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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 18 giugno 2025
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 18 giugno 2025 Una fotografia impietosa quella tracciata dal vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, ospite a Start su Sky Tg24. “Il sovraffollamento è drammatico: ci sono detenuti che vivono in 3 metri quadri”, ha denunciato, richiamando l’attenzione sulla stretta relazione fra politica giudiziaria e condizioni nelle carceri. Dalle sue parole emerge un invito al dialogo fra forze politiche: “Si può ragionare insieme, senza divisioni”, con l’impulso sottolineato anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa. Pinelli ha voluto smorzare ciò che considererebbe un falso mito: “È difficile dire che nuovi reati portino automaticamente al sovraffollamento”, ma nel contempo ha comunque riconosciuto l’equazione astratta tra stretta sulle pene e crescita dei detenuti.
di Angela Stella
L’Unità, 18 giugno 2025 Intervista al presidente di Antigone. Il sovraffollamento drammatico, le condizioni igieniche carenti e ad aggiungersi il caldo che rende ancora più insopportabili le condizioni di vita nelle prigioni italiane. Ed ecco che da nord a sud scoppia la protesta: Spoleto, Terni, Como, Aosta, Trapani. “II quadro entro cui queste proteste avvengono è un quadro disperato e disperante, che noi abbiamo raccontato nel recente rapporto, intitolato non a caso Senza respiro”, commenta il presidente di Antigone Patrizio Gonnella, intervistato dall’Unità.
di Livia Zancaner
Il Sole 24 Ore, 18 giugno 2025 Per la prima volta nella storia italiana anche le carceri minorili sono sovraffollate. E’ l’allarme lanciato dall’associazione Antigone, che nell’ultimo rapporto sulle condizioni di detenzione evidenzia un sovraffollamento in 9 istituti minorili su 17, a partire da Treviso, Milano e Cagliari. Secondo i dati aggiornati a maggio 2025 del Dipartimento per la giustizia minorile, i minorenni e giovani adulti dai 14 ai 24 anni detenuti negli istituti penali minorili italiani sono 600, con un forte incremento rispetto agli anni precedenti, in particolare da fine 2023, quando è entrato in vigore il decreto Caivano.
di Roberta Lisi
collettiva.it, 18 giugno 2025 La denuncia arriva dalla Fp-Cgil, i lavoratori e le lavoratrici che operano all’interno dei penitenziari sono lasciati soli. Saltano orario di lavoro, ferie e turni di riposo. È di meno di 24 ore fa la notizia di rivolta nelle carceri di Terni e di Spoleto. Fa caldo, il sovraffollamento è ormai un male atavico, basti pensare che nel carcere di Terni sono detenute 600 persone, 178 in più rispetto al massimo della capienza fissata a 422 e a fare le spese di una condizione invivibile, oltre agli stessi detenuti sono quanti operano negli istituti di pena.
di Manuela Perrone
Il Sole 24 Ore, 18 giugno 2025 Il lavoro in carcere “conviene a tutti”. Ai detenuti, nell’ottica del futuro reinserimento nella società. Allo Stato, che garantisce la piena attuazione dell’articolo 27 della Costituzione. Alle imprese, che possono allargare il bacino della manodopera di cui hanno bisogno. Nutrito da questa convinzione condivisa, cresce il progetto “Recidiva Zero”, che ieri a Roma, al termine della seconda edizione della giornata dedicata, ospitata presso la Scuola di formazione “Giovanni Falcone” del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, ha aggiunto una tessera chiave al mosaico: l’alleanza tra ıl Cnel e 16 associazioni datoriali, suggellata da un protocollo d’intesa.
di Raffaella Calandra
Il Sole 24 Ore, 18 giugno 2025 Se e vero che la Costituzione scommette sul cambiamento del detenuto, questo non può che essere un percorso. Graduale, con più fattori e attori. Cosı a due anni dalla sottoscrizione dell’accordo tra Cnel e ministero della Giustizia verso l’ambizioso obiettivo di una recidiva zero, dati positivi - come l’aumento delle imprese pronte a cercare manovalanza nel sistema penitenziario e l’aumento di detenuti impiegati - convivono con gli ostacoli di istituti spesso privi di spazi adeguati, sovraffollati, con pochi mediatori e una scarsa conoscenza di domanda e offerta di lavoro. Tutte questioni emerse in prevalenza nei tavoli tecnici della seconda edizione del progetto. In attesa del piano del commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria - atteso con Dpcm per oine mese, a quanto trapela - il quadro di partenza lo traccia il neo capo Dap, Stefano De Michele.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 18 giugno 2025 Durabilità nel tempo, dimensionamento economico, qualità delle collaborazioni istituzionali: sono questi i tre fattori critici del lavoro in carcere. Dialogo con il professore Filippo Giordano che ha presentato una ricerca promossa dal Cnel sugli enti che beneficiano della legge Smuraglia. La giornata di lavoro “Recidiva zero”, organizzata dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro-Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia, è stata l’occasione per approfondire il tema dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale. “Dal 2023 al 2025 il numero di enti fruitori della legge Smuraglia è cresciuto del 40%, però lo sviluppo e l’incremento numerico delle opportunità lavorative e di reinserimento in favore delle persone in esecuzione penale è legato non solo all’ampliamento della platea dei datori di lavoro, ma soprattutto alla durabilità e allo sviluppo nel tempo delle attività economiche”, dice Filippo Giordano, ordinario di Economia aziendale all’Università Lumsa di Roma, membro del Segretariato Cnel.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 18 giugno 2025 Ma la grande maggioranza ha un impiego alle dipendenze del Dipartimento di amministrazione penitenziaria. I ristretti che hanno soggetti terzi come datori di lavoro sono appena 3.172. Stefano Granata (presidente di Confcooperative Federsolidarietà): “Per chi lavora nelle cooperative, recidiva sotto al 10%). “Il 98% dei detenuti che, negli istituti di pena, imparano un mestiere, una volta usciti non commettono più delitti. Questo è l’elemento fondamentale che deve essere sottolineato per cercare di fare squadra. Così facendo non solo miglioriamo l’obiettivo dell’articolo 27 della nostra Costituzione, ma anche quello, egoisticamente più rilevante, di migliorare la nostra società nel futuro”, ha detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari durante la giornata di lavoro “Recidiva zero”, alla seconda edizione, organizzata a Roma nella sede del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - Dap dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro-Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia.
di Errico Novi
Il Dubbio, 18 giugno 2025 È una storia strana. Anzi, le storie strane, paradossali, sono due. La prima. Oggi in Senato inizia la discussione finale, cioè l’esame in Aula, sulla separazione delle carriere. In teoria si potrebbe passare subito al voto degli emendamenti e poi al sigillo finale. In pratica, il legittimo ostruzionismo delle opposizioni, di Pd, M5S e Avs in particolare, rischia di tenere in freezer il ddl Nordio almeno fino a lunedì prossimo, visto che domani Palazzo Madama sarà impegnato con le celebrazioni per il Giubileo. Il dato curioso è l’imbarazzo del centrodestra, che dovrà fare di tutto per disarmare l’accusa, avanzata dagli avversari, di “golpe costituzionale”, e cioè di voler far passare la modifica della Carta relativa alle toghe con uno strappo alle regole (strappo che non c’è, non c’è stato finora, ma la polemica fa parte del gioco).
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 18 giugno 2025 Oggi in aula al Senato il testo sulla giustizia. Le opposizioni sulle barricate. Le opposizioni giurano che sarà battaglia, ma per la riforma della giustizia, che stamattina arriva in aula al Senato, il vero nemico della maggioranza è il calendario. Infatti già domani sarà impossibile proseguire la discussione in virtù di un’iniziativa legata al Giubileo mentre la settimana prossima, lunedì arriverà il testo delle comunicazioni della premier Meloni in vista del consiglio europeo, questione che verrà poi discussa martedì. Dunque l’ipotesi più probabile è che l’esame della riforma ricomincerà soltanto mercoledì. L’idea della destra è di cominciare a votare il prima possibile e, per scavalcare gli emendamenti delle opposizioni, tutto lascia presagire che verrà utilizzato il famigerato “canguro” per accorpare gli articoli simili e poi votarli in blocco.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 18 giugno 2025 La posizione del campo largo sulla giustizia impone una svolta culturale: separare le carriere tra riformismo di sinistra e masochismo gruppettaro. La notizia dell’imminente voto in Aula, al Senato, del disegno di legge costituzionale numero 1.353, un disegno di legge importante perché contiene la riforma che separa le carriere dei giudici e dei pubblici ministeri, perché contiene la riforma che crea due distinti consigli superiori della magistratura, perché contiene la riforma che disciplina le nuove modalità di elezione dei membri togati del Csm, offre alcuni spunti di riflessione che meritano di essere messi insieme e che ci dicono qualcosa di interessante su tre temi che riguardano il mondo del centrodestra e quello del centrosinistra.
di Errico Novi
Il Dubbio, 18 giugno 2025 La sezione leccese del sindacato delle toghe ha giustamente difeso i pm tarantini che indagano sull’uccisione del pregiudicato ritenuto responsabile della morte del brigadiere Legrottaglie. Basta non la si consideri la prova che, con la riforma, si creerà chissà quale corpo eversivo tra Procure e polizia. È una storia strana. Anzi, le storie strane, paradossali, sono due. La prima. Domani in Senato inizia la discussione finale, cioè l’esame in Aula, sulla separazione delle carriere. In teoria si potrebbe passare subito al voto degli emendamenti e poi al sigillo finale, in pratica il legittimo ostruzionismo delle opposizioni, di Pd, M5S e Avs in particolare, rischia di tenere in freezer il ddl Nordio almeno fino a lunedì prossimo, visto che giovedì Palazzo Madama sarà impegnato con le celebrazioni per il Giubileo.
di Luca Fazzo
Il Giornale, 18 giugno 2025 La figlia Gaia ha radunato gli amici e i legali del giornalista nell’anniversario dell’arresto ingiusto. La frecciata all’Anm. Ci sono voluti quarantadue anni. Un tempo quasi infinito. Quarantadue anni fa veniva arrestato Enzo Tortora, presentatore e giornalista, una vita distrutta dal connubio tra pubblici ministeri e giudici. Ieri il suo ricordo viene celebrato alla vigilia dell’approdo in Senato della legge che della battaglia combattuta da Tortora fino alla morte è la prima conseguenza concreta: la separazione delle carriere tra chi accusa e chi giudica, la riforma costituzionale che per decenni è stata bloccata dall’Associazione nazionale magistrati.
TERRITORIO
Il Tirreno, 18 giugno 2025 La nuova relazione del Garante dei detenuti fotografa un sistema al collasso: tossicodipendenza diffusa, suicidi, atti di autolesionismo e agenti allo stremo. Grosseto maglia nera. In Toscana il sovraffollamento in carcere tocca punte del 173%. Il dettaglio lo si può ricavare dalla corposa relazione di 350 pagine presentata oggi dal garante regionale dei detenuti, Giuseppe Fanfani, in commissione Affari istituzionali. Il documento relativo all’attività svolta nel 2024, su cui l’organismo del Consiglio regionale appone il proprio sigillo con una risoluzione approvata a maggioranza, tratteggia un quadro che riflette le criticità di fondo del sistema penitenziario italiano.
Corriere di Bologna, 18 giugno 2025 Avere un maggior numero di “psicologi in carcere” per cercare di garantire “una vera riabilitazione”. È l’appello lanciato dal garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri nel corso di un convegno ospitato nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna e intitolato “Psicologia penitenziaria: sfide, integrazione e innovazione” cui hanno preso parte, tra gli altri, anche Massimo Fabi, assessore regionale alla Sanità, e Luana Valletta, presidente dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 18 giugno 2025 Un muro di gomma. Anzi, un muro di carta, quella della risposta ministeriale che descrive una realtà quasi idilliaca, in stridente contrasto con il quadro desolante denunciato da più parti. Al centro della vicenda, le condizioni di P.Q., un detenuto del carcere di Parma che, secondo un’interrogazione del deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, sarebbe da 15 mesi prigioniero nella sua stessa cella perché la carrozzina è troppo larga per passare dalla porta. Una denuncia circostanziata, quella di Giachetti, che riportava le parole del legale del detenuto, l’avvocato Fausto Bruzzese, il quale parlava di un “quadro che rasenta la tortura”, fatto di cure negate, termosifoni spenti, assenza di acqua calda e la necessità per il recluso di cambiarsi da solo i sacchetti per la stomia.
di Alessandro Salemi
Il Giorno, 18 giugno 2025 L’allarme della direttrice Cosima Buccoliero nel Consiglio straordinario. Nella casa circondariale sono presenti 733 reclusi a fronte di 411 posti. E in 500 hanno problemi di droga: gestire le crisi sta diventando impossibile. Una situazione drammatica, quella fotografata nell’aula consiliare del Comune di Monza. Per la prima volta nella storia recente della città, il Consiglio comunale ha dedicato una seduta straordinaria alla casa circondariale di via Sanquirico. Una scelta non rituale, ma necessaria: il carcere di Monza è uno dei più affollati e problematici d’Italia.
di Dario Del Porto
La Repubblica, 18 giugno 2025 Lettera all’amministrazione penitenziaria con le proposte sulla tutela della salute dei detenuti. “È francamente scandaloso che il carcere di Poggioreale abbia in dotazione attrezzature per l’ecografia e la radiografia inutilizzate perché non vi sono sanitari per farle funzionari”. Il procuratore generale del Tribunale Aldo Policastro scrive all’amministrazione penitenziaria per segnalare “l’assoluta urgenza” di alcuni interventi volti a migliorare e rendere effettiva la tutela della salute dei reclusi.
collettiva.it, 18 giugno 2025 Una rete di realtà milanesi scrive al sindaco per sostenere la candidatura di Corrado Mandreoli in un momento segnato da gravi criticità all’interno degli istituti di pena. Una vasta rete di realtà sociali, associative e del terzo settore ha sottoscritto un appello a sostegno della candidatura di Corrado Mandreoli al ruolo di garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano. L’appello è stato inviato al sindaco Giuseppe Sala, alla Giunta e al Consiglio comunale di Milano.
imprese-lavoro.com, 18 giugno 2025 Un confronto tra imprese e mondo carcerario: si è svolto ieri mattina nella Casa di Reclusione di Opera (Mi) il convegno “Il lavoro apre le porte: opportunità economica e sociale”, promosso dal Difensore regionale della Lombardia Gianalberico Devecchi, insieme al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia. “Il ‘recupero’ di chi ha sbagliato e ha compreso l’errore è un dovere delle istituzioni: questo deve essere un punto fermo del nostro sistema carcerario - ha sottolineato nel suo intervento introduttivo il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 18 giugno 2025 Il cantautore napoletano Canio Loguercio per promuovere il suo nuovo brano ha pensato a una pubblicità da far girare in rete per promuovere i prodotti della torrefazione in rosa premiata dal presidente della Repubblica Mattarella, attiva nel carcere femminile di Pozzuoli costretto a chiudere un anno fa a causa del terremoto. Svegliamoci, andiamo avanti, non perdiamoci d’animo, guardiamo al futuro con speranza: a Napoli tutti questi significati si racchiudono nella frase “E ja’ facimmo ‘o cafè”, che ora diventa anche un’esortazione alla solidarietà: quella ad acquistare on line il caffè delle Lazzarelle, il progetto che unisce piccoli coltivatori di caffè del sud del mondo alle donne detenute nel carcere femminile di Pozzuoli.
di Alessandro Salemi
Il Giorno, 18 giugno 2025 Un fiore all’occhiello è anche la biblioteca rilanciata nel marzo del 2023: un servizio unico in Italia. All’avanguardia il rapporto tra l’istituto e l’Ufficio anagrafe per favorire il rilascio dei documenti. Nonostante le criticità strutturali e la carenza di risorse, la direttrice della Casa circondariale di Monza, Cosima Buccoliero, e l’assessore al Welfare del Comune, Egidio Riva, hanno voluto accendere i riflettori su ciò che funziona nell’istituto penitenziario monzese. A partire dai percorsi di giustizia riparativa, che aprono spiragli di dialogo tra vittime e responsabili di reato, passando per i corsi di teatro, vera e propria palestra di cultura e consapevolezza.
citynotizie.it, 18 giugno 2025 Dalle celle di Palmi, nel cuore della Calabria, emerge una voce potente: Ruggiero S., detenuto presso la Casa circondariale, si aggiudica l’ottava edizione di “Scrittodicuore”, un concorso nazionale che celebra l’arte della scrittura come strumento di redenzione e ri-connessione. Promosso dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani, il premio “Scrittodicuore” offre una piattaforma unica per detenuti di tutto il territorio nazionale, riconoscendo il valore intrinseco della narrazione come via d’accesso alla comprensione di sé e del mondo.
di Claudio Coli
corrieredisiena.it, 18 giugno 2025 Fare rete con il territorio per sostenere la riabilitazione psicofisica dei detenuti della Casa Circondariale “Santo Spirito” di Siena. È questo l’obiettivo del progetto “Movimento oltre le sbarre”, nato dalla collaborazione tra la Commissione sport del Comune di Siena e la Casa Circondariale, che dal 2024 coinvolge diverse realtà locali nella donazione di attrezzature sportive e materiali per favorire l’attività motoria all’interno del carcere. “Abbiamo creduto fin dall’inizio - ha spiegato Silvia Armini, presidente della Commissione sport del Comune di Siena - nell’importanza di costruire una rete di solidarietà capace di coinvolgere diverse realtà del territorio, uniti nell’obiettivo comune di riconoscere nelle attività sportive e di movimento un’opportunità e uno strumento di crescita anche in contesti difficili ...
di Elisa Sola
La Stampa, 18 giugno 2025 La direttrice del penitenziario Lombardi Vallauri: “Vogliamo farvi vedere come siamo bravi a fare cose normali”. In giuria magistrati e autorità. E due schiere di avvocati a tavola. “Chef, mi devi scrivere il tuo nome su un biglietto. A luglio esco. E adesso ho capito dove voglio festeggiare. Nel tuo ristorante. Voglio portare tutta la mia famiglia. Dalla Puglia. Ci vediamo tra un mese”. Antonella è una delle più anziane. Ha i capelli a caschetto e un sorriso che brilla sul volto segnato, le lacrime negli occhi. Ridono e piangono. Rosa e Lorella. Roxana e Nezha. Sono quattordici. È il loro giorno. Hanno vinto.
di Raffaella Calandra
Il Sole 24 Ore, 18 giugno 2025 Dietro quella porta senza chiave ora è possibile anche fare l’amore. Un letto, un bagno. Lenzuola portate da fuori. Nessun agente a sorvegliare. Due ore di tempo. Una breccia in uno dei tabù più coriacei del carcere. “La dignità dell’amore, bella frase!” Reagisce quasi sprezzante Gianluca alla notizia della prima ordinanza di un giudice che, dopo la storica sentenza della Corte costituzionale, ordina all’istituto penitenziario di consentire incontri intimi di un detenuto con la partner.
AFFARI SOCIALI
di Pietro Pellegrini*
Il Manifesto, 18 giugno 2025 La recente sentenza n.76/2025 della Corte Costituzionale in materia di Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) art 35 l. 833/1978 aumenta le garanzie prevedendo l’obbligo di notifica al paziente dell’ordinanza del sindaco e l’audizione della persona da parte del Giudice Tutelare prima della convalida. La legge regola il patto sociale e il rapporto di potere tra cittadino e istituzioni (sanitaria, amministrativa e giudiziaria) in relazione agli accertamenti e trattamenti sanitari. Questi sono di norma volontari e vi sono requisiti di legge per l’obbligatorietà coercitiva e la privazione della libertà, nonché una precisa procedura ed un sistema di garanzie: certificato di proposta del medico e certificato di convalida di un medico della struttura pubblica, cui fa seguito l’ordinanza del Sindaco e successivamente la convalida del Giudice Tutelare.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 18 giugno 2025 La senatrice leghista fissa i punti sul testo da scrivere e assicura che la legge arriverà a Palazzo Madama, ma resta il nodo sul servizio sanitario. Le opposizioni attaccano sul comitato etico nazionale. E intanto l’eutanasia arriva per la prima volta davanti alla Consulta. Operazione 17 luglio. A un mese esatto dall’approdo in Aula al Senato, a dettare la linea sul fine vita adesso è il calendario. Perché il tempo stringe e la svolta attesa forse è arrivata, ma non esattamente come era stata promessa. Non con un testo, dunque: che ancora non c’è, ma ci sarà la prossima settimana, assicura la maggioranza annunciando l’ennesimo rinvio. Il segnale bisogna cercarlo altrove, nelle dichiarazioni dei big di partito quanto nei silenzi degli altri.
di Giovanni Turi
La Stampa, 18 giugno 2025 Nell’ultimo anno, hanno lasciato 252 professionisti su 6223. Allarme oppiacei: ne fanno uso sei persone in cura su dieci. E arriva il metadone in pastiglia. Cresce il numero di assistiti, eppure cala il personale. Un’emorragia lenta ma sempre più evidente. È la fotografia dei Serd italiani, i Servizi pubblici per le dipendenze del Servizio sanitario nazionale. Di cui se ne contano 570 su tutto il territorio nazionale. Ma i numeri del ministero della Salute raccontano anche altro. Dal 2018 al 2023 si sono dispersi 252 professionisti tra medici, infermieri, educatori, assistenti sociali e amministrativi. Nel dettaglio, prima i dipendenti erano 6.223, cinque anni dopo 5.843. Sono 6 punti percentuali in meno. Un dipendente su tre è infermiere, uno su 4 è medico, quasi il 15% è psicologo e il 13,6% è assistente sociale.
di Vittorio Alessandro*
Il Manifesto, 18 giugno 2025 Il Governo dice chiaramente che sono ammessi solo gli interventi istituzionali, mentre l’azione dei volontari è ritenuta contraria alle finalità istituzionali. Ne consegue un ammasso confuso di misure punitive. La risposta non può che essere un severo auto-coordinamento del soccorso civile. L’analisi del Manifesto di ieri sui più recenti indirizzi governativi in materia di soccorso in mare pone interrogativi sulla strategia corrente, ma anche urgenti considerazioni sul ruolo dell’attivismo umanitario e sulle sue modalità di intervento. La modificata consistenza della flotta civile verso unità di più piccole dimensioni risponde alla necessità di far fronte ai costi del trasferimento nei porti più lontani e alle spese per le sanzioni subite e le relative contese giudiziarie.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 18 giugno 2025 Le presenze continueranno a calare con nuove richieste d’asilo o ricorsi. All’interno del Cpr di Gjader sono rimaste circa trenta persone. Quelle che ieri ha potuto contare la delegazione di avvocati del Tavolo asilo e immigrazione e deputati Pd: erano presenti Rachele Scarpa e Matteo Orfini. Autorità di polizia ed ente gestore non sono autorizzati dal Viminale a fornire numeri ufficiali. Nemmeno ai parlamentari. Conosciamo per certo, invece, le nazionalità dei migranti: Congo, Senegal, Turchia, Ghana, Guinea, Georgia, Algeria, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, India, Marocco, Pakistan.
di Luciano Violante
Corriere della Sera, 18 giugno 2025 L’Europa deve ritrovare il suo ruolo, altrimenti rischia di essere schiacciata. Le democrazie sono diventate fragili perché non appaiono capaci di governare il cambiamento d’epoca. I tradizionali principi dell’accoglienza di chiunque fugga dal proprio Paese non appaiono ragionevolmente applicabili alle migrazioni di massa del nostro tempo. La storica esecrazione della guerra e degli apparati bellici si scontra con le esigenze determinate dalle politiche della nuova amministrazione americana e dalle minacce che vengono dal governo russo.
di Gianni Cuperlo*
Il Domani, 18 giugno 2025 “La prima vittima della guerra è il pensiero”, così Gabriele Segre qualche giorno fa su La Stampa. Credo abbia ragione. Ciascuno di noi può testimoniarlo nella sfera quotidiana, nelle relazioni amicali e familiari, nello spazio ampio e plurale del discorso pubblico. Non si tratta di una novità, altre stagioni hanno visto peggiorare sino a liquefarsi l’amalgama sociale e culturale che, in condizioni ordinarie, scorta una dialettica delle differenze. A spezzare quel vincolo è un fattore storico irriducibile nella sua carica di offesa e violenza, la guerra appunto. Scaffali di biblioteche si sono riempiti di studi analitici, talora impietosi, su processi degenerativi dove le culture dell’odio hanno prevalso sulle radici di un’umanità cosciente del valore della vita, anche di quella dell’avversario o del nemico.
DOCUMENTI
"Università contro le celle chiuse: l’appello per fermare il ritorno al passato", di Elton Kalica
Articolo. "L’autodifesa cautelare anticipata: un antidoto agli abusi coercitivi?", di Paolo Paulesu
"Non tutti sanno". Notiziario della Casa di Reclusione di Rebibbia - Roma, numero maggio 2025
APPUNTAMENTI
Convegno: "La funzione rieducativa della pena. Biblioteche in carcere" (Nuoro, 3 e 4 ottobre 2025)
"L'ipocrisia del carcere". Assemblea del Movimento No Prison (Assisi-PG, 13 e 14 novembre 2025)
PODCAST
"Dialoghi abolizionisti". Ogni settimana un nuovo intervento di riflessione sulla prospettiva del superamento del carcere. (qui l'indice degli episodi)
CONCORSI E BANDI
Associazione Artisti Dentro: premio "Pittori Dentro" (Scadenza 20 giugno 2025)