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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 30 novembre 2024
di Marco Perduca e Peppe Brescia*
L’Unità, 30 novembre 2024 Dopo le diffide alle Asl sulle condizioni igienico-sanitarie, ecco gli accessi agli atti e un sito per le segnalazioni anonime da parte di chi può accedere ai luoghi di detenzione. Malgrado quest’anno il numero di detenuti abbia superato i 62.000, e i suicidi in carcere siano 83, il dibattito politico nazionale ha archiviato l’illegalità delle carceri e le proposte per metterci una toppa. Il combinato disposto di un circuito detentivo che prevede una capienza regolamentare di poco più di 45.000 persone e la carenza cronica di assistenza sanitaria per la salute mentale stanno protraendo l’illegalità della detenzione in Italia e i suoi trattamenti inumani e degradanti.
di Giovanni Maria Flick
Il Dubbio, 30 novembre 2024 Riportiamo di seguito la sintesi della relazione introduttiva che il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick ha pronunciato lo scorso 22 novembre a Regina Coeli in occasione del 55° Convegno nazionale del Seac - Coordinamento dei gruppi di volontariato penitenziari.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 30 novembre 2024 Gli stranieri, nel carcere, rappresentano in media il 30 per cento dei detenuti. Se si va ad analizzare le loro storie, la maggior parte di essi si trova in carcere per avere commesso reati legati in qualche modo alla loro condizione di estrema precarietà sociale. In sostanza sono gli “irregolari”. Perdendo il permesso di soggiorno, entrano nell’invisibilità e per sopravvivere ricorrono all’illegalità. Due giorni fa, la Camera ha approvato il cosiddetto “decreto flussi” che, secondo la campagna Ero Straniero, non fa altro che produrre più irregolarità.
di Montesquieu
La Stampa, 30 novembre 2024 Fin dalle prime lezioni di diritto costituzionale, nel primo anno di giurisprudenza, si fissa il principio della divisione dei poteri come principio guida nel passaggio dallo Stato assoluto a quello liberale, sullo sfondo dell’articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino. Questo sanno, almeno, quanti hanno seguito quel corso di studi; questo dovrebbero sapere i tantissimi connazionali che hanno avuto una esperienza parlamentare, capi dei partiti in testa. Questa banale premessa diventa meno banale se si considera che nel declinante anno in corso corre l’anniversario di una trentennale, furibonda battaglia politica che ha per oggetto non tanto l’adesione al principio, quanto la formidabile attuazione che ne hanno dato i nostri padri costituenti.
di Giuseppe Gargani
Il Dubbio, 30 novembre 2024 Da varie settimane imperversa una polemica sui migranti in Albania tra il governo e i partiti, tra i politici e i magistrati, polemica insulsa e fuori luogo, e invece a Torino ad un convegno indetto dalla Corte dei Conti sul “principio di legalità” Alfredo Mantovano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha toccato da par suo temi importanti e fondamentali che riguardano il rapporto tra i poteri dello Stato.
di Valentina Stella
Il Sole 24 Ore, 30 novembre 2024 Dopo gli scontri tra alleati dei giorni scorsi va in scena un Consiglio dei ministri lampo. Salvini assente per “motivi familiari. Nessuna nuova sanzione disciplinare per i magistrati, almeno per il momento. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sulle “Misure urgenti in materia di giustizia” ma senza la nuova previsione in materia di illeciti disciplinari per le toghe, che era stata inserita in una bozza circolata nei giorni precedenti. Il nuovo testo si compone di dieci articoli che vanno dalle elezioni dei Consigli giudiziari all’edilizia penitenziaria, passando per le procedure di controllo sui braccialetti elettronici. L’articolo 4, che nella prima stesura conteneva l’inedita fattispecie disciplinare, ora reca “Disposizioni in materia di corsi di formazione per incarichi direttivi e semidirettivi”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 30 novembre 2024 Il governo Consiglio dei ministri lampo: niente sanzioni alle toghe né stretta sulla cybersicurezza. Schede sbagliate inviate ai tribunali, rinviate d’urgenza le elezioni dei consigli giudiziari. Nei mille secondi scarsi che si sono resi necessari per fare il consiglio dei ministri, ieri pomeriggio, l’annunciato decreto giustizia non c’è. O almeno non ci sono i due pezzi più grandi che, stando alle bozze abbondantemente circolate nei giorni scorsi, avrebbero dovuto comporlo. Niente norma disciplinare per i magistrati, dunque, né stretta sulla cybersicurezza. “Un fatto tecnico”, dicono da palazzo Chigi. Servono “ulteriori approfondimenti” da parte degli “uffici competenti”. E tant’è. Anche se forse bisognerebbe considerare nelle valutazioni le recenti tensioni nella maggioranza e il pranzo tra Meloni e Mattarella.
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 30 novembre 2024 Dopo le polemiche il Governo cancella la norma dal decreto giustizia. Indietro tutta: la stretta sugli interventi pubblici di giudici e pm non s’ha da fare. O almeno non ancora. Dal decreto legge sulla giustizia approvato nel Consiglio dei ministri di venerdì - slittato di qualche giorno dopo un rinvio voluto da Forza Italia - è saltata l’ennesima “norma-bavaglio” che avrebbe, potenzialmente, obbligato i magistrati a rinunciare al trattare fascicoli riguardanti qualsiasi materia su cui avessero mai preso posizione in pubblico, ad esempio con un intervento a un convegno o un’intervista a un giornale.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 30 novembre 2024 Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri l’atteso decreto Giustizia. Le due novità che erano state inizialmente annunciate, però, sono sparite dal testo finale. Si tratta del rafforzamento dei poteri della procura nazionale antimafia sui reati in materia di cybersicurezza e dell’introduzione di un illecito disciplinare per i magistrati che non si astengono in caso di “gravi ragioni di convenienza”. Lo svuotamento del testo è frutto delle proteste di Forza Italia, sulla prima misura, e delle toghe sulla seconda, definita un “bavaglio” imposto dal governo ai giudici.
Il Sole 24 Ore, 30 novembre 2024 Il Governo ha approvato il decreto legge n. 178/2024 contenente “Misure urgenti in materia di giustizia”. Previste verifiche sull’effettivo funzionamento del braccialetto elettronico nei casi di violenza di genere. Approda a tempi record nella “Gazzetta Ufficiale” n. 280 del 29 novembre il decreto legge 29 novembre 2024 n. 178, che reca “Misure urgenti in materia di giustizia”. Il provvedimento entra in vigore 30 novembre. Il via libera dal Consiglio dei ministri - che si è riunito per soli 15 minuti - al decreto legge n. 178/2024 è arrivato nella giornata di venerdì. Nella scorsa riunione, il provvedimento era slittato su richiesta del vicepremier Antonio Tajani, per l’assenza di diversi ministri di Forza Italia.
di Riccardo Lo Verso
Il Foglio, 30 novembre 2024 Là dove la caccia ai boss fa allentare le regole. Persino Angiolo Pellegrini rinviato a giudizio: era un uomo di Falcone. Nell’antimafia c’è una terra di mezzo dove gli investigatori si muovono sul filo del rasoio. Equilibristi, in bilico tra l’esigenza di rispettare le norme del codice e l’urgenza di una giustizia sostanziale, che comprime la certezza del diritto ma è più gratificante per sé stessi e per gli altri. Le regole si allentano o, peggio, vengono violate. È una zona opaca, luogo di intrighi e traccheggi con boss irredimibili e pentiti. Una camera oscura dove persino lo splendore degli eroi perde lucentezza. C’è chi varca pericolosi confini e sprofonda perché prima o poi i segni che si lasciano lungo la strada vengono scoperti.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 30 novembre 2024 Se il giudice non ha dettato le prescrizioni di applicazione della sostituzione, la pena sostitutiva non può essere considerata incompatibile con la misura di prevenzione, ma può semmai stabilirne la sospensione. Per legge la pena sostitutiva del lavoro di pubblica utilità non è incompatibile con l’intervenuta applicazione di una misura di prevenzione, ma solo con le misure di sicurezza. Non è quindi legittima la revoca del lavoro di pubblica utilità semmai la sua sospensione in caso intervenga una misura di prevenzione, fino alla conclusione di quest’ultima.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 30 novembre 2024 Detenuto in attesa di giudizio nel carcere di Terni, l’uomo accusato dell’omicidio di Marielle Soethe a Pistrino si è lanciato dalla finestra della struttura. Era stato appena trasferito dal carcere di Terni all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, in regime di arresti domiciliari, a causa delle sue precarie condizioni di salute incompatibile con la detenzione penitenziaria. Ma Cristian Francu - il 51enne operaio rumeno accusato dell’omicidio di Marielle Soethe, la donna trovata morta in casa a Pistrino (Perugia) il primo dicembre 2022 - si è gettato da una finestra ed è morto sul colpo dopo un volo di 5 piani.
di Marianna Peluso
Corriere di Verona, 30 novembre 2024 “Ai detenuti servono più cultura e formazione”. “La situazione delle carceri italiane riguarda tutti noi, al pari delle scuole e degli ospedali. Deve riguardarci perché potremmo finirci tutti, anche solo per un errore di giudizio. Il carcere è un concentrato dei problemi del mondo fuori”. Daria Bignardi, giornalista e scrittrice, autrice di “Ogni prigione è un’isola”, è intervenuta ieri all’incontro “Carceri. Emergenza diritti” promosso dal gruppo “Radici dei diritti” dell’ateneo scaligero. Il suo intervento, previsto in presenza al Polo Zanotto, per un contrattempo è diventato un collegamento online, inserito in un fitto panel a cui hanno assistito circa settecento studenti delle scuole superiori veronesi.
di Matteo Cardia
ilporticocagliari.it, 30 novembre 2024 Nuovo appello dopo un nuovo suicidio all’interno del carcere di Uta. Una situazione sempre più complessa. In cui la luce in fondo al tunnel, ancora, non si vede affatto. I detenuti e i lavoratori delle carceri sarde vivono una realtà sempre più amara, in cui l’assenza dell’azione legislativa appare ancora più pesante che nella vita fuori dalle celle di detenzione. Dopo aver tentato il suicidio nella giornata di sabato 23 novembre, un detenuto del carcere di Uta si è spento nella giornata di mercoledì 27. Una nuova triste pagina che si aggiunge alle oltre ottanta già scritte nell’ultimo anno all’interno delle carceri italiane.
bresciaoggi.it, 30 novembre 2024 I partecipanti hanno ottenuto l’abilitazione alla guida del carrello elevatore industriale, tra le più spendibili nel mondo lavorativo bresciano. Il corso è finito e i nuovi carrellisti sono formati. Ora spetterà alle aziende inserire le figure abilitate in azienda. E se lo faranno, non solo daranno un lavoro a dieci persone ma le aiuteranno in un importante percorso di reinserimento. Perché si tratta di detenuti che potranno ottenere l’autorizzazione all’attività lavorativa al termine della quale dovranno rientrare in carcere.
di Diana Zogno
L’Unità, 30 novembre 2024 Nella vita a Rebibbia “vedi la tossicodipendenza, l’uso e abuso di psicofarmaci, donne che girano come zombie. Puoi assistere alla morte”. A testimoniarlo è Bruna Arcieri, detenuta, appartenente a quell’esiguo numero di reclusi che, in Italia, con l’applicazione dell’art. 21 della legge sull’ordinamento penitenziario, possono uscire dal carcere per essere assegnati a lavori esterni agli istituti penitenziari. L’occasione per parlare della sua e di altre storie che vivono e percorrono le carceri arriva con il seminario “Le attività d’inclusione durante e dopo la detenzione” organizzato da Unitelma Sapienza lo scorso 28 ottobre per raccontare il lavoro che l’Ateneo e il contact center in particolare, sta portando avanti a Roma in partnership con la cooperativa Etam, coordinata da Don Sandro Spriano.
di Adamo Chiesa
lapiazzaweb.it, 30 novembre 2024 Lunedì 2 dicembre, a Venezia, verrà presentata una pubblicazione che esplora il lavoro penitenziario nel Veneto. La