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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 27 ottobre 2025
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)
di Andrea Gianni
Il Giorno, 27 ottobre 2025 Il Garante dei detenuti del Comune di Milano, che ha diretto San Vittore: servono progetti. “Istituti fatiscenti, 100mila reclusi aspettano misure di detenzione alternative”. Il debutto di Luigi Pagano nell’amministrazione delle carceri risale al 1979, a Pianosa, isola sperduta nel Tirreno dove nella sezione di massima sicurezza furono reclusi anche brigatisti e boss mafiosi, fino alla chiusura nel 1998. Poi l’Asinara, altri istituti fino all’approdo nel 1989 nella casa circondariale di Milano San Vittore, che ha diretto fino al 2004.
di Gianluca Riccio
futuroprossimo.it, 27 ottobre 2025 La detenzione hi-tech a casa costa meno, funziona meglio e riduce la recidiva. Il detenuto esce dal tribunale con una sentenza: tre anni. Non sale sul furgone che lo porterà in carcere. Torna a casa. Alla caviglia, un dispositivo GPS grande quanto un orologio. Sul polso, un sensore che monitora movimento e comportamento. A casa, una centralina che registra tutto. Benvenuto nella “Selvfengsel”, la prigione di sé stessi. Nei paesi scandinavi potremmo vederla dal 2030, in Italia non ci arriveremo forse mai. In tutto questo, la domanda resta: serve davvero rinchiudere la gente nelle carceri, dietro le sbarre?
di Sabina Licci
ansa.it, 27 ottobre 2025 Dietro le sbarre, tra gli aromi del lievito madre, del cioccolato fuso e della frutta c’è la ricetta cooperativa della rinascita e del reinserimento lavorativo. In Italia, sempre più progetti carcerari stanno facendo della gastronomia e dell’agricoltura, non solo un mestiere ma un potente strumento di riscatto sociale. E se un prodotto oltre ad essere buono fa anche del bene, viene apprezzato da 7 consumatori su 10, come emerge da un’indagine del centro studi di Confcooperative. Nelle cooperative sociali che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate aderenti a Confcooperative Federsolidarietà, sono più di 3mila gli occupati nell’agricoltura sociale, di cui 350 tra detenuti ed ex detenuti.
di Maria Concetta Bonetti
orizzontescuola.it, 27 ottobre 2025 Quando sono entrata per la prima volta in un carcere minorile avevo una penna, qualche libro e un nodo in gola. Il cancello si è chiuso alle mie spalle con un rumore secco, che non ho mai dimenticato. Da allora, per dieci anni, quel rumore ha segnato l’inizio di ogni mia giornata di lavoro. Mi avevano detto che insegnare lì sarebbe stato diverso. Ma non mi avevano spiegato quanto.
GIUSTIZIA
di Alessandro De Angelis
La Stampa, 27 ottobre 2025 Va di moda, nel centrodestra, spifferare - e non c’è motivo per dubitare dell’intenzione - che “Giorgia Meloni non commetterà l’errore di Matteo Renzi”. Quello cioè di trasformare il referendum costituzionale (stavolta è sulla giustizia) in un voto politico su di sé. Allora la personalizzazione fu l’errore fatale e bye bye palazzo Chigi. Lo spiffero, che oggi rivela una preoccupazione, è destinato, vedrete, a diventare una pia illusione in tempi brevi. Ovvero: appena finite le Regionali, quando partirà una campagna referendaria lunga sei mesi. L’illusione è destinata a cadere non solo per ragioni di indole della premier, piuttosto incline a non sottrarsi alla pugna in prima persona, quando il clima si scalda. Ma soprattutto per ragioni squisitamente politiche.
di Gabriele Canè
La Nazione, 27 ottobre 2025 Forse bisognerebbe pensare anche a un’altra separazione. Bene se andrà in porto quella delle carriere tra pm e giudici: tra i Paesi di più solida civiltà giuridica, restiamo quasi l’eccezione. Ma non basta, un altro passo è necessario, fondamentale nel nostro malconcio stato di diritto: la separazione della giustizia dalla insostenibile lentezza dei suoi tempi. Quando Marina Berlusconi punta il dito accusatorio sui “persecutori giudiziari” del padre zittiti dall’ultima sentenza della Cassazione, non grida solo l’estraneità a ogni connivenza con la mafia. Ovvio. Denuncia anche e soprattutto come questa risposta sia arrivata dopo 30 anni! Indecente, come lo sono altre migliaia di casi che si trascinano nei rinvii di mesi per un’assenza in aula, nelle ripartenze di una causa perché il dossier è passato di mano, per una fotocopia che manca.
