 6 settembre 2025 La Storia ci conferma che la Legalità non è il Diritto e che è dovere della politica fare in modo che la Legalità garantisca il rispetto del Diritto, quello degli animali e quello delle persone. C’è un aspetto della questione che sconvolge gli osservatori del settore Giustizia. Sto parlando della frenesia e della logica del processo e della conseguente smania di punire. Non ci vuole un genio per comprendere quanto sia inutile, violento e controproducente imbastire un processo per “giudicare”, ad esempio, il comportamento di quella povera donna, tra l’altro studentessa universitaria, che in gran segreto dal proprio fidanzato e dalla famiglia sia riuscita a portare a termine ben due gravidanze e che abbia soppresso la vita di quelle sue due creature, disperatamente sepolte in un terreno vicino a casa.
di Simona Musco
Il Dubbio, 6 settembre 2025 La Costituzione come guida morale e giuridica. “Il principio di umanità non è solo valore etico ma fondamento giuridico primario: secondo l’articolo 27 della Costituzione, la pena deve essere rieducativa, mai vendicativa”. “La detenzione non riguarda solo il condannato: intere famiglie, soprattutto i figli minori, soggetti particolarmente vulnerabili, subiscono le ricadute del carcere. Ignorarlo significa perpetuare una pena disumanizzante e sociale, con effetti duraturi e generazionali”.
di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 6 settembre 2025 Meloni metterà tutto sul banco in vista del referendum sulle “carriere”, soprattutto a livello di comunicazione. Non è solo un valzer di nomi, quello che attraversa i corridoi di Palazzo Chigi. È l’apertura di un cantiere politico in piena regola. Giorgia Meloni ragiona da settimane su una casella chiave: il portavoce. Ma non una figura istituzionale. Piuttosto uno “spin doctor” che, più che prestare la voce, sappia costruire la narrazione del governo in vista della madre di tutte le battaglie: il referendum sulla separazione delle carriere, previsto per la primavera del 2026.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 6 settembre 2025 Il penalista Cristiano Cupelli: “Solo buon senso. Basta con la caccia al colpevole a tutti i costi. Un medico sereno tutela di più il paziente”.Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via a quello che è stato definito per semplicità “scudo penale” per i medici, che saranno perseguibili solo in caso di “colpa grave” qualora la riforma ricevesse il placet da Camera e Senato. Secondo il professore e avvocato Cristiano Cupelli, ordinario di diritto penale presso l’Università di Roma Tor Vergata, “se, come è auspicabile, il Parlamento darà il via libera alla riforma, si offrirà un importante contributo per rasserenare il clima in cui i medici quotidianamente sono chiamati a operare”.
di Daniele Trabucco*
bellunopress.it, 6 settembre 2025 Il cosiddetto “scudo penale dei medici”, approvato dal Consiglio dei Ministri nell’ambito del disegno di legge di delegazione inerente alla riforma delle professioni sanitarie, introduce modifiche rilevanti al regime della responsabilità sanitaria. Esso prevede l’introduzione di un nuovo art. 590-sexies c.p., secondo cui il personale sanitario risponde penalmente solo nei casi di colpa grave, purché la condotta sia stata posta in essere nel rispetto delle linee guida o delle buone pratiche clinico-assistenziali, e di un nuovo art. 590-septies, che elenca parametri di valutazione della colpa (scarsità di risorse, carenze organizzative non evitabili, urgenze e incertezze scientifiche).
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 6 settembre 2025 Il rinvio pregiudiziale della Cassazione sospetta l’incostituzionalità della privazione della libertà del richiedente asilo presso il Cpr nel lasso di tempo di 48 ore tra scadenza del primo provvedimento e l’adozione del successivo. Sotto la lente della Consulta la nuova norma che consente di mantenere ristretto presso i Centri di permanenza per il rimpatrio lo straniero - colpito da provvedimento di espulsione non ancora eseguito - quando venuto a scadenza il primo provvedimento di trattenimento il Legislatore ne ha previsto l’ultrattività di 48 ore fino all’adozione di altro provvedimento del questore di uguale contenuto che sarà poi normalmente oggetto di convalida nelle ulteriori successive 48 ore.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 6 settembre 2025 La Terza sezione civile, ordinanza n. 24588 depositata oggi, ha chiesto se il presupposto è che siano stati previamente esperiti tutti i rimedi previsti dall’ordinamento. Va alle Sezioni unite la risarcibilità della illegittima proroga del trattenimento dello straniero entrato illegalmente in Italia nei Cie. La Terza sezione civile, ordinanza n. 24588 depositata oggi, ha infatti rinviato al massimo consesso la specifica questione se “il presupposto per potersi configurare un obbligo risarcitorio è che siano stati previamente esperiti tutti i rimedi che l’ordinamento appresta avverso il provvedimento giurisdizionale che si assume foriero di danni”. Per la Suprema corte sul punto “non constano precedenti nella giurisprudenza unionale, né risultano specifici precedenti di legittimità”, inoltre la stessa presenta un “chiaro ...
di Marco Carta
La Repubblica, 6 settembre 2025 Ancora un suicidio nel carcere di Rebibbia. La scorsa notte una detenuta italiana di 52 anni si è tolta la vita nel reparto femminile del penitenziario romano. A trovare il corpo senza vita nella cella sono stati gli agenti della polizia penitenziaria. La donna, Daniela Zucconelli, era seguita dall’ufficio del Garante dei detenuti di Roma. “Era una persona che conoscevamo bene - spiega la garante Valentina Calderone - Le avevamo rinnovato i documenti e attivato le pratiche per la pensione di invalidità. Eravamo riusciti a completare tutto e aspettavamo la valutazione dell’Inps”. Non è ancora chiaro cosa l’abbia spinta al gesto estremo. “Questa vicenda della pensione l’aveva preoccupata - aggiunge Calderone - ma pensavamo che fosse più serena. Oggi pomeriggio andrò al settore femminile di Rebibbia per ...
di Luna Casarotti*
napolimonitor.it, 6 settembre 2025 All’alba del 19 maggio scorso, tra le 4:30 e le 6:09, nella cella 214 del padiglione B del carcere torinese Lorusso e Cutugno, Hamid Badoui si tolse i lacci delle scarpe e li legò al collo. In quell’istituto i lacci vengono ritirati solo ai detenuti classificati come “ad alto rischio suicidario”. Hamid non era tra loro, e quei lacci, apparentemente un dettaglio, divennero una condanna. Passarono ventidue lunghissimi minuti prima che qualcuno aprisse la porta: ventidue minuti in cui rimase solo, avvolto da un silenzio che lo soffocava. Quando gli agenti entrarono, alle 6:31, per lui non c’era più tempo.
di Viviana De Vita
Il Mattino, 6 settembre 2025 Secondo i periti, la “macchina sanitaria” del carcere ha attuato la procedura corretta. Nessun responsabile per la morte di Renato Castagno, il 37enne di Mariconda spirato lo scorso marzo in seguito a un malore accusato nel carcere di Fuorni. È la tesi del sostituto procuratore Morris Saba che ha chiesto l’archiviazione per le due dottoresse indagate per le quali era ipotizzato l’omicidio colposo e la responsabilità colposa per morte in ambito sanitario: C.B., 31 anni di Sarno, medico di turno finita sul registro degli indagati per aver gestito l’emergenza e le concitate fasi successive al malore, e A.D.C., 36 anni di Pellezzano, dirigente del servizio sanitario penitenziario. La richiesta della Procura si fonda sulla relazione dei medici legali De Caro, Mastrangelo e Iorio che, nelle conclusioni e sulla base dell’esame ...
di Giuseppe Legato
La Stampa, 6 settembre 2025 Aprirà a ottobre per l’intimità dei detenuti di Piemonte e Valle d’Aosta. La protesta degli agenti: “La nostra sicurezza viene dopo il diritto degli ospiti”. È pronta la “stanza dell’affettività” all’interno del carcere Lorusso e Cutugno di Torino. La previsione di apertura è entro la fine del prossimo mese, ottobre dunque. Torino è la prima delle grandi case circondariali d’Italia - e quindi degli istituti di pena - a dotarsi di questa struttura (il Dap ha individuato anche Genova Marassi), all’interno del carcere, la cui realizzazione è divenuta nei fatti non più rinviabile dopo la pronuncia della Consulta che afferma il diritto dei detenuti ad avere la possibilità di incontri in intimità.
di Sofia Pellicciotti
Corriere di Bologna, 6 settembre 2025 Il Partito in visita al carcere minorile: “Situazione ancora complicata ma impegno degli operatori”. Nuovi fondi in arrivo per la ristrutturazione del carcere minorile di via del Pratello e della comunità educativa adiacente, dove vengono svolte le misure alternative di collocamento. L’annuncio è arrivato ieri durante la visita di una delegazione del Partito Radicale, composta da Monica Mischiatti, Gemma Gasponi, Ivan Innocenti e Fausto Forti, agli istituti penitenziari bolognesi. “L’istituto minorile è un palazzo storico, ma i locali sono fatiscenti - ha spiegato Mischiatti. I progetti, sospesi ad agosto, riprendono ora e torneremo a verificare i progressi”. I lavori partiranno nei prossimi giorni: lunedì è previsto l’avvio dell’imbiancatura delle pareti. Un primo passo per migliorare una struttura che ad oggi ospita ...
genova24.it, 6 settembre 2025 Cafiero è stato nominato con ordinanza dalla sindaca Silvia Salis, e ricoprirà il ruolo per il prossimo triennio. Marco Cafiero è un avvocato penalista, abilitato all’esercizio della professione forense presso la Corte di appello di Genova, specializzato in criminologia clinica con indirizzo sociopsicologico. Attualmente consulente e membro del Consiglio di amministrazione della cooperativa centro di solidarietà a titolo gratuito e consulente della Fondazione Centro di solidarietà Bianca Costa Bozzo Onlus e della Fict Federazione italiana comunità terapeutiche.
di Simonetta Selloni
La Nuova Sardegna, 6 settembre 2025 “È evidente che il carcere di Badu e Carros soffra di una serie di criticità dovute ad una struttura vecchia, realizzata con criteri non più adeguati. E infatti, la parte che nel 2008 è stata ristrutturata è più funzionale. Ma siamo impegnati, anche con il Provveditorato regionale, con la magistratura di sorveglianza, con la garante dei diritti dei detenuti e anche con le amministrazioni locali, a garantire le migliori condizioni previste dalla legge per le persone recluse”. Marianna Madeddu è la direttrice reggente del carcere di Badu e Carros, incarico ricevuto nel febbraio 2024, dopo la tragica scomparsa della direttrice Patrizia Incollu, avvenuta alcuni mesi prima.
cuneodice.it, 6 settembre 2025 Industriali e terzo settore insieme per dare una risposta alla piaga della recidiva. A Cuneo torna il festival Articolo 27 Expo, tra gli ospiti Brunetta e Colombo. “Quante mamme sarebbero disposte ad affidare i figli o ad assumere per attività domestiche donne che stanno scontando la pena in carcere, pur senza aver commesso reati violenti?”: la domanda che pone Giuliana Cirio - “anche a me stessa” precisa - ha il merito di rompere quella coltre di ipocrisia che sovente circonda i discorsi sul reinserimento lavorativo dei carcerati.
perugiatoday.it, 6 settembre 2025 Il carcere sempre più come una gabbia dove scontare la pena e sempre meno come luogo dove poter ricostruirsi un futuro, una professione, una seconda possibilità una volta tornati in libertà. Purtroppo i dati ufficiali, validi anche per l’Umbria, dimostrano come percorsi formativi e lavorativi siano meno rispetto al passato e quindi meno carcerati occupati in queste attività. Nel 2024, la media di detenuti impiegati in attività lavorative è del 28,4%, in calo rispetto al 32,6% del 2023. Tali criticità sono stati oggetto di un incontro tra l’assessore regionale al welfare, Fabio Barcaioli e la direttrice della Casa di Reclusione di Spoleto, Bernardina Di Mario, culminato con una visita alla struttura dove si svolgono attività a disposizione dei detenuti.
youtg.net, 6 settembre 2025 Quattro detenuti della Casa di reclusione di Oristano-Massama non potranno completare il loro corso di studi. Lo fa sapere Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che su una nota scrive: “La decisione di cancellare la classe quinta del corso di Amministrazione Finanza e Marketing dell’Istituto Tecnico Commerciale ‘Lorenzo Mossa’ per l’esiguo numero di studenti non è solo un atto discriminatorio nei confronti di persone, che non hanno alternative, ma attenta pesantemente al diritto all’istruzione e all’articolo 27 della Costituzione”, sostiene Maria Grazia Caligaris aggiungendo che “non possono essere applicati alle classi scolastiche delle carceri i criteri ministeriali già peraltro fortemente criticati in diverse realtà dell’isola dove lo spopolamento incide negativamente sul ...
di Francesco Lo Piccolo*
L’Osservatore Romano, 6 settembre 2025 Suor Livia Ciaramella da diciannove anni dedica la sua vita a chi vive dietro le sbarre. In tempi in cui la giustizia a volte smarrisce una parte fondamentale di sé, la capacità di farsi anche misericordia, ogni mattina, dal lunedì al sabato, questa religiosa dall’abito color panna e voce gentile, arriva nel carcere San Donato di Pescara alle 8 e vi rimane fino alle 17.30, spesso fino alle 18, con solo una breve pausa pranzo. Trascorre intere giornate nelle celle, nei corridoi, nella cappella sopra al teatro dell’istituto penitenziario abruzzese, in mezzo a quelli che chiama “fratelli oltre le sbarre”, offrendo sostegno spirituale, conforto, un contatto umano che spesso è l’unico possibile.
