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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 26 maggio 2025
di Roberta Calvano*
Il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2025 L’appello sul decreto sicurezza promosso da più di 250 giuspubblicisti ed aperto all’adesione di tutti i cittadini ha raccolto in pochi giorni quasi diecimila firme. Come costituzionalisti ci siamo sentiti di dover sottoporre all’opinione pubblica l’allarme per i contenuti del provvedimento e per il modo in cui è stato sottratto all’esame parlamentare, nel corso del quale, proprio a causa delle sue molteplici criticità, si era dimostrato bisognoso di modifiche. Un testo che prevede un notevole numero di nuovi illeciti penali e l’aggravamento delle sanzioni per altri reati che già erano previsti.
di Pasquale Napolitano
Il Giornale, 26 maggio 2025 Un testo di 19 articoli con una stretta per l'immigrazione irregolare, mafia, occupazione abusiva di casa e microcriminalità. Arriva in Aula oggi, per il primo voto, il decreto sicurezza, approvato dal governo nel mese di aprile. La deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli (nella foto) sarà la relatrice del provvedimento, licenziato inizialmente come disegno di legge e poi trasformato dall'esecutivo in decreto. Oggi, dopo la discussione generale, sarà posta la fiducia per accelerare l'iter.
di Giulia Merlo
Il Domani, 26 maggio 2025 La riforma crea un Csm per i procuratori e il sorteggio rischia di favorire gli uffici maggiori (e i loro capi). I primi sintomi di cambiamento già si sono visti con l’Antimafia e li ha previsti anche Delmastro. Tira un’aria strana dentro la magistratura associata. O meglio un’aria pesante che nasce dalla convinzione che il futuro delle toghe stia per essere ridisegnato e la nuova alba rischi di produrre non certo una scomparsa, ma un riassetto dei poteri. Nessuno, per ora, è disposto a dirlo apertamente, ma il ragionamento corre tra gli uffici giudiziari e muove da due convinzioni. La prima è che la separazione delle carriere verrà approvata - la maggioranza è decisa a portarla in aula l’11 giugno e a correre per approvarla entro la fine dell’anno - e difficilmente il referendum sarà un ostacolo, a meno che su di esso ...
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 26 maggio 2025 Dalla separazione delle carriere allo strapotere dei pm, dall’abuso delle intercettazioni alle ingiuste detenzioni. Quando anche la magistratura è, o vuole essere, politica. Parla il capo dell’Associazione nazionale magistrati. Sono destinate a riesplodere tra pochi giorni le tensioni tra governo e magistratura. La maggioranza ha infatti deciso di tagliare i tempi di approvazione della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere: il testo approderà all’Aula del Senato l’11 giugno, anche facendo a meno del relatore. L’obiettivo è dare il via libera alla riforma anche in Senato prima della pausa estiva, per poi ripassare da entrambi i rami del Parlamento e approvare definitivamente il testo a fine anno.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 26 maggio 2025 “Toghe e politica - Una guerra lunga 30 anni” è stato il titolo di un dibattito organizzato dal Dubbio al Salone del Libro di Torino. A discuterne, moderati da Simona Musco, l’ex senatore del Pd Stefano Esposito e l’attuale senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto. Come è noto Esposito, indagato dalla procura di Torino per corruzione e traffico illecito di influenze, il 3 dicembre ha finalmente ottenuto l’archiviazione dell’inchiesta dalla procura di Roma, dopo oltre sette anni di calvario mediatico e giudiziario all'interno di una vicenda molto complessa. Già prima la Corte costituzionale aveva sancito l’illegittimità delle intercettazioni effettuate a suo carico dalla procura, che aveva agito senza chiedere alcuna autorizzazione al Senato.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 26 maggio 2025 Femminicidi, immigrazione, sicurezza. La risposta della politica ai fenomeni sociali è sempre la stessa: introdurre nuovi reati. Anche quando i numeri ci raccontano un’altra storia, anche quando sappiamo che la curva dei reati violenti è in discesa. L’equazione resta invariata. E chi contribuisce all’allarme, resta sordo a un dato ormai acquisito: la “spada penale” non può essere la ricetta contro ogni male. E di certo non “cancella” i problemi con cui ci confrontiamo come per magia, se alla sanzione non affianchiamo mai gli strumenti dell’educazione. Di tutto questo si è parlato sabato 16 maggio con Luigi Manconi, ospite del Dubbio nella cornice del Salone del libro di Torino.
di Francesca Morandi
laprovinciacr.it, 26 maggio 2025 Visita a Cà del Ferro e convegno della Camera penale con Nessuno Tocchi Caino. Un appello corale: “Non basta parlare di reinserimento. Occorre costruire, ogni giorno, le condizioni perché la pena non sia una frattura definitiva, ma un passaggio verso una nuova cittadinanza”. L’appello è stato lanciato il 22 maggio scorso, all’esito della visita, la mattina, nel carcere di Ca’ del Ferro, e il pomeriggio, del convegno nella Sala dei Quadri del Comune. La giornata è stata organizzata dalla Camera penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’ con la presidente Micol Parati, in collaborazione con ‘Nessuno Tocchi Caino - Spes contra Spem’, l’organizzazione che si occupa dei diritti dei detenuti e della lotta contro la pena di morte, rappresentata da Elisabetta Zamparutti, tra i fondatori dell’associazione ...
Gazzetta di Modena, 26 maggio 2025 Nel 2024 erano 19 per 400 detenuti, adesso sono 14 per 600: “Insostenibile”. Protestano le lavoratrici e i lavoratori del servizio di Medicina penitenziaria presso il Sant’Anna: da più di un anno soffrono per la carenza del personale infermieristico rispetto ad una popolazione di detenuti che è sostanzialmente raddoppiata. Da qui la proclamazione dello stato di agitazione. “Su 400 detenuti, fino ai primi mesi del 2024 erano presenti 19 infermieri, oggi su più di 600 detenuti abbiamo 14 infermieri, con una richiesta di cure e assistenza crescenti” spiega Giulia Casamassima, responsabile Sanità per Fp Cgil di Modena. Oltre alle problematiche di organico insufficiente, il sindacato rileva forti criticità sul fronte salute e sicurezza ...
varesenews.it, 26 maggio 2025 Uno studio dell’Università di Milano-Bicocca rivela come un clima carcerario orientato al supporto e alla rieducazione dei detenuti migliora anche l’equilibrio psico-fisico del personale penitenziario, riducendo il burnout e migliorando la soddisfazione lavorativa. Trasformare la cultura delle carceri è una questione di diritti dei detenuti, ma anche di benessere psicologico e professionale degli agenti penitenziari. È quanto emerge da una ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Criminal Psychology, condotta da un team di ricercatori del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con la Direzione generale della Formazione del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia.
di Fabio Falbo*
Il Tempo, 26 maggio 2025 Appello per Microsoft da noi persone detenute che viviamo nella Casa Circondariale di Rebibbia a Roma. La vita in carcere presenta sfide quotidiane, e molte persone affrontano anche difficoltà economiche significative riguardante il periodo di detenzione, che rende più complicato gestire la propria condizione con dignità. Con questo appello, desideriamo proporre alla Microsoft di collaborare con noi in un'iniziativa volta a migliorare il benessere di chi vive questa situazione di disagio. In particolare, desideriamo chiedere il vostro sostegno in libri e materiali educativi quali applicativi offline e computer, che permettano di continuare i percorsi di formazione per imparare e crescere nonostante le difficoltà.
tusciaweb.eu, 26 maggio 2025 Al via il progetto per reinserire i detenuti, stanziati 15mila euro per il reinserimento lavorativo e nella società dei carcerati del territorio. Il comune di Viterbo, capofila del distretto VT3, ha confermato anche per il 2025 il finanziamento del progetto promosso dal gruppo assistenti volontari carcerari Gavac Odv, con un impegno di spesa pari a 15mila euro. Il progetto, che prevede attività sociali, culturali e formative destinate ai detenuti, mira a favorire il loro reinserimento nella società. È attivo sia all’interno della struttura carceraria che all’esterno, in collaborazione con enti del Terzo settore accreditati. Il distretto VT3, composto da otto comuni tra cui Viterbo, Orte, Soriano nel Cimino e Canepina, ha ribadito la volontà di portare avanti azioni concrete per supportare i soggetti più fragili ...
di Alberto Gottardo e Francesca Sironi
Corriere della Sera, 26 maggio 2025 L'Atletico Diritti è una società sportiva che permette la partecipazione a campionati ufficiali per la squadra di calcio a cinque delle detenute. Dalle grate arriva della musica, odore di mensa, qualcuna che litiga, qualcuna che ride ad alta voce. Rebibbia è il carcere femminile più grande d'Europa. Vivono qui dentro, in una città nella città alla periferia di Roma, 366 detenute. Trecento donne che hanno la speranza di farcela, di superare il percorso di detenzione per uscire più consapevoli. E non più disperate.
di Giovanni Conte
chiesadimilano.it, 26 maggio 2025 Si intitola così il nuovo volume di Luisa Bove (edito da In dialogo), dedicato alle possibili opportunità che si aprono dopo avere scontato, in tutto o in parte, la propria condanna. Sarà presentato il 29 maggio alla Caritas Ambrosiana. Perché una persona arriva a delinquere? Quanto conta il contesto in cui vive? Come tornare alla vita sociale dopo una detenzione? A questi e a tanti altri interrogativi risponde il libro di Luisa Bove Respiro. Il carcere oggi tra condanna e riscatto (In Dialogo, 174 pagine, 18 euro), che sarà presentato giovedì 29 maggio alle 14.30 presso la Caritas Ambrosiana (via San Bernardino 4, Milano). Oltre all’autrice, interverranno Anna Giroletti (responsabile del Servizio psichiatrico penitenziario di San Vittore, Opera, Bollate, Beccaria) e Teresa Mazzotta (dell’Ufficio ...
di Sergio Labate*
Il Domani, 26 maggio 2025 Gaza, il diritto d’asilo in Europa, la storia di un mendicante a Verona. Cos’hanno in comune queste storie? Sono sintomi del fatto che non possiamo capire ciò che sta accadendo se non osserviamo allo stesso tempo i muri e le deportazioni. Le due cose stanno insieme: fermare o costringere a muoversi. Si tratta di uno stesso esercizio del potere che si rivolge a un elemento fondamentale della nuda vita, la necessità di sentirsi a casa del mondo. Tre indizi non provano una storia, specie quando la storia si presenta così oscura e invadente come in questi anni. Però qualcosa segnalano, sono sintomi di dove sta andando il mondo. Il nostro mondo che chiamiamo Occidente, quello di cui facciamo parte sia quando lo difendiamo sia quando ci indigniamo.
di Simona Forti
La Stampa, 26 maggio 2025 In un mondo sempre più simile ad un campo di battaglia, su cui si combattono guerre armate e “guerre culturali”, alcune parole diventano munizioni. E così, a fronte di un’opinione pubblica sgomenta per l’azione genocidaria del governo israeliano, il 22 maggio alla Casa Bianca Trump impugna il termine genocidio e lo punta contro un attonito presidente del Sudafrica. L’accusa ha un risvolto perverso: Cyril Ramaphosa, a capo di una nazione che si è retta per 50 anni sulla segregazione dei neri, viene accusato dal bianchissimo Donald di assecondare il “genocidio dei bianchi” - degli Afrikaner -- che il suo paese starebbe perpetrando. È ovvio, come viene presto confermato, che la notizia è costruita ad arte, ma come leggerla? È solo espressione dell’ennesimo rito di umiliazione orchestrato ...
di Mario Giro*
Il Domani, 26 maggio 2025 C’è un cambiamento antropologico in atto in Europa e Usa. Le nuove generazioni e i discendenti arabo-musulmani non hanno la stessa sensibilità registrata in passato. Occorre trasmettere la storia e la memoria e va separato il giudizio storico di fondo da quello sulla politica del governo Netanyahu, certamente criticabile. Forte polemica tra Israele ed europei attorno ai fatti di antisemitismo. Ma la novità è che l’assassinio dei due diplomatici israeliani a Washington rappresenta un segnale preoccupante: ora nemmeno gli Stati Uniti sono al riparo dall’antisemitismo.
di Vittorio Pelligra
Avvenire, 26 maggio 2025 Nel cuore della Striscia di Gaza, una tragedia umanitaria si consuma con la lentezza crudele della fame. Da troppo tempo in quel luogo diventato l’inferno in terra i bambini muoiono a occhi aperti, le madri stringono corpi ormai senza vita, e i padri scavano tombe a mani nude. Eppure, il mondo guarda altrove. L’orrore è reale, ma la risposta internazionale è un sussurro, un vago fastidio nella routine dell’attività diplomatica. Com’è possibile? La risposta non sta solo nelle ragioni della geopolitica o nella diplomazia, ma anche nella nostra psicologia, nel modo in cui il nostro cervello reagisce a simili tragedie e produce una verità sconcertante: più aumenta il numero delle vittime, meno ci curiamo di loro.
DOCUMENTI
"Giustizia riparativa?". Quaderno di interventi di autori vari per la rivista Studi Cattolici
Articolo. "La digitalizzazione della giustizia: giuristi forensi e nuove tecnologie", di AA.VV.
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 26 maggio all'1 giugno 2025
Convegno. "Cure senza confini. Sfide e innovazioni in sanità penitenziaria" (Bologna, 5 giugno 2025)
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CORSI E MASTER
CONCORSI E BANDI