di Irene Famà
La Stampa, 27 ottobre 2025 Nel 1963 Gabriella Luccioli fu tra le prime 8 donne a indossare la toga in Italia. “Ho dovuto lavorare più dei colleghi maschi”. Quando il presidente della commissione dichiarò Gabriella Luccioli dottoressa in giurisprudenza con centodieci su centodieci cum laude ci furono applausi scroscianti. Un momento di orgoglio, soddisfazione. Trascorsi i festeggiamenti, però, della sua laurea Gabriella Luccioli non sa che farsene. “I miei compagni erano orientati, sin da subito, a preparare il concorso per entrare in magistratura, ma io non potevo perché donna”, racconta oggi, ottantacinque anni, simbolo di tante conquiste, altrettante vittorie, numerose picconate al “soffitto di cristallo” date, all’inizio, anche un po’ inconsapevolmente. Quando di “soffitto di cristallo” proprio non si parlava.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 27 ottobre 2025 Il nostro Codice penale fonda ancora la fattispecie sulla forza o l’abuso, ma dal 2013 la Convenzione di Istanbul ci impone di mettere in primo piano la volontà espressa dalla persona offesa. ora il Pd rilancia una riforma, ma il rischio è rinunciare alle garanzie. C’è chi la mette così: se fondassimo la definizione legale di stupro sul consenso, poi dovremmo girare con il registratore in tasca per garantirci la prova del “sì”?
di Simona Musco
Il Dubbio, 27 ottobre 2025 La giustizia ancora guarda con sospetto le donne che denunciano violenza. La senatrice dem in Commissione femminicidio: “Finché chiederemo alle vittime di dimostrare di aver resistito, continueremo a giustificare i colpevoli”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 27 ottobre 2025 “Questa assuefazione fideistica al potere taumaturgico del diritto penale sta producendo solo danni, sul piano delle garanzie processuali, oggi ridotte al lumicino, senza alcuna reale capacità di debellare un fenomeno che è e resta grave”. L’assoluzione prima e la condanna poi di un ragazzo per violenza sessuale a Macerata, balzata agli onori della cronaca una settimana fa, riaccende la polemica sul tema del consenso. Ne parliamo con l’avvocato Aurora Matteucci, già presidente della Camera penale di Livorno.
di Elisa Barresi
Il Reggino, 27 ottobre 2025 Angela Napoli: “Serve un indirizzo politico unitario e volontà concreta”. Un sistema al collasso che, secondo l’ex deputata, rischia di vanificare la funzione rieducativa della pena e di alimentare il potere delle organizzazioni mafiose anche dietro le sbarre. Giunto al quinto appuntamento dello speciale sull’emergenza carceri in Calabria, l’approfondimento dà voce all’onorevole Angela Napoli, ex parlamentare e membro storico della Commissione Antimafia, per oltre vent’anni sotto scorta per le sue denunce contro la ‘ndrangheta. Napoli analizza una situazione definita “incandescente da tempo”, denunciando il sovraffollamento cronico, la carenza di personale e psicologi, le collusioni interne e l’assenza di strutture sanitarie adeguate.
di Massimo Solani
rainews.it, 27 ottobre 2025 Focolai negli istituti penitenziari di Perugia e Terni. L’allarme dei sindacati: “Manca personale sanitario, a rischio anche gli agenti”. A dare l’allarme erano stati i parenti di alcuni detenuti degli istituti di Terni e Perugia. Casi di scabbia isolati che, in strutture sovraffollate dove è impossibile o quasi trovare spazi adeguati per separare i malati dai sani e contenere così la diffusione del contagio, in pochi giorni sono diventati veri e propri focolai con decine di casi. A lanciare l’allarme il garante dei detenuti dell’Umbria Giuseppe Caforio che nei giorni scorsi ha allertato le autorità sanitarie chiedendo un intervento per evitare il diffondersi dei contagi.
bolognatoday.it, 27 ottobre 2025 Si chiama Qubo7, ed è stato inaugurato in via Ferrarese, al quartiere Navile. In via Ferrarese è stato inaugurato Qubo7. Si tratta della nuova sede del Coordinamento carcere del Navile, che ha l’obiettivo di diventare la casa delle associazioni che lavorano nei penitenziari ma anche un laboratorio per le attività dei detenuti. Come spiega l’agenzia Dire, il nome è già un programma: il numero 7, infatti, è stato scelto per “rendere il carcere il settimo quartiere di Bologna”. Il taglio del nastro è avvenuto nel pomeriggio di sabato 25 ottobre e all’inaugurazione ha partecipato Federica Mazzoni, presidente del quartiere Navile.
