Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di venerdì 7 novembre 2025

 

di Ornella Favero*

Ristretti Orizzonti, 7 novembre 2025 Gentile dottor Napolillo, Lei è stato di recente nella Casa di reclusione di Padova e ha visto un carcere dove, pur nelle difficoltà del sovraffollamento, si cerca con la collaborazione di tutti di rispettare il mandato costituzionale, cioè di garantire a più detenuti possibile di non entrare in carcere e uscirne a fine pena come sono entrati, ma di fare un percorso realmente rieducativo, che significa crescere culturalmente, mettere in discussione le proprie scelte passate, avere voglia di fare i conti con la sofferenza provocata dai reati, nelle vittime ma anche nei famigliari delle stesse persone detenute.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 7 novembre 2025 Una circolare centralizza le autorizzazioni per gli eventi educativi e culturali. L’allarme di magistrati e associazioni: “Così si svuota il carcere dalle occasioni di riscatto”. Giachetti interroga Nordio. Una nota del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rischia di paralizzare le attività trattamentali in buona parte delle carceri italiane. È questa la denuncia che emerge dall’interrogazione parlamentare presentata martedì scorso dal deputato Roberto Giachetti di Italia Viva e dai durissimi comunicati del Coordinamento nazionale dei magistrati di sorveglianza e di AreaDG.

 

di Teresa Olivieri

Italia Oggi, 7 novembre 2025 A decidere sulle attività educative e ricreative dei detenuti non saranno più i direttori degli istituti e i giudici ma il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Con il rischio di allungare i tempi e creare ulteriore burocrazia. Le nuove indicazioni, che riguardano gli Istituti penitenziari con circuiti a gestione dipartimentale (Alta sicurezza-AS, Collaboratori di giustizia, 41 bis), sono contenute in una circolare datata 27 febbraio 2025 ma formalizzata il 21 ottobre scorso, firmata dal Direttore generale dei detenuti e del trattamento del Ministero della giustizia, Ernesto Napolillo, indirizzata ai Provveditorati regionali e alle Direzioni degli istituti penitenziari.

 

di Chiara Cacciani

huffingtonpost.it, 7 novembre 2025 I primi effetti della centralizzazione voluta dalla Giustizia per il via libera a tutte le iniziative culturali negli istituti penitenziari. Boscoletto (cooperativa Giotto): “Faccio davvero fatica a capirne il senso”. Un incontro di promozione alla lettura rivolto a detenuti maghrebini annullato all’ultimo minuto a Padova: era stato programmato da mesi, erano state coinvolte le istituzioni e il Consolato e già pagati i biglietti ferroviari per le due scrittrici di origine tunisina e invece niente. E poi un evento della Camera penale saltato a Torino, mentre viene sospeso (momentaneamente? Chissà) a Parma il progetto che da alcuni anni portava classi di un liceo classico oltre le sbarre, a confrontarsi insieme alle persone ristrette sul tema fondamentale della giustizia riparativa.

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 7 novembre 2025 La lettera a Nordio di Agnese Moro, Bachelet e altri familiari delle vittime. “Gentile signor ministro della Giustizia, noi familiari di vittime delle azioni terroristiche, della lotta armata e della criminalità organizzata, da tempo impegnati in attività volte a realizzare il dettato Costituzionale di favorire la rieducazione dei detenuti”, (...) “guardiamo con notevole perplessità e sofferenza personale alle norme restrittive recentemente introdotte nelle carceri italiane”. Comincia così la lettera che Giovanni Bachelet, Fiammetta Borsellino, Marisa Fiorani, Silvia Giralucci, Manlio Milani, Lucia Montanino, Maria Agnese Moro, Giovanni Ricci, Sabina Rossa e Paolo Setti Carraro hanno inviato al ministro della Giustizia, Nordio.

 

di Marcello Pesarini

transform-italia.it, 7 novembre 2025 Prima i fatti poi le interpretazioni. Solo una breve premessa: per una parte non indifferente dell’amministrazione della Giustizia, si susseguono dichiarazioni, interventi, interviste. Poi, di fronte a necessità che non possono essere ignorate, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria pensa siano sufficienti o comunque necessarie comunicazioni che non hanno nulla di complessivo, ma possono ulteriormente infastidire o gettare la zizzania. Nel giro di una settimana, il 14 e il 21 ottobre 2025, sono state consegnate alle organizzazioni sindacali dei lavoratori penitenziari e ai provveditorati penitenziari nonché alle direzioni degli istituti penitenziari, due diverse direttive. Quella a data 14/10 è dedicata alla prevenzione degli eventi critici, e rivolta alle organizzazioni sindacali oltre che alle direzioni.

 

di Gianni Alemanno e Fabio Falbo

Il Dubbio, 7 novembre 2025 Luciano fino a qualche giorno fa era il mio “capocella”: nella cella 2-B-13 (ovvero secondo piano, reparto B, cella 13, la stessa dove quarant’anni fa stavo con Paolo Di Nella) era il più anziano di permanenza. Da sei giorni Luciano è stato trasferito in una cella singola, i cosiddetti “cubicoli”. Luciano è uomo d’altri tempi, trapiantato nella nostra contemporaneità. Scolpito nella roccia nonostante abbia superato i 60, faccia buona che in un attimo può diventare feroce, nella vita fa il muratore e il capomastro e qui a Rebibbia è uno dei migliori lavoranti impiegati nell’edilizia.

 

di Enrico Bellavia

L’Espresso, 7 novembre 2025 Insofferenza. È il sentimento che muove le reazioni del governo contro la “pretesa invadenza” dei giudici. Un’irritazione che diventa pura avversione quando il controllo di legalità costituisce un argine alla dismisura, allo strapotere, all’arbitrio. In tempi di propaganda anche lo stop della Corte dei conti al Ponte e perfino le attuali indagini sulla sbrigativa soluzione data allora al delitto di Garlasco vengono usati per puntellare il sì al referendum sulla separazione delle carriere. Che, però, con i casi elevati a pretesto nulla ha a che fare. L’uso distorto degli argomenti tradisce l’obiettivo reale: la riforma costituzionale che Meloni vuole appuntarsi al petto ha la funzione di dare una lezione ai magistrati.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 7 novembre 2025 A Palazzo Chigi la “war room” tra il ministro e il sottosegretario Mantovano. In via di definizione la strategia mediatica per il voto sulla riforma. Sarà lui, Carlo Nordio, il vero frontman della campagna referendaria. Il guardasigilli come simbolo della battaglia per il Sì. Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza e, come Nordio, magistrato e principale consigliere della premier Giorgia Meloni sulla giustizia, ieri mattina avrebbero dovuto confrontarsi sull’investitura al ministro, già ben consapevole della propria destinazione alla prima linea. Poi altre emergenze hanno rubato la scena, ma la strategia in vista del voto popolare sulla separazione delle carriere resta in cima all’agenda.

 

di Vitalba Azzollini*

pagellapolitica.it, 7 novembre 2025 Il ministro della Giustizia ha definito “stupidaggini” le critiche contro il sorteggio dei componenti dei due nuovi CSM, ma la questione è più complessa. Il 3 novembre, in un’intervista con il Corriere della Sera, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito una “stupidaggine” l’accusa secondo cui la riforma costituzionale della giustizia, approvata il 30 settembre dal Senato, violerebbe la Costituzione. “Come fa una legge costituzionale a essere anticostituzionale? Questa è la Costituzione”, ha detto Nordio. La dichiarazione del ministro della Giustizia apre due questioni. Da un lato, una riforma costituzionale può essere incostituzionale?

 

di Luigi Ferrajoli

Il Manifesto, 7 novembre 2025 Il senso della contro-riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario è uno solo: un atto di ostilità e di disprezzo nei confronti dei magistrati e un primo passo verso la subordinazione dei pubblici ministeri al potere politico. La separazione delle carriere è un falso argomento, essendo già stata realizzata. Oggi i passaggi di carriera riguardano ogni anno lo 0,4% dei magistrati. Se questa fosse stata la ragione della riforma sarebbe bastato eliminare questo insignificante residuo con una legge ordinaria, senza scomodare Costituzione e popolo sovrano, mobilitato con il referendum su una simile sciocchezza.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 7 novembre 2025 Nel marzo 2024 il governo ha introdotto i test psicoattitudinali per i magistrati per intercettare eventuali disturbi psichici o di personalità. Ora il Csm ha approvato una delibera in cui esclude l’uso di test sulla personalità, ribaltando la volontà del legislatore. Il problema italiano va ben oltre la separazione delle carriere tra pm e giudici e riguarda nientemeno che la separazione dei poteri. A confermarlo in modo emblematico è quanto avvenuto attorno a un tema che un anno fa aveva acceso le polemiche tra governo e magistratura: i test psicoattitudinali per le toghe. Auspicati per lungo tempo da Silvio Berlusconi, che non si fece problemi a definire “matti” alcuni pm, i test psicoattitudinali per i magistrati sono stati introdotti dal governo Meloni con un decreto legislativo approvato il 26 marzo 2024, in attuazione di una legge delega del 2022.

 

di Giulio Cavalli

Il Domani, 7 novembre 2025 Sarà il gip a decidere se il caso di Moussa Diarra, ucciso dai colpi di pistola sparati da un agente della Polfer, debba essere valutato in un processo. Per i pm fu legittima difesa: la famiglia ha appreso dalla stampa della richiesta di archiviazione. Gli avvocati chiedono di visionare tutti gli atti. La richiesta di archiviazione è stata depositata il 5 novembre dalla Procura di Verona. Il procuratore Raffaele Tito ritiene che l’assistente capo della Polizia ferroviaria che il 20 ottobre 2024 ha sparato a Moussa Diarra in stazione Porta Nuova abbia agito in condizioni di legittima difesa. Nella nota diffusa ai giornalisti, la procura afferma che l’agente avrebbe risposto a un “pericolo attuale” e che la reazione sarebbe stata “proporzionata”.

 

linkoristano.it, 7 novembre 2025 L’associazione “Socialismo Diritti Riforme” denuncia: “Isola luogo di ‘deportazione’. Mancano personale educativo e mediatori culturali”. Nel carcere di Massama è straniero quasi un detenuto su cinque. Sono 254 le persone ristrette nella casa circondariale di Oristano, che può ospitarne fino a 264. I detenuti di origine straniera sono 49. Lo rende noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, esaminando i dati pubblicati dall’Ufficio Statistica del Ministero della Giustizia, esprimendo “viva preoccupazione per le condizioni di vita delle strutture carcerarie sarde, quasi tutte oltre il limite regolamentare e per la carenza di personale educativo e di mediatori culturali, senza dimenticare la presenza dei 41-bis a Sassari e Nuoro e, a breve, a Cagliari”.

 

di Simone Bauducco

Il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2025 L’allarme del presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia di fronte ai dati in crescita nella fascia 18-41 anni. La presidente del gruppo di lavoro sul tema Elisabetta Canevini: “Bisogna lavorare sulla figura di adulti che abbiano una funzione educativa esterna alla famiglia”. A Milano, aumentano i giovani adulti condannati per reati di violenza di genere. Se nel 2024 la fascia tra i 18 e i 41 anni rappresentava il 58 per cento del totale degli autori di questo tipo di reati, nel 2025 si è saliti al 62 per cento. Una tendenza che preoccupa il Presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia: “Significa che la cultura patriarcale viene trasmessa anche alle nuove generazioni e che anche i giovani uomini adulti tendono ad esercitare un rapporto di forza nei confronti della donna che richiama alla cultura patriarcale”.

 

sassaritoday.it, 7 novembre 2025 La cooperativa Piccoli Passi coordina l’intera operazione. Nella cucina dell’Istituto Alberghiero, interna all’istituto penitenziario, un gruppo selezionato è stato coinvolto in un percorso strutturato che ha portato i beneficiari a produrre tramezzini, focacce farcite e toast, destinati alla vendita. Un’iniziativa che guarda lontano, con l’ambizione di ridurre la recidiva. Dalla Casa di Reclusione di Alghero fino alla spiaggia di Porto Ferro: è questo il percorso, inedito e carico di significato, tracciato da InsideOut, un progetto di formazione professionale e reinserimento lavorativo rivolto ai detenuti. L’obiettivo? Offrire competenze, dignità e una concreta opportunità di cambiamento.

 

vocetempo.it, 7 novembre 2025 Le parrocchie del Centro storico e il Santuario della Consolata (Unità pastorale 1) stanno raccogliendo aiuti materiali per i detenuti indigenti del carcere delle Vallette. In collaborazione con i cappellani del penitenziario hanno annunciato l’iniziativa in occasione del dibattito promosso il 3 novembre dalla Consolata e da La Voce e Il Tempo proprio sui temi del carcere, ospite la direttrice alle Vallette Elena Lombardi Vallauri. Le parrocchie del Centro storico di Torino e il Santuario della Consolata (Unità pastorale 1) stanno raccogliendo aiuti materiali per i detenuti indigenti nel carcere delle Vallette.

 

di Riccardo Rosa

napolimonitor.it, 7 novembre 2025 “Neanche un filo d’erba. Socioanalisi narrativa di un carcere minorile” è un libro curato da Paolo Bellati e Renato Curcio, da pochi giorni pubblicato tra i Quaderni di ricerca sociale delle edizioni Sensibili alle foglie. Il volume costituisce l’ultima tappa di una serie di incontri fatti con un gruppo di giovani ex detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, e restituisce un quadro preciso di questa istituzione che è sempre più uno strumento ordinario nella gestione delle politiche giovanili. Non è un caso che dall’entrata in vigore del decreto Caivano, che aumenta a dismisura le possibilità per un minore di finire in carcere a discapito delle pene alternative, gli ingressi nei penitenziari minorili siano aumentati del cinquantaquattro per cento, facendo arrivare a seicento il numero dei giovani ristretti.

 

di Raffaella Tallarico

gnewsonline.it, 7 novembre 2025 Nel 1960 nel carcere di Turi, in provincia di Bari, arriva un nuovo direttore. È già conosciuto per il suo lavoro nell’ergastolo di Santo Stefano: lo rimette a nuovo, lo arricchisce di attività per i detenuti. Viene chiamato “il direttore del megafono” per la sua abitudine di fare annunci e comunicazioni usando l’altoparlante. Si chiama Eugenio Perucatti. Il libro di Rosa Cirone, “Quel visionario di Eugenio Perucatti”, edito da Alvivo, racconta questa figura con testimonianze, materiali d’archivio e documenti inediti. Funzionaria del carcere di Pistoia in pensione, Cirone ha dedicato al volume due anni di ricerche.

 

di Youssef Hassan Holgado

Il Domani, 7 novembre 2025 Inizia la terza stagione di “Ellissi”, il podcast realizzato da Amnesty International Italia ed Emons Record in collaborazione con Domani. Anche questa volta i testi sono di Giuseppe Paternò Raddusa e l’attore Gianmarco Saurino sarà la voce narrante delle tre storie al centro della nuova stagione, quelle di Mauro Guerra, Gabriele Sandri e Davide Bifolco. Tutte vittime di uomini in divisa.

 

unifimagazine.it, 7 novembre 2025 Ogni anno, nel mondo, circa un milione e mezzo di bambini e giovani entra in contatto con il sistema di detenzione. Queste cifre evidenziano un dramma sociale e una questione di salute pubblica: gli ex detenuti adolescenti presentano tassi più alti di disturbi mentali, malattie infettive e patologie croniche. Gianni Virgili, docente di Malattie dell’apparato visivo presso il Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino, ha partecipato a una review condotta da un team internazionale e pubblicata su Clinical Medicine, rivista del gruppo The Lancet, che ha affrontato per la prima volta in maniera sistematica un aspetto rimasto finora ai margini del dibattito scientifico: il legame tra disturbi sensoriali e incarcerazione giovanile.

 

di Franco Corleone

Il Manifesto, 7 novembre 2025 La Controconferenza sulle droghe convocata dalla rete di associazioni della società civile che da anni si oppone alle politiche proibizioniste e puramente repressive dei governi in materia di stupefacenti proibiti. Un mistero si aggira nella politica italiana. Riguarda Alfredo Mantovano che è l’esponente più potente del governo Meloni e che oltre alla delega ai Servizi segreti ha voluto la direzione del Dipartimento antidroga. Perché occupare un ruolo che era stato di Carlo Giovanardi? Non penso che sia il frutto di una ossessione, ma si leghi alla ambizione di riscrivere la storia e di far prevalere la morale contro il diritto e sconfiggere la scienza e la razionalità.

 

di Viviana Daloiso

Avvenire, 7 novembre 2025 Al via a Roma la Conferenza nazionale: due giorni di lavori che vedono protagonisti gli operatori, i servizi e le comunità di recupero. Obiettivo, il confronto aperto col governo e l’attesa svolta sulla governance del sistema e sulla riforma del Testo unico. Dimenticate il fentanyl, la cannabis, l’eterna polarizzazione tra legalizzare sì e legalizzare no: le parole d’ordine sono, piuttosto, efficacia dei percorsi terapeutici, sistema multidisciplinare integrato, persone. E soprattutto, aspettative. Perché alla Conferenza nazionale sulle dipendenze che si apre oggi a Roma si è arrivati dopo un lungo lavoro preparatorio, con 8 tavoli tematici che si sono incontrati a cadenza quasi mensile a partire da aprile coinvolgendo tutto il mondo dei servizi con l’unico, ambizioso obiettivo di cambiare una volta per tutte il modo di occuparsi di “droga” nel nostro Paese.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 7 novembre 2025 La Corte d’appello di Roma dubita che l’Italia potesse siglare il protocollo con Tirana. Decideranno i giudici di Lussemburgo, a cui è arrivato il terzo rinvio pregiudiziale sul protocollo. Questa volta i centri in Albania potrebbero saltare per sempre. E non solo quelli: pure gli altri che qualsiasi Stato membro pensi di costruire in maniera analoga al di fuori del territorio dell’Unione. Rischiano persino di essere limitati i poteri nazionali nelle materie a competenza concorrente tra Ue e paesi membri. L’asilo e molte altre.

 

di Maurizio Delli Santi*

Avvenire, 7 novembre 2025 Il divieto di tortura è inderogabile: non esistono circostanze eccezionali che possano attenuarne l’applicazione. Adempiere ai mandati della Cpi non è un atto di cortesia diplomatica, ma un obbligo pieno. Si torna a parlare del caso Almasri dopo che le autorità libiche hanno emesso un mandato di arresto nei suoi confronti con le accuse di tortura e altri gravi crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Una premessa qui è necessaria: non ci interessa alimentare polemiche nel dibattito politico, ma unicamente porre una riflessione giuridica, etica e civile. L’attenzione è dunque sui principi che hanno portato allo Statuto della Corte penale internazionale e, più in generale, sul sistema di tutela dei diritti umani a livello internazionale, cui finora l’Italia, con la sua cultura giuridica e civile, ha dato fondamentali contributi e si è sempre riconosciuta.

 

agenzianova.com, 7 novembre 2025 La popolazione detenuta dall’Agenzia statunitense per l’immigrazione e le dogane è aumentata di quasi il 70 per cento da quando Trump ha iniziato il suo secondo mandato. Il numero di detenuti sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione e le dogane (Ice) è salito questa settimana a 66 mila, stabilendo un nuovo record. Lo rivela l’emittente statunitense “Cbs News”. La popolazione detenuta dall’Ice è aumentata di quasi il 70 per cento da quando Donald Trump ha iniziato il suo secondo mandato, a gennaio, quando l’agenzia tratteneva circa 39 mila persone. Il precedente record risaliva al 2019, durante il primo mandato di Trump, quando l’Ice aveva detenuto circa 56 mila persone in un determinato momento, secondo dati governativi raccolti da ricercatori della Syracuse University.

 

di Francesco Castagna

Avvenire, 7 novembre 2025 Con l’approvazione del Laken Riley Act, che prevede la detenzione o la deportazione, chi non possiede documenti è ancora più in difficoltà. Bailey è un’assistente sociale in prima linea: “Dobbiamo vincere la sfiducia”. Negli Stati Uniti di Trump è una corsa a salvare il salvabile sui temi sociali. Dopo l’approvazione del Laken Riley Act, che prevede la detenzione o la deportazione dei migranti, chi entra fuori dai canali ufficiali è ancora più in difficoltà. È un sistema sbagliato a monte che gli americani difficilmente comprendono, spiega Bailey, un’assistente sociale di una scuola del Mississippi.

 

di Francesca Paci

La Stampa, 7 novembre 2025 Il presidente dell’Anp: “Il nostro impegno per la fine della guerra non cambia, ma bisogna essere in due”. Il presidente palestinese Abu Mazen parla con La Stampa durante una parentesi del viaggio a Roma, dove ha incontrato il Papa, condividendone l’impegno a “consolidare il cessate il fuoco e costruire una pace duratura” e dove oggi vedrà il presidente Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.

 

di Alberto Minnella

Il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2025 Data in sposa a 12 anni, Goli non ha avuto infanzia, né scuola, né giochi, né quella libertà che da noi consideriamo un diritto naturale. Ha avuto invece un marito violento, crudele, padrone. C’è, in un angolo dimenticato dell’Iran, una ragazzina che oggi rischia di finire impiccata. Si chiama Goli Kouhkan, e già il nome pare un fiore calpestato. Quando le misero il velo bianco della sposa aveva dodici anni, e il mondo per lei finì ancor prima di cominciare. Lo sposo era un parente, scelto dalla famiglia, e il matrimonio fu celebrato come si fa con le capre, un contratto, una transazione tra poveri. Non c’è nulla di romantico in questa storia raccontata da The Guardian, solo miseria, superstizione e una donna bambina consegnata al suo destino come un oggetto di casa, con il silenzio delle madri e l’indifferenza dei padri.

 

DOCUMENTI

Ministero della Giustizia. Statistiche su detenuti presenti e capienza delle carceri, al 31 ottobre 2025

Comunicato CNUPP. "L’Università in carcere: è ancora possibile?"

Comunicato SEAC. "Sulle nuove disposizioni del DAP per le attività all’interno degli istituti penitenziari"

Comunicato CRVG del Friuli Venezia Giulia. "Particolare allarme desta la circolare DAP n. 454011 del 21.10.2025"

Comunicato Garante detenuti Comune di Trieste. "Burocrazia ed esercizio di potere versus fine rieducativo della pena: la circolare del DAP 454011 del 21.10.2025"

Comunicato CO.NA.M.S. "Grande preoccupazione per Circolare DAP n. 454011 del 21.10.2025: rischia di compromettere molti dei progetti faticosamente portati avanti da cooperative, associazioni, mondo dell’educazione e di tutto il Terzo settore"

APPUNTAMENTI

Presentazione libro "18+1. Diciotto anni e un giorno. Giovani perduti nelle carceri per adulti", di Monica Cristina Gallo (Torino, 6 novembre 2025)

Diocesi di Novara. "Una finestra sul mondo del carcere: ciclo di incontri per il Giubileo 2025" (Novara, dal 6 novembre al 13 dicembre 2025)

Contro conferenza: "Sulle droghe abbiamo un piano. Stop war on drugs" (Roma, 6 - 8 novembre 2025)

Corso di formazione al volontariato: "Dentro e fuori dal carcere" (Fossano-CN, dall'8 al 29 novembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal fino al 9 novembre 2025

Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 12 e 26 novembre e 10 dicembre 2025)

Cineforum. "La decima eVisione: 10 anni di sguardi dentro (lo specchio)" (Torino, fino al 13 novembre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

43° Convegno Nazionale A.I.M.M.F.: "Adolescenze d'oggi. Prospettive di futuro" (Verona, 14 e 15 novembre 2025)

Convegno. "Emergenza carcere a 50 anni dalla legge di riforma dell'ordinamento penitenziario" (Trento, 14 e 15 novembre 2025)

Incontro-dibattito "I giovani tra disagio e devianza". A partire da "18+1: Diciotto anni e un giorno", di Monica Cristina Gallo (Verona, 19 novembre 2025)

Convegno. "Garanti 1997-2025. Da quando Antigone propose l'istituzione dei Garanti alla necessità odierna di nuove prospettive" (Roma, 21 novembre 2025)

Teatrocarcere Due Palazzi presenta "Da Babele alla Città Celeste. Un cammino di speranza" (Camposampiero-PD, 22 novembre 2025)

Seminario. "Immaginiamo città riparative" (San Paolo D'Argon-BG, 22 novembre 2025)

"Visioni riparative tra dentro e fuori". Incontri tematici per promuovere una visione di Comunità Riparativa (Bologna, 26 novembre 2025)

Incontro-dibattito: "Abitare il carcere minorile. Incontri clinici, giuridici, pedagogici e dimensione creativa" (Milano, 26 novembre 2025)

Convegno. "La Giustizia minorile va in città: obbiettivi, speranze, paure, mappe e incontri possibili" (Rovigo, 27 novembre 2025)

Convegno. "Da Caivano verso dove. Onde e ripercussioni pedagogiche nelle politiche securitarie verso i minori" (Milano, 28 novembre 2025)

Cineforum. "Corpi e Regole: viaggio col cinema nei luoghi della disciplina" (Genova, fino al 2 dicembre 2025)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di laurea SIE "Diritto costituzionale penale italiano ed europeo". Seminari di approfondimento (Milano, dal 13 al 26 novembre 2025)

VIII° Corso di formazione Marcoleone Bondi. "Difesa penale ed esecuzione: una visione prospettica" (Venezia, fino al 28 novembre 2025)

Università Cattolica di Milano e Fondazione per la Sussidiarietà: "Governance e Strategie per l’Amministrazione condivisa" (Milano, iscrizioni fino al 2 dicembre 2025)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

"NO aMORE - Oltre il tunnel". Concorso di cortometraggi. Giornata per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne (Invio opere entro il 15 novembre 2025)

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)