di Cristina Pastore
La Stampa, 6 settembre 2025 L’appuntamento è venerdì 19 ma per partecipare bisogna iscriversi entro martedì 9. Far conoscere la realtà del carcere, sostenere attività di rieducazione e reinserimento sociale, dare un contributo all’economia circolare, contro lo spreco e per il riuso: sono le finalità dell’evento che si terrà nella casa circondariale di Verbania la mattina di venerdì 19 settembre. È una sfilata di capi a cui i detenuti Lorenzo, Michele e Thomas hanno lavorato per tutta l’estate. Rientra nel progetto di economia carceraria “Ri-Vesti” lanciato in collaborazione con l’associazione Mastronauta e il Comune di Omegna.
Il Resto del Carlino, 6 settembre 2025 Sono fatti a mano dai detenuti del carcere di Modena i tortellini che si possono mangiare in due ristoranti alla festa provinciale de l’Unità di Modena. La specialità culinaria famosa in tutto il mondo è realizzata nel laboratorio gastronomico Sant’Anna-artigiani della pasta, avviato nel maggio 2024 dalla cooperativa sociale Eortè di Carpi. “L’iniziativa è partita in collaborazione con la direzione della casa circondariale di Modena - spiega la direttrice di Eortè Valentina Pepe - l’obiettivo è trasformare il lavoro in uno strumento di crescita, formazione e reinserimento sociale per le persone detenute”.
CULTURA
di Donatella Borghesi
Il Foglio, 6 settembre 2025 Siamo tutti smarriti e nello stesso tempo smodati, esagerati. E quindi violenti, e non solo a parole. In una ridda infinita di troppe fake news, di troppe guerre feroci, di troppi bambini uccisi e rubati, di ragazzi senza più voglia di vivere, di cattive maniere, di incontinenza verbale, di narcisismo maligno di cui Trump è grande maestro, di giornalisti che non lasciano parlare gli interlocutori, di titoli intollerabili, di notizie che si smentiscono e si dissolvono in un baleno, di anatemi e censure. Di genitori che picchiano gli insegnanti dei loro figli, di uomini e donne che hanno perso il contatto. Di troppe chat, troppi tatuaggi, troppi coltelli in tasca, troppo esibizionismo, troppi tristi guardoni, troppi deep-date, troppo poco amore. Soli, nel clamore della babelica post-verità, e un futuro indecifrabile.
di Aldo Cazzullo
Corriere della Sera, 6 settembre 2025 Sono rimasto molto colpito dal nuovo libro di Cecilia Sala, “I figli dell’odio”, Mondadori. È il racconto dettagliato dei suoi reportage dal Medio Oriente, e sarebbe un grande libro anche senza l’ultimo capitolo. L’ultimo capitolo però è un pugno nello stomaco. Racconta la sua prigionia, ingiusta e terribile, nel carcere iraniano di Evin. Privata di tutto, della libertà, del telefonino (come reagiremmo se restassimo senza telefonino?), del computer con il suo lavoro, dei libri.
AFFARI SOCIALI
di Enzo Cheli
Corriere della Sera, 6 settembre 2025 Il dibattito si gioca sulla contrapposizione tra quella “democrazia liberale” di cui abbiamo finora goduto in base alla costituzione ed un modello di “democrazia autoritaria” o “populista” dalle forme ancora incerte. Alla ripresa autunnale, dopo l’approvazione in prima battuta della riforma in tema di ordinamento giudiziario avvenuta alla vigilia della chiusura estiva del Parlamento, cosa possiamo aspettarci sul terreno delle riforme costituzionali?
di Giulio Sensi
Corriere della Sera, 6 settembre 2025 L’impegno è calato del 3,6 % in dieci anni, ma i volontari in Italia sono ancora 4,7 milioni e il loro coinvolgimento si moltiplica su ambiti diversi: maggiore attenzione a civismo e ambiente, più giovani in campo nelle emergenze, migliorano le risposte create su misura per bisogni diversi. Chiara Tommasini (Csvnet): “In Italia ruolo centrale”. Fare volontariato continua a essere non solo una scelta, ma quasi una missione per tanti italiani: sono ancora 4,7 milioni quelli che chi si rimboccano ogni giorno le maniche per gli altri. Li ha nuovamente registrati in modo approfondito l’Istat nell’indagine campionaria sull’uso del tempo del 2023, replicando a distanza di dieci anni la prima ricerca dedicata al lavoro volontario. Sono calati del 3,6% rispetto al 2013, ma rimangono una solida certezza per la società e ...
