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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 30 giugno 2025
CARCERI
di Alberto Gaino
gliasinirivista.org, 30 giugno 2025 Il “decreto Caivano”, emanato a fine estate 2023 dall’attuale governo e successivamente convertito in legge come azione di “contrasto al disagio giovanile”, ha avuto l’effetto di un’impennata di arresti e detenzione in carcere: a febbraio 2024 (fonte Antigone) erano 426 i minorenni dietro le sbarre in Italia, quattordici mesi dopo sono diventati 611, di cui quasi la metà stranieri. Fra quest’ultimi numerosi sono i ragazzi giunti soli nel nostro paese e che, dopo il venir meno di tanti servizi di accoglienza e il loro inserimento nei centri per gli adulti, hanno sovente pagato le conseguenze della promiscuità.
di Andrea Pira
Il Messaggero, 30 giugno 2025 Parte il monitoraggio e la verifica della riduzione dei costi richiesta ai vari dicasteri. Le amministrazioni si mettono in linea: trasporti, mezzi e pasti tra i principali target. Più telecamere installate nelle carceri per avere meno turni di sorveglianza. Nelle tabelle dell’ultimo allegato alla Documenti di finanza pubblica l’intervento del ministero della Giustizia passa sotto la dicitura “Riorganizzazione dei servizi penitenziari per effetto della transizione tecnologica e digitale”.
di Davide Varì
Il Dubbio, 30 giugno 2025 Il ministro della Giustizia contesta la relazione tecnica che critica il decreto Sicurezza e chiede chiarimenti sulla sua diffusione. L’Associazione nazionale magistrati replica duramente: “Increduli di fronte a un attacco a un lavoro giuridico pubblico e tecnico”. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si dice “incredulo” e chiede spiegazioni alla Corte di Cassazione. L’oggetto del contendere è una relazione dell’Ufficio del Massimario che demolisce il decreto Sicurezza voluto dal governo e già convertito in legge. Il documento, di natura tecnica, solleva una lunga serie di dubbi sul piano costituzionale e sostanziale. Ma per il guardasigilli, il problema è un altro: la diffusione del testo.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 30 giugno 2025 Le teorie complottiste che deformano la lettura di alcuni episodi chiave della storia italiana nascono a destra, in particolare nel clima ideologico del fascismo e del nazismo. Il primo a subire gli effetti di quest’arma politica fu Antonio Gramsci, durante un intervento in Parlamento contro la legge fascista che metteva al bando la massoneria. Nel corso del dibattito, Mussolini lo attaccò direttamente, accusando lui e giornali come L’Unità di essere finanziati da grandi gruppi capitalisti: i “poteri forti” che, nell’ombra, avrebbero cercato di sabotare la “rivoluzione fascista”. Oggi il quadro si è ribaltato. Dopo le destre, è da oltre venticinque anni che la sinistra non solo non riesce a contrastare certi deliri complottisti, ma finisce per legittimarli e sostenerli.
di Paolo Delgado
Il Dubbio, 30 giugno 2025 Il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro fanno parte della storia a vario titolo. Dovrebbero però essere assunti come oggetto di studio anche da un altro punto di vista: la trasformazione di un evento tragico ma sostanzialmente limpido e facilmente spiegabile in un mistero. La torsione che porta la stragrande maggioranza delle persone a non credere in ciò che è squadernato di fronte ai loro occhi e a reputare invece credibili trame surreali, complicatissime, smentite da fatti e indagini, negate da chi su quel delitto ha lavorato seriamente: investigatori, magistrati, giudici.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 30 giugno 2025 Verità nascoste, come ombre ostinate attraversano la Storia, parallele alle “versioni ufficiali” insinuano sospetti e paranoie. La forza del complottismo sta nella sua capacità ossessiva di trasformare ogni frammento della realtà in un indizio, ogni deviazione in una prova, ogni assenza in una traccia. Il successo delle narrazioni alternative non dipende da quanto siano verosimili, ma dalla capacità di influenzare l’immaginario collettivo. Nell’antica Roma, il complotto era parte integrante della vita politica. Le congiure strumenti di lotta per conquistare il potere, e la paranoia era considerata una forma di saggezza. Le accuse contro Catilina, gli intrighi di corte sotto Nerone, le purghe senatoriali testimoniano una cultura in cui il sospetto era non solo giustificato, ma necessario alla propria sopravvivenza.
