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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 19 giugno 2025

CARCERI

Il carcere è legittimo se rispetta la persona. Altrimenti è solo violenza, alimentata dalla politica

di Adriano Sansa*

Famiglia Cristiana, 19 giugno 2025 Ho frequentato a lungo il carcere come giudice per interrogare gli arrestati, uomini e, molto più raramente, donne. Gli ambienti erano assai diversi, la sezione femminile pareva una casa ordinata, priva di quell’odore di umori e sudori, di quel sentore di promiscuità forzata e sciatta quasi sempre presente tra gli uomini. Ammetto che il pensiero di dover stare anche un solo giorno in una cella mi inquietava. In pochi metri quadrati i letti a castello e qualche minimo arredo a disposizione dei detenuti: d’estate il caldo accresceva ogni disagio. In una cella passano la maggior parte della giornata le persone nei cui confronti lo Stato esercita la “legittima violenza” per garantire custodia e rieducazione.

 

Quando la pena diventa cura

di Luca Cereda

Famiglia Cristiana, 19 giugno 2025 Un giorno con gli educatori dell’istituto penitenziario di Bollate (Milano). “Non formiamo bravi detenuti, ma cittadini”, dice il responsabile Roberto Bezzi. Qui le celle sono chiuse solo di notte e si svolgono tante attività. Risultato: il tasso di recidiva è solo del 18%. si entra lasciando il documento dopo la registrazione. Poi si attraversano la guardiola esterna e tre cancellate presidiate dagli agenti. Ogni cancello si apre solo quando il precedente si è chiuso. È un passaggio fisico, ma anche simbolico: varcata la soglia della Seconda Casa di reclusione di Milano-Bollate, si entra in un’altra dimensione, dove il tempo è sospeso e il “fuori” sembra lontano anni luce. Eppure, proprio qui, ogni giorno si lavora perché quel fuori “torni” ad avere senso.

 

Carceri, non c’è più tempo: amnistia e indulto

di Claudio Bottan

vocididentro.it, 19 giugno 2025 Le carceri scoppiano e la politica sonnecchia. Nei giorni scorsi, complici le alte temperature e il sovraffollamento, ci sono state rivolte a Genova, Terni, Spoleto, Trapani, Aosta e Palermo Malaspina. In alcuni istituti manca puntualmente l’acqua, altri sono infestati da cimici e topi. Ovunque si registrano condizioni igieniche carenti e mancanza di personale a fronte di un continuo aumento della popolazione carceraria, alimentato soprattutto da persone con problemi di tossicodipendenza e patologie psichiatriche: un mix esplosivo che lascia intravedere un’estate bollente.

 

Sciopero della fame per una legge che riduca sovraffollamento

di Rita Bernardini*

nessunotocchicaino.it, 19 giugno 2025 Dalla mezzanotte di domenica 15 giugno ho ripreso lo sciopero della fame affinché il Parlamento intervenga prima della pausa estiva con una legge che riduca il sovraffollamento nelle carceri, sovraffollamento che il 30 maggio 2025 ha raggiunto l’indice medio nazionale del 134,9% con punte che in alcuni istituti superano il 200% secondo quanto riportato dal Garante Nazionale delle Persone private della Libertà (Gnpl). Secondo il Gnpl, che redige il suo rapporto con i dati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), sono 157 (pari all’83%) gli Istituti con un indice di affollamento superiore al consentito e 63 (pari al 33%) quelli in cui tale indice risulta pari e superiore al 150%.

 

Colloqui intimi: ancora nulla di fatto (o quasi)

garantedetenutilazio.it, 19 giugno 2025 La Conferenza dei Garanti territoriali in assemblea ribadisce la necessità di un provvedimento di clemenza che sia rapido ed efficace contro il sovraffollamento. Si è tenuta ieri a Roma, nella sede della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative regionali e delle province autonome, l’assemblea della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale che attualmente conta 93 figure di garanzia designate, da Regioni, province, comuni.

 

La cooperazione sociale come ponte tra carcere e lavoro, ma c’è bisogno di una governance

di Elettra Raffaela Melucci

ildiariodellavoro.it, 19 giugno 2025 È appena terminata la II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il Ministero della Giustizia. L’obiettivo è di favorire e promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale. L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’Accordo interistituzionale sottoscritto nel giugno 2023 tra Cnel e Ministero della Giustizia e fa seguito alla I edizione che si è tenuta il 16 aprile dello scorso anno.

 

GIUSTIZIA

Giustizia blindata. La riforma Nordio è immodificabile

di Giulia Merlo

Il Domani, 19 giugno 2025 La legge costituzionale va a tappe forzate. Ira di Pd, Avs e M5S. Voto finale entro il 26 giugno. Le toghe si preparano al referendum. Il testo è “intoccabile” e il suo iter parlamentare non prevede rallentamenti: è con questa certezza granitica messa in chiaro dal guardasigilli Carlo Nordio che la riforma costituzionale della giustizia è arrivato al Senato, dopo il sì della Camera. L’obiettivo è l’approvazione entro la fine dell’anno in doppia lettura. Poi sarà referendum, la prossima primavera. Un referendum costituzionale e dunque senza quorum, che sarà la vera scommessa del governo Meloni e un fondamentale test sul gradimento del centrodestra. Tutto è apparso chiaro, lineare e ineluttabile nell’aula di palazzo Madama, dove si sono succeduti i duri interventi delle opposizioni.

 

Separazione delle carriere, l’Aula discute

di Valentina Stella

Il Dubbio, 19 giugno 2025 Il testo approda al Senato senza “sorprese”. Il presidente del Cnf Francesco Greco: il provvedimento “è un passo avanti verso una giustizia finalmente imparziale”. La separazione delle carriere è sbarcata ieri in una Aula del Senato quasi vuota, senza mandato al relatore e senza la discussione di tutti i mille emendamenti presentati in Commissione affari costituzionali. Tutto come previsto, nulla di nuovo sotto al cielo: le opposizioni che hanno ribadito come dal Governo sia in atto una sorta di “golpe costituzionale”, la maggioranza che ha replicato come sia stata garantita la discussione e che tutto è iscritto nel regolamento parlamentare.

 

“Perché Italia viva si asterrà sulla riforma Nordio”. Parla Ivan Scalfarotto“Perché Italia viva si asterrà sulla riforma Nordio”. Parla Ivan Scalfarotto

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 19 giugno 2025 Intervista al senatore renziano: “Siamo favorevoli alla separazione delle carriere, ma siamo contrari a come questo principio è stato declinato dal Governo. Il sorteggio dei laici del Csm è il trionfo del grillismo”. “Noi di Italia viva siamo favorevoli alla separazione delle carriere, ma siamo contrari a come questo principio è stato declinato dal governo. Siamo talmente favorevoli al principio che, nonostante il disegno di legge governativo sia pessimo, sia nel merito sia nel metodo, non voteremo contro, i nostri voti non saranno in opposizione al provvedimento”. Lo dice al Foglio Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva.

 

La Commissione Ue mette in mora l’Italia sulla presunzione d’innocenza

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 19 giugno 2025 Nuovo fronte di conflitto tra Italia e Unione europea in materia di giustizia. Questa volta centrale è il tema della presunzione d’innocenza e del diritto di indagati e imputati a essere presenti nel procedimento penale. La Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione con l’invio di una lettera di costituzione in mora nei confronti dell’Italia (e della Lituania) per non avere correttamente recepito la direttiva 2M6/343/UE. Due i mesi di tempo per rispondere e fare chiarezza sulle misure nel frattempo adottate per porre rimedio alle criticità segnalate, mentre, possibile futuro sviluppo in caso di risposta insoddisfacente, la Commissione potrà decidere di rilasciare un parere motivato.

Da imprenditori a narcos “grazie” al decreto Sicurezza

di Asia Buconi

L’Unità, 19 giugno 2025 I negozi di canapa industriale di Simona ed Emiliano sono i primi “bersagli”: i due, accusati di spaccio, rischiano ora dai 6 ai 20 anni. “Ho dovuto telefonare alle maestre della mia bimba spiegando che ero in stato di fermo, mi sono vergognata così tanto e non è giusto”. Simona Giorgi non è una pericolosa narcos, ma una delle 22mila persone impegnate in Italia nel settore della canapa industriale (il suo negozio è capofila di una piccola catena) che ha visto il proprio posto di lavoro cancellato dal decreto sicurezza approvato dal governo. E che adesso si trova sbattuta in mezzo alla strada senza certezze per il futuro e con molti rischi. La nuova legge sancisce infatti che le infiorescenze di CBD (una molecola della cannabis priva di effetti stupefacenti) sono vietate come fossero droga.