di Antonio Maria Mira e Costanza Oliva
Avvenire, 6 settembre 2025 Il sacerdote fondatore di Libera compirà 80 anni il 10 settembre e ripercorre i grandi nodi affrontati in decenni di sfide: “Pace da edificare nel pensiero, nel linguaggio e nelle pratiche”. La tregua armata non basta, “la logica di deterrenza va scardinata”. Semplicemente perché “una pace vera non può essere fondata sull’equilibrio delle forze”. Don Luigi Ciotti va subito al cuore della questione, e come fa da sempre non rinuncia a mettere in discussione uno dei concetti “mainstream”.
di Roberto Ciccarelli
Il Manifesto, 6 settembre 2025 In movimento All’Altra Cernobbio organizzata da Sbilanciamoci! e dalla Rete Pace e Disarmo il progetto di un’agenda politica in comune. Acli, Arci, Anpi, Marcia Perugia Assisi, e oltre: “Creare unità, fare da collante”. Lo slancio della Global Sumud Flotilla ha investito ieri l’Altra Cernobbio, l’incontro organizzato dalla campagna Sbilanciamoci! e dalla Rete pace e disarmo in alternativa al Forum Ambrosetti che si sta svolgendo nella Villa d’Este sul quel ramo del lago di Como. La quindicesima edizione del forum nazionale quest’anno è attraversata dalla nuova stagione del pacifismo internazionale che sta declinando la larghissima opposizione al genocidio di Gaza con la ricerca di una politica di pace che prefigura un progetto di mondo opposto al regime di guerra in cui viviamo.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 6 settembre 2025 Il presidente Usa ha deciso di ripristinare il nome originale cancellando la parola “difesa”: “Gli stati Uniti sono una grande potenza offensiva”. C’è chi, come Filippo Tommaso Marinetti, nella guerra vedeva l’”igiene del mondo” e chi vi scorge l’eco terribile di un dio arcaico, capace di pretendere sacrifici umani in cambio di gloria. Marte, divinità romana della battaglia, torna oggi a incarnarsi simbolicamente a Washington, dove Donald Trump ha deciso di riportare il Pentagono al suo nome originario: non più Dipartimento della Difesa, ma Dipartimento della Guerra. Il decreto è stato firmato con la motivazione spiegata dallo stesso presidente: “Difesa è un termine inadeguato, gli stati Uniti sono una grande potenza offensiva”, spiega il tycoon. Un ribaltamento lessicale coerente con il nuovo ordine planetario ...
di Virginia Pishbin
L’Unità, 6 settembre 2025 Sono un medico educato a osservare e valutare sintomi. Vedo i sintomi di una febbre mortifera del passato tornare nel mio Paese, l’Iran. E allora lancio l’allarme prima che sia troppo tardi. I presagi del massacro del 1988, quando 30.000 prigionieri politici furono sistematicamente giustiziati, si stanno manifestando. Scrivo oggi perché so che cinque prigionieri politici sono stati condannati a morte e separati dagli altri, un terrificante indicatore, questo della separazione, della loro imminente esecuzione.
Nigrizia, 6 settembre 2025 Siguide Djimtoide è un attivista ciadiano delle opposizioni, che da mesi si trova in carcere senza che né lui né i suoi avvocati possano sapere di cosa è accusato. Ha subito torture e da settimane è detenuto in condizioni definite “disumane” nel più famigerato istituto penitenziario di massima sicurezza del paese, Koro Toro, due edifici nel cuore del deserto a centinaia di chilometri dalla città più vicina e ad anni luce dal rispetto di qualsivoglia diritto dei detenuti. Il carcere di Koro Toro è di per sé un insulto ai diritti umani. È una struttura di cui si chiede la chiusura o la completa ristrutturazione, da parte di diverse organizzazioni locali e internazionali che si battono per i diritti umani. La sola esistenza di Koro Toro nelle condizioni attuali rappresenta una violazione della stessa Costituzione del Ciad e dei ...
DOCUMENTI
"Cronisti in Opera". Periodico dal carcere di Milano Opera. Numero di settembre 2025
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'8 al 14 settembre 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
CONCORSI E BANDI