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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 19 marzo 2025
di Claudio Bottan
vocididentro.it, 19 marzo 2025 L’ultimo in ordine di tempo è un italiano di 58 anni. Si è tolto la vita ad appena 48 ore dal precedente suicidio nello stesso carcere di Verona-Montorio dove si trovava dal giorno prima. “Continua la scia di morte nelle carceri. A livello nazionale, sale così a 19 la tragica conta dei morti di carcere e per carcere nel 2025, cui bisogna aggiungere un operatore” dice Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria. “16mila reclusi oltre i posti disponibili e più di 18mila agenti mancanti alla Polizia penitenziaria, uniti a deficienze strutturali, logistiche e organizzative, costituiscono un mix esplosivo che lungi dal fare delle prigioni luoghi di recupero e rieducazione le trasformano in strutture di mera espiazione e morte.
di Simona Musco
Il Dubbio, 19 marzo 2025 Un altro detenuto si toglie la vita nel penitenziario di Montorio, dove si soffre la carenza di organico e il sovraffollamento: ci sono 590 detenuti stipati in uno spazio pensato per 318. Non ha resistito nemmeno 24 ore. Un uomo di 58 anni, arrestato lunedì, è stato trovato morto oggi nel carcere di Montorio, a Verona. Un altro suicidio. Il secondo in 48 ore. Il diciannovesimo in Italia dall’inizio dell’anno. Un record macabro, ma che non sorprende, non più. Veronese, era finito in carcere per danneggiamento, stalking e violazione al divieto di avvicinamento, dopo l’ennesima denuncia presentata dalla figlia e dalla ex compagna. Aveva già conosciuto il carcere, tra condanne e misure cautelari. Lunedì ci è tornato. Martedì si è tolto la vita.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 19 marzo 2025 Un giorno nella sezione femminile dell’istituto la Dozza di Bologna, tra i sogni spezzati delle detenute e il grido d’allarme delle agenti penitenziarie. L’ultima traccia della società è confinata nel rettangolo della sala colloqui, un acquario di sedie e tavolini bianchi spogliati di ogni conforto. Dal vetro della sala perquisizioni si contano tre uomini, arrivati come alieni in un pianeta che può ospitarli per il tempo di un abbraccio. Per il resto la sezione femminile del carcere di Bologna, la Dozza, è una comunità di sole donne. Il mondo chiuso delle ragazze, il cui recinto di sbarre permette ancora di intuire il cielo azzurro e il destino del vicinato, quando nel pomeriggio le voci del campetto da calcio attraversano le mura alte e spesse che le separano dall’istituto maschile.
di Gianni Alemanno e Fabio Falbo*
L’Unità, 19 marzo 2025 L’ex sindaco di Roma ci scrive dal carcere con Fabio Falbo per lanciare un appello alle forze politiche. “Egregio Direttore, siamo due detenuti del Carcere di Rebibbia, opposti nei loro percorsi di vita e diversi per estrazione politica. Lei ci conosce bene: da un lato una persona da sempre impegnata in politica che si è trovata improvvisamente catapultata nel carcere e dall’altro lato “lo scrivano di Rebibbia”, laureato nel corso della sua ventennale detenzione e autore sul suo giornale di alcuni articoli sulla condizione carceraria. L’occasione per la quale le scriviamo è la seduta straordinaria della Camera dei Deputati sulla situazione delle carceri che si terrà giovedì prossimo, per discutere le mozioni presentate dalle opposizioni parlamentari a firma degli onorevoli Giachetti e D’Orso.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 19 marzo 2025 Il guardasigilli e il presidente dell’Anm insieme al dibattito sulla separazione delle carriere organizzato da Noi Moderati. E Meloni in aula blinda l’intervento. “La riforma della giustizia, dal mio punto di vista, è improcrastinabile”: concetto quasi scontato quello ribadito ieri dalla premier Giorgia Meloni al Senato e confermato anche dal ministro Carlo Nordio al convegno organizzato da Noi Moderati dal titolo “(In) Separabili - Pm e giudici alla prova dell’equa distanza”: “La riforma è sicuramente intoccabile. Adesso aspetteremo il referendum e auspico che vi si arrivi con la stessa serenità con cui stiamo discutendo oggi (ieri, ndr), utilizzando argomentazioni tecniche, senza pregiudizi e senza slogan. Chiunque perda non dovrà essere umiliato”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 19 marzo 2025 Il ministro della Giustizia terrà oggi pomeriggio un incontro con i suoi colleghi di partito sulla riforma della separazione delle carriere, dopo il caso Delmastro, che al nostro giornale ha bocciato il testo. La linea del Guardasigilli: basta uscite a vuoto. Il ministro Nordio prova a blindare la riforma costituzionale della magistratura. Secondo quanto appreso dal Foglio, oggi pomeriggio il Guardasigilli terrà un incontro con i parlamentari di Fratelli d’Italia incentrato proprio sulla riforma della separazione delle carriere. “Il ministro parlerà della riforma”, riferiscono fonti di FdI. Indicazione singolare, se si tiene conto che il provvedimento è già stato esaminato e approvato alla Camera (con i voti anche di FdI), e ora è in corso di esame al Senato.