 

TERRITORIO

Campania. “Chi entra in carcere da uomo, non deve uscire da bestia”

di Daria Romano

giustizianews24.it, 19 giugno 2025 L’avvocato Francesco Giuseppe Piccirillo: “Chi disprezza i detenuti, disprezza l’ultimo. E chi entra in carcere senza difese, senza dignità, uscirà peggio. E allora toccherà a noi, fuori, farci i conti”. In Italia ogni quattro giorni una persona si toglie la vita in carcere. Ogni otto ore, qualcun altro viene privato della propria libertà personale in assenza di responsabilità penale accertata. Oltre 62.000 detenuti vivono attualmente stipati in 45.000 posti detentivi. Alcuni hanno bisogno di cure, altri non dovrebbero neanche trovarsi in cella, eppure molti, in silenzio e nell’indifferenza, ci stanno.

 

Torino. Detenuto infartuato lasciato in cella per 12 ore, medico a processo

di Ludovica Lopetti

Corriere di Torino, 19 giugno 2025 È il 15 ottobre 2019 quando in una cella del carcere Lorusso e Cutugno un detenuto 54enne inizia a lamentare forte dolore al petto, difficoltà a respirare e senso di mancamento. Ad assistere c’è il compagno di cella, che subito avverte il personale di servizio. Il recluso viene portato nell’infermeria del carcere, dove viene visitato e trattenuto in osservazione per qualche tempo. Soffre già di patologie cardiache (di “malattia coronarica grave e diffusa”), ma il medico di turno lo rispedisce in cella, dove però continua ad accusare gli stessi sintomi. La sua sofferenza si fa penosa, il compagno di cella insiste con gli agenti.

 

Genova. Detenuto seviziato in carcere, la lettera-appello

di Nicola Giordanella

genova24.it, 19 giugno 2025 “Lo Stato non ha saputo proteggerlo: si faccia carico della riabilitazione”. La lettera è stata firmata da un centinaio di persone tra cui avvocati, giuristi, psicologi, imprenditori e politici: “Serve un gesto collettivo di riparazione alla comunità detenuta tutta”. Un’ondata di sdegno e preoccupazione ha travolto Genova dopo la notizia delle violenze subite da un diciottenne nel carcere di Marassi. Sevizie durate di versi giorni e che hanno acceso la miccia per la rivolta dei detenuti che ha tenuto in scacco la casa circondariale per una giornata intera.

 

Trieste. Caso di meningococco nel carcere, detenuto ricoverato in terapia intensiva

Il Piccolo, 19 giugno 2025 È stato ricoverato lunedì in terapia Intensiva dell’Ospedale di Cattinara un paziente domiciliato nel carcere del Coroneo di Trieste, che presentava sintomi riconducibili a uno stato settico e gli esami eseguiti hanno confermato una malattia batterica invasiva da Neisseria meningitidis, conosciuto anche come meningococco. Il paziente attualmente è in isolamento presso la terapia intensiva dell’Ospedale di Cattinara in condizioni stazionarie. A seguito del ricevimento della notifica obbligatoria, la struttura di igiene e sanità pubblica ha avviato tutte le misure di prevenzione al fine di limitare il diffondersi della patologia in un’ottica di tutela della salute pubblica.

 

Chieti. Il grido d’aiuto di Francesco, ex detenuto ai lavori socialmente utili

chietitoday.it, 19 giugno 2025 “Da un anno senza rimborsi, chiedo al Comune di poter lavorare”. Il suo impiego negli uffici cimiteriali, in virtù di un protocollo, finirà a dicembre 2025 ma l’uomo, che è invalido, a 58 anni non riesce a trovare un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente dopo aver scontato la sua pena. L’assessore alle Politiche sociali, Giannini: “La Ragioneria sta inoltrando tutti i pagamenti. Tanti casi come questo al Comune, ma occorre fare rete”. Francesco M. è un ex detenuto di 58 anni che vive e lavora a Chieti ma che, dopo essere uscito dal carcere e aver finito di scontare la sua pena detentiva, come molti nella sua stessa situazione, sta avendo difficoltà a lavorare e a guadagnarsi da vivere.

 

Ivrea (To). Hanno ucciso il giornale “La Fenice” e con lei la voce dei detenuti

di Liborio La Mattina

giornalelavoce.it, 19 giugno 2025 La notizia ora è ufficiale, non che occorresse una ufficialità per renderla tale. Dal 15 giugno 2025 La Fenice non esiste più. Il giornale interno alla Casa circondariale di Ivrea, scritto da detenuti con la collaborazione dell’Associazione Rosse Torri, è stato ufficialmente chiuso. Dopo mesi di sospensione “tecnica” imposta dalla direzione, la voce più autentica di quel carcere è stata zittita. Non per calo d’interesse. Non per mancanza di collaboratori. Ma per volontà esplicita dell’istituzione penitenziaria, che da gennaio ha sospeso l’attività della redazione, annullato gli incontri, bloccato i computer, e tenuto fuori i volontari. Ora, con un comunicato apparso su Varieventuali.it, si certifica la fine di un’esperienza unica, simbolica, vitale.

 

Roma. Volontariato in carcere: la storia di Laura, 86 anni di dedizione e ascolto

di Laura Proietti

b-hop.it, 19 giugno 2025 Da oltre trent’anni nei reparti di Rebibbia, l’ex insegnante Laura Fersini ha scelto di camminare accanto a chi è detenuto senza mai voler essere chiamata “volontaria”. In circa trenta anni Laura Fersini, 86 anni, ex insegnante, ha attraversato le porte di varie carceri romane: Rebibbia Nuovo Complesso, Casal del Marmo, e dal 2008 Rebibbia Femminile. Una straordinaria storia di chi ha dedicato molto del suo tempo a cercare di capire il “sistema-carcere” ma soprattutto per essere utile a chi si trova dall’altra parte del muro.

 

Torino. L’istruzione è un diritto, anche in carcere

di Davide Pecorelli

collettiva.it, 19 giugno 2025 Ieri è stato il primo giorno della maturità anche nella sezione carceraria del “Primo Liceo Artistico” della città sabauda. “La scuola è l’unico legame con il mondo, l’unica via di riscatto qui - spiegano i docenti -, ma i tagli rischiano di cancellarla”. L’istruzione è un diritto, anche in carcere. Per questo la Cgil di Torino ha raccontato il primo giorno di maturità al “Lorusso-Cutugno”, attraverso le voci di due docenti. La sezione carceraria del “Primo Liceo Artistico” rischia di chiudere per i tagli del Ministero.

 

Ivrea (To). Transessuali in carcere, diritti sospesi: un dibattito che mancava

di Liborio La Mattina

giornalelavoce.it, 19 giugno 2025 Una conferenza pubblica affronta il tema della detenzione delle persone transgender, tra discriminazioni sistemiche, sezioni protette e buone prassi. A Ivrea una delle più alte presenze trans in carcere d’Italia. In un carcere del Piemonte, quello di Ivrea, sono rinchiuse mediamente una decina delle circa settanta persone transgender presenti oggi negli istituti penitenziari italiani. Un numero che sembra piccolo, ma che in realtà racconta di una delle minoranze più estreme e vulnerabili dell’intero sistema carcerario. Ed è proprio da Ivrea che lunedì 23 giugno, alle 14.30, nella Sala Dorata di Palazzo Civico, partirà una riflessione pubblica e partecipata sul tema della detenzione delle persone transgender, con la conferenza intitolata “Trans in carcere. Il territorio, la pena, le persone e la transizione di genere”.

Gorgona (Li). Debutta in prima nazionale il nuovo spettacolo del progetto con gli attori detenuti

firenzetoday.it, 19 giugno 2025 Domenica 29, lunedì 30 giugno e martedì 1° luglio e a settembre si prosegue con la rassegna di teatro in carcere “Destini incrociati”. Dopo il successo della “Trilogia del Mare” (Ulisse, Metamorfosi, Una Tempesta), il progetto “Il Teatro del Mare”, ideato e diretto da Gianfranco Pedullà, prosegue con una nuova creazione originale: La Città Invisibile, che debutterà in prima nazionale all’interno della Casa di Reclusione dell’Isola di Gorgona nei giorni domenica 29, lunedì 30 giugno e martedì 1° luglio 2025.

 

CULTURA

Dei delitti, delle pene e del reinserimento

di Giancarlo de Cataldo

La Repubblica, 19 giugno 2025 Donatella Stasio analizza il sistema carcerario italiano attraverso la testimonianza di una storia di recupero. Dice l’articolo 27 della Costituzione che la pena non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e che, oltre a punire il condannato per i reati commessi, deve tendere alla sua rieducazione. Il che implica l’impegno a favore del detenuto in vista della futura libertà: i permessi, la semilibertà, la riduzione della pena per buona condotta, l’affidamento ai servizi sociali, e il diritto all’affettività, di recente affermato da una sentenza (rimasta inapplicata) della Corte Costituzionale. Quanto tutto questo sia poco gradito all’attuale classe dirigente del nostro Paese è chiaro, se si guarda alle nuove fattispecie di reato introdotte negli ultimi due anni, al linguaggio tonante delle ...

 

“La zona di interesse”: nuovo numero di Voci di dentro, rivista che si occupa di carcere e diritti

di Francesco Lo Piccolo

Ristretti Orizzonti, 19 giugno 2025 Sull’orlo di un baratro e indifferenti alle sofferenze dei tanti bombardati, in fuga, respinti, annegati, deportati, torturati, incarcerati. Voci di dentro, la rivista che si occupa di carcere e diritti, ha pubblicato in questi giorni il n. 56 con il titolo “La zona di interesse” chiaro riferimento al film di Jonathan Glazer nel quale si racconta della bella vita in una bella villa della famiglia di Rudolf Höss, ufficiale nazista comandante del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz.

 

AFFARI SOCIALI

Come e perché dobbiamo affrontare l’odio online

di Milena Santerini*

Avvenire, 19 giugno 2025 Sui social l’hate speech è talmente comune che si rischia di esserne assuefatti. Ma solo combatterlo, con politiche e azioni mirate, può prevenire violenze nel mondo reale. Nella Giornata internazionale per il contrasto ai discorsi d’odio, l’incontro tenutosi al Senato tra il Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa Theodoros Rousopoulos, Liliana Segre e la Commissione contro l’intolleranza, razzismo e antisemitismo ripropone la necessità di affrontare il tema del discorso d’odio soprattutto nella prospettiva di un’ecologia dei media online. Stiamo normalizzando l’hate speech?

 

“Diritto a stare bene”, parte la raccolta firme per un servizio psicologico nazionale

di Marina Sereni

Il Domani, 19 giugno 2025 A lanciare il testo elaborato da un comitato scientifico l’ente del terzo settore Pubblica. Per mettere in collegamento i servizi di psicologia pubblici servono 3,3 miliardi annui. Per portarlo in parlamento servono 50mila firme. Una campagna di raccolta firme per raccogliere le 50mila sottoscrizioni necessarie per portare in parlamento una proposta di legge che istituisca una rete psicologica nazionale pubblica e gratuita per tutti. L’iniziativa si chiama Diritto a stare bene ed è promossa da Pubblica, un’associazione senza scopo di lucro ed è finanziata con il supporto di Project System, primo fondo filantropico italiano dedicato all’attivismo civico.

 

Migranti. La denuncia degli attivisti: “Pestaggi al Cpr di Gradisca”. La Questura: “Tutto falso”

di Simona Musco

Il Dubbio, 19 giugno 2025 La rete No Cpr diffonde video scioccanti. Ma le forze dell’ordine smentiscono: “Una strumentalizzazione”. Serracchiani: “Quel posto va chiuso”. Un uomo con addosso solo l’intimo corre tra le celle, respinto dagli idranti e inseguito da agenti in tenuta antisommossa, con in mano dei manganelli. Una volta raggiunto, viene circondato e trascinato in una stanza che sottrae la scena alla ripresa. Chi registra il video grida più volte “no!”, ma nessuno risponde. Un altro video, più crudo, mostra lo stesso uomo privo di coscienza a terra. Attorno e addosso a lui del sangue. Un compagno cerca di sollevargli la testa, pronuncia parole nella sua lingua, poi in italiano: “Tutto sangue”. Sono immagini che scuotono quelle che arrivano dal Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo.

 

Migranti. Cpr di Gradisca, scene di ordinaria brutalità della detenzione amministrativa 

di Angela Stella

L’Unità, 19 giugno 2025 Nelle immagini un uomo inseguito dagli agenti. Interrogazioni di Avs e Pd, Serracchiani: “Condizioni estreme, il centro va chiuso”. Un uomo che corre disperato tra le celle del Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), addosso solo un paio di slip azzurri, viene rincorso da agenti di polizia in tenuta antisommossa, lo raggiungono con i manganelli in mano, lo circondano e lo strattonano, poi di peso lo portano in una stanza attigua. Per la rete No Cpr - che ha diffuso video e immagini filtrati dal centro di detenzione amministrativa friulano - lo straniero sarebbe stato vittima di un pestaggio.