di Maristella Carbonin
La Nazione, 30 giugno 2025 L’analisi di Santoro (L’altro Diritto): “Sovraffollamento, poco personal. Bravo Tescaroli a metterci la lente, ma immagino altri casi come Prato”. “Quello che ha fatto il procuratore Tescaroli è importante: ha messo una lente sulla Dogaia e ne è emerso un caso eclatante. Ma credo che se altre procure lo seguissero in quest’azione, anche in altre carceri emergerebbero scenari simili”. Emilio Santoro, filosofo del Diritto e professore ordinario all’Università di Firenze, dipartimento di Scienze giuridiche, è presidente del comitato scientifico de L’Altro diritto, associazione di volontariato che si occupa di diritti delle persone “socialmente abbandonate”, in primo luogo detenuti e migranti.
di Diana Ligorio
Il Domani, 30 giugno 2025 Aveva espresso più volte timori per la sua incolumità. Ilaria Cucchi: “Ci sono diritti che, per alcune persone, sembrano valere meno”. Una detenuta trans ha denunciato di essere stata violentata da quattro uomini all’interno del carcere di Ferrara. La denuncia è stata formalizzata il 24 giugno, quando la detenuta si è presentata in infermeria raccontando quanto subito. Subito dopo è stata trasferita all’ospedale Sant’Anna, dove è stato attivato il protocollo del “codice rosa”, riservato a vittime di violenza sessuale.
di Andrea Gianni
Il Giorno, 30 giugno 2025 Angelo Aparo, psicologo con 45 anni di lavoro tra San Vittore, Bollate e Opera: investire tempo e soldi sul recupero. “Il mio approccio? Frontale e schietto, pure aggressivo. Chiedo come hanno fatto a diventare uomini così”. Lo psicologo Angelo Aparo è entrato per la prima volta in un carcere, prendendo servizio a San Vittore fresco di studi, quando correva l’anno 1979. Quasi mezzo secolo di vita professionale trascorsa anche a Bollate e Opera, nel carcere minorile Beccaria di Milano, incontrando migliaia di detenuti: ragazzi finiti in cella per reati minori, tossicodipendenti, “colletti bianchi” degli anni di Tangentopoli, ergastolani con diversi omicidi alle spalle, persone condannate per associazione mafiosa.
agrigentonotizie.it, 30 giugno 2025 A comporlo, fra gli altri, su iniziativa della camera penale, l’Ordine degli avvocati, la Procura e il tribunale. Un osservatorio permanente sui problemi del carcere: sarà istituito il 4 luglio a margine di un seminario in cui si discuterà del decreto sicurezza. L’iniziativa è della camera penale di Agrigento, presieduta dall’avvocato Ignazio Valenza. A firmare l’atto istitutivo anche l’Ordine degli avvocati, il presidente del tribunale, il procuratore della Repubblica, il magistrato dell’ufficio di sorveglianza, i presidenti dell’ufficio gip e dell’Associazione nazionale magistrati e i direttori del carcere e dell’ufficio esecuzione penale esterna.
perugiatomorrow.it, 30 giugno 2025 Dure contestazioni da parte di giuristi, attivisti e garante dei detenuti: in Umbria preoccupano le ricadute sulle carceri e sui diritti civili: “Pene spropositate, renderanno le situazioni ancora più ingestibili”. Il nuovo decreto sicurezza approvato ad aprile dal Parlamento continua a suscitare forti polemiche, soprattutto per le sue ricadute penali e sociali. Ad alzare la voce è stato il garante regionale per i detenuti dell’Umbria, Giuseppe Caforio, intervenuto a Perugia nel corso di un incontro organizzato dalla Caritas e dall’associazione Antigone Umbria. “Il Parlamento ha cavalcato la questione sicurezza, reale e concreta, ma andando molto oltre”, ha dichiarato Caforio, criticando duramente il contenuto del provvedimento.
La Sesia, 30 giugno 2025 Dal 1° luglio i detenuti saranno coinvolti in incontri con scrittori e conversazioni. “Lib(e)ri dentro-Licenza di leggere” è la consueta rassegna realizzata dal Comune di Vercelli e la casa circondariale per impiegare i detenuti durante la stagione estiva. Da tempo c’è infatti l’accesso in carcere di scrittori per la presentazione dei loro testi. Quest’anno si aggiunge un’interessante novità: “Conversazioni filosofiche”. Dal 1° luglio, a cadenza settimanale, Paolo Pulcina sarà affiancato da due docenti esperte in argomento, Daniela Vommaro e Alice Tomasso.
La Provincia Pavese, 30 giugno 2025 Nuovi spazi per i detenuti a Torre del Gallo con macchinari ginnici per favorirne la salute mentale. Un progetto del Rotary Club Distretto 2050 con il gruppo Longobardo e club proponente Ticinum in collaborazione con il Club Terre Viscontee. Per i prossimi due anni, i club si faranno carico di appoggiare la struttura penitenziaria per la tutela della salute di quei detenuti Atsm acronimo che indica la necessità di tutela della salute mentale. Detenuti presenti anche a Pavia nel reparto protetti. La direzione del carcere ha identificato all’interno della struttura uno spazio per accogliere questa tipologia di detenuti.
di Anna Grazia Stammati*
tecnicadellascuola.it, 30 giugno 2025 Nel decimo anniversario della partecipazione del CESP- Rete delle scuole ristrette al Festival dei Due Mondi di Spoleto, il 2 e 3 luglio si svolgerà, presso la Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto e presso Palazzo Mauri-Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci” della città, la X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è. Lo storico appuntamento (inserito nel prestigioso Programma del Festival dei Due Mondi- Progetti Speciali) si aprirà, il 2 luglio, con la partecipazione dei/delle docenti della Rete allo spettacolo “Senza Titolo. Manifesto del carcere Futurista”, per la regia di Giorgio Flamini, con i detenuti attori, cantanti, danzatori, drammaturghi, scenografi, costumisti della Compagnia #SIneNOmine, presso la Casa di reclusione di Maiano-Spoleto.
di Anna Grazia Stammati*
tecnicadellascuola.it, 30 giugno 2025 Nel decimo anniversario della partecipazione del CESP- Rete delle scuole ristrette al Festival dei Due Mondi di Spoleto, il 2 e 3 luglio si svolgerà, presso la Casa di Reclusione di Maiano-Spoleto e presso Palazzo Mauri-Biblioteca Comunale “Giosuè Carducci” della città, la X Giornata Nazionale del Mondo che non c’è. Lo storico appuntamento (inserito nel prestigioso Programma del Festival dei Due Mondi- Progetti Speciali) si aprirà, il 2 luglio, con la partecipazione dei/delle docenti della Rete allo spettacolo “Senza Titolo. Manifesto del carcere Futurista”, per la regia di Giorgio Flamini, con i detenuti attori, cantanti, danzatori, drammaturghi, scenografi, costumisti della Compagnia #SIneNOmine, presso la Casa di reclusione di Maiano-Spoleto.
di Francesco Sellari
Il Dubbio, 30 giugno 2025 Dall’indagine Acli-Iref sulla sostenibilità tra le famiglie emerge che i giovani guidano il cambiamento ovunque ma i nuclei in difficoltà sono quelli più sensibili. Il monito degli esperti: “È la lotta a un sistema che crea disparità: la vita sana non sia un lusso per ricchi”. L’ambiente è la questione cruciale del futuro. Le famiglie italiane lo hanno capito e provano a tradurre questa consapevolezza in comportamenti conseguenti. E tra i più convinti e attivi, ci sono, sorprendentemente, i nuclei più poveri.