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2025 “Non abbiamo mai detto che la separazione delle carriere rende i processi più veloci”, dice il Guardasigilli. Ma molti esponenti del centrodestra hanno suggerito proprio questo. La riforma della separazione delle carriere è “sicuramente intoccabile, perché già approvata da un ramo del Parlamento”. Ma è un provvedimento che “non influisce sull’efficienza della giustizia” e d’altra parte “nessuno lo ha mai preteso”. Con invidiabile nonchalance, Carlo Nordio ammette che il ddl costituzionale in discussione al Senato - da lui stesso definito “epocale” - non servirà in nessun modo a migliorare le condizioni concrete della giustizia italiana: “Non abbiamo mai detto che la separazione delle carriere rende i processi più veloci.
di Andrea Galli
Corriere della Sera, 19 marzo 2025 I due omicidi del 1974 nello scontro a fuoco tra il commando dei terroristi e i carabinieri. Le ammissioni in Aula dell’81enne Azzolini, le scoperte del Ris sui documenti storici e tutti gli elementi che ancora non tornano: il “romanzo criminale” della cascina Spiotta. Scrive Guido Salvini rendendo una preziosa testimonianza nel libro appena uscito “Hazet 36” dell’esperto Pino Casamassima ed edito da Solferino: “Le Brigate Rosse sono scomparse come organizzazione armata ma esistono ancora come, viene da dire, associazione di pensionati che mantengono stretti rapporti tra loro e hanno le stesse idee di un tempo”. Salvini, già giudice istruttore e gip, coordinatore di plurime inchieste nell’eversione di destra come di sinistra, è avvocato di parte civile nel processo in Corte d’Assise di Alessandria ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 19 marzo 2025 Dopo l’udienza pubblica del 25 febbraio scorso la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza storica, dichiarando incostituzionale la norma che limitava a due ore al giorno la permanenza all’aperto per i detenuti sottoposti al regime speciale di cui all’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario. La decisione segna un punto di svolta nella tutela dei diritti dei reclusi, ribadendo che nessuna restrizione può trasformarsi in un “supplizio inutile” privo di giustificazioni concrete. Ricordiamo che è stato audito l’avvocato Valerio Vianello Accorretti, del foro di Roma, difensore di Giovanni Birra, il detenuto sottoposto al regime differenziato nel supercarcere di Bancali. Grazie al suo ricorso, il magistrato di sorveglianza di Sassari ha sollevato la questione di costituzionalità, ritenendola rilevante per la violazione ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 19 marzo 2025 Illegittima la norma che dimezza il diritto dei detenuti: “Non aumenta la sicurezza”. Altri due suicidi in meno di 48 ore. Domani seduta straordinaria sulle carceri alla Camera. Non lasciarli respirare è incostituzionale. Se per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro togliere idealmente l’aria ai detenuti in regime di 41 bis è “un’intima gioia”, come dichiarò qualche tempo fa presentando la nuova auto blindata adibita al trasporto di questo tipo di reclusi, per la Corte costituzionale è invece “illegittimo” concedere loro meno di quattro ore al giorno di permanenza all’aria aperta. La Consulta lo ha stabilito con la sentenza numero 30 depositata ieri tramite la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 41bis, comma 2-quater, dell’Ordinamento penitenziario.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 19 marzo 2025 La Cassazione, sentenza n. 7128 depositata ieri, circoscrive la portata del nuovo articolo 391-quater Cpc ai soli pregiudizi ad “un diritto di stato della persona”. Lettura restrittiva dell’articolo 391-quater Cpc introdotto dalla riforma Cartabia (Dlgs 149/2022) in materia di revocazione per conformarsi alle decisioni della Corte EDU. Per la Cassazione, sentenza n. 7128 depositata oggi, la revocazione per contrarietà alla Cedu di una sentenza passata in giudicato va esclusa quanto la domanda “abbia avuto ad oggetto già essa stessa una tutela meramente risarcitoria o, comunque, per equivalente”, e ciò anche se il diritto oggetto della sentenza “sia un diritto fondamentale della persona, ma non di stato”.
TERRITORIO
di Francesco Pesante
immediato.net, 19 marzo 2025 Il 39enne Vincenzo Pupillo di Vieste, arrestato due giorni prima per maltrattamenti, è stato trovato impiccato nella sua cella. I parenti contestano il sovraffollamento come causa e chiedono chiarezza sulla gestione della sua detenzione. La famiglia di Vincenzo Pupillo vuole la verità sul suicidio del proprio caro. Il 39enne di Vieste è stato trovato morto nelle scorse ore in una cella del carcere di Foggia, impiccato alle sbarre del bagno. Secondo il Sappe, il sindacato di Polizia penitenziaria, anche “il sovraffollamento può aver influito sulla sua decisione”. Di diverso parere i familiari dell’uomo, rappresentati dall’avvocato Antonio Merlicco: “A nostro modo di vedere il sovraffollamento ha inciso poco o nulla, nonostante fossero in sette in una cella da quattro.
di Angiola Petronio
Corriere del Veneto, 19 marzo 2025 L’uomo era tornato in cella lunedì. Gli avvocati: serve più lavoro in carcere. “Non paiono esserci particolari dubbi sulla dinamica dei fatti, purtroppo di agevole ma anche tragica constatazione, né allo stato sono emerse negligenze da parte dell’istituto di pena”. È nelle parole del procuratore capo Raffaele Tito la cronaca del secondo suicidio in meno di 48 ore nella casa circondariale di Montorio. Quel penitenziario in cui, ieri mattina, M. V. si è impiccato. Domenica era stata la volta di Alex, detenuto di 69 anni che nella cella che condivideva con altri due reclusi doveva restare fino al 2031.
La Nuova Sardegna, 19 marzo 2025 Irene Testa: “A Bancali situazione disastrosa”. La denuncia della Garante regionale dopo un sopralluogo nell’istituto penitenziario di Sassari. “Carcere sovraffollato e condizioni igieniche precarie”. Nel carcere di Sassari un detenuto di 20 anni sta portando avanti da oltre un mese lo sciopero della fame, protesta estrema per chiedere il trasferimento in un istituto più vicino alla famiglia. In questo periodo ha perso oltre 15 chili. La denuncia è di Irene Testa, garante regionale delle persone private della libertà, dopo un’ispezione, fatta nella mattinata di oggi martedì 18 marzo 2025, all’interno dell’istituto penitenziario di Bancali, a cui è seguito un resoconto allarmante: “Quattro ore di visita in una sola sezione e urla continue. Detenuti psichiatrici che parlano da soli, che gridano o che gettano ...
di Benedetta Centin
iltquotidiano.it, 19 marzo 2025 La difesa: “Falso”. I presunti fatti sarebbero accaduti a Spini a ottobre. Il pezzo di manico di scopa che avrebbero usato verrà analizzato dai carabinieri del Ris di Parma. Gli indagati sono stati trasferiti. Seviziato nel carcere di Spini di Gardolo dove era recluso, abusato a turno da altri tre detenuti che avrebbero usato anche un pezzo di manico di scopa. Questa l’agghiacciante denuncia fatta da un cittadino dell’Est Europa di 33 anni ad ottobre scorso, a seguito della quale era stato anche sottoposto a visita medica e aveva riportato da referto alcuni giorni di prognosi. La Procura di Trento allora aveva aperto un’inchiesta e iscritto sul registro degli indagati i tre uomini, di 33, 34 e 65 anni, anche loro dell’Est Europa, con l’ipotesi di violenza sessuale di gruppo.
di Dario Crippa
Il Giorno, 19 marzo 2025 “Servono altri agenti, ma pure psicologi, psichiatri e mediatori culturali: il numero delle denunce è bassissimo. Il caso di violenza sessuale in carcere a Monza ha scoperchiato una situazione che noi denunciamo da anni e di cui nessuno vuole parlare: sono centinaia, ogni anno, i casi di violenze sessuali, sopraffazioni, umiliazioni subìte da compagni di cella nei penitenziari come negli istituti per minori. Le conseguenze per i detenuti che subiscono la violenza sono devastanti specie a livello psichico sino a suicidi e tentativi di suicidio, oltre a varie forme di autolesionismo”. A parlare è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, che si occupa quotidianamente di cosa avviene dentro le carceri.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del carlino, 19 marzo 2025 Il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri esprime perplessità sul rientro al lavoro degli agenti. I “baschi azzurri” manterranno le qualifiche, ma non saranno più in servizio alla Pulce. Dubbi, ma anche cauta apertura. Hanno sfumature differenti le reazioni espresse da alcune parti civili di fronte alla decisione del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), che fa capo al Ministero, di reintegrare al lavoro i dieci agenti della polizia penitenziaria imputati per le condotte nel carcere di Reggio il 3 aprile 2023 verso un detenuto tunisino che le denunciò. Al termine del processo di primo grado con rito abbreviato, il reato di tortura aggravata contestato dalla Procura è stato riformulato dal giudice Silvia Guareschi in abuso di autorità contro detenuti in concorso; le lesioni sono state ...
di Valentina Paiano
Il Resto del Carlino, 19 marzo 2025 L’imprenditore che gestisce i tre McDonald’s forlivesi ha svolto i colloqui di lavoro in carcere tramite un’associazione specializzata. Per le persone detenute in carcere, un lavoro è più di un semplice impiego: è l’inizio di una nuova vita. Offrire una seconda opportunità a chi ha commesso degli errori e si prepara a reinserirsi nella società è l’obiettivo di un’iniziativa che ha coinvolto il carcere di Forlì e i ristoranti McDonald’s della città, gestiti dall’imprenditore Andrea Zocca. Grazie alla collaborazione con l’associazione Seconda Chance, il progetto ha portato all’assunzione di due giovani detenuti, colpevoli di reati minori. L’associazione, fondata dalla giornalista del TgLa7 Flavia Filippi nel 2022, si occupa di creare collegamenti tra imprese e strutture detentive, grazie alla legge Smuraglia che ...
iltorinese.it, 19 marzo 2025 “A cinquant’anni dall’approvazione del nuovo ordinamento penitenziario, che ha ridisegnato funzioni e finalità degli istituti penali, è quanto mai necessario che gli Istituti di detenzione rispondano sempre più al dettato costituzionale che prevede che l’esecuzione penitenziaria rappresenti un’occasione di recupero e di reinserimento dei detenuti nella società. E, se è vero che l’anagramma di ‘carcere’ è ‘cercare’, è fondamentale mettersi in gioco per trovare le soluzioni più opportune”. Lo ha dichiarato il Garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano in apertura dell’incontro Abitare il carcere - Gli spazi della quotidianità nella detenzione che si è svolto a Palazzo Lascaris.
rai.it, 19 marzo 2025 Una Festa del Papà “Un po’ dentro, un po’ fuori. Un po’ padri, un po’ figli”. C’è chi è dentro e chi è fuori. Chi padre e chi figlio. Voci che si incontrano e raccontano dell’essere genitore o figlio al di qua e al di là delle sbarre di un carcere in un’inedita Festa del Papà che Massimo Cirri, Sara Zambotti e “Caterpillar” materializzano, a Milano, tra gli studi di corso Sempione e l’aula bunker della Casa Circondariale di San Vittore nella puntata speciale “Un po’ dentro, un po’ fuori. Un po’ padri, un po’ figli”, in onda mercoledì 19 marzo alle 18.00 su Rai Radio 2 e anche in visual radio sul canale 202 e poi su RaiPlay. Una puntata per riflettere - con leggerezza e serietà insieme - sul rapporto tra padri e figli, sulle gioie e le difficoltà che lo accompagnano, attraverso la lente di chi vive l’una o l’altra condizione da detenuto ...
di Carlo Fusi
La Ragione, 19 marzo 2025 L’iniziativa “Libri Liberi” è di quelle che lasciano il segno. Promossa dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura. Prevede dodici incontri in altrettante carceri italiane. Attori ed esperti leggono e commentano brani di testi classici per sollecitare riflessioni e valutazioni da parte di chi è stato privato della libertà. L’obiettivo della rassegna è infatti offrire ai detenuti la possibilità di immergersi in mondi letterari. Ed esplorare le profondità della condizione umana attraverso la lettura. L’iniziativa si inserisce inoltre in un più ampio contesto di promozione della cultura come strumento di riscatto e rinascita. Offrendo una preziosa occasione di riscoperta del sé.
AFFARI SOCIALI
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 19 marzo 2025 Opposizioni unite contro l’articolo 31 del pacchetto in esame al Senato. M5s, Avs, Pd e Iv: super poteri ai servizi segreti, così si va verso uno Stato di polizia. A poche settimane dall’approdo in Aula al Senato del ddl Sicurezza, le opposizioni unite promettono una “battaglia durissima” contro l’articolo 31 del testo che obbliga “le pubbliche amministrazioni e i soggetti che erogano servizi di pubblica utilità” alla collaborazione con i servizi segreti e permette alle agenzie di intelligence italiane (Dis, Aise e Aisi) di stipulare anche con le università e gli enti di ricerca “convenzioni” che prevedano l’accesso ai dati personali ancorché protetti da accordi di riservatezza. Per i senatori del M5S e di Avs, che ieri hanno organizzato una apposita conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Pd e Italia ...
di Giuseppe Crimaldi
Il Mattino, 19 marzo 2025 Un focus sui temi scottanti e attuali, la procuratrice Imperato: “Dobbiamo offrire modelli alternativi”. Sempre più violenti, sempre più aggressivi, sempre più affascinati dai modelli sbagliati che richiamano a certe fiction televisive. E sempre più abili nel maneggiare le armi. È impietosa ma drammaticamente reale la radiografia che fotografa il disagio minorile a Napoli e in Campania. Non a caso ad occuparsi del fenomeno è la Fondazione Polis della Regione, che ieri ha presentato nel complesso museale di San Marcellino e Festo i risultati della ricerca “Mind the Children: vulnerabilità e devianza in Campania”, finanziata dal ministero dell’Università e della Ricerca.
di Elisa Sola
La Stampa, 19 marzo 2025 La procuratrice dei minori: sfruttati, ma non chiedono aiuto. Emma Avezzù: “Arrivano dal nord e centro Africa: molti sono sfruttati da adulti”. “Spesso sono vittime di tratta usati per spacciare. Non chiedono aiuto quindi ci mancano riscontri”. Arrivano dal mare, dopo viaggi tempestosi. Bagnati dalle onde, avvolti da coperte termiche. Dichiarano un nome, se sono abbastanza grandi per parlare. Si chiamano Joy. Si chiamano Ben. Si chiamano Mohamed. Sono senza documenti. Senza un’età definita. Senza un’identità. Sono l’esercito indistinto di quelli che la nostra burocrazia chiama “minorenni non accompagnati”. Sono neonati, per la minor parte delle volte. O bambini ragazzini, nella maggior parte dei casi. Vengono accolti nelle comunità più vicine al luogo dello sbarco. E poi trasferiti al Nord. Spesso a Torino.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 19 marzo 2025 Sono Stati “strategici” secondo il report di inviato da von der Leyen ai leader europei. Un ufficiale di Frontex arriverà a Islamabad a maggio. Tra i paesi di origine che la Commissione europea ritiene “strategici” per le sue politiche migratorie Bangladesh e Pakistan hanno un’importanza particolare. Lo mostra il report sulla “situazione migratoria, marzo 2025” che la presidente Ursula von der Leyen, in vista del Consiglio di domani, ha inviato lunedì ai leader Ue insieme a una lettera sullo stesso tema. In quest’ultima annuncia che anticiperà la lista comune sui “paesi di origine sicuri”, nel documento di 25 pagine elenca invece lo stato dell’arte dei vari ambiti di intervento contro gli attraversamenti di frontiera. L’Unione appare come una mappa di ostacoli opposti alla mobilità umana, che sbarrano la strada ...
di Marcello Sorgi
La Stampa, 19 marzo 2025 Chi ieri diceva - e se n’è potuto ascoltare più d’uno nei corridoi del Senato in cui s’è svolta la prima fase di un dibattito stracco sull’Ucraina e sul ruolo di un’Italia ormai dubbiosa su tutto - che in fondo la soluzione trovata per tenere insieme la coalizione di governo e non vedere frantumarsi quella d’opposizione è il solito compromesso democristiano, all’italiana, aperto a qualsiasi esito, in cui non si parla più di armi e quasi non si fanno valutazioni su Trump, Von der Leyen e Zelenski, per una volta faceva un’affermazione sbagliata, o quantomeno approssimativa. Sulla politica estera e sulle questioni strategiche di difesa infatti, la Dc, si passi il gioco di parole, non fu mai o quasi mai democristiana. Eppure era il partito dei cattolici italiani, in buona parte pacifisti, e doveva fare i conti con Papi italiani cresciuti ...
di Marco Bresolin
La Stampa, 19 marzo 2025 La Commissione: “Pronto un fondo da 150 miliardi da elargire con prestiti a tassi agevolati”. Tra le condizioni per usufruirne appalti condivisi con altri europei e commesse ad aziende locali. Nell’ultima bozza di conclusioni del vertice Ue in programma domani c’è ancora scritto che il Consiglio europeo “invita gli Stati membri ad aumentare con urgenza gli sforzi per andare incontro alle esigenze militari e di Difesa dell’Ucraina”. Ma è chiaro che il messaggio emerso dalla telefonata tra Trump e Putin rimette tutto in discussione: la Russia ha chiesto di bloccare l’invio di armi a Kiev durante il possibile cessate il fuoco. A caldo, Emmanuel Macron ed Olaf Scholz ieri sera hanno ribadito che il sostegno militare all’esercito ucraino da parte degli europei “continuerà”.
di Marco Perduca
Il Manifesto, 19 marzo 2025 Alla notizia dell’arresto su ordine della Corte penale internazionale (Cpi) di Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine dal 2016 al 2022, l’alto Commissario dell’Onu per i diritti umani Volker Türk ha dichiarato: “La guerra alla droga di Duterte, prima a Davao e poi in tutto il Paese, è stata a lungo fonte di preoccupazione per il nostro Ufficio. Da oggi inizia la ricerca di giustizia per le migliaia di vittime di uccisioni e altri abusi, così come per le loro famiglie”. Per motivi di salute Duterte non era in aula il 14 marzo scorso, la conferma delle accuse è prevista per il 25 settembre.
di Roberto Galullo
Il Sole 24 Ore, 19 marzo 2025 Il Centro di Tecoluca ospita i primi 238 carcerati spediti dall’amministrazione Trump. Le organizzazioni per i diritti umani: gravi violazioni. Quando - correva il 31 gennaio 2023 - il presidente del Salvador Nayib Bukele inaugurò, dopo circa un anno di lavori, il Centro di confinamento per il terrorismo (Cecot) di Tecoluca, pochi avrebbero scommesso che il Paese sarebbe rientrato da quella spesa e da quel sacrificio. Mediaticamente e dal punto di vista della geopolitica, di certo un risultato è stato raggiunto con l’arrivo dei primi 238 detenuti in gran parte della gang venezuelana Tren de Aragua (dichiarata un’organizzazione terroristica in Usa il 24 febbraio 2025), spediti neppure 48 ore fa dall’amministrazione statunitense a Tecoluca, nonostante il parere contrario di un giudice federale di Washington.
DOCUMENTI
Articolo. "Affettività e carcere: vero diritto o utopica speranza?", di Francesco Martin
Scheda di presentazione del libro "Prison lives matter", di Francesca Cerbini
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 23 marzo 2025
Presentazione del libro: "Ora d'aria. Racconti dal carcere di Bollate" (Milano, 24 marzo 2025)
Seminario Università di Foggia: "Carcere e città. Tra sicurezza e diritti" (Foggia, 27 marzo 2025)
Presentazione del libro: "Il carcere in Italia oggi", di Livio Ferrari (Torino, 27 marzo 2025)
Convegno. "Dall’impossibile al possibile: la scuola in carcere" (Verona, 28 marzo 2025)
Presentazione libro: "Narrazioni e distopie penitenziarie", di Pietro Buffa (Padova, 28 marzo 2025)
Convegno: "Le vittime tra cura e giustizia, in Italia e in Europa" (Verona, 28 e 29 marzo 2025)
Convegno: "I diritti penitenziari e il ruolo dell'Università di Palermo" (Palermo, 1 aprile 2025)
XVII Conferenza Nazionale della CRIVOP Italia ODV (Erice-TP, dal 4 al 6 aprile 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
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