 

Migranti. Gli invisibili dei Cpr in Albania tra psicofarmaci e tentati suicidi

di isabella de silvestro

Il Domani, 19 giugno 2025 Autolesionismo, proteste, tentativi di suicidio. Almeno 45 episodi da quando il centro è entrato in funzione. Incrociando alcuni dati, si può stimare che il Cpr albanese abbia ospitato circa 80 persone negli ultimi mesi. Ma dati ufficiali non esistono e neppure i parlamentari possono averli. C’è un dettaglio ricorrente nelle testimonianze di chi ha visitato il centro per il rimpatrio di Gjader, in Albania: la domanda “che giorno è?” seguita, subito dopo, da “che ore sono?”.

 

Migranti. Stessa storia, destini diversi: per i giudici Amir è uno scafista, Jamala no

di Vincenzo Imperitura

Il Dubbio, 19 giugno 2025 Stessa traversata, stesso reato contestato, ma verdetti opposti per Amir Babai e Marjan Jamali nel processo di Locri. Il racconto di una giustizia “salomonica”. Amir e Jamala: due storie simili, due posizioni processuali praticamente identiche, due destini diversi. Almeno in primo grado. È finito infatti con una sentenza “salomonica” il processo ai due presunti scafisti di uno dei tanti viaggi della speranza sulla rotta turca. I giudici del tribunale di Locri, al termine di un processo infinito e condito da numerose polemiche, hanno infatti disposto una condanna a sei anni di reclusione più una multa da 1,5 milioni di euro nei confronti di Amir Babai per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mentre hanno assolto Marjan Jamali, giovane madre single arrivata in Italia assieme al suo bambino ...

 

Migranti. Fermo nave Humanity, il Viminale perde l’appello

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 19 giugno 2025 I giudici ribadiscono: i libici non possono essere considerati autorità Sar, la Libia non è un porto sicuro. La Corte d’appello di Catanzaro dà un’altra mazzata alla legge anti-ong firmata Piantedosi. Confermando l’impianto della sentenza di primo grado, da un lato smonta le accuse mosse dal Viminale alla ong Humanity e dall’altro ribadisce che i libici non possono essere considerati autorità che partecipa legittimamente ai soccorsi. “Rispetto ad altre sentenze la Corte aggiunge che tale dato vale a prescindere dalle condotte concrete, dunque a prescindere dall’uso della violenza come nel caso in questione. Perché la Libia non può mai essere considerata un luogo sicuro di sbarco”, spiega Giulia Crescini, legale della ong.

 

ESTERI

Dalla guerra in Iraq alle bombe sull’Iran: diritto internazionale come carta straccia

di Paolo Delgado

Il Dubbio, 19 giugno 2025 Bush jr. aveva mentito alle Nazioni Unite Putin e Netanyahu invece le ignorano. Dalla notte dell’attacco israeliano fioccano sui social e nei talk show i paragoni con la spedizione contro l’Iraq del 2003, giustificata allora da inesistenti “armi di distruzione di massa” che sarebbero state in possesso del dittatore iracheno Saddam Hussein. Allo stesso modo Israele, gli Usa e l’Europa impugnano il progresso dell’Iran nella costruzione della bomba atomica, che sarebbe stata a un passo, per legittimare l’attacco di Israele.

 

“Il diritto internazionale è sempre sotto attacco, ma resta l’unico scudo contro la barbarie”

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 19 giugno 2025 Il prof. Giuseppe Paccione analizza lo jus ad bellum e spiega perché la Carta dell’Onu resta il pilastro dei rapporti tra Stati. Nella guerra tra Israele e Iran il diritto internazionale è morto? È una domanda che tanti giuristi si stanno facendo in questi giorni. Il dibattito sulla violazione delle norme internazionali che regolano i rapporti tra le nazioni è stato affossato dalle analisi di opinionisti, esperti di geopolitica e generali a riposo. Eppure, senza diritto neanche la geopolitica potrebbe esistere e reggersi su solide fondamenta. Ne è convinto Giuseppe Paccione, professore di Diritto internazionale umanitario dell’Università “N. Cusano”.

 

Persecuzioni, torture e abusi di Stato: l’Iran è la fabbrica della repressione

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 19 giugno 2025 Per schiacciare le rivolte del movimento “Donna vita e libertà” il regime ha moltiplicato arresti, condanne ed esecuzioni capitali: le denunce dell’Onu. Il 16 settembre 2022 è una data spartiacque per l’Iran. Quasi tre anni fa veniva uccisa a Teheran Mahsa Amini. La ventiduenne di origini curde è stata picchiata a morte dalle Guardie della moralità. La sua colpa? Avere una ciocca di capelli fuori posto, non coperta dal velo. Da quel giorno gli iraniani hanno iniziato a protestare, rischiando tutti i giorni il carcere e la pena di morte. La loro voce si è alzata nel nome di Mahsa, che potremmo definire sinonimo di libertà, diritti, democrazia.

 

Prima il sostegno alle donne iraniane, ora il silenzio: dall’Occidente solo ipocrisia

di Dalia Ismail*

Il Fatto Quotidiano, 19 giugno 2025 In Italia, l’adesione al movimento Donne, Vita, Libertà è stata rapida, visibile, unanime. Celebrità, influencer, politici e media hanno amplificato slogan, condiviso post, organizzato eventi. Ma mentre in Iran si pagava con la vita, qui si raccoglievano applausi. Nessuno rischiava nulla. Anzi, sostenere quella battaglia era perfettamente compatibile con gli interessi del nostro Paese, utile a rafforzare la narrazione “giusta” del mondo: noi, paladini dei diritti; loro, il regime da abbattere. Eppure oggi, di fronte all’aggressione israeliana contro l’Iran, molti di quegli stessi nomi tacciono. Oppure parlano in modo ambiguo, cercando un equilibrio impossibile tra due lati che non sono equivalenti. Alcuni danno la colpa “a entrambi”, altri evitano il tema, altri ancora si schierano apertamente con Israele.

 

DOCUMENTI

"Voci di dentro". Periodico di cultura, attualità e cronaca, scritto con i detenuti delle Case Circondariali di Chieti e Pescara. Numero giugno 2025

"Recidiva zero". Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere. Edizione 2025

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Il Ministero Pignorato". Le 69 autovetture del Ministero della Giustizia che sono state pignorate in 8 città diverse. "Estate Galeotta". I disordini avvenuti nelle carceri di Spoleto, Terni, Aosta, Como, Arghillà e Trapani

 

APPUNTAMENTI 

Presentazione libro: "Respiro. Il carcere oggi tra condanna e riscatto", di Luisa Bove (Milano, 19 giugno 2025)

Festival. "Unlock. Evasioni artistiche. Un viaggio dentro e oltre il carcere" (Bergamo, dal 19 al 23 giugno 2025)

Seminario. "Ipercarcerazione e circuito dell'eccezione: la fine dell'utopia rieducativa?" (Catanzaro, in presenza e online, 20 giugno 2025)

Convegno. "Esecuzione penale e ordinamento penitenziario: 1975-2025, tra norme, riforme, di ritti e realtà" (Roma, 20 giugno 2025)

Incontro-dibattito. "Non ci sono poteri buoni: Fabrizio De Andrè e il potere giudiziario" (Livorno, 20 giugno 2025)

Seminario. "DL Sicurezza. Contro le spinte autoritarie, questioni costituzionalità e tutela dei diritti umani" (Padova, 21 giugno 2025)

Incontro. "Custodire, accompagnare, reinserire: volontariato e istituzioni insieme per una giustizia dal volto umano" (Paola-CS, 21 giugno 2025)

Corso di formazione Cooperativa La Ginestra: "Giustizia riparativa e informazione" (Padova, 25 giugno e 2 luglio 2025)

Incontro-dibattito presentazione libro "Populismo punitivo. Critica del discorso penale moderno", di Alejandro Nava Tovar (Roma, 26 giugno 2025)

Seminario. "Il progetto di legge Sciascia-Tortora. Per un'amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole" (Milano, 30 giugno 2025)

Serata di presentazione del giornale "Mabul", con partita di calcio e spazi di discussione (Milano, 5 luglio 2025)

Convegno. "Sfide e opportunità dell’apprendimento in carcere: riflessioni a partire dalla didattica della matematica" (Bologna, 11 e 12 settembre 2025)

Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)

"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)

 

PODCAST

"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)

  

CONCORSI  E BANDI

Associazione Artisti Dentro: premio "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)

Concorso Internazionale di Scrittura Femminile Città di Trieste. Sezione dedicata ai racconti scritti dalle donne detenute (Scadenza 30 giugno 2025)