di Stefano Iannaccone
Il Domani, 30 giugno 2025 Il gelo, nei confronti dei Pride prima quello di Roma e poi l’altro di Budapest, è la fotografia del pensiero governo italiano nei confronti dei diritti Lgbtiqa+. Giorgia Meloni, solitamente loquace, ha seguito in silenzio la decisione dell’omologo ungherese, Viktor Orbán, di vietare il Pride. Un’imposizione che non è passata inosservata, a più livelli, poi travolta dall’onda arcobaleno nella capitale dell’Ungheria. La destra italiana vive la mobilitazione arcobaleno con un certo fastidio. Basti pensare alle uscite di Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 30 giugno 2025 Uno studio indica che l’accordo Ue-Turchia non ha ridotto gli arrivi irregolari, ma li ha solo dirottati. Dati e testimonianze di violenza delegata. Uno studio rivela come le politiche migratorie europee, in particolare l’accordo del 2016 tra l’Ue e la Turchia, abbiano contribuito a un aumento dei decessi nel Mediterraneo, spingendo i flussi migratori su rotte più pericolose e aggravando la vulnerabilità dei migranti a torture e violenze sistematiche, come quelle raccontate nei recenti report si Sos Humanity e Medici Senza Frontiere.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 30 giugno 2025 Possibile contrasto con l’articolo 3 della Costituzione: parlare generalmente di “migranti”, ingenera “una complessiva disparità di trattamento tra gli stranieri da condurre in Italia e i migranti da trasferire in Albania”. Ancora guai per il governo sulla legittimità del protocollo Italia-Albania. A sollevare dubbi sull’operazione di deportazione dei migranti irregolari in suolo albanese è la Corte di Cassazione che in una lunga relazione, di 48 pagine, raccoglie i principali pareri sul tema e parla di possibili incompatibilità non solo con il diritto internazionale, e in particolare con la direttiva europea in materia di rimpatri, ma anche con la Costituzione italiana.
Il Dubbio, 30 giugno 2025 La relazione del Massimario della Cassazione solleva rilievi sui due provvedimenti. La maggioranza attacca la magistratura, mentre le opposizioni denunciano l’ennesimo attacco allo Stato di diritto. Non si placa il conflitto tra governo e magistratura. Dopo le critiche dell’Ufficio del Massimario della Cassazione al decreto Sicurezza, è ora il protocollo Italia-Albania sui migranti a finire sotto la lente dei giudici. E la reazione della maggioranza è immediata, compatta e durissima.
di Maurizio Maggiani
La Stampa, 30 giugno 2025 Gli orrori del nostro tempo esigono una presa di coscienza collettiva. Provo vergogna, questo è il sentimento che mi domina, provo vergogna per me, per quello che sono. Provo vergogna alzandomi ogni mattino di buon’ora e scoprendomi ancora vivo, in discreta salute, pronto a nutrirmi con abbondanza il corpo e lo spirito di buoni cibi e buone intenzioni intanto che il primo notiziario del mattino mi comunica che nulla di quello che sono, che faccio, che penso, che progetto ha nel frattempo spostato di un solo millimetro il bilancio dell’orrore quotidiano in favore della vita, di una sola vita.
di Elsa Fornero
La Stampa, 30 giugno 2025 L’accordo Nato ha l’aria di una scappatoia. E anche il debito comune va restituito. Uno degli aspetti più irritanti di questo periodo travagliato e caotico è una narrazione delle tragedie naturali e umane che le trasforma magicamente in grandi opportunità. È successo con il Covid che doveva farci diventare tutti più buoni e ci ha resi invece più bellicosi; con la crisi energetica che ci ha fatto “scoprire” le energie alternative ma anche sottovalutare i costi della transizione, portandoci così a mettere in dubbio l’utilità del Green Deal. Sta succedendo con il moltiplicarsi delle guerre che ci svela i “benefici del riarmo” e il “bello” dell’investimento in sicurezza per difendere la nostra prosperità occidentale, peraltro in periodo in cui, paradossalmente, essa è messa in crisi forse più dai cambiamenti interni ...
di Riccardo Noury*
Il Fatto Quotidiano, 30 giugno 2025 Sono passati sei mesi dalla caduta di Assad, ma ce ne vorrà un numero infinitamente superiore perché queste persone possano riprendersi. Venerdì scorso, in occasione della Giornata internazionale per le vittime della tortura, Amnesty International ha ricordato la sofferenza immane di migliaia di persone sopravvissute alle violenze nei centri di detenzione in Siria, soprattutto la prigione militare di Saydnaya. Sono passati sei mesi dalla caduta del governo di Bashar al-Assad, ma ce ne vorrà un numero infinitamente superiore perché queste persone possano riprendersi dalle conseguenze fisiche e psicologiche, soprattutto se verranno meno le cure e il sostegno alla loro lotta per la giustizia: obblighi giuridici per le autorità di Damasco ma anche morali per i governi ...
DOCUMENTI
Articolo. "Sicurezza per decreto-legge?", di Emilio Dolcini
"Ristretti Orizzonti". Redazione di Parma. Inserto al settimanale "Vita Nuova" del 29 giugno 2025
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 30 giugno al 6 luglio 2025
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI