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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 6 luglio 2025

CARCERI

Carcere, quando il volontariato è una vocazione

di Antonella Barone

gnewsonline.it, 6 luglio 2025 Rossella Favero: Da insegnante di lettere a volontaria e cooperante. Fu colpa di un’operazione burocratica se Rossella Favero, docente di lettere in una scuola per adulti a metà degli anni 90, si ritrovò a insegnare nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Era il tempo della nascita dei CTP - Centri Territoriali Permanenti, oggi CPIA, che permisero l’apertura di nuovi spazi e favorirono la nascita di un carcere ‘laboratorio’ culturale. Vent’anni fa, dopo aver scelto di lasciare l’insegnamento, Rossella Favero, con altre donne già attive nel sociale, ha creato ‘Altra Città’, una cooperativa che occupa oggi da 30 a 35 persone detenute, all’interno del carcere, in attività di assemblaggio, e all’esterno, in archivi, biblioteche e in un laboratorio di legatoria e cartotecnica.

 

L’emergenza mai affrontata delle carceri

di Marcello Sorgi

La Stampa, 6 luglio 2025

“Una vera e propria emergenza sociale, sulla quale interrogarsi per porvi fine immediatamente”. Parole dure, inequivocabili, quelle del Presidente Mattarella di fronte all’abituale, purtroppo abituale problema delle carceri, che diventa urgente solo d’estate, quando il caldo trasforma la detenzione e il sovraffollamento delle celle in vera tortura, non prevista dalla Costituzione né dal codice penale. Intanto “i politici dormono con l’aria condizionata”, come ha scritto dalla sua cella quattro per quattro in cui sono costretti a vivere in sette il detenuto Gianni Alemanno, ex potente ministro e sindaco di Roma. A dire la verità Alemanno era riuscito a salvarsi dalla sua condanna con gli arresti domiciliari; se li è giocati raccontando frottole al giudice di sorveglianza che lo ha rimandato dentro.

 

Paradosso carceri tra umanità e sicurezza

di Luca Ricolfi

Il Messaggero, 6 luglio 2025 I mali delle carceri italiane sono ben noti: mancanza di personale e di servizi, sovraffollamento, condizioni degradate di molte celle, suicidi 20 o 25 volte più frequenti che nel resto della popolazione. La situazione italiana non è mai stata quella di un paese civile, ma si è fortemente aggravata a partire dal 2018, anche per il progressivo venir meno degli effetti dell’indulto varato nel 2016. Periodicamente sentiamo lanciare appelli e proposte​​​​ per alleggerire la situazione: nuovi indulti e amnistie, depenalizzazione di determinati reati, pene alternative al carcere, assunzione di nuovo personale specializzato, costruzione di nuove carceri.

 

In carcere solo detenuti in abbondanza: mancano spazi, agenti, educatori

di Francesco Rosati

Il Riformista, 6 luglio 2025 “È drammatico il problema dei suicidi nelle carceri, una vera emergenza sociale che non mostra segni di arresto”. Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilanciato dal Quirinale un accorato appello per il sistema penitenziario italiano, incontrando il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e una rappresentanza della Polizia Penitenziaria. “Occorre intervenire subito - ha aggiunto il Capo dello Stato - per rispetto dei valori della Costituzione, del lavoro svolto dagli agenti e della storia della Polizia Penitenziaria”.

 

Fine delle liti: sul carcere serve una soluzione bipartisan

di Elio Vito

huffingtonpost.it, 6 luglio 2025 L’appello del presidente della Repubblica sul disastro del sistema penitenziario impone una pausa al teatro della politica. Destra e sinistra insieme facciano qualcosa in nome della Costituzione. Lo scorso 30 giugno, incontrando una rappresentanza della Polizia penitenziaria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha denunciato ancora una volta la drammatica situazione di sovraffollamento, di carenze di organico, di strutture inadeguate in cui versano le carceri nel nostro Paese, per contrastare la quale necessitano finanziamenti. Il capo dello Stato ha ricordato che le carceri non devono essere un luogo senza speranza, non devono diventare una palestra di addestramento al crimine, ma devono essere rivolte effettivamente al recupero, che oltre a corrispondere a un obiettivo costituzionale comporta pure grandi vantaggi per la collettività.

 

Laura Boldrini: “Manca senso di umanità. E dove è finito Nordio?”

di Diego Motta

Avvenire, 6 luglio 2025 L’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, è preoccupata. La situazione nei penitenziari italiani è al limite e i segnali di buona volontà, fatte salve poche eccezioni, nei palazzi della politica non ci sono. “La mia speranza è che la destra ascolti almeno le parole di Alemanno e dia seguito concretamente alle proposte delle opposizioni, anche se finora abbiamo registrato il rifiuto anche solo a ragionare della materia”. Per Boldrini, oggi deputata del Partito democratico e Presidente del Comitato della Camera sui diritti umani, “Alemanno ha fatto una denuncia puntuale di molti punti critici della situazione carceraria italiana: le condizioni degradanti delle celle, il sovraffollamento, la mancanza di personale, dagli educatori ai giudici di sorveglianza, fino agli agenti. Sta parlando al suo mondo, alla destra storica, quella che oggi è al governo”.

 

Francesco Lo Piccolo: “La situazione carceraria è incostituzionale”

di Pino Nicotri

glistatigenerali.com, 6 luglio 2025 Dopo la recente denuncia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle drammatiche condizioni delle carceri italiane, nulla di meglio che intervistare il giornalista Francesco Lo Piccolo, fondatore e presidente dell’associazione e del periodico che hanno entrambe il nome “Voci di dentro”, dove per dentro di intende dentro le carceri.

 

Carceri e minori, l’impegno dell’associazione “Bambini Senza Sbarre” per i figli dei detenuti

di Emilia Canonaco

cosenzachannel.it, 6 luglio 2025 La referente regionale Carmen Rosato: “I colloqui con mamma e papà reclusi servono a rinsaldare i legami affettivi, ma non devono trasformarsi in un evento traumatico”. “Non è vero che papà costruisce case, qui ci sono le sbarre”. Quella bugia detta a fin di bene per giustificare un’assenza improvvisa, altrimenti difficile da spiegare in altro modo, si sgretola in pochi istanti appena varcata lo soglia di un luogo che neppure l’infinita fantasia dei bambini riesce a far sembrare normale.

 

GIUSTIZIA

Giustizia nel Sud

di Mario Rusciano

Corriere del Mezzogiorno, 6 luglio 2025 A chi giova sfiduciare la Magistratura per ragioni politicoideologiche? Forse al Governo che non esita a farlo? Eppure, se qualche sfiducia nella Giustizia esiste già tra gl’italiani, è dovuta anzitutto alla lentezza dei processi, non sempre imputabile ai soli Magistrati. Da molto tempo il più grave problema della Giustizia è la “organizzazione”, che tocca al Governo risolvere adeguandola secondo l’esigenza mutevole degli uffici giudiziari: quantità di magistrati, impiegati amministrativi e strutture.

 

La riforma vince l’”andata” ma la chiave resta il referendum

di Tiziana Maiolo

Il Dubbio, 6 luglio 2025 Al girone di andata, la separazione delle carriere ha già in tasca il proprio primo traguardo. Con l’approvazione del nuovo articolo 102 della Costituzione al Senato si è arrivati al cuore della riforma, che introduce il concetto di “distinte carriere di magistrati requirenti e giudicanti”. Saranno sempre magistrati, sia quelli che accusano che gli altri che dovranno giudicare, ma le loro strade non potranno mai intersecarsi. Così, se dovesse capitare, a riforma compiuta, che un certo procuratore, magari un calabrese di stanza a Napoli, andrà in tv a tenere “lezioni sulle mafie”, il cittadino saprà che quello non è e non sarà mai un giudice.

“Riforma della giustizia a ogni costo, la voleva pure Falcone”: il convegno con Sisto e Zangrillo

di Andrea Joly

La Stampa, 6 luglio 2025 “Persino il paladino della lotta alla mafia era convinto che dopo il processo accusatorio il giudice non potesse essere “parente” del pubblico ministero”. La riforma della giustizia è al centro di un convegno stamane a Palazzo Civico con il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, il magistrato Edmondo Bruti Liberati e il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, che è stato molto esplicito: “Porteremo a casa la riforma a ogni costo. Per noi è una priorità”.

 

“Sacrosanto separare giudici e pm, un errore il sorteggio”

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 6 luglio 2025 Parla Michele Vietti, già vicepresidente del Csm: “Le carceri? serve una riforma organica, ma intanto non serve a nulla inventare reati o inasprire le pene”. Michele Vietti, già vicepresidente del Csm e professore di Diritto dell’Economia alla Lumsa, sulla separazione delle carriere spiega che “non è possibile che controllore e controllato condividano lo stesso percorso di carriera, lo stesso sistema di reclutamento, lo stesso organo disciplinare e appartengano alla stessa corporazione”, e aggiunge che “l’Anm ritiene che questa riforma sia un tentativo di erodere l’autonomia giudiziaria, ma così non è”.

 

Il Pm Gratteri e il “dovere” di criticare la riforma in tv

di Luca Fazzo

Il Giornale, 6 luglio 2025 “Ho sempre pensato che di fronte a riforme discutibili della giustizia il silenzio fosse complicità”, dice Gratteri per spiegare cosa lo ha spinto a tuffarsi nell’agone. Verrebbe da dire: meno male che arriva Gratteri. Perché il ciclo di trasmissioni su La7 che dal prossimo autunno avrà per protagonista il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri non costituiranno solo la novità assoluta di un magistrato tuttora in servizio promosso a conduttore televisivo, con buona pace dei doveri di riservatezza che si immaginavano connessi alla funzione giudiziaria. No, le “Lezioni di mafia” programmate sulla rete di Urbano Cairo si prefiggono un obiettivo ben più alto: rimediare al silenzio con cui la magistratura italiana ha risposto alla riforma della Giustizia voluta dal governo Meloni.

 

TERRITORIO

Firenze. Un altro detenuto morto nel carcere di Sollicciano

di Emiliano Benedetti

firenzetoday.it, 6 luglio 2025 Aveva gravi problemi psichiatrici e dietro le sbarre “non doveva stare”. Ancora un morto nel carcere fiorentino di Sollicciano. Eric Michael Rasbornig, 57 anni, di nazionalità austriaca. Era stato arrestato mercoledì 25 giugno nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Aveva passato la notte dentro un negozio della galleria commerciale e alcune commesse ce lo avevano trovato all’apertura, mezzo nascosto e mezzo nudo. Attimi di panico e paura, dopo che l’uomo aveva impugnato delle forbici trovate sul bancone e gliele aveva rivolte contro, per poi darsi alla fuga. Quindi l’arresto, l’udienza di convalida due giorni dopo, venerdì 27, ed il trasferimento nel penitenziario.

 

Firenze. Quanto vale una vita

di Mario Lancisi

Corriere Fiorentino, 6 luglio 2025 Scrive Il Post, “i detenuti vivono in celle fatiscenti e sovraffollate, in molti reparti c’è un problema di cimici dei letti, nella struttura ci sono anche infiltrazioni, perdite d’acqua, umidità, topi e sporcizia”. D’inverno poi si “muore” di freddo e d’estate di caldo. “In questi giorni di grande caldo pensiamo che sia necessario tenere alta l’attenzione sui temi dell’invivibilità del carcere, sia per i detenuti che per chi ci lavora”, è il timido commento dell’assessore di Palazzo Vecchio Nicola Paulesu. E sarebbe davvero un’occasione perduta se ci limitassimo all’acquisto di qualche ventilatore. Ci aveva già pensato nel 2017 l’allora assessora alla sanità Stefania Saccardi che dotò Sollicciano di 90 ventilatori (26 euro il costo singolo).

 

Bergamo. “Senza soldi a rischio il reinserimento sociale dei detenuti”

di Sara Agostinelli

bergamonews.it, 6 luglio 2025 L’Associazione Carcere e territorio: “Casa e lavoro sono i presupposti necessari per tornare a vivere in società dopo aver scontato la pena ma non abbiamo più i fondi per attivare i tirocini, dare le borse lavoro e gestire gli 11 appartamenti su cui possiamo contare. Ogni anno supportiamo un centinaio di persone nell’inserimento lavorativo e oltre 30 nella ricerca di alloggio”.

 

Monza. Le celle del carcere come forni. Raccolta fondi per i ventilatori

di Alessandro Salemi

Il Giorno, 6 luglio 2025 L’iniziativa portata avanti dal consigliere Piffer e dal gruppo Geniattori. La campagna sulla piattaforma GoFundMe: “Restituiamo dignità ai detenuti”. Un ventilatore in ogni cella per affrontare l’estate rovente e restituire dignità ai detenuti del carcere di Monza. È questo l’obiettivo della raccolta fondi lanciata dal consigliere comunale Paolo Piffer (Civicamente) e dall’associazione culturale Geniattori, da anni attiva all’interno dell’istituto con laboratori teatrali. La campagna è stata attivata nei giorni scorsi sulla piattaforma GoFundMe, con un messaggio chiaro e diretto: “Aiutiamo i detenuti a superare il caldo estivo”.

 

Ivrea (To). Libertà di informazione in carcere: la lettera

La Sentinella del Canavese, 6 luglio 2025 Chiedono il “rispetto della libertà di espressione, autorizzazione all’uso di tecnologie, tempi rapidi nelle risposte, adeguata considerazione dell’attività svolta dai volontari operatori della comunicazione”, volontari e giornalisti che operano in 21 giornali carcerari, redatti dai detenuti. Perché se la libertà di stampa è un problema nella società civile, figurarsi tra le mura delle carceri italiane. La lettera è firmata anche da Federico Bona, direttore di quello che è rimasto l’ultimo giornale del carcere di Ivrea: l’Alba.

 

Palermo. Past-Art, detenuti produttori di pasta artigianale nell’impianto dell’Ucciardone

giornalelora.it, 6 luglio 2025 Lunedì 7 luglio alle 18.30, nella CR Palermo “Ucciardone - Calogero Di Bona” (via Enrico Albanese 3), sarà presentato Past-Art, un progetto di inclusione sociale per il reinserimento lavorativo dei detenuti attraverso le attività e i prodotti realizzati nel pastificio riattivato all’interno della struttura. L’incontro è a numero chiuso, con ingresso a inviti. Past-Art è un’iniziativa promossa da Asterisco con il sostegno di Fondazione Con il Sud, Fondo di beneficenza Intesa Sanpaolo ed Enel Cuore Onlus, e coinvolge 15 persone recluse che hanno ricevuto una formazione specifica per la gestione dell’impianto per la produzione di pasta artigianale.

 

Roma. La quinta Basilica giubilare

di Felicita Pistilli e Fabrizio Salvati

L’Osservatore Romano, 6 luglio 2025 Nella casa circondariale di Rebibbia dove Papa Francesco ha aperto la Porta Santa. Al tavolino di un bar, la vista si spalanca sul Colosseo: è da qui che riflettiamo sul senso della libertà. Il panorama si apre largo davanti ai nostri occhi: qualcosa di scontato nella bellezza di Roma. Ma c’è chi il mondo - è questo che pensiamo - lo guarda da una finestra con le sbarre e a mala pena riesce a vedere uno spicchio di cielo. Un mondo a parte: il carcere. Ma in quest’anno giubilare, dedicato alla speranza, proprio in un carcere Papa Francesco ha voluto aprire una Porta Santa.

 

CULTURA

Il carcere è più di una prigione

di Paolo Foschini

Corriere della Sera Il rap di Willy Boy, l’ira di Hisham, la morte in cella di Youssef: storie di detenuti, e di operatori, per l’editore il Millimetro Il viaggio di Raffaella Di Rosa nei penitenziari italiani: cocci di esistenze andate in frantumi. Willy Boy dice di avere “preso così tante botte in vita sua da non aver paura di nulla, neanche di morire”. Adesso scrive pezzi rap, da tre anni sta nella comunità di don Claudio Burgio. II primo posto, da quando è nato, in cui ha trovato ascolto anziché violenza. Di anni ne ha 19, madre sparita quando era piccolo e padre in galera da sempre, tante famiglie affidatarie ma nessuna giusta, una pistola tatuata sul braccio.

 

AFFARI SOCIALI

Perché con il reato di femminicidio si fanno un passo avanti e due indietro

di Giorgia Serughetti*

Il Domani, 6 luglio 2025 Nel lessico femminista questa parola esprime consapevolezza del carattere non isolato, non episodico, di queste violenze letali, del loro radicamento in pratiche sociali misogine e in contesti di violazione dei diritti delle donne. Cosa resta di tutto ciò se la si riduce a un elemento del codice penale, riducendone l’impatto trasformativo? “Femminicidio” è una parola femminista. Una parola con radici precise nelle lotte che, fin dagli anni Settanta, hanno denunciato la cultura sessista all’origine delle uccisioni di donne per mano maschile.

 

Haters. La guerra dentro il cuore che si “slatentizza” sul Web

di Marina Corradi

Avvenire, 6 luglio 2025 Un ragazzo uccide la madre. Ciò che turba ulteriormente è la reazione online. Le maledizioni che fiottano dai social. Per bocca di estranei. Più che un dolore li muove, si direbbe, una viscerale ira. Ha ucciso a coltellate la madre, in un paese della Puglia, pochi giorni fa, per un rimprovero, pare: rientrando tardi non aveva salutato. Ventun anni, fino ad ora Filippo sembrava un ragazzo normale. Non si comprende come un figlio possa uccidere la madre per un nulla. Comunque, subito catturato, ha confessato, e ha ammesso che ci pensava da un po’. Poi ha chiesto perdono al padre, lo ha pregato di non abbandonarlo.

 

Non si tratta dello straniero

di Andrea Fabozzi

Il Manifesto, 6 luglio 2025 Il Governo interverrà, non per riportare il sistema nella Costituzione ma per dare una cornice legale alla violazione dei suoi principi. Sul trattamento dei migranti e più in generale sulla condizione dello straniero si gioca la resistenza della nostra democrazia. Partita fondamentale che riguarda tutti nel nostro paese, non alcune centinaia di migliaia di “irregolari”. Ma non c’è consapevolezza della sua importanza, dunque ci avviamo a perderla. Il fatto che la destra usi i “clandestini” come carne da propaganda confonde: un programma illiberale di fondo pare una poco pericolosa incontinenza comunicativa. Il fatto che alla costruzione di un sistema discriminatorio per lo straniero abbiano contribuito diversi governi “democratici” ha narcotizzato le capacità di reazione della sinistra.

 

Ius scholae, Tajani a Fdi: “Eravate d’accordo”

di Luciana Cimino

Il Manifesto, 6 luglio 2025 Ius scholae Tace lo staff di Meloni. La Lega: “Il ministro degli esteri se ne faccia una ragione”. Ogni estate, e questa non fa eccezione, il vicepremier Antonio Tajani ripropone il dibattito sullo ius scholae, così come la tv le repliche della principessa Sissy. Le ragioni del segretario di Forza Italia per forzare la discussione sono note e diverse (la rivalità con Matteo Salvini e le direttive che gli arrivano dalla famiglia Berlusconi), meno chiara è la sua tattica, se ne ha una.

 

Ius Scholae, la cittadinanza e la lotta fratricida dentro il centrodestra - Perché ti riguarda

di Francesca Martelli

L’Espresso, 6 luglio 2025 Forza Italia cercherebbe di distinguersi e guadagnare terreno in vista delle prossime elezioni regionali. Esattamente come poche settimane fa aveva fatto il partito di Salvini in commissione Affari costituzionali in Senato, votando “sì” al terzo mandato. La politica italiana è tornata a discutere della riforma della cittadinanza. In particolare Forza Italia, che ha rilanciato la proposta sullo Ius Scholae per permettere a chi frequenta la scuola per 10 anni in Italia - e con esiti positivi - di diventare cittadino italiano. Attualmente la legge sulla cittadinanza risale al 1992 e la procedura per ottenerla è lunga e farraginosa.

 

Migranti. Cpr, è polemica sulla pronuncia della Consulta

di Lara Zani

rainews.it, 6 luglio 2025 Serracchiani, Pd, qualcosa cambierà. Dreosto, Lega, migranti a casa dei giudici. La legge sul trattenimento dei migranti nei Cpr come quello di Gradisca viola “la dignità della persona trattenuta”. Lo ha stabilito la Corte costituzionale. Per Enrico Sbriglia, garante regionale per i diritti della persona, una questione che emerge a intermittenza a causa di un vuoto normativo che dura dal 1998: “La detenzione amministrativa, in verità, vuol dire carcere senza giustizia, senza processo, ma come risposta amministrativa. Va detto che diversi sono stati, in realtà, gli sforzi per tentare di giurisdizionalizzarla, ma i risultati sono stati inadeguati. Nei Cpr sono perciò collocati gli incollocabili, uomini o donne senza una identità certa”.

 

Effetto Consulta: un primo migrante liberato dal Cpr

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 6 luglio 2025

La decisione della Corte d’Appello di Cagliari dopo la sentenza della Corte costituzionale. La sentenza con cui la Corte costituzionale ha accertato l’incostituzionalità delle norme sulla detenzione amministrativa dei migranti, pur dichiarando l’inammissibilità delle questioni sollevate dal giudice di pace di Roma, ha iniziato subito a fare effetto. Il provvedimento della Consulta è stato pubblicato giovedì, meno di 24 ore dopo il primo migrante ha riguadagnato la libertà. Per ironia della sorte è un cittadino albanese.

 

Palestinesi trattenuti nei Cpr. “Come immaginare di rimpatriarli?”

di Salvatore Lucente

Il Manifesto, 6 luglio 2025 Trattenuti all’interno dei Cpr, nonostante l’evidente impossibilità di essere rimpatriati in Palestina. Un’assurdità, anche dal punto di vista giuridico, eppure è il destino a cui vanno incontro diversi palestinesi su tutto il territorio italiano. Se per alcuni il trattenimento è una vera e propria forma persecutoria inflitta per motivazioni politiche, per altri rappresenta una ulteriore conseguenza del genocidio in atto a Gaza e dell’occupazione dei territori palestinesi in West Bank. Oltre che l’ennesima aberrazione del sistema di detenzione amministrativa per gli stranieri senza regolare titolo di soggiorno portato avanti dall’Italia.

 

ESTERI

Onu, parole senza forza

di Paolo Lepri

Corriere della Sera, 6 luglio 2025 Dopo 80 anni dalla sua istituzione serve un cambiamento: le nazioni unite sono assenti nei grandi conflitti in corso nel mondo. L’Onu? “Dovrebbe celebrare il fatto di essere viva e non morta”, dice lo studioso di geopolitica Kishore Mahbubani, per due volte ambasciatore di Singapore al Palazzo di Vetro. Ma non è giusto accontentarsi di questo, anche se l’epoca in cui stiamo vivendo viene definita da molti, eufemisticamente, “meno internazionalista”. Con lo spirito che sembra quello dei naufraghi scampati al disastro è stata messa in mostra a New York la bozza della Carta firmata il 26 giugno 1945 a San Francisco dai rappresentanti di cinquanta Stati (oggi i Paesi membri delle Nazioni Unite sono 193), cioè il documento che vieta l’uso della forza nelle relazioni internazionali ...

 

Prigioni in prefabbricato: l’idea seduce anche in Francia

di Daniel Peyronel

La Nazione, 6 luglio 2025 Per combattere il sovraffollamento carcerario, il ministro della Giustizia francese Gérald Darmanin ha presentato lunedì 30 giugno un piano per realizzare, entro il 2028, 17 strutture leggere. Lavau è un piccolo comune di circa 1.500 abitanti, nella periferia della città francese di Troyes. Un terzo della popolazione risiede in un centro penitenziario nuovo di zecca, costruito appena due anni fa. Ed è proprio qui che, entro ottobre 2026, dovrebbe sorgere anche la prima delle 17 prigioni prefabbricate volute da Gérald Darmanin, destinate ad ospitare detenuti condannati per reati minori o a fine pena.

 

L’Algeria grazia i detenuti, ma Sansal resta in carcere

di Stefano Montefiori

Corriere della Sera, 6 luglio 2025 Circa 6.500 condannati hanno beneficiato della clemenza presidenziale, ma tra loro non c’è Boualem Sansal, lo scrittore franco-algerino condannato in appello a cinque anni di carcere. Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ieri ha concesso la grazia a migliaia di detenuti, come vuole la tradizione, nel giorno della festa dell’indipendenza dalla Francia. Quest’anno circa 6.500 condannati hanno beneficiato della clemenza presidenziale, ma tra loro non c’è Boualem Sansal, lo scrittore franco-algerino condannato in appello, martedì scorso, a cinque anni di carcere. Il decreto di grazia esclude chi “ha minacciato l’unità territoriale della nazione”, e questo non si perdona a Sansal: l’avere sostenuto che alcuni territori dell’Ovest algerino dovrebbero appartenere in realtà al Marocco, ma sono stati ...

 

DOCUMENTI

"Ristretti Orizzonti Marassi". Numero 11, luglio 2025. Supplemento n. 2 del 2025 di Ristretti Orizzonti

Articolo. "Il suicidio è un fenomeno che colpisce gravemente i detenuti, ma anche gli agenti di Polizia Penitenziaria"

Articolo. "Ma i CPR in Italia sono costituzionali?", di Vito Totire

 

APPUNTAMENTI 

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 7 al 13 luglio 2025

"Carceri, punire o rieducare? Incontro con Fabio Pinelli, Vicepresidente Consiglio Superiore della Magistratura (Milano, 7 luglio 2025)

Conferenza stampa. "La fine della pena. Visita all'Istituto Penale per Minorenni di Bologna" (Bologna, 8 luglio 2025)

Convegno. "Carcere, inclusione sociale, comunità. Il sistema delle politiche regionali per la giustizia penale in Toscana (Firenze, 9, 10 e 11 luglio 2025)

Seminario: "Le persone dimenticate. Il sistema carcerario in Italia e le criticità" (Roma, 10 luglio 2025)

Manifestazione Camere Penali Lombardia Occidentale. "R-estate in cella. Il tema del caldo in carcere in carcere" (Monza, 17 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

CONCORSI  E BANDI

Premio letterario nazionale "inVISIBILI nell'INvisibile. Le parole che non vi ho detto". Edizione 2025 (scadenza 1 agosto 2025)

Master Universitario I Livello Università di Milano Bicocca: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Scadenza domande 19 settembre 2025)