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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 5 luglio 2025
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 5 luglio 2025 Nelle celle surriscaldate di Rebibbia entra per la prima volta il presidente della Camera. A un anno dal decreto legge di Nordio. Flop delle misure governative. E il ministro chiede aiuto al Patriarca di Venezia. Bisognava leggere la testimonianza del detenuto Gianni Alemanno riguardo al “momento più difficile” dell’anno - quello in cui il “caldo arroventa il sovraffollamento” giunto a sfiorare il 135%, nelle carceri italiane, e mette a repentaglio perfino le vite degli oltre 62 mila reclusi - per vedere il presidente della Camera Lorenzo Fontana varcare per la prima volta l’ingresso di una struttura penitenziaria in visita ufficiale.
di Mauro Palma
La Stampa, 5 luglio 2025 Gentile sottosegretario Andrea Delmastro, riferiscono alcune agenzie di visite nelle carceri da parte sua e di altri esponenti del governo, in queste giornate difficili e torride. Iniziativa opportuna e da apprezzare perché quei luoghi hanno attualmente necessità di percepire la vicinanza di chi ha il compito istituzionale di garantire che la vita all’interno sia corrispondente, nella quotidianità e nella finalità del tempo che in essi si consuma, a quanto la civiltà del nostro Paese richiede e la nostra Carta prescrive. Un segno di vicinanza ha il valore dell’appartenenza al corpo sociale e del non abbandono in un mondo da esso separato.
di Cesare Burdese*
L’Unità, 5 luglio 2025 Sono ritornato alla Casa Circondariale di Como, in visita con una folta delegazione di Nessuno tocchi Caino e della Camera Penale di Como e Lecco. Nel recente passato ho frequentato quel luogo per qualche tempo perché incaricato di elaborare un progetto di riqualificazione spaziale. Un progetto molto ambizioso che per questo alla fine si è rivelato anche altrettanto velleitario. Era ambizioso perché pensato in maniera inedita con l’intento di portare la progettistica carceraria nazionale nel solco delle buone prassi internazionali, per il benessere materiale e psicologico dell’utenza tutta, attraverso le indicazioni delle neuroscienze applicate all’architettura, ancorché penitenziaria.
di Lana Milella
Il Fatto Quotidiano, 5 luglio 2025 Pronto il testo per un servizio segreto penitenziario. “Operazioni sotto copertura per la sicurezza degli istituti penitenziari”. Nasce con queste parole, e pure per Decreto, il nuovo Servizio segreto nelle carceri. Il testo è già pronto ed è nelle mani giuste in via Arenula. È previsto che approdi a Palazzo Chigi in un paio di settimane. Con una norma del genere, che di fatto potrebbe trasformare alcuni uomini della polizia penitenziaria in agenti segreti, non sarebbe anomalo trovarsi di fronte anche a un possibile “detenuto spia”, messo in cella apposta per raccogliere notizie, anche se ovviamente il decreto non entra, né può entrare, in questi dettagli.
di Vincenzo R. Spagnolo
Avvenire, 5 luglio 2025 L’esponente di Iv Roberto Giachetti insiste sulla propria proposta di liberazione anticipata speciale, sostenuta da La Russa, ma ignorata dal centrodestra: “Urge intervenire, la situazione può divenire esplosiva”. “Come parlamentare, sono stato in visita nel penitenziario Mammagialla di Viterbo. Sa cosa ho visto? Non avendo più posto, hanno trasformato in celle alcuni uffici, che non hanno finestre e neppure il bagno. Con 40 gradi, i detenuti stanno lì dentro. E quando gli scappa di urinare, debbono farla dentro bottiglie di plastica, che poi danno alla Polizia penitenziaria per farle svuotare. Ma ci rendiamo conto? Altro che attuare i precetti costituzionali, lì si sta violando la dignità umana”.
di Davide Damiano
ilsussidiario.net, 5 luglio 2025 Gli Usa, dove la detenzione è un business, propongono il carcere “crocodile”. Ma la soluzione più umana viene dall’Italia: le comunità carcerarie. A luglio fa caldo. Come scrive nella sua ultima lettera dal carcere l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, “se uno studente volesse sperimentare il significato del concetto fisico di gradiente termico, dovrebbe venire qui a Rebibbia e spostarsi dal piano terra fino al secondo e ultimo piano”.
di Imran Faisal*
La Stampa, 5 luglio 2025 Faccio parte di una famiglia pakistana numerosa. Sono il terz’ultimo di sette figli. Ho quattro sorelle e due fratelli. Il più grande dei miei fratelli aiutava mio padre ad accudire il pascolo. I terreni non erano di proprietà di mio padre, ma venivano presi in affitto. Verso la fine del 1999 Tasadiq, il mio fratello maggiore, lascia il Pakistan, rimane per tre anni in Grecia, e poi raggiunge l’Italia, dove ancora vive. Così decido di aiutare mio padre nei campi, quindi studio e lavoro, fino a quando, dopo il 2004, mio padre si ammala a causa dell’uso di prodotti chimici e di fertilizzanti che gli rovinano gli occhi. Sono quindi costretto a lasciare la scuola per dedicarmi totalmente al lavoro nei campi e con gli animali. Ma dopo pochi anni i proprietari delle terre iniziano a far costruire case e a ridurre le terre da destinare a pascolo.
di Alex Frongia
bandieragialla.it, 5 luglio 2025 Durante la mia carcerazione ho avuto l’onere e l’onore di frequentare la scuola superiore. In questi anni ho avuto la possibilità di confrontarmi con numerosi insegnanti, con molti compagni e ho avuto l’occasione di apprendere nuove nozioni. L’iscrizione a scuola è stata del tutto volontaria, in quanto nessuno ti obbliga a frequentarla. Nel percorso di trattamento sono poche le attività a disposizione del detenuto ed è ben noto che la cultura non sempre paga. Infatti in carcere la popolazione detenuta preferisce fare dei corsi o delle attività lavorative remunerative, piuttosto che dedicarsi all’istruzione che non ti offre un compenso mensile. Però ti arricchisce come persona e accresce il tuo livello culturale con titoli spendibili un domani nella società.
di Simona Musco
Il Dubbio, 5 luglio 2025 Raffreddare gli animi dopo l’incidente sullo ius scholae. Il segretario di Forza Italia, nonché vicepremier, Antonio Tajani lo sa, e non a caso ad Ancona, rispondendo alle domande dei cronisti nel giorno dell’apertura della campagna elettorale per le Regionali, rilancia con parole misurate ma chiarissime: “Oggi la priorità numero uno è la riforma della giustizia, perché per noi questa è la riforma delle riforme, trattandosi anche di una modifica costituzionale”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 5 luglio 2025 “A differenza della riforma Meloni-Nordio, quella spagnola mira a rafforzare l’autonomia dei pm e a ridurre i rischi di influenza della politica. Questo forse spiega perché lì ha suscitato la reazione di una parte della magistratura e non di tutta, come è successo qui”, afferma Rocco Maruotti. Cosa ci dice sull’Italia l’attivismo dei magistrati in Spagna.
di Simona Musco
Il Dubbio, 5 luglio 2025 Professore avvocato Vittorio Manes, ordinario di diritto penale presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna, la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima l’abolizione dell’abuso d’ufficio. Quali sono, a suo avviso, le motivazioni costituzionali più rilevanti dietro questa decisione?
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 5 luglio 2025 L’uomo di 57 anni aveva problemi di salute Il cappellano Casamassima: il caldo un fattore. Un uomo di 57 anni, affetto da problemi psichiatrici e detenuto in una delle stanze di Sollicciano in cui non è presente neppure un ventilatore, è morto ieri nel carcere fiorentino a causa di un malore. Il cappellano Stefano Casamassima: “Lì fa davvero molto caldo, l’afa può aver influito”.
di Ciro Cuozzo
Il Riformista, 5 luglio 2025 Un detenuto di 39 anni è morto nel carcere di Poggioreale a Napoli in circostanze da chiarire. Il decesso, stando a quanto appreso dal Riformista, è avvenuto nei giorni scorsi, probabilmente martedì 1° luglio, all’interno della Casa circondariale partenopea ed è stato confermato dal garante regionale dei diritti dei detenuti Samuele Ciambriello. Ufficialmente l’uomo, napoletano, sarebbe morto in seguito ad un malore ma sarà l’autopsia, disposta dalla Procura, a cristallizzare le cause. La vittima avrebbe finito di scontare la pena nelle prossime settimane. La famiglia è stata informata e chiede chiarezza. Al vaglio anche le testimonianze dei compagni di cella della vittima per ricostruire gli ultimi giorni dell’uomo ed eventuali tensioni con altre persone recluse nel carcere napoletano.
di Barbara Morra
La Stampa, 5 luglio 2025 Le presunte vittime si sono costituite parte civile. L’episodio più grave è la “spedizione punitiva del 2023”. Il gup di Cuneo ha rinviato a giudizio i 14 indagati per le presunte violenze al carcere Cerialdo. In 10 andranno a dibattimento con prima udienza il 28 gennaio 2026 e quattro, tra cui l’ispettore G.V., saranno processati con il rito abbreviato. Sei persone sono accusate del reato di tortura mentre gli altri, tra cui un medico (anche lui ha scelto l’abbreviato), devono rispondere a vario titolo di altri reati tra cui falso e lesioni.
di Giovanna Loccatelli
La Stampa, 5 luglio 2025 La situazione esplosiva nel carcere di Sanremo è stata confermata. Ma nuovi e preoccupanti dettagli sono emersi dopo la visita della delegazione. Uno di questi riguarda la salute dei detenuti e la gestione dell’infermeria: “È evidente che è un luogo molto appetibile soprattutto per chi ha dipendenza da droga o farmaci: pensano di andare lì e se non ottengono quello che cercano, spesso minacciano il personale o vanno in escandescenza” spiega Sergio D’Elia, di Nessuno Tocchi Caino. Il problema, in questo caso, non è il numero esiguo dei medici e infermieri presenti: “Il numero dei dottori è sufficiente ma l’organizzazione è assolutamente da rivedere”.
di Andrea Carullo
Corriere della Sera, 5 luglio 2025 Per i progetti del 2025 mancano 50 mila euro: lanciata la raccolta fondi. “Non ho mai visto una situazione come quella che c’è oggi in carcere”. A parlare è Valentina Lanfranchi, presidente onoraria e garante dei detenuti dell’associazione Carcere e Territorio di Bergamo: “Ogni giorno è peggio - racconta -: sovraffollamento, risse, aggressioni, fenomeni di autolesionismo, e adesso rischiamo di perdere anche gli unici strumenti alternativi alla reclusione che abbiamo come i tirocini curriculari. Noi cerchiamo di aiutare, ma a causa di mille vincoli e modalità gestionali non ci stiamo riuscendo”.
di Anna Maselli
Corriere del Veneto, 5 luglio 2025 Dieci nuovi agenti penitenziari entro fine ottobre e l’arrivo imminente del nuovo direttore del carcere femminile. È quanto ha promesso il ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo il lungo colloquio avuto ieri con il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, da sempre attento alle condizioni dei detenuti nelle due case circondariali del centro storico. Come denunciato più volte dall’associazione Antigone, le carceri italiane presentano tassi di sovraffollamento record, carenza di personale, diritti compressi e difficoltà ad accedere a misure alternative alla pena. Così Moraglia e Nordio hanno messo al centro le criticità di Santa Maria Maggiore e del penitenziario femminile della Giudecca. Cosa si sta facendo? Cosa si potrebbe fare per migliorare?
foggiatoday.it, 5 luglio 2025 “Nuove Vie” per i detenuti e microcredito “Mi fido di noi”: due progetti sociali lanciati dalla Caritas Diocesana. Ieri mattina, 4 luglio 2025, nella Sala “Mons. Farina” presso l’Episcopio di Foggia, la Caritas Diocesana di Foggia‑Bovino ha ufficialmente presentato due iniziative di grande impatto sociale: il Progetto Nuove Vie, rivolto ai detenuti del carcere cittadino, e il Progetto “fratello” Mi fido di noi, dedicato al microcredito per famiglie vulnerabili e persone a rischio usura.
di Mauro Zola
La Stampa, 5 luglio 2025 Parte dalla Casa circondariale di Biella il progetto pilota per migliorare la capacità d’accesso alle cure mediche per i detenuti, frutto del protocollo d’intesa tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà. Nei prossimi mesi dovrebbero aggiungersi le carceri di Ancona e di Taranto.
di Gabriele Fusar Poli
Corriere del Veneto, 5 luglio 2025 L’iniziativa per i detenuti del Due Palazzi in questi giorni di caldo torrido. L’ordine degli Avvocati di Padova, raccogliendo l’appello lanciato dal Garante dei Detenuti Antonio Bincoletto, ha deciso di comprare e donare ai detenuti 100 ventilatori. Un gesto di solidarietà e al contempo una denuncia per le condizioni all’interno del carcere cittadino. Il caldo estremo di questi giorni, con il termometro che sfiora i 40 gradi, sta causando problemi e condizione di estremo disagio anche all’interno degli istituti di pena.
di Zita Dazzi
La Repubblica, 5 luglio 2025 Parte una campagna di sensibilizzazione rivolta a imprese, associazioni e cittadini, invitati a contribuire per comprare gli strumenti per rinfrescare i detenuti. Il caldo soffoca anche chi sta a casa sua comodamente seduto sotto le pale del ventilatore, chi sta in cella semplicemente frigge. Per questo Ordine degli Avvocati di Milano lancia la campagna “Aria d’Umanità”, un’iniziativa solidale nata per portare un po’ di refrigerio a chi sta dietro le sbarre con ventilatori, che certo non sono l’aria condizionata, ma possono portare un po’ di sollievo.
di Andrea Aversa
L’Unità, 5 luglio 2025 Il campione della Nazionale italiana di rugby da dieci anni porta in giro per l’Italia, insieme a Mediobanca, il suo progetto per avvicinare i ragazzi allo sport. Attività sviluppate in contesti sociali difficili. Le interviste all’ex giocatore e al vice direttore e alla funzionaria pedagogica dell’istituto di pena minorile napoletano. “È proprio bello fare queste attività al mattino, stai più rilassato”.
di Alex Corlazzoli
Il Fatto Quotidiano, 5 luglio 2025 Era il 2007 quando l’allora leghista Flavio Tosi da primo cittadino della città di Verona mise dei divisori alle panchine della città per impedire ai clochard di sdraiarsi. Negli stessi anni un altro uomo dell’era Umberto Bossi, il sindaco medico di Crema Bruno Bruttomesso, firmava un’ordinanza anti accattonaggio per impedire ai più poveri di chiedere la carità. La Sinistra insorse. Ce le ricordiamo ancora oggi le battaglie nella città di Romeo e Giulietta contro Tosi accusato di non essere umano. Il Partito Democratico di allora, a Verona, inserì al più presto negli ordini del giorno dei consigli una mozione “anti-bracciolo”. Nella città lombarda, invece, si misero a raccogliere firme per abolire l’ordinanza con tanto di banchetti in piazza.
AFFARI SOCIALI
di Antonio Polito
Corriere della Sera, 5 luglio 2025 Sono i grandi eventi internazionali a guidare le scelte. Il mondo sta cambiando vertiginosamente, e la politica italiana è troppo piccola per contare, per fare davvero la differenza nella vita della gente. Che fine ha fatto la politica interna? Non che la si debba rimpiangere, figuriamoci: soprattutto quella degli anni passati. Ma, insomma, un po’ di sano dibattito nel Paese, di scontro sulle grandi questioni, di battaglie parlamentari, di spostamenti di consensi, di suspense, sono il sale della democrazia. O almeno, lo erano. Dove sono finite tutte queste tradizioni della un tempo tumultuosa e sorprendente politica italiana?
di Serena Sileoni
La Stampa, 5 luglio 2025 È lecito aiutare una persona a morire, in determinate circostanze di intollerabili sofferenze fisiche e psicologiche? La politica da anni nicchia in un gioco di specchi riflessi in cui nessun partito vuole prendersi fino in fondo la responsabilità di varcare le frontiere dell’etica sociale o anche solo di spiegare le possibilità legali e mediche che esistono tra la speranza di vivere e quella di morire. Ma quella domanda ha trovato da qualche anno una chiara risposta, fuori dai balbettii della politica.
di Andrea Colombo
Il Manifesto, 5 luglio 2025 La premier, ospite di Bruno Vespa alla Masseria, chiude la partita delle riforme. Che amico è quello che ti invita e poi ti mette in imbarazzo? Bruno Vespa è un ospite cortese e intervistando la presidente del consiglio dal suo Forum Masseria si sforza di metterla a completo agio. Le serve sul classico piatto d’argento le domande giuste per facilitare l’esaltazione dei successi e la rivendicazione di merito. Evita gli argomenti spinosi e imbarazzanti. In quasi mezz’ora di botta e risposta la parola Gaza non viene mai pronunciata, anche se un certo rilievo, checché se ne pensi, è difficile negarlo.
di Flavia Perina
La Stampa, 5 luglio 2025 Partiti senza coraggio per paura dell’impopolarità. Il cortocircuito della destra: teorizza i rimpatri, poi approva il decreto flussi. Di immigrati anche legali siamo stufi, devono remigrare (convegno sulla remigrazione, sponsor Lega, un mese fa). Anzi no, ne vogliamo moltissimi, e infatti ne accoglieremo altri 500 mila nei prossimi due anni (ultimo decreto flussi del governo, tre giorni fa). Saranno benvenuti e ai loro figli daremo lo Ius Italiae, cioè la cittadinanza garantita, se fanno le elementari e le medie con profitto (Antonio Tajani, FI, ieri). Anzi no, e per di più le loro figlie, se musulmane e dunque col fazzoletto in testa, a scuola non potranno nemmeno entrare (Silvia Sardone, Lega, sempre ieri).
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 luglio 2025 La Corte Costituzionale ha alzato un velo su un’altra zona d’ombra della nostra legislazione: i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr). Con la sentenza 96/ 2025, i giudici costituzionali mettono a nudo un nodo mai sciolto: come si può privare della libertà personale senza regole chiare su tempi, luoghi e garanzie? Il fatto è noto: chi deve essere rimpatriato finisce nei Cpr, edifici gestiti dallo Stato ma regolati da un insieme di norme - leggi, decreti, circolari, capitolati d’appalto - talmente disomogeneo da costruire, di fatto, protocolli diversi in ogni provincia. La Corte sottolinea che l’articolo 13 della Costituzione non si accontenta di stabilire “quando” lo Stato possa limitare la libertà: pretende che la legge disciplini “come”.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 5 luglio 2025 Intervista al membro del collegio del Garante nazionale dei detenuti, che giudica il provvedimento della Corte costituzionale “una decisione “felpata” in cui il dispositivo è poco consequenziale alle premesse. Così si risolve nella dichiarazione di inammissibilità”. Mario Serio, già ordinario di Diritto privato comparato a Palermo, è membro del collegio del Garante nazionale dei detenuti, in quota 5S. Gli altri due componenti sono l’avvocata Irma Conti e l’ex magistrato Riccardo Turrini Vita, il presidente. Con il manifesto Serio commenta la decisione sul trattenimento dei migranti che la Corte costituzionale ha pubblicato giovedì.
di Flavia Amabile
La Stampa, 5 luglio 2025 A Borgo Mezzanotte nel Foggiano vivono duemila lavoratori agricoli: un ghetto di lamiere nella morsa del caldo. La distesa di tetti di lamiera di Borgo Mezzanone è accecante sotto il sole del primo pomeriggio. Non è possibile nemmeno guardarla, figurarsi stare dentro una delle centinaia di baracche di questo ghetto di migranti fra i più estesi d’Europa, un paese che non è un vero paese, dove le regole spesso sono un’opinione ma che con le temperature impazzite di questi giorni fatica anche a ritrovarsi nell’opaco sistema di abitudini che lo hanno guidato finora.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 7 al 13 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
56° Convegno nazionale SEAC: "Le pena e le leggi" (Bologna, 24 e 25 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI