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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 25 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Angela Stella

L’Unità, 25 ottobre 2025 I Garanti: “la circolare rischia di mettere la pietra tombale sulle iniziative di inclusione”. La domanda per portare dall’esterno una attività in carcere andava presentata al direttore dell’istituto penitenziario e la trasmetteva al magistrato di sorveglianza per l’autorizzazione. Adesso deciderà il Dap a Roma. In un momento in cui le carceri sono sempre più sovraffollate e i suicidi non si fermano, arriva una circolare del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria a sfiancare lo spirito di chi vive e lavora dietro le sbarre.

 

di Antonio Maria Mira

Avvenire, 25 ottobre 2025 Aveva 26 anni la 60esima persona che si è tolta la vita dietro le sbarre in questo anno tragico. Era detenuta a Sollicciano, in provincia di Firenze. Lo scorso 7 settembre le agenzie di stampa danno la notizia di un suicidio nel carcere fiorentino di Sollicciano. Il 60° suicidio in un carcere italiano dall’inizio dell’anno, un anno drammaticamente da record, il terzo in quello di Sollicciano. Si legge che si tratta di una donna di 26 anni. Niente di più. Come quasi sempre accade per i suicidi in carcere. Solo un numero in più, come ha deciso di morire, solo quel momento, niente sul prima, nessuna storia, nessun perché sulla drammatica scelta.

 

di Sara Sonnessa

torinocronaca.it, 25 ottobre 2025 Roberto Capra: “A entrare al Lorusso e Cotugno oggi c’è da piangere. I giudici devono saperlo”. Doveva tenersi dentro il carcere Lorusso e Cutugno di Torino, come previsto e già autorizzato dalle autorità penitenziarie. Ma a poche ore dall’apertura, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria del Piemonte ha revocato il permesso, costringendo gli organizzatori a spostare il convegno alla Fondazione dell’Avvocatura Torinese Fulvio Croce. “Ci è stato fatto uno sgarbo immenso e inaudito”, ha dichiarato Emilia Rossi della Camera penale del Piemonte occidentale, coordinatrice di una delle due tavole rotonde. “È stata un’enorme scortesia istituzionale, senza alcuna motivazione seria. Avevamo ricevuto l’autorizzazione, poi ci è stata tolta all’improvviso”.

 

euronews.com, 25 ottobre 2025 Il ministero della Giustizia ha identificato 32 penitenziari che hanno spazi idonei per le stanze per l’intimità, già attive in almeno cinque carceri italiane. Dalla pratica sono esclusi i detenuti al 41-bis. L’Italia vuole aumentare il numero di “stanze dell’amore” in carcere. È ciò che emerge dalla risposta di luglio del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a un’interrogazione parlamentare di Italia Viva. Il ministero sta preparando le linee guida per attuare il diritto all’affettività nelle carceri italiane, ha affermato Nordio, aggiungendo che dei 189 istituti penitenziari italiani, 32 hanno spazi idonei per le stanze per l’intimità, mentre 157 non ne hanno aree adeguate. Le stanze per l’intimità sono camere dove le persone detenute possono incontrare i partner senza essere sorvegliati.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 25 ottobre 2025 Processo mediatico come insensata giustizia anticipata, l’indagato da considerare innocente, magistrati che giustamente indagano su altri magistrati. Concetti banali ma che se espressi dal numero due dell’Anm assumono una certa rilevanza, in questo particolare momento, ossia a pochissimi giorni dall’approvazione definitiva della separazione delle carriere al Senato e quindi dall’avvio della campagna referendaria. Una presa d’atto dell’esistente che serve alla magistratura per allontanare da sé vari spettri capaci di minarne l’immagine in questi mesi invernali ma molto caldi dal punto di vista politico.

 

di Alessandro De Angelis

La Stampa, 25 ottobre 2025 Il presidente dell’Anm: “La nostra campagna per il no senza politici”. “Chi, un modo o nell’altro, la butta in politica fa un grave torto alla discussione referendaria. Nostro compito sarà quella di tenerla nel merito su quale modello di giustizia vogliamo”. Ci dice così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, che oggi a Roma, di fatto, aprirà la sua campagna del “no” alla riforma della giustizia nel corso di un’assemblea nazionale aperta a personalità esterne non politiche.

 

di Alessandro De Angelis

La Stampa, 25 ottobre 2025 Il presidente dell’Anm: “La nostra campagna per il no senza politici”. “Chi, un modo o nell’altro, la butta in politica fa un grave torto alla discussione referendaria. Nostro compito sarà quella di tenerla nel merito su quale modello di giustizia vogliamo”. Ci dice così il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, che oggi a Roma, di fatto, aprirà la sua campagna del “no” alla riforma della giustizia nel corso di un’assemblea nazionale aperta a personalità esterne non politiche.

 

di Giulia Basso

Il Piccolo, 25 ottobre 2025 Il dibattito sul discusso tema al convegno organizzato a Trieste da Forza Italia. Il vicepremier Tajani in un videomessaggio: “Giudici imparziali e tempi ridotti”. Il dibattito sulla riforma della giustizia si apre con un video e un passaggio di testimone. Prima Silvio Berlusconi, poi Antonio Tajani: l’origine e il presente di Forza Italia che si alternano sullo schermo del DoubleTree by Hilton a Trieste. “Il processo è già una pena, bisogna cambiare”, dice il Cavaliere come se fosse ancora in Parlamento. Poi tocca al vicepremier: “Finalmente ci sarà il diritto a giudici imparziali. Mettiamo in soffitta la proposta giustizialista di Bonafede”.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 25 ottobre 2025 Forse non è un inedito assoluto. Non è nuova, la magistratura, nel denunciare l’aggressione mediatica ai giudici. Lo ha già fatto in precedenti occasioni. Sia quando le sentenze non assecondavano “le passioni del pubblico”, come le definisce giustamente il segretario del “sindacato”, Rocco Maruotti, sia quando i magistrati in generale, pm inclusi, sono finiti sotto inchiesta come l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti. È una scoperta, però, per l’associazione presieduta da Cesare Parodi, constatare che la furia cieca della giustizia-spettacolo può comportare un grave handicap nella battaglia referendaria sulla separazione delle carriere.

 

di Alessandro Martegani

rtvslo.si, 25 ottobre 2025 Francesco Paolo Sisto, ha compiuto ieri una visita nel carcere di Trieste, una delle tante strutture carcerarie sovraffollate in Italia, teatro in passato di rivolte e suicidi. Sisto ha sottolineato gli sforzi del personale per ridurre al minimo i disagi e ribadito l’importanza di un percorso che dia dignità e speranza ai detenuti sulla possibilità di avere un ruolo una volta usciti dal carcere. Il viceministro ha evidenziato il sovraffollamento della struttura, una situazione purtroppo abbastanza comune in Italia, paese che ha il poco invidiabile record di detenuti che si tolgono la vita in carcere dopo Francia e Regno Unito. A livello nazionale, sono detenute 63.120 persone, fra cui 20 mila stranieri, a fronte di 46.609 posti disponibili, ma in realtà i posti sono anche meno, perché nel conteggio sono inclusi quelli non operativi a causa di guasti ai locali o alle strutture.

di Benedetta Maffioli

milanopavia.news, 25 ottobre 2025 Un carcere al limite, dove la dignità rischia di restare chiusa dietro le sbarre. È quanto emerge dal sopralluogo effettuato venerdì 24 ottobre alla casa di reclusione di Opera dalla deputata del Partito Democratico Silvia Roggiani, e dal consigliere comunale Alessandro Giungi, dopo la lettera-denuncia scritta dai detenuti e inviata al magistrato di sorveglianza. Un documento durissimo, che parla di acqua fredda nelle docce, infiltrazioni, sezioni umide, scarsa igiene e mancanza di cure sanitarie adeguate e cimici da letto.

 

di Giampaolo Mannu

milanotoday.it, 25 ottobre 2025 L’ex cappellano dell’istituto penale per minorenni, Don Gino Rigoldi, respinge le accuse di omessa denuncia dopo che 33 detenuti hanno dichiarato di avere subito violenze all’interno del carcere milanese. “Mai viste torture. Al massimo qualche schiaffo, ma sono sempre intervenuto. Se avessi saputo avrei subito denunciato”. A dirlo è don Gino Rigoldi, l’ex cappellano dell’istituto penale per minorenni Cesare Beccaria, dopo che 33 detenuti hanno dichiarato di aver subito violenze all’interno della struttura. Secondo quanto appreso finora dalla stampa, tra gli indagati ci sarebbero anche l’attuale cappellano, don Claudio Burgio, e il suo predecessore, don Gino Rigoldi, che però respinge l’ipotesi di un’indagine nei suoi confronti.

 

di Dario Crippa

Il Giorno, 25 ottobre 2025 “Dovevamo esserci, per renderci conto di quello che tutti ci accomuna, il desiderio di riscatto e redenzione. Per troppi il carcere di Monza è un corpo estraneo e invece è un pezzo della città” commenta monsignor Marino Mosconi, arciprete di Monza. Nell’anno del Giubileo, e della Speranza, che è il motto di questa edizione, giovedì sera il Decanato di Monza ha organizzato una “camminata luminosa” coi lumini dalla chiesa di San Rocco alla casa circondariale di via Sanquirico. Un centinaio di persone ha percorso le strade che portano a un luogo spesso dimenticato come la casa circondariale. E se alla serata non erano forse in tantissimi, c’erano presenze significative.

 

di Stefania Piras

Il Messaggero, 25 ottobre 2025 L’idea raccontata in un volume di Gabriele Donnini che parla di come e perché ci si tatua in cella (e perché è ancora vietato). Il più bravo a tatuare ha la lacrima disegnata sotto l’occhio. Anche se in carcere non si piange (“Lo fai di nascosto mentre scrivi alla famiglia: qui tutto bene, gioco a Tressette”). E non ci si può tatuare. È vietato, è considerato un atto autolesionistico. Per i detenuti, invece, è riappropriarsi dell’unico vero residuo di libertà che hanno: la pelle. Per questo ieri pomeriggio erano scettici ma incuriositi (13 su 1600 detenuti della sezione maschile) quando nell’auditorium di Rebibbia ha fatto capolino la possibilità di seguire un corso per imparare a tatuare in carcere.

 

di Paola Pottino

La Repubblica, 25 ottobre 2025 “Redivivus arte e riciclo in mostra” è il progetto promosso da Corepla che ha permesso a ragazzi dai 14 ai 17 anni di rivisitare grandi capolavori dell’arte: l’esposizione resterà allestita fino a domenica dalle 11 alle 18 a Palermo in corso Vittorio Emanuele. Di Mirò, Picasso, Van Gogh, Banksy, Veermer, Munch, Dalì e Klimt, probabilmente non conoscevano neanche l’esistenza. Ma grazie al progetto “Redivivus arte e riciclo in mostra”, promosso da Corepla, con il patrocinio del ministero della Giustizia e curato dall’associazione Mani e Mente, i giovani detenuti delle carceri minorili della Sicilia si sono scoperti piccoli artisti.

 

di Peppe Aquaro

Corriere della Sera, 25 ottobre 2025 Da ieri e per tutta la giornata di oggi (dalle 9.15 alle 18.30), in diretta streaming sul sito del Corriere. Più di 40 ospiti tra incontri, talk e tavole rotonde, nella sala Buzzati del “Corriere”, in via Balzan 3. Benvenuti al “Festival della Gentilezza”, organizzato dal magazine 7 con Fondazione Amplifon e il patrocinio del Comune di Milano. Perché parlare di gentilezza? Ieri, dopo i saluti iniziali di Barbara Stefanelli, direttore vicario del Corriere e direttore di “7”, di Susan Holland, presidente di Amplifon, e l’editoriale di Dacia Maraini, nel corso della tavola rotonda - condotta da Nicola Saldutti -, gli ospiti, tra i quali, Mario Calabresi, giornalista e scrittore ...

 

di Angelica Malvatani

Il Resto del Carlino, 25 ottobre 2025 Il sacerdote simbolo della lotta alle mafie e di Libera ha incontrato i ragazzi “Bisogna essere al servizio della libertà e andare contro l’indifferenza”. La libertà è la più esigente delle responsabilità, è qualcosa che si può difendere solo stando insieme. Sono solo alcune delle parole che don Luigi Ciotti ha lasciato in eredità agli studenti del fermano, prima a Porto Sant’Elpidio e ieri a Fermo, per dire a tutti che il Vangelo e la Costituzione sono i due riferimenti che ci devono guidare: “Il primo sta dalla parte degli ultimi, dei poveri. La Costituzione ci dice che non ci devono più essere disuguaglianze né guerre”.

 

di Christian Gaole

Corriere di Verona, 25 ottobre 2025 Gino Cecchettin ieri era al liceo Maffei per parlare di educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tema di stretta attualità in seguito alla decisione del ministro dell’istruzione Valditara di impedirne la discussione nelle aule scolastiche. Ospite ieri mattina al liceo più antico d’Italia, a conclusione dell’iniziativa CampBus, che da sei anni porta la cultura digitale nelle scuole e che ha fatto tappa, la quarta e ultima di quest’anno, nell’istituto veronese, il papà di Giulia, uccisa l’11 novembre 2023 da Filippo Turetta, ora in carcere a Montorio, insieme alla psicologa e psicoterapeuta Lara Pelagotti, ha spiegato ai ragazzi l’importanza dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, impegno che sta portando avanti con la Fondazione Giulia Cecchettin.

 

di Marina Catucci

Il Manifesto, 25 ottobre 2025 L’ultima trovata della Sicurezza nazionale: materiali della marina militare e 10 miliardi di fondi federali. Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, Dhs, attraverso la marina, sta stanziando 10 miliardi di dollari per facilitare la costruzione di una rete di centri di detenzione per migranti sparsa in tutti gli Stati Uniti. Ad affermarlo è la Cnn che cita delle sue fonti, secondo le quali l’accordo con la marina servirebbe a velocizzare la costruzione dei centri, visto che l’amministrazione Trump sta lavorando per arrestare “un numero record di migranti” per i quali avrà bisogno di maggiori spazi di detenzione.

 

di Elena Molinari

Avvenire, 25 ottobre 2025 Ammanettate, legate ai sedili durante il trasporto, tenute in isolamento, private di vitamine e cure prenatali, malnutrite e costrette a interventi medici senza consenso. Non dovrebbero esserci donne incinte nei centri di detenzione dell’Ice (l’agenzia frontaliera americana). Ma da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca a gennaio con l’intento a realizzare la più grande espulsione di immigrati della storia americana, gli agenti non hanno avuto scrupoli ad arrestare donne gravide, ignorando le linee guida in vigore dal 2021. Ora l’American Civil Liberties Union (Aclu), insieme ad altri gruppi per i diritti umani, ha denunciato la tragica situazione delle gestanti rinchiuse nelle celle dell’Ice, e chiesto la fine della loro detenzione.

di Greta Privitera

Corriere della Sera, 25 ottobre 2025 “Con lui ci sarebbe la pace: crede nella soluzione dei due Stati”. Da 23 anni in carcere, condannato a cinque ergastoli con l’accusa di essere il mandante di cinque omicidi, Barghouti si è sempre dichiarato innocente. La sua scarcerazione è stata più volte al centro delle trattative, ma non si è mai concretizzata. Ora Trump dichiara: “Deciderò se farlo liberare”

 

di Giulio D’Antona

La Stampa, 25 ottobre 2025 È difficile, per lo meno in letteratura, stabilire linee di confine. Lo è sempre stato e, forse, oggi lo è un po’ di più. È difficile parlare di letteratura occidentale, orientale, di geografia, di confini politici, di confini e basta. Gli spostamenti delle masse umane lo hanno reso, quasi certamente, obsoleto. Che lo si voglia o no, la società globale è la realtà nella quale viviamo e la globalità penetra le vite e le loro espressioni artistiche. Il romanziere turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, vive sul confine ormai solo geografico tra due continenti, l’Europa e l’Asia. Lo ha esplorato e osservato svanire. Lo ha studiato, e come accade agli studiosi che comprendono a fondo i fenomeni, ora che non c’è più, non gli manca.

 

di Sergio D’Elia

L’Unita, 25 ottobre 2025 In Somalia tutto è volto alla guerra. Quella dell’esercito contro i terroristi nemici dello Stato. Quella degli Al-Shabaab contro gli infedeli nemici di Allah. È difficile distinguere i buoni dai cattivi nella terra del Corno d’Africa un tempo colonia italiana. Chi sono i buoni? I difensori armati della pace e della sicurezza internazionale? E chi sono i cattivi? I fanatici fautori della legge di Dio e del taglione? La legge e l’ordine che gli uni e gli altri invocano sono quelli che vigono in un deserto. Dove è stata fatta terra bruciata di una terra di per sé bruciata. La giustizia sommaria e la pena di morte uniscono buoni e cattivi, e li identificano. Tribunali militari e tribunali islamici non pongono tempo in mezzo tra il dire e il fare giustizia: il processo è sommario, la sentenza è spietata, l’esecuzione immediata.

 

DOCUMENTI

Comunicato dell'ASGI. "La morte di Alhagie Konte a Poggioreale è un fallimento del sistema sanitario penitenziario. Serve verità e trasparenza"

Articolo. "Il Consiglio di Stato si esprime sulle carenze rispetto all’assistenza sanitaria del capitolato d’appalto dei Centri per il rimpatrio (CPR)", di Giulia Di Giacinto

Il Riformista-PQM: "Chi ha paura del sorteggio? Dietro il NO alla separazione delle carriere c'è una vera, sola ragione: la norma che distrugge il potere delle correnti. Vi spieghiamo perché"

Circolare DAP. "Integrazione disposizioni relative ai provvedimenti autorizzativi degli eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo presso gli Istituti Penitenziari: competenze autorizzatorie in materia trattamentale ascritte alla DGDT"

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Nordio & Le Comunità per i detenuti senza casa?. La storia di Igor: diabetico, senza un occhio, gravemente malato e alcoldipendente. Ma che resta in carcere perché non si riesce a trovare una Comunità"