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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di venerdì 30 maggio 2025

CARCERI

Carceri in emergenza, una scelta politica

di Patrizio Gonnella*

Il Manifesto, 30 maggio 2025 Chiunque si affidi alla retorica pubblica della legalità deve sapere che le carceri sono oggi i luoghi dell’illegalità istituzionale. Il sistema penitenziario è senza respiro! I detenuti sono senza respiro. Gli operatori sono senza respiro. Come mai negli ultimi decenni in carcere si percepisce sofferenza, tensione, paura. Nelle cento visite di Antigone lungo il 2024 abbiamo potuto constatare con i nostri occhi cosa significa un sistema penitenziario in crisi profonda di identità: corpi ammassati in celle chiuse, spazi inadeguati, tensione alle stelle, sofferenza generalizzata, condizioni igieniche e sanitarie inaccettabili, educatori stanchi, poliziotti in difficoltà, direttori provati, medici preoccupati, volontari a malapena tollerati, progetti educativi, sociali e lavorativi dirottati su binari morti.

 

In carcere senza respiro: il report di Antigone parla di sovraffollamento e compressione dei diritti

di Susanna Marietti*

Il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2025 Abbiamo presentato stamattina a Roma il nostro XXI Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia, frutto di un anno di monitoraggio del sistema penitenziario avvenuto attraverso oltre cento visite da noi effettuate a strutture penitenziarie per adulti e per minori. Vi raccontiamo quello che vediamo con i nostri occhi. E quello che vediamo non è una bella cosa. Abbiamo intitolato questo Rapporto “Senza respiro”. Tempo fa il sottosegretario Delmastro raccontò di provare un’intima gioia nel togliere il respiro alle persone detenute. Il suo umore deve essere dunque molto alto: in carcere oggi si vive drammaticamente senza respiro.

 

“Senza respiro”: così Antigone racconta un carcere al collasso

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 30 maggio 2025 È stato presentato a Roma il XXI Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia, intitolato “Senza respiro”. Un titolo che non è una metafora, ma una fotografia lucida di un sistema penitenziario al collasso, dove detenuti, operatori e istituzioni sono sempre più in affanno. Nel 2024 l’Osservatorio di Antigone ha visitato 95 istituti penitenziari per adulti e la maggior parte di quelli per minorenni, da Bolzano ad Agrigento. Ciò che è emerso è uno scenario drammatico: corpi ammassati in celle anguste, spazi inadeguati, tensioni continue e una sofferenza che tocca tutti gli attori del carcere. Al 30 aprile 2025 i detenuti in Italia erano 62.445, a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti. Se però consideriamo i 4.500 posti non disponibili per inagibilità o lavori di ristrutturazione, il tasso reale di sovraffollamento schizza al 133%, con circa 16.000 persone senza un posto “vero”.

 

“Senza respiro” detenuti, operatori e agenti. Celle “a rischio deflagrazione”

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 30 maggio 2025 Il report restituisce l’immagine desolante di una condizione detentiva sempre più lontana dalle regole democratiche. Dopo 95 istituti penitenziari visitati nel corso del 2024, l’Osservatorio Antigone può ben testimoniarlo direttamente: detenuti agenti e operatori sono “Senza respiro”. È il titolo, appunto, dell’ultimo Rapporto sulle carceri nel quale l’associazione può facilmente prevedere che con il Decreto Sicurezza - tramite il quale il codice penale accresce il potenziale punitivo di 486 anni di prigione - il sistema penitenziario è “a rischio deflagrazione”. Tanto più per via del nuovo reato di rivolta penitenziaria che si determina anche con la resistenza passiva, e prevede “pene altissime, superiori nel massimo edittale anche ai maltrattamenti in famiglia”.

 

Ass. Luca Coscioni: “Liberazione anticipata anche per garantire diritto alla salute dei detenuti”

quotidianosanita.it, 30 maggio 2025 “Il sovraffollamento carcerario crea insufficiente attenzione alla salute fisica e mentale nei penitenziari italiani che, aggiunto alle critiche condizioni igienico-sanitarie degli istituti impone un provvedimento deflattivo straordinario: il Parlamento approvi la legge Giachetti sulla liberazione anticipata”. L’Associazione Luca Coscioni pubblica le relazioni sulle visite in carcere delle ASL ottenute con un accesso agli atti del dicembre scorso. Ad aprile, solo 66 Aziende sanitarie locali hanno inviato copia della documentazione richiesta senza specificare, nella maggior parte dei casi, né se la Regione abbia predisposto delle regole o suggerimenti per l’effettuazione delle visite né quali siano state le reazioni istituzionali.

 

GIUSTIZIA

Il Decreto Sicurezza e l’incoerenza dei fintogarantisti

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 30 maggio 2025 Irrazionalità, contraddizioni e sproporzioni nelle nuove norme approvate dalla Camera e ora al vaglio del Senato. Basterà aver avuto entro 5 anni neanche un rinvio a giudizio, ma appena una denuncia, per vedersi vietare dal “Daspo urbano” del Questore, senza neanche accertamento di pericolo di reati, l’accesso ad alcune aree, pena l’arresto sino a un anno: notevole coerenza per un governo che ovunque evoca la presunzione di innocenza, e dall’1 giugno designa Questore di Monza un dirigente condannato sino in Cassazione per falso sui fatti della scuola Diaz al G8 di Genova.

 

Ok della Camera al Dl Sicurezza. Le opposizioni: “Decreto paura”

di Valentina Stella

Il Dubbio, 30 maggio 2025 Proteste in Aula: “Misure incostituzionali”. Salvini: “Più tutele per le forze dell’ordine”. Con 163 voti favorevoli, 91 contrari e 1 astenuto la Camera dei Deputati ha approvato ieri in prima lettura la legge di conversione del dl sicurezza. Assenti in Aula la premier Meloni e i ministri che lo avevano presentato (Piantedosi, Nordio, Crosetto, Giorgetti). Martedì scorso il governo aveva incassato la fiducia. Dal 3 giugno toccherà a Palazzo Madama pronunciarsi sul provvedimento: avrà tempo fino all’ 11 dello stesso mese, pena la decadenza del decreto legge. Al termine della votazione finale Alleanza verdi e sinistra, Movimento 5 Stelle e Partito democratico hanno esposto cartelli con le seguenti scritte: “Né liberi né sicuri”, “Non si arresta la protesta”, “La democrazia non si piega”, “Decreto paura”.

 

Sì alle carriere separate e fiducia (solo) nel Colle. Lo dice il rapporto Eurispes

di Valentina Stella

Il Dubbio, 30 maggio 2025 Cresce lo scetticismo degli italiani nei confronti di quasi tutte le istituzioni, crollo di credibilità anche per la magistratura. “Sei italiani su dieci (59,3%) si esprimono favorevolmente” in merito alla separazione delle carriere, “in affinità con il dibattito introdotto dal Governo in carica sul tema, contro il 40,7% di chi si dichiara, invece, contrario”: è quanto emerso dal Rapporto 2025 dell’Eurispes, reso noto ieri. A questo dato si aggiunge un calo di tre punti del consenso nei confronti della magistratura rispetto al 2024: “Se a dirsi fiducioso è, infatti, il 43,9% degli italiani, il 46,5% si esprime, al contrario, in maniera negativa”. Questi numeri fotografano una situazione non incoraggiante per giudici e pubblici ministeri impegnati nella campagna pre-referendaria sulla riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario.

 

“Il reato di femminicidio è un’operazione di marketing”. Le critiche di 80 giuriste

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 30 maggio 2025 “Il nostro ordinamento già prevede l’ergastolo per chi uccide una donna”, dice la prof. Ilaria Merenda, tra le promotrici di un appello contro l’introduzione del reato di femminicidio. “Questa misura è una sorta di ansiolitico sociale. Abbandoniamo l’idea che il diritto penale serva a educare”. Il reato di femminicidio? “Il nostro ordinamento già prevede l’ergastolo per chi uccide una donna. Siamo di fronte all’ennesimo uso simbolico del diritto penale, a un’operazione di marketing senza alcuna efficacia concreta”. Lo dice al Foglio Ilaria Merenda, docente di Diritto penale all’università Roma Tre, tra le promotrici di un appello contro l’introduzione del reato di femminicidio (proposta dal governo) sottoscritto da 80 giuriste di tutta Italia.

 

Così il Governo fa risorgere dalle ceneri persino il reato di parentela

di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*

Il Dubbio, 30 maggio 2025 Non manca la stretta sulla “prevenzione”: perdita del lavoro per i familiari di chi subisce una confisca. Il decreto Sicurezza, che il Governo ha sostanzialmente sottratto all’esame del Parlamento, ponendo il voto di fiducia, contiene disposizioni assai eterogenee, tutte accomunate da una neanche troppo latente violenza di fondo. Come sempre, infatti, ai problemi sociali - veri o presunti - il Governo risponde con nuove figure di reato, inasprimento delle pene, giri di vite sull’ordinamento penitenziario e, non da ultimo, maggiore estensione della “repressione preventiva”. Il refrain di questa ennesima stretta securitaria è, non a caso, la “sicurezza” come bene da conseguire, al quale fa da contraltare l’”insicurezza” come condizione immanente e incombente.

Carcere per chi maltratta gli animali, Michela Brambilla: “Riforma storica, la fine dell’impunità”

di Giovanna Cavalli

Corriere della Sera, 30 maggio 2025 Approvata la legge. La deputata che ha fondato la Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa): tutti i giorni mi segnalano episodi di crudeltà. È contenta. “Felicissima. Questa è una grande vittoria non solo mia ma dell’Italia intera, di tutti quelli come me che amano gli animali e vogliono che siano rispettati. E siamo tanti”.

 

TERRITORIO

Palermo. Tragedia dietro le sbarre: detenuto si suicida in carcere al Pagliarelli

palermotoday.it, 30 maggio 2025 Un detenuto si è suicidato nel carcere Pagliarelli di Palermo, impiccandosi nel reparto riservato e protetto dei reclusi con problemi di droga. L’uomo, 43 anni, stava scontando la pena, che si sarebbe conclusa entro un anno, per spaccio e rapina. L’equipe che lo seguiva aveva preso contatti con una comunità e non appena si fosse liberato un posto sarebbe uscito dal carcere. Gli agenti penitenziari hanno tentato di salvarlo ma i soccorsi si sono rivelati inutili.

 

Firenze. Il degrado di Sollicciano, tra muffa, afa e poche speranze. “Ecco il famoso inferno”

di Pietro Mecarozzi

La Nazione, 30 maggio 2025 Abbiamo visitato aree di trattamento e spazi comuni guardando da vicino le sezioni detentive. Inagibili una cucina e la sesta sezione dopo la rivolta del 2014. Ma c’è anche chi si diploma. Il pallone rimbalza sul campo di terra arsa. Il sole picchia su muscoli strizzati nelle magliette. Non ci sono schemi, nessuna tattica, uno vale uno: chi ha fiato gli corre dietro. A ogni gol, tutti esultano. Poco distante, nella penombra dell’officina comune, sigarette incendiano volti tatuati. Bocche con pochi denti ne sputano il fumo. C’è odore di sudore, rimorsi e rabbia. Dalle celle qualcuno lancia un grido. Ci spostiamo: dentro la luce è tagliata dalle sbarre blu fissate alle finestre. I colori si spengono. Una macchia verde di muffa, ai bordi annerita dal tempo, ci guarda dall’angolo del soffitto.

 

Torino. “Non toglieteci il liceo artistico, ci salva dalla depressione e riempie le nostre giornate”

di Chiara Sandrucci

Corriere di Torino, 30 maggio 2025 Una protesta pacifica contro la decisione dell’Ufficio scolastico regionale mentre fuori al carcere era in corso un presidio degli insegnanti degli istituti professionali Plana e Giulio e del Primo liceo artistico. Hanno protestato restando in classe a studiare con i loro docenti e saltando il pranzo. “Non toglieteci la scuola, ci salva dalla depressione e riempie le nostre giornate”, hanno chiesto i circa 50 detenuti allievi che seguono le lezioni del Primo liceo artistico nel carcere Lorusso Cutugno di Torino, dopo l’annuncio del taglio di organico ai corsi di istruzione per adulti.

 

Ivrea (To). Si sono arresi i 5 detenuti saliti sul tetto del carcere: “Condizioni insostenibili”

di Andrea Bucci

La Stampa, 30 maggio 2025 Il sindacato Osapp: “La sofferenza legata al sovraffollamento e alla disorganizzazione imperante accomuna poliziotti e detenuti”. Si sono arresi - dopo aver parlato col garante comunale dei detenuti, Raffaele Orso Giacone, i cinque detenuti saliti nel primo pomeriggio di oggi sul tetto del carcere di Ivrea chiedendo di parlare con un magistrato. I primi due verso le 19,30 sono scesi dal tetto e sono stati trasferiti in un altro istituto di pena. Gli altri si sono arresi più tardi. A scatenare la protesta sono state le condizioni carcerarie ogni giorno più insostenibili. A renderla pubblica è stato il sindacato Osapp: “L’episodio - dice il segretario generale, Leo Beneduci - è l’ennesima dimostrazione del fatto che in ambito penitenziario alle molteplici promesse dei governi di opposti schieramenti non seguono mai fatti concreti”.

 

Caserta. L’inclusione dei detenuti passa per il lavoro, il modello Asi-Unicri che guarda il mondo

casertanews.it, 30 maggio 2025 Focus sul progetto di reinserimento sociale tra prevenzione della recidiva e la necessità di selezionare i più meritevoli. L’allarme di Gratteri: “In carcere comandano le mafie”. Il progetto di inclusione lavorativa per i detenuti, con la finalità del loro reinserimento sociale, promosso dall’Asi di Caserta e dall’Unicri (Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia) varca i confini nazionali. Alla Scuola Internazionale di Alta Formazione per la Prevenzione e il Contrasto al Crimine a Caserta, il programma è stato al centro del convegno dal titolo “Cultura della legalità e partenariato tra pubblico e privato per l’inclusione sociale dei detenuti: la provincia di Caserta come nuovo modello di sviluppo internazionale”.

 

Treviso. In carcere “Guardare oltre”, percorso di educazione all’inclusione e cittadinanza attiva

trevisotoday.it, 30 maggio 2025 A guidare i ragazzi è l’architetto Rodolfo Dalla Mora, Disability Manager del Comune di Treviso, attraverso incontri tematici, testimonianze e attività esperienziali pensate per abbattere stereotipi e pregiudizi. È stato avviato “Guardare oltre”, un progetto innovativo di educazione all’inclusione e alla cittadinanza attiva promosso all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni (Ipm) di Treviso. Un’iniziativa che punta a sensibilizzare i giovani detenuti al valore della diversità, accompagnandoli in un percorso formativo e umano alla scoperta dell’altro e di sé stessi.

 

Milano. Nel carcere di San Vittore detenuti, prof e studenti creano le panche del riscatto

di Luca Bergamin

Corriere della Sera, 30 maggio 2025 Detenuti e volontari, grazie al sostegno del Politecnico e Rilegno, realizzano opere d’artigianato nel reparto La Nave. Non è semplice né scontato che persone detenute dentro un carcere partecipino a “costruire” dentro quel carcere qualcosa che lo renda un po’ meglio anche per chi verrà dopo. Non in senso metaforico ma proprio materiale: in questo caso si tratta di panche. Per chi si stupisse va detto che certo di attività artigianali nelle carceri se ne fanno magari anche molte, vedi la più volte raccontata costruzione di violini col legno dei barconi affondati. E tante altre ce ne sarebbero. Però qui parliamo di panche costruite “per” il carcere.

 

Napoli. “Non chiudiamo gli occhi”, obiettivo carcere: rieducazione e rispetto della dignità umana

L’Unità, 30 maggio 2025 Si svolgerà, venerdì 30 maggio alle ore 16.30, presso il Centro Diocesano Pastorale Carceraria di Napoli alla Via Giuseppe Buonomo, 39 Napoli, organizzata dal Partito Democratico della Campania, una iniziativa sulla situazione delle carceri in Campania e la devianza minorile. In Campania ci sono 7.509 persone detenute a fronte di 5.584 posti disponibili. Il carcere di Poggioreale ha un indice di sovraffollamento pari al 155,45%. Nella nostra regione si sono registrati 20 decessi di cui 11 suicidi. Si registra, inoltre, un significativo aumento dei minori in carcere.

 

Ferrara. “Coro Out/In”: è nato l’ensemble dei detenuti

di M. Chiara Marchesini*

lavocediferrara.it, 30 maggio 2025 L’anno scorso accettai la scommessa di un corso di chitarra facile per un gruppo di detenuti comuni del carcere di Ferrara, sfociata in un concerto tenutosi all’interno del carcere di Ferrara a marzo 2024, in cui, con l’amico Patrizio Fergnani, abbiamo coinvolto i nostri figli musicisti e alcuni amici a suonare con i detenuti. Questa esperienza straordinaria e inaspettata, in cui il “fuori” ha incontrato il “dentro”, in cui persone esterne sono entrate in carcere per collaborare con i detenuti ad un progetto musicale, ha dato il via, lo scorso settembre, a una nuova scommessa: formare un coro composto da detenuti e volontari esterni. Ha preso così vita il “Coro Out/In”.

 

CULTURA

“Amomamma”, in un libro il carcere visto attraverso i tatuaggi

La Repubblica, 30 maggio 2025 In un volume l’indagine sulla pelle intesa come spazio di libertà curata da Daniela Attili, Paola Bevere e Gabriele Donnini. Il tatuaggio è un linguaggio visivo antico, una forma d’arte che racconta storie, emozioni e identità. Per chi vive in carcere, diventa molto più di un semplice ornamento: rappresenta l’unico spazio personale che non può essere sottratto. Amomamma. Il carcere visto attraverso il tatuaggio, curato da Daniela Attili, Paola Bevere e Gabriele Donnini, esplora questo tema con profondità e rigore, mettendo in luce il valore simbolico e le implicazioni sociali di questa pratica.

 

AFFARI SOCIALI

Kento: “Cari genitori, imparate ad accettare i fallimenti dei figli”

di Andrea Galli

Corriere della Sera, 30 maggio 2025 Il viaggio del Corriere nel mondo degli adolescenti. In questa puntata, l’incontro con Kento, 48 anni, uno dei musicisti più impegnati con i ragazzini (e non soltanto). Gli incontri nelle scuole e le visite in carcere: “Io sto con Caino, tra i minori detenuti vedo anche talento e volontà”. E dunque carissimo Kento, ovvero il 48enne Francesco Carlo, qual è la prima esigenza, la prima urgenza, la prima richiesta dei ragazzini di oggi? “Detta così è molto semplice: essere ascoltati”. Poi, chiaro, ci passa l’infinito.

 

La tragedia di Martina, la rabbia di Alessio: i nostri figli non cresciuti

di Alberto Pellai

Avvenire, 30 maggio 2025 Come è possibile che quelle che un tempo chiamavamo cotte adolescenziali, oggi siano diventate vicende da cronaca nera? Il copione dell’amore tossico ha raggiunto i piccoli. Martina muore a 14 anni perché Alessio, da poco maggiorenne, non tollera che lei lo abbia lasciato. Erano ragazzo e ragazza. Poi non più. Ora Martina è morta. Alessio avrà davanti una vita fatta di carcere per un tempo che gli sembrerà infinito. I femminicidi negli ultimi anni hanno rappresentato narrazioni quasi quotidiane, all’interno delle nostre vite. Ma quasi sempre si trattava di storie che riguardavano “cose da grandi”. Uomini adulti che uccidono donne con cui hanno acceso relazioni amorose che poi diventano prigioni e infine si trasformano in condanne a morte.

 

Agnese Allasia: “Contro i femminicidi vanno ascoltati i bambini”

di Laura Aldorisio

Corriere della Sera, 30 maggio 2025 La sorella di Silvana, uccisa 11 anni fa dal convivente, ripercorre la vicenda e insiste sulla prevenzione. Subito dopo l’omicidio ha chiesto in affido i due nipoti distrutti dalla violenza di cui sono stati testimoni. Undici anni fa l’omicidio di Silvana Allasia per mano del convivente ha riempito le prime pagine dei giornali. Poi è caduto il silenzio. Ma, mentre le luci dell’attualità si spegnevano, i due figli di Silvana, di 7 e 10 anni, che avevano assistito all’uccisione della mamma, hanno cercato di vivere. “Sono vittime superstiti del femminicidio”, dice la zia Agnese che, insieme al marito e ai suoi figli, nel giro di pochi minuti ha deciso di chiedere l’affido dei nipoti.

 

Serve un nuovo diritto di famiglia: il Paese è pronto, il Governo no

di Gianfranco Pellegrino*

Il Domani, 30 maggio 2025 I pronunciamenti della Corte costituzionale sull’adozione e la riproduzione assistita degli ultimi mesi sono un grande passo avanti e una significativa supplenza all’inerzia politica di questo governo, ma la Consulta registra, non può legiferare. La destra non farà mai la riforma. L’attuale papato chiude a ogni visione diversa della famiglia. Il compito rimane alla sinistra. I pronunciamenti della Corte costituzionale sull’adozione e la riproduzione assistita degli ultimi mesi sono un grande passo avanti e una significativa supplenza all’inerzia politica di questo governo, come sostiene Mariano Croce su questo giornale. Lo stesso vale per i ripetuti pronunciamenti della Corte sul fine vita. Ma non bastano.

 

Migranti. La Cassazione affonda il progetto Albania

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 30 maggio 2025 Due rinvii alla Corte del Lussemburgo mettono in dubbio la compatibilità del Cpr di Gjader con il diritto Ue. La prima sezione penale ribalta una sua precedente pronuncia. Ora si bloccherà tutto, di nuovo. La Cassazione dubita che il Cpr di Gjader sia compatibile con la direttiva rimpatri e con la direttiva accoglienza. Per questo ieri ha rinviato due cause alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Per la seconda fase del progetto Albania, quella che riguarda i migranti “irregolari” a cui il decreto di fine marzo (poi convertito in legge) ha esteso l’uso dei centri, si tratta di un colpo durissimo. I rinvii sono contenuti in due provvedimenti fotocopia nati dai ricorsi del Viminale contro altrettante non convalide del trattenimento oltre Adriatico. Le aveva decise la Corte d’appello di Roma.

 

Migranti. Torture e pestaggi nella questura di Verona, altri 9 agenti indagati

di Giulio Cavalli

Il Domani, 30 maggio 2025 Sono 16 i poliziotti per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio. Le indagini, avviate dalla squadra mobile, si sono basate su intercettazioni ambientali e telefoniche, che hanno documentato un clima di complicità e brutalità. Almeno due anni di abusi tra le mura della questura. La procura di Verona ha formalizzato nei giorni scorsi la chiusura delle indagini per altri nove agenti della squadra Volanti, portando a sedici il numero di poliziotti per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, oltre a due per cui è stato chiesto il giudizio immediato. Le accuse vanno dalla tortura alle lesioni, dal peculato alla falsificazione di atti pubblici, con aggravanti legate all’odio razziale.

 

Migranti. La storia dell’uomo che bivaccava in un condominio finito nell’inferno del Cpr

di Ilaria Blangetti

La Stampa, 30 maggio 2025 La denuncia della cuneese Giulia Marro, antropologa e consigliera regionale: “La legge prevede che persone come lui non possano andare in quei centri”. Lo scorso aprile la polizia è intervenuta in un condominio di via Nasetta, a Cuneo, dove da tempo un uomo di origine nigeriana, irregolare, bivaccava sulla rampa del garage accumulando oggetti e destando preoccupazione per i suoi comportamenti. Numerose anche le segnalazioni effettuate dai residenti. A carico dell’uomo erano già stati emessi provvedimenti di Daspo urbano. “In considerazione dell’elevata pericolosità”, l’uomo è stato portato al Centro di permanenza per i rimpatri di Torino.

 

DOCUMENTI

"Senza respiro", XXI rapporto dell'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione

"Senza respiro", XXI rapporto dell'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. Cartella stampa

Disegno di legge in materia di femminicidio: il parere dell'ANM (Commissione Diritto e Procedura penale)

Scheda di presentazione del libro: "Libertà personale e carcere. Percorsi di diritto costituzionale penale", di Davide Galliani

Scheda di presentazione del libro: "Amomamma. Il carcere visto attraverso il tatuaggio", a cura di Daniela Attili, Paola Bevere, Gabriele Donnini

Carceri, il Report e la MAPPA sul sovraffollamento dell'Associazione Coscioni: le ASL non rendono conto su sopralluoghi, solo in 66 rispondono e in maniera parziale

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Suicidati". A 20 anni si impicca nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. "Poltronissima". Stefano Carmine De Michele, magistrato civilista, è il nuovo capo del Dap

 

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata conclusiva progetto "A scuola di libertà. Carcere e scuole: educazione alla legalità" (Online, 4 giugno 2025)

 

APPUNTAMENTI 

"Populismo globale vs garantismo penale". Settimana di incontri promossa dall'Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale in 10 atenei

Incontro-dibattito. "FREEstyle, la parola che libera: un confronto su rap, educazione e giustizia" (Firenze, 30 maggio 2025)

Incontro-dibattito: "In viaggio con Marco Cavallo per la chiusura dei Cpr e per l'abolizione della detenzione amministrativa" (Roma, 30 maggio 2025)

Giornata conclusiva e cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio Nazionale "Maurizio Battistutta" (Udine, 31 maggio 2025)

XII Programma Nazionale di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere (Varie città, fino al 31 maggio 2025)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 giugno 2025

Convegno. "L’Università in carcere: lo studio come riscatto" (Roma, 4 giugno 2025)

Spettacolo teatrale: "CibARIA. Racconti da dentro" e Tavola rotonda "RipARTEnze. Attivazioni da fuori" (Padova, 4 giugno 2025)

Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)

Convegno nazionale AIPDP "La rieducazione tra pena e riparazione (Pisa e Gorgona-LI, 6-7 giugno 2025)

Convegno. "50 anni dalla legge sull'ordinamento penitenziario: bilanci e prospettive" (Cagliari, 6 e 7 giugno 2025)

Incontro di formazione: "Vittime e autori di reato nella violenza di genere" (Roma, 10 giugno 2025)

Convegno. "Trasformare la pena. Formazione per la rieducazione e il reinserimento lavorativo" (Torino, 10 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Diritto e clemenza: che fare per il carcere?" (Roma, 11 giugno 2025)

Spettacolo teatrale e tavola rotonda: "Il ruolo della giustizia riparativa nel recupero relazionale" (Padova, 14 giugno 2025)

Convegno. "Il lavoro apre le porte opportunità economiche e sociali" (Casa di Reclusione Milano Opera, 17 giugno 2025)

Seminario. "Recidiva zero. Studio, lavoro e formazione in carcere e fuori dal carcere - II edizione" (Roma, 17 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Non ci sono poteri buoni: Fabrizio De Andrè e il potere giudiziario" (Livorno, 20 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

 

PODCAST

"La Battitura". Un morto che si riveste da solo, le chiavi del carcere in mano ai detenuti, telecamere cieche. E' il 9 marzo 2020, l'Italia è chiusa per covid, i penitenziari ribollono

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

 

CORSI E MASTER

Incontri di Formazione: "Dialoghi riparativi sul modello della community group conferencing" (Padova, fino al 4 giugno 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Associazione Museo Nazionale del Cinema. Concorso nazionale "LiberAzioni Festival 2025" (Scadenza 15 giugno 2025)

Associazione Artisti Dentro: premi "Cuochi Dentro" (Scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)