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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 12 novembre 2025

di Ornella Favero*

Ristretti Orizzonti, 12 novembre 2025 Gentile dottor Napolillo, Lei è stato di recente nella Casa di reclusione di Padova e ha visto un carcere dove, pur nelle difficoltà del sovraffollamento, si cerca con la collaborazione di tutti di rispettare il mandato costituzionale, cioè di garantire a più detenuti possibile di non entrare in carcere e uscirne a fine pena come sono entrati, ma di fare un percorso realmente rieducativo, che significa crescere culturalmente, mettere in discussione le proprie scelte passate, avere voglia di fare i conti con la sofferenza provocata dai reati, nelle vittime ma anche nei famigliari delle stesse persone detenute.

 

di Davide Galliani*

Ristretti Orizzonti, 12 novembre 2025 1. Il 21 ottobre 2025 il Direttore Generale dei Detenuti e del Trattamento (DGDT) del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) scrive una nota in materia di provvedimenti autorizzativi degli eventi di carattere educativo, ricreativo e culturale negli istituti penitenziari. Giuridicamente parlando: la nota rispetta la legge e la Costituzione? Se non lo fa, nel primo caso si deve (semplicemente) disapplicare, nel secondo si potrebbe anche (meno semplicemente) sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. 

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 12 novembre 2025 Il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha accolto il reclamo presentato dall’avvocata Pina Di Credico: non una concessione discrezionale, ma un diritto costituzionalmente garantito. Per la prima volta un ergastolano condannato per reati di mafia potrà vivere momenti di intimità con la propria moglie senza il controllo a vista degli agenti. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Bologna con l’ordinanza depositata l’11 novembre, accogliendo il reclamo presentato dall’avvocata Pina Di Credico. Trent’anni di carcere, trent’anni duranti i quali il colloquio è stato consumato sotto lo sguardo della polizia penitenziaria. Adesso quella sorveglianza viene meno. Non come premio, ma come diritto.

 

di Giulia Melani

Il Manifesto, 12 novembre 2025 Il 2 novembre 2025, Elia Del Grande si è allontanato dalla Casa di lavoro di Castelfranco Emilia. Alcuni quotidiani hanno prontamente titolato che è evaso da una comunità, è falso: Del Grande, dopo avere scontato la sua pena, dopo ben 26 anni di detenzione, invece di essere libero, come sarebbe accaduto in un paese in cui non vige un Codice penale autoritario scritto dal legislatore fascista, si trovava rinchiuso in una “casa di lavoro”. Cosa sono le case di lavoro? Sono istituzioni in cui si eseguono le misure di sicurezza, ovvero, luoghi, in tutto uguali a carceri - di cui spesso altro non sono che sezioni - in cui una persona, che ha finito di scontare la pena, si trova recluso per un tempo indeterminato, perché ritenuto da un giudice “socialmente pericoloso”.

 

avellinotoday.it, 12 novembre 2025 Le parole del garante campano dei detenuti. Al momento in Italia ci sono 28 donne madri in carcere (alcune anche incinte) e 26 figli presenti, tra gli istituti femminili di Rebibbia (Rm) e Bollate (Mi) e gli Icam di Milano, Torino, Venezia e Lauro (Av). Nell’Icam di Lauro ci sono 8 detenute madri di cui 4 sono incinte, 3 tra il quarto e il sesto mese di gravidanza e una in procinto di partorire, la quale potrebbe essere anche a rischio di infezione. 

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 12 novembre 2025 Il padre di Giulia audito in Commissione Femminicidio a due anni dalla morte della figlia per mano dell’ex: “L’educazione affettiva non è un pericolo, ma una protezione”. Non servono “più punizioni o leggi più dure”, la risposta della politica ad ogni fenomeno che sconvolge la coscienza pubblica. “La giustizia serve, ma arriva sempre dopo. Io sono qui per parlare di ciò che può arrivare prima, la prevenzione e quindi l’educazione”. Due anni dopo il femminicidio di sua figlia Giulia, Gino Cecchettin, suo padre, parla davanti alla Commissione Femminicidio per dare conto del primo anno di attività della Fondazione che porta il nome di sua figlia. “Sono semplicemente un padre che ha visto la propria vita cambiare per sempre”, esordisce davanti ai parlamentari, spiegando di aver voluto trasformare il dolore in qualcosa di positivo.

 

di Sebastiano Messina

L’Espresso, 12 novembre 2025 Le divergenze di vedute nello stesso campo largo impongono di condurre una campagna mirata. Ci sono una buona e una cattiva notizia, per l’opposizione, nell’ultimo sondaggio Demos-Repubblica sulla riforma della giustizia. La buona notizia è che la maggioranza favorevole alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri è risicata: il 51 per cento. Un margine sottile, che lascia aperta la possibilità di una rimonta nei mesi che ci separano dal referendum confermativo previsto per marzo. La cattiva notizia, invece, è che la divisione attraversa lo stesso campo largo. Non pochi tra gli elettori del Pd (il 30 per cento) e persino del Movimento 5 Stelle (il 42 per cento) guardano alla riforma con una certa benevolenza. Dati che dovrebbero far riflettere chi continua a leggere questa battaglia come la solita guerra tra buoni e cattivi, tra giustizialisti e garantisti, come se il tempo non fosse passato e la realtà non fosse cambiata.

 

di Ilaria Sacchettoni

Corriere della Sera, 12 novembre 2025 L’associazione dopo la disponibilità del Guardasigilli al dibattito: “Noi presenti se ci saranno le condizioni”. Confronto televisivo sulla riforma della Giustizia sì o no? La risposta giusta è “dipende”, secondo il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) Rocco Maruotti il solo che abbia voglia di entrare nel merito della questione mentre il presidente Cesare Parodi la liquida così: “Non c’è ancora nulla di certo”.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 12 novembre 2025 L’Esecutivo potrebbe accelerare l’iter per evitare l’Election Day con le amministrative. Nell’attesa che tutti i comitati referendari scaldino i motori per entrare nel vivo della campagna, ci si chiede sempre con più interesse quando si terrà il voto popolare che deciderà se il nostro sistema dovrà accogliere o meno la separazione delle carriere tra giudici e pm. Due giorni fa proprio la premier Giorgia Meloni, rivolta alla sinistra, ha detto: “Loro sanno che sono norme di buon senso e infatti che dicono? “Votate no al referendum per mandare a casa la Meloni”. Ma mettetevi l’anima in pace, la Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani. Arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul complesso di ciò che ha fatto. È una cosa alla quale la sinistra non è abituata: la democrazia”.

 

di Luciano Capone

Il Foglio, 12 novembre 2025 Congetture e citazioni inventate. La campagna di Gratteri per il no al referendum sulla giustizia è un vero pericolo per la magistratura. Immaginate se in un processo un pm chiedesse la condanna per un reato diverso da quello del capo d’imputazione. E immaginate che quel pm porti a supporto della sua richiesta di condanna una prova testimoniale o documentale che è palesemente falsa o contraffatta. Che idea si farebbe un cittadino della giustizia italiana? Questo è più o meno ciò che sta facendo il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, nella campagna elettorale referendaria sulla separazione delle carriere. Da un lato Gratteri afferma che bisogna votare No alla riforma per qualcosa che la riforma non prevede, dall’altro porta a suo supporto una falsa citazione di Giovanni Falcone. 

 

di Riccardo Arena

La Stampa, 12 novembre 2025 Il fratello del giudice ucciso nel 1992: “C’è un filo nero che unisce tutte le stragi impunite del nostro Paese”. Salvatore Borsellino ha 83 anni e una solida, inossidabile convinzione: “L’agenda rossa di mio fratello è alla base della strage di via D’Amelio e della eliminazione di Paolo; sono certo che l’hanno presa i Servizi segreti; il generale Mario Mori è stato ai vertici degli apparati di sicurezza e non può non sapere, ne conosce il contenuto, lo ha pure usato. Mi assumo la responsabilità di quello che dico”.

 

diocesitv.it, 12 novembre 2025 I Vescovi del Triveneto hanno incontrato una folta rappresentanza dei cappellani e delle cappellanie (equipe pastorali) delle carceri del Nordest italiano (sacerdoti, religiosi/e, diaconi, fedeli laici uomini e donne) per fare il punto della situazione in questo ambito. Dopo l’introduzione del Vescovo delegato mons. Carlo Roberto Maria Redaelli (Arcivescovo di Gorizia) e del coordinatore triveneto don Mariano Dal Ponte (cappellano del Carcere circondariale di Padova), sono stati presentati i seguenti dati ufficiali...

 

di Cappellani delle carceri di Lombardia

chiesadimilano.it, 12 novembre 2025 Verso il Giubileo dei carcerati (14 dicembre) pubblichiamo una serie di riflessioni a cura dei Cappellani delle carceri lombarde. Nella prima l’invito a guardare ai detenuti con gli stessi occhi di Gesù, compassionevoli e senza condanna, pur senza dimenticare i reati commessi e le loro vittime. Così si potrà guardare al carcere come una Chiesa, una comunità consapevole degli errori e desiderosa di perdono.

 

aostaoggi.it, 12 novembre 2025 Morti un italiano di 40 anni e un egiziano di 38 detenuti nel carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso. È il sindacato Osapp a raccontare quanto accaduto: martedì 4 novembre è morto un detenuto italiano di 40 anni, appena trasferito da Regina Coeli dopo lo sfollamento conseguente al crollo del tetto. Il 9 novembre, un secondo decesso: un uomo egiziano di 38 anni. “Le cause sono al vaglio della Magistratura per entrambi i casi”. “L’eco che resta è la stessa: un sistema allo stremo, dove il disagio non fa rumore finché diventa irreparabile - dice il sindacato di polizia penitenziaria.

 

di Federico Malavasi

Il Resto del Carlino, 12 novembre 2025 Era accusato di non aver vigilato adeguatamente il detenuto a rischio. La difesa: “Ce lo aspettavamo”. Il legale dei familiari della vittima: “Rispettiamo il verdetto, ma non finisce qui”. Le lacrime della madre. Si chiude senza responsabili il processo per il suicidio di un 29enne trovato impiccato nella sua cella all’Arginone il primo settembre del 2021, a poche ore dall’arresto. Al termine di una lunga mattinata di discussione, il giudice dell’udienza preliminare Andrea Migliorelli non ha ravvisato colpe a carico dell’agente di polizia penitenziaria G.P., unico rimasto sotto accusa dopo che altre posizioni (la comandante della Penitenziaria, una ispettrice e un medico) erano state archiviate nelle fasi precedenti. Alle 13, il gup ha letto la sentenza di assoluzione piena, perché il fatto non sussiste.

 

Corriere della Sera, 12 novembre 2025 I legali dei reclusi vittime dei pestaggi contestano la mancata proroga a Roberto Donatiello, destinato alla Corte d’Appello di Napoli. Domani tavolo tecnico tribunale, procura, camera penale. Dopo quasi tre anni di dibattimento e con la strada verso la conclusione ormai imboccata, cambia il presidente del collegio al maxiprocesso per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile del 2020. Il processo è in corso all’aula bunker del carcere sammaritano, visto l’alto numero di imputati: sono infatti 105, tra poliziotti penitenziari, funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) e medici dell’Asl di Caserta in servizio nell’istituto di pena all’epoca dei fatti.

 

di Salvatore Saggiomo

artestv.it, 12 novembre 2025 Il grido d’allarme lanciato dal Garante dei detenuti si leva con una forza che non può essere ignorata: definire “barbaro” e “disumano” il fatto che bambini vivano dentro le sezioni detentive non è retorica ma constatazione di una situazione concreta e numericamente documentata, oggi in Italia con decine di minori costretti a crescere in un contesto che ne compromette sviluppo, salute e diritti fondamentali.

 

comune.fi.it, 12 novembre 2025 Da mercoledì 12 a sabato 15 novembre 2025, si terrà fra Firenze, Livorno e l’Isola della Gorgona, l’undicesima edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere “Destini Incrociati”, dedicata quest’anno a Le Città Visibili, con la commissione artistica composta da Ivana Conte, Grazia Isoardi, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Michalis Traitsis. La rassegna è promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, in collaborazione con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità in accordo con le finalità del protocollo d’Intesa per la Promozione del Teatro in Carcere in Italia sottoscritto il 3 maggio 2022 a Roma tra il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, il DAP, il DGMC e l’università di RomaTre.

 

di Alberto Siracusano*

Avvenire, 12 novembre 2025 Dopo l’aggressione a Milano è evidente che non bastano diagnosi e terapie: servono monitoraggio, conoscenza e solidarietà per una gestione rispettosa dei diritti. Se la domanda è “potevamo evitare che una donna venisse accoltellata alle spalle mentre camminava tranquillamente in una piazza centrale di Milano da un uomo con un presumibile disturbo di personalità e con una storia di precedenti aggressioni?”, la risposta - ferma restando l’imprevedibilità in tutti gli avvenimenti della vita, in particolare in quelli che riguardano il comportamento umano - non può che essere “dovevamo evitare che accadesse”.

 

di Francesco Grignetti

La Stampa, 12 novembre 2025 Il governo stanzia dieci milioni per il monitoraggio in hotspot e questure. Saranno pure nell’occhio del ciclone, i membri del Garante per la Privacy, ma non si dimetteranno e il governo, attraverso il ministero dell’Interno, vuole affidargli una nuova competenza. C’è da istituire infatti un cosiddetto “Meccanismo nazionale indipendente per il monitoraggio dei diritti fondamentali”, come stabilito dal nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo. Il governo ha deciso di incardinare questa nuova organizzazione nel Garante per la Privacy, con una dotazione di 10 milioni di euro e molti funzionari da distribuire in 12 hotspot e un centinaio di questure, e guardandosi bene dall’affidarlo al Garante per i diritti delle persone private della libertà.

 

di Federica Pennelli

Il Domani, 12 novembre 2025 Testimonianze dirette, medici e psichiatri parlano di una deriva manicomiale nei centri per il rimpatrio: persone rinchiuse per mesi senza cure adeguate, sedate con psicofarmaci, isolate. Secondo la rete Mai più lager e Medicina delle Migrazioni, nei Cpr si riproducono le stesse logiche delle istituzioni totali abolite dalla legge Basaglia. Per lo psichiatra Peppe Dell’Acqua “oltre alla repressione e alla violenza fisica, mi addolora ridurre uomini e donne a vivere senza tempo”.

 

di Albertina Sanchioni

Il Manifesto, 12 novembre 2025 La sentenza della Cassazione ribadisce che la protezione resta garantita alla luce degli obblighi costituzionali e internazionali del nostro paese. Il cosiddetto decreto Cutro - varato nel marzo 2023 dopo il naufragio sulle coste calabresi - non ha soppresso il diritto al rispetto della vita privata e familiare della persona straniera presente in Italia. A chiarirlo è la Corte di cassazione, prima sezione civile, con una sentenza che risponde al quesito del Tribunale di Venezia nel caso di un cittadino senegalese, al quale la Commissione territoriale aveva negato la protezione internazionale. Il giudice veneziano chiedeva se, dopo l’abrogazione ad opera di Piantedosi dei riferimenti alla tutela della vita privata e familiare dal Testo unico sull’immigrazione, questo elemento fosse ormai “escluso dall’ambito della protezione complementare”. La Suprema corte risponde in modo netto: la protezione resta garantita in presenza di “un radicamento del cittadino straniero”, alla luce degli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato italiano.

 

di Juan Matias Gil*

La Stampa, 12 novembre 2025 Un anno di partenze, arrivi, respingimenti forzati in Libia, naufragi, morti e dispersi. Un anno in cui siamo stati a terra e non in mare, perché costretti a lasciare la Geo Barents, nave che anche per la sua grandezza si è vista assegnare porti lontani, fino a Genova o Ravenna, invece che maggiori soccorsi, nel perenne tentativo dei governi di ostacolare l’azione umanitaria nel Mediterraneo e ridurre gli arrivi. Quanti naufraghi avremmo potuto assistere in un anno? La risposta non c’è. Di certo c’è che oltre 25.000 persone sono morte in 10 anni alle porte dell’Europa. Vite perse in fondo al mare, anche in queste ultime settimane, che dovrebbero indignare chiunque e spingere qualsiasi governo ad agire, come il diritto internazionale prescrive nell’obbligo di prestare soccorso.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 12 novembre 2025 La Corte d’appello di Roma: “Giudici assoggettati alla politica”. L’avvocato Romeo: “La questione non è fondata, interverremo alla Consulta”. È nella tensione tra sovranità nazionale e diritto internazionale che la Corte d’appello di Roma ritiene si trovi il vero nodo legale del caso Almasri: l’interlocuzione con il ministro della Giustizia necessaria a dare seguito a un ordine della Corte penale internazionale viola o no il principio costituzionale che vede il giudice soggetto alla sola legge? Da qui la domanda alla Consulta sulla legge che dà applicazione allo Statuto di Roma sulla cooperazione con l’Aja, inoltrata con un provvedimento stilato lo scorso 30 ottobre e, dopo vari rumors, reso pubblico soltanto ieri.

 

di Iuri Maria Prado

Il Riformista, 12 novembre 2025 Giustiziare chi commette omicidi terroristici di stampo razziale contro israeliani. La norma (in fase di approvazione) frammenta la società, attira le contestazioni della comunità internazionale e rischia anche di non ottenere l’effetto auspicato. Pone parecchi problemi l’approvazione parlamentare, sia pur solo in prima lettura, della norma che introduce in Israele la pena capitale per alcuni atti di terrorismo. Si tratta di problemi giuridici, politici e morali che investiranno - dividendola - la società israeliana e che, soprattutto, richiameranno sullo Stato ebraico un’altra dose di attenzione certamente non benevola della comunità internazionale.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 12 novembre 2025 Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha voluto festeggiare distribuendo dolci ai colleghi della Knesset, dopo che il Parlamento ha approvato in prima lettura la proposta di legge che introduce la pena di morte per i terroristi che uccidono cittadini israeliani per motivi di “razzismo” e “con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nella sua terra”. Il provvedimento, fortemente voluto dal partito di Ben- Gvir, “Potere ebraico”, ha ottenuto 39 voti a favore e 16 contrari. Saranno però necessari altri due voti favorevoli per l’approvazione definitiva della norma.

 

DOCUMENTI

Contro-Conferenza sulle droghe. "Abbiamo un piano: politiche efficaci, giuste, sicure per la salute, il benessere e l'inclusione"

Articolo. "Sovraffollamento carcerario: soluzioni normative e prassi giurisprudenziali per uscire rapidamente dall’emergenza", di Angela Della Bella

Articolo. "Delitto di femminicidio: il fatto è commesso come atto e altre amenità nel disegno di legge all’esame della Camera dei deputati", di Marco Gambardella

Articolo. "Dal divorzio all’italiana al femminicidio: il cambio di passo del diritto penale di fronte alle questioni di genere", di Antonella Massaro

Audizione del 21 ottobre 2025 sul ddl C. 2528, recante "Introduzione del delitto di femminicidio... ", dinanzi alla Commissione Giustizia della Camera dei deputati", di Michele Passione

Articolo. "Medicina penitenziaria. La salute è un diritto fondamentale dei detenuti", di Francesco Ceraudo

Stretta del DAP sui percorsi di rieducazione: la lettera dei familiari delle vittime di terrorismo e criminalità organizzata e il comunicato del Coordinamento dei magistrati di sorveglianza

Disegno di legge Nordio-Schillaci. "Disposizioni in materia di detenzione domiciliare per il recupero dei detenuti tossicodipendenti o alcoldipendenti"

Atti del convegno "La rieducazione tra pena e riparazione. Nel 50° anniversario della legge sull’ordinamento penitenziario”, svoltosi a Pisa il 6 giugno 2025, a cura dell’Associazione italiana dei professori di diritto penale (AIPDP)"ic

APPUNTAMENTI

Incontro-dibattito: "Per un’altra giustizia. La via riparativa" (Pisa, 12 novembre 2025, ore 15.30)

Associazione Controluce. "Corso di formazione per volontari penitenziari" (Pisa, 12 e 26 novembre e 10 dicembre 2025)

Cineforum. "La decima eVisione: 10 anni di sguardi dentro (lo specchio)" (Torino, fino al 13 novembre 2025)

Diocesi di Novara. "Una finestra sul mondo del carcere: ciclo di incontri per il Giubileo 2025" (Novara, fino al 13 dicembre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

Ciclo di incontri. "Ripensare la pena: la giustizia riparativa ed il carcere oggi" (Pisa e Lucca, dal 13 al 28 novembre 2025)

Conferenza. "Franco Basaglia. Oltre i confini: pratiche di libertà" (Gorizia - Nova Gorica, fino al 14 novembre 2025

43° Convegno Nazionale A.I.M.M.F.: "Adolescenze d'oggi. Prospettive di futuro" (Verona, 14 e 15 novembre 2025)

Convegno. "Emergenza carcere a 50 anni dalla legge di riforma dell'ordinamento penitenziario" (Trento, 14 e 15 novembre 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 16 novembre 2025

Incontro-dibattito "I giovani tra disagio e devianza". A partire da "18+1: Diciotto anni e un giorno", di Monica Cristina Gallo (Verona, 19 novembre 2025)

Convegno. "Garanti 1997-2025. Da quando Antigone propose l'istituzione dei Garanti alla necessità odierna di nuove prospettive" (Roma, 21 novembre 2025)

Teatrocarcere Due Palazzi presenta "Da Babele alla Città Celeste. Un cammino di speranza" (Camposampiero-PD, 22 novembre 2025)

Seminario. "Immaginiamo città riparative" (San Paolo D'Argon-BG, 22 novembre 2025)

"Visioni riparative tra dentro e fuori". Incontri tematici per promuovere una visione di Comunità Riparativa (Bologna, 26 novembre 2025)

Incontro-dibattito: "Abitare il carcere minorile. Incontri clinici, giuridici, pedagogici e dimensione creativa" (Milano, 26 novembre 2025)

Convegno. "La Giustizia minorile va in città: obbiettivi, speranze, paure, mappe e incontri possibili" (Rovigo, 27 novembre 2025)

Convegno. "Da Caivano verso dove. Onde e ripercussioni pedagogiche nelle politiche securitarie verso i minori" (Milano, 28 novembre 2025)

Corso di formazione al volontariato: "Dentro e fuori dal carcere" (Fossano-CN, fino al 29 novembre 2025)

Cineforum. "Corpi e Regole: viaggio col cinema nei luoghi della disciplina" (Genova, fino al 2 dicembre 2025)

CORSI DI FORMAZIONE

Corso di laurea SIE "Diritto costituzionale penale italiano ed europeo". Seminari di approfondimento (Milano, dal 13 al 26 novembre 2025)

VIII° Corso di formazione Marcoleone Bondi. "Difesa penale ed esecuzione: una visione prospettica" (Venezia, fino al 28 novembre 2025)

Università Cattolica di Milano e Fondazione per la Sussidiarietà: "Governance e Strategie per l’Amministrazione condivisa" (Milano, iscrizioni fino al 2 dicembre 2025)

Corso di formazione iniziale "Mediatore familiare secondo Norma Tecnica Uni 11644 e D. Interministeriale 151/2023" (Bologna, fino all'8 novembre 2026)

BANDI E CONCORSI

"NO aMORE - Oltre il tunnel". Concorso di cortometraggi. Giornata per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne (Invio opere entro il 15 novembre 2025)

Premio letterario Città di Castello: "Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo" (Scadenza il 31 dicembre 2025)