di Adelia Pantano
La Stampa, 27 ottobre 2025 Il San Michele potrebbe diventare carcere di massima sicurezza, chiesti chiarimenti al Governo. Sulle voci che circolano da giorni che vorrebbero il carcere di San Michele prossimo a diventare una struttura di massima sicurezza per detenuti al 41-bis, è intervenuto anche il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante che chiedere chiarezza al Governo Meloni. “Ho scritto al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, per avere chiarimenti sulle modalità di azione previste - spiega il primo cittadino - ma soprattutto per non sprecare il lavoro fatto nel tempo da tante istituzioni e dal terzo settore per creare una realtà sicura e aperta nella relazione tra detenzione e comunità. Non possiamo perdere questo patrimonio”.
cuneodice.it, 27 ottobre 2025 Quest’anno è stato riconosciuto il lavoro delle realtà che operano all’interno delle carceri, a difesa dei diritti dei detenuti. Sabato mattina, nel salone d’onore del Municipio, si è tenuta la consegna del Premio Mario Riu, che quest’anno è stata dedicata alle associazioni che operano all’interno delle carceri, a difesa dei diritti dei detenuti - un tema particolarmente caro a Mario Riu, che fu tra i promotori anche presidente di Voci Erranti, un’associazione che, attraverso il teatro, ha offerto ai detenuti strumenti di riscatto e consapevolezza”. Proprio a questa associazione - e a due altre realtà locali che operano nelle carceri: Aria aperta e Cascina Pensolato - sabato è stato consegnato il Premio Mario Riu 2025.
ansa.it, 27 ottobre 2025 Si apre martedì a Roma la sedicesima edizione del Salone della Giustizia. All’evento, che si concluderà il 30 ottobre, prenderanno parte ministri, leader di partito, vertici della magistratura, dell’avvocatura, dell’ordine pubblico e della società civile che affronteranno i temi legati alla riforma e al referendum. Nella giornata d’apertura in programma un faccia a faccia con il ministro della Giustizia Carlo Nordio. A seguire il tema su “I diritti umani ai tempi dell’incertezza” con esponenti della Corte costituzionale, del Csm, delle Camere Penali e dell’Aiga. Previsto un video messaggio dell’ex Guardasigilli Paola Severino.
arezzo24.net, 27 ottobre 2025 Mercoledì 29 ottobre si concluderà, con un concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo presso la Casa Circondariale, il progetto Saràbanda che ha coinvolto alcuni detenuti in un racconto di musica e relazione. Si conclude con un concerto presso la Casa Circondariale il laboratorio musicale che ha impegnato i detenuti insieme ai musicisti dell’ensemble aretino.
cagliaritoday.it, 27 ottobre 2025 Saranno i burattini costruiti dai bambini e ragazzi, figli di detenuti del carcere di Uta, insieme ai giovani attori allievi della associazione “Le Compagnie del Cocomero” di Sestu, i protagonisti dello spettacolo “Pierina e il lupo”, che andrà in scena domenica 26 ottobre, alle 18, alla Domus Claudia di Sestu in via Parrocchia 80. Lo spettacolo è l’esito scenico del percorso di laboratori di costruzione e animazione di burattini “Le mani che muovono i sogni”, organizzato dall’associazione Prohairesis e curato da Rauhl Bernardelli, maestro burattinaio dell’associazione. L’iniziativa si inserisce nel progetto “Liberi dentro per crescere fuori”, selezionato dalla Fondazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha come destinatari principali i figli di persone ...
di Vittorio Pelligra
Il Sole 24 Ore, 27 ottobre 2025 L’etica di Peter Singer promuove l’altruismo efficace come strumento per massimizzare il benessere collettivo e affrontare le sfide globali. L’etica pratica di Peter Singer riporta la filosofia morale nel suo terreno d’origine, quello in cui le idee si misurano con le sfide e i dilemmi della vita concreta. La sua filosofia, in questa prospettiva, interroga l’economia - la scienza triste dell’uso efficiente delle risorse - per formulare una domanda semplice e radicale: quanta sofferenza possiamo eliminare con i mezzi che abbiamo a disposizione? Il presupposto a tale domanda è che se possiamo fare del bene a qualcuno e possiamo farlo a un costo sostenibile, rimanere indifferenti è moralmente inaccettabile.
di Ilaria Solaini
Avvenire, 27 ottobre 2025 Proteggere i minori, anche attraverso l’introduzione di una “maggiore età digitale”, di fatto un limite anagrafico prestabilito per poter accedere ai social media. È questo uno dei passaggi centrali del documento, redatto dal Consiglio europeo tre giorni fa, che richiama i valori, gli interessi e l’autonomia normativa dell’Unione europea, anche nell’ambito digitale. “L’Ue continuerà a promuovere soluzioni tecnologiche - si legge - antropocentriche che proteggano le persone e i loro dati e salvaguardino la responsabilità digitale, la trasparenza e la resilienza sociale”.
di Marco Impagliazzo
Avvenire, 27 ottobre 2025 “Osare la pace” è il titolo del 39° Incontro internazionale, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio nello “spirito di Assisi”, in corso a Roma fino al 28 ottobre. Dopo la caduta del Muro di Berlino sarebbe stato inimmaginabile fino a qualche tempo fa, almeno in Europa, non partire da quel bene comune che era la pace acquisita dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale. Pace tra nazioni che si erano affrontate per secoli come Francia e Germania. Eppure, lo vediamo dolorosamente, oggi il paradigma si è rovesciato: è ormai la guerra e non più la pace ad essere considerata come soluzione delle contese. Stiamo usando il male come farmaco che pretende di divenire la panacea di tutti i mali. Ma è veramente così?
ESTERI
di Alessandro Colombo
La Stampa, 27 ottobre 2025 La giornalista Rula Jebreal: “Il piano Trump deve avere interlocutori palestinesi. In questo momento l’uomo giusto è Barghouti”. “Ogni volta che disumanizzi una nazione apri la porta al genocidio”. È anche sulle parole che si fanno le guerre. Le parole per descrivere e quelle per raccontare. Rula Jebreal, giornalista italo palestinese, le usa in entrambi i modi. Per descrivere le azioni compiute e narrare i fatti avvenuti. Lo fa nel libro Genocidio (ed. Piemme), cronaca di due anni di guerra spietata a Gaza e ricostruzione delle sue premesse. Il saggio sarà presentato questa mattina nella Sala della Lupa a Montecitorio.
La Presse, 27 ottobre 2025 Il padre: “Un bambino in un centro di tortura”. Mohammed Zaher è un adolescente americano-palestinese detenuto in una prigione israeliana da otto mesi, dopo essere stato arrestato all’età di soli 15 anni. Ora suo padre, Zaher Ibrahim, è disperato perché il figlio sta male: “È un bambino in un centro di tortura”, denuncia l’uomo spiegando che dopo 3-4 mesi di carcere il figlio aveva perso un terzo del suo peso corporeo e soffriva di scabbia. Il 16enne palestinese, che vive a Palm Bay, in Florida, era in visita alla sua famiglia in Cisgiordania con i suoi genitori nel mese di febbraio, secondo il Council on American-Islamic Relations.
di Agnese Stracquadanio
Il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2025 Così le Ong cercano di raccontare la situazione sul campo. La caduta del regime non ha interrotto le violenze. A farne le spese soprattutto gruppi etnici e religiosi un tempo più vicini al potere: in sei mesi denunciata la morte di 2818 civili. Il ruolo del governo di transizione e la sfida delle associazioni che operano sul campo. “Sicurezza è una parola scomparsa dal dizionario molto tempo fa”, dice Tamara Aboalwan, ricercatrice sul campo e attivista umanitaria originaria di Suwayda, Siria. Lavora per il Syrian for Truth and Justice (STJ) che dal 2016 documenta le violazioni dei diritti umani in Siria, non solo quelle commesse dal regime di Assad.
di Claus Leggewie*
micromega.net, 27 ottobre 2025 Sul caso Sansal, l’Europa deve fare pressioni sull’Algeria. E anche il governo Meloni dovrebbe fare la sua parte. Da quasi un anno lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal è detenuto ingiustamente; a giugno è stato condannato a cinque anni di carcere, che sta scontando in un istituto penitenziario nei pressi di Algeri. Sansal, ottantenne malato di cancro, ha pochissimi contatti con il mondo esterno, se non con la moglie, anch’ella malata, e non riceve le cure mediche di cui avrebbe bisogno. Finora non si è avuto alcun segno che il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune intenda concedergli la grazia o espellerlo verso la Francia o un altro paese europeo, come qualche tempo fa si sperava.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 27 ottobre al 2 novembre 2025
Incontro-dibattito: "Salute delle persone vulnerabili e carcere" (Milano, 28 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
CORSI DI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI