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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 17 ottobre 2025

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Percorso di formazione: "Volontari per la Giustizia di Comunità" (Padova, fino al 10 novembre 2025)

 

di Franco Corleone

L’Espresso, 17 ottobre 2025 L’iter sul decreto Sicurezza e il conflitto di attribuzione rappresentano uno spartiacque. Il decreto legge Sicurezza rappresenta uno spartiacque per il funzionamento del Parlamento e l’esistenza della democrazia per le caratteristiche liberticide presenti nei 38 articoli con quattordici nuove fattispecie di reato e numerosi aggravamenti delle pene per i reati previsti. Per questo gli ex presidenti della Corte Costituzionale e oltre 257 giuristi lanciarono vanamente un appello per fermare una deriva inconcepibile. Tutto questo fa parte della nuova Costituzione materiale: decreti legge esaminati solo da un ramo del Parlamento e uno o due voti di fiducia.

 

di Andrea Pugiotto

sistemapenale.it, 17 ottobre 2025 Alla Consulta il conflitto di attribuzioni sollevato dall’On. Magi. Le ragioni di una difficile ammissibilità. Lunedi 20 ottobre la Corte costituzionale prenderà in esame il controverso decreto-legge “sicurezza” (n. 48 del 2025). Ad essere oggetto d’impugnazione non è una sua qualche disposizione, ma l’intero atto normativo. E non per i suoi contenuti di più che dubbia costituzionalità, bensì perchè la procedura seguita nel deliberarlo ha interferito in un procedimento legislativo in corso: il Governo - come si ricorderà - travasò nel suo decreto un disegno di legge già approvato alla Camera e in dirittura d’arrivo al Senato, espropriandolo al Parlamento.

 

di Emilia Patta

Il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2025 Separazione delle carriere. Con l’ok del Senato il 28 ottobre è possibile staccare il voto dalle comunali: l’obiettivo è depoliticizzare la riforma e attrarre l’opinione pubblica moderata. Celebrare il referendum confermativo sulla separazione delle carriere il prima possibile, già a marzo, senza attendere la possibile electron day di giugno conle comunali. L’ipotesi è caldeggiata soprattutto da Forza Italia (“prima è meglio è”, dice il capogruppo in Senato Maurizio Gasparri) e comincia ad essere sempre più concreta anche a Palazzo Chigi.

 

di Conchita Sannino

La Repubblica, 17 ottobre 2025 Forza Italia in pressing sul Guardasigilli che promette “una revisione totale” delle norme. La maggioranza rilancia il testo di due anni fa già approvato alla Camera. E se la riforma sulla generosa prescrizione targata FI fosse la ciliegina che manca alla torta? L’appetito del centrodestra, è il caso di dire, non si placa sul versante giustizia. E mentre il Senato si prepara a varare con l’ultimo sì, a fine ottobre, il ddl di revisione costituzionale sulla separazione delle carriere tra pm e giudici (che poi dovrà essere sottoposto al referendum confermativo), dalla Camera ieri si rilancia con un’altra crociata che viene da un vecchio sogno berlusconiano, che era stato momentaneamente tenuto nel cassetto, dopo la prima approvazione a Montecitorio, avvenuta quasi due anni fa.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 17 ottobre 2025 Dopo la morte di Pamela Genini per mano del compagno si riaccende il dibattito sull’efficacia della risposta penale. La morte di Pamela Genini per mano del compagno che voleva lasciare, Gianluca Soncin, ci porta a chiedere: a questo punto davvero leggi più repressive servono a deflazionare certi atti criminosi? Lo abbiamo chiesto ad una politica, ad una magistrata, ad una avvocata e ad una accademica.

 

di Gian Carlo Caselli e Vittorio Barosio

La Stampa, 17 ottobre 2025 Quasi ogni giorno, aprendo il giornale, ci si trova di fronte all’omicidio di una donna. La situazione, anziché migliorare, sembra peggiorare. Già una legge del 2023 che rafforzava le misure contro la violenza sulle donne non ha portato a risultati apprezzabili. Attualmente è all’esame del Parlamento un disegno di legge che introduce nel nostro codice penale il reato specifico di femminicidio e lo punisce con l’ergastolo. C’è da sperare che funzioni, ma visto il precedente non è detto. Chi arriva ad uccidere un essere umano è difficile che si lasci fermare dal rischio di ricevere una sanzione pur grave: l’irrazionalità, la follia e le spinte emotive prevalgono troppe volte sulla ragionevolezza e sui freni inibitori.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 17 ottobre 2025 Superato il Pnrr, torni “il vero processo, sia nel civile sia nel penale”, dice il presidente del Cnf Francesco Greco. Il XXXVI Congresso nazionale forense di Torino si è aperto ieri con un minuto di silenzio dedicato ai tre carabinieri morti nell’esplosione del casolare di Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Un momento toccante che ha suscitato la commozione dei circa 2.500 rappresentanti dei Coa riunitisi per discutere sul futuro della professione forense nel “Teatro Regio”. Prima degli interventi dei rappresentanti dell’avvocatura e delle istituzioni, il presidente del Cnf, Francesco Greco, ha letto un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha augurato la migliore riuscita del Congresso.

 

bolognatoday.it, 17 ottobre 2025 Scuola, lavoro sanità. Questi gli asset strategici del “pianete carcere” in cui, nel triennio 2021-2023 la Regione Emilia-Romagna ha investito progetti e risorse pari a 25,5 milioni di euro (di cui 18 milioni, tra fondi statali e regionali, in sanità, e 7,5 milioni per sociale e sanità) per rendere la pena non solo momento di “espiazione”, ma in primo luogo come un momento di “ricostruzione” della persona per il suo reinserimento nella società. E’ quanto è emersa nel corso della commissione Parità presieduta da Elena Carletti dove è stata presentata e discussa la clausola valutativa della legge regionale del 2008 per la tutela delle persone ristrette avvenuta nel corso della commissione Parità.

 

di Andrea Scano

L’Unione Sarda, 17 ottobre 2025 Sono 103 i detenuti trasferiti in Sardegna dopo il crollo di una parte del carcere romano di Regina Coeli. Ma la soluzione “tampone” è già stata contestata: come denuncia Roberto Melis, segretario Consipe, “secondo segnalazioni interne” molti dei trasferiti non sarebbero provenienti dal settore realmente compromesso dal crollo, bensì da altri rami del carcere, sollevando dubbi sulla correttezza dei criteri adottati. “In piena emergenza, si sarebbe dunque trovato il tempo per selezionare e inviare in Sardegna i soggetti più problematici, trattenendo invece quelli “più gestibili”. “Alla luce di tali anomalie - continua Melis - sarebbe doveroso che il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ndr.) disponga un’ispezione urgente presso la Direzione dell’istituto di Regina Coeli ...

 

di Vera Mantengoli

Corriere del Veneto, 17 ottobre 2025 I ritardi dei lavori per ultimare gli alloggi destinati alle agenti penitenziarie, potrebbero essere stati il pretesto per allontanare Enrico Farina da Santa Maria Maggiore. Il condizionale è d’obbligo perché non è ancora chiaro il motivo della revoca a direttore del carcere maschile e il trasferimento provvisorio a quello di Belluno. “Rispetto alla questione alloggi del personale di polizia, non esiste uno straccio di norma che preveda da parte delle amministrazioni dello Stato l’obbligo di garantire alloggi al personale di polizia a ordinamento civile, diversamente da quanto è invece previsto per i militari - dice Michela Romanello della Uilpa Venezia.

di Stefania Sorge

Il Centro, 17 ottobre 2025 La decisione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è arrivata come una doccia gelata, insieme alla mancata autorizzazione a disputare una partita con una squadra di studenti. Correre dietro a un pallone, sfidare squadre avversarie, disputare un vero campionato, era per loro un assaggio di libertà. Non era solo calcio il progetto “Mettiamoci in Gioco”, primo a coinvolgere i detenuti di un penitenziario, quelli del supercarcere di Villa Stanazzo. Ma ora, dopo oltre 15 anni, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha deciso di porre fine a questa iniziativa virtuosa, che vedeva la collaborazione di Figc e Lnd Abruzzo.

 

di Monica Sicca

La Stampa, 17 ottobre 2025 La privazione affettiva è il tema della piece “Ma l’amore no”. La vita in carcere significa sofferenza e difficoltà sia per chi è recluso, sia per i familiari, entrambi in attesa di un colloquio, un contatto, un messaggio. In carcere manca tutto, ma l’assenza più forte è quella affettiva, con il detenuto privato di una parte fondamentale della sua vita: i sentimenti. Come si può sopravvivere a questa privazione? Davvero in un percorso di riabilitazione e di presa di coscienza dei propri errori è necessario eliminare l’affettività e l’amore?

 

di Paola Naldi

La Repubblica, 17 ottobre 2025 Prende il via il 24 ottobre al museo di Bologna il festival che prevede 14 spettacoli negli istituti penitenziari di otto città della regione. C’è un teatro che nasce in carcere, dal lavoro e dalle riflessioni di detenute e detenuti, adulti e ragazzi, ma che poi esce da quegli spazi di reclusione per invadere la città, i luoghi pubblici, i palcoscenici più insoliti. È così che il Mambo, il Museo d’arte moderna in via Don Minzoni 14, si trasforma ancora per ospitare, il 24 e il 25 ottobre alle 20.30, lo spettacolo “Acini di Furore” che vedrà in scena le attrici della Compagnia delle Sibilline, nata all’interno della Dozza.

di Leandro Del Gaudio

Il Mattino, 17 ottobre 2025 Un sogno che prende forma, un progetto che sta diventando realtà. Un teatro da restaurare per i ragazzi di Nisida, quelli del carcere di mare, che ieri hanno vissuto una giornata particolare. Hanno assistito all’impegno di istituzioni e sponsor privati per la rinascita del teatro a Nisida e hanno incrociato per una intera mattinata il dialogo con ragazzi poco più grandi: gli studenti e i volontari dell’Università Luiss, giovani con cui condividere una certa idea di futuro.

 

di Paola Pioppi

Il Giorno, 17 ottobre 2025 Le immagini della casa circondariale Bassone di Como, sono protagoniste della mostra “Bassone quale umanità?” che si inaugura questa sera alle 20.30 al Santuario dei Missionari Passionisti di Santa Gemma di Erba, in via XXIV Maggio, dove rimarrà allestita fino al 26 ottobre. Realizzata dalla Caritas cittadina di Como, che ha raccolto l’invito di Papa Francesco, nell’anno del Giubileo, ad ascoltare e testimoniare il disagio di tanti detenuti che “sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte”, è un progetto itinerante: la visita alla mostra vuole offrire un’importante occasione per conoscere la realtà che si nasconde dietro le mura del carcere, le fragilità di uomini e donne, ma anche ogni aspetto della vita privata della libertà e soggetta alle regole imposte dalla condizione di detenuto.

 

di Emiliano Reali

huffingtonpost.it, 17 ottobre 2025 Francesca Ghezzani entra nel sistema penitenziario italiano per narrare le contraddizioni, ma anche i tentativi di rinascita. L’obiettivo è unire testimonianze, dati e riflessioni per restituire complessità a un tema spesso semplificato o ignorato. “Il silenzio dentro - Quando raccontare diventa un atto di giustizia” è un viaggio all’interno e intorno alle carceri italiane per raccontare, con sguardo costruttivo, le molteplici realtà che vivono dietro e oltre le sbarre. “Il silenzio dentro” di Francesca Ghezzani (Swanbook Edizioni, 2025) è un libro di narrativa d’inchiesta che entra nel sistema penitenziario italiano per narrare le contraddizioni, ma anche i tentativi di rinascita.

 

di Antonio Gibelli

Il Manifesto, 17 ottobre 2025 “Annibale alle porte”, il libro dello studioso di temi migratori Amoreno Martellini, uscito per Il Mulino. Da molti decenni la questione delle migrazioni è al centro della politica italiana, europea e più in generale - basti pensare agli Stati Uniti dell’era Trump - occidentale. Mai seriamente affrontata in modo attivo e propositivo, è stata ed è agitata come uno spauracchio ad alta efficacia demagogica: il flusso crescente dei migranti verso il cuore del mondo sviluppato è un’invasione, costituisce un pericolo mortale per l’identità, la sicurezza, le tradizioni nazionali, persino una minaccia di sostituzione etnica. Gli stranieri, in quanto tali, sono portatori di disordine, devianza, in breve di criminalità.

 

di Chiara Saraceno

La Stampa, 17 ottobre 2025 I femminicidi sono all’ordine del giorno e così violenze di ogni tipo sulle donne, per lo più all’interno di rapporti familiari o comunque intimi, da parte di compagni, mariti, amici. Ne sono autori uomini adulti di ogni condizione sociale ma anche adolescenti. Eppure c’è ancora chi pensa che non ci sia alcun bisogno di un’educazione all’affettività e alla sessualità, al riconoscimento e controllo delle emozioni legate al corpo proprio e altrui, alla maturazione di relazioni affettive basate sulla cura e il rispetto reciproco.

 

di Elisa Forte

La Stampa, 17 ottobre 2025 Il papà di Giulia boccia l’emendamento della Lega: “I ragazzi chiedono strumenti per capire”. Un emendamento della Lega produce uno stop all’educazione sessuo-affettiva nelle scuole medie. La Fondazione Cecchettin lo giudica “un passo indietro grave e culturalmente pericoloso”. Stando così le cose, il ddl Valditara stabilisce che l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole medie non si farà e alle Superiori si potrà insegnare solo con il consenso dei genitori.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 17 ottobre 2025 Mentre in Senato l’Istituto superiore di sanità dice no, a Firenze un giudice dice sì. Mentre in Senato l’Istituto superiore di sanità dice no, a Firenze un giudice dice sì. Sì, e subito. Ancora una volta, dunque, il diritto ad accedere al suicidio assistito viene garantito per decisione di un Tribunale quando, nello stesso tempo, in Parlamento la maggioranza cerca di far passare - con una nuova e inedita accelerazione - un ddl sul fine vita che, per usare le parole del senatore dem Franco Mirabelli affidate ad Huffington post, “sembra più orientato a ridimensionare le sentenze della Corte costituzionale che a recepirle”.

di Francesca Spasiano

Il Dubbio, 17 ottobre 2025 Il tribunale di Firenze ordina di reperire lo strumento per l’autosomministrazione. Il dibattito sul fine vita cambia rotta e si sposta sull’eutanasia. Un’ipotesi che in Italia è sempre illegale, a differenza del suicidio assistito, e sulla quale tribunali e Parlamento parlano due lingue diverse. Così sembra, almeno, dopo la giornata di ieri. In cui sono successi due fatti uguali e (apparentemente) contrari: da una parte le audizioni al Senato nell’ambito dell’esame del ddl del centrodestra firmato da Pierantonio Zanettin (FI) e Ignazio Zullo (FdI); dall’altra l’ordinanza del tribunale di Firenze sul caso di “Libera”.

 

di Alessandro De Angelis

La Stampa, 17 ottobre 2025 Detta così, sembra essere una storia buona per Pirandello. Si è svolta giovedì scorso alla Camera. La destra, che allora era per i blocchi navali e per i porti chiusi, conferma, in una sua mozione, il famoso Memorandum con la Libia siglato dal governo Gentiloni nel 2017. Chi allora lo sottoscrisse, ovvero il Pd, ne chiede invece una cancellazione tout court, non un cambiamento, più o meno radicale, per renderlo più esigente e adeguato alle nuove condizioni dell’area. La posizione più ragionevole, paradossalmente, è quella di chi allora era contro tutto e tutti, i Cinque stelle. Loro ne invocano una radicale revisione.

 

di Beatrice Guarrera

L’Osservatore Romano, 17 ottobre 2025 Mentre il mondo segue con trepidante attesa gli sviluppi in Medio Oriente, sperando che la tregua sancita tra Israele e Hamas sia davvero l’inizio della pace, il ruolo dei cristiani in Terra Santa si fa sempre più cruciale. “Il senso del perdono è molto fragile nella religione ebraica e in quella musulmana, per cui i cristiani che l’hanno, invece, al centro anche della loro spiritualità, dovranno essere coloro che aiuteranno entrambe le parti a raggiungere questo ideale”.

 

DOCUMENTI

Circolare DAP: "Misure di coordinamento tra le aree per l'efficienza operativa e la prevenzione di eventi critici negli istituti penitenziari"

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Salute e Detenzione. Parla un medico che lavora nelle carceri della Lombardia: "E' difficile garantire il diritto alla salute in carcere e il sovraffollamento rende tutto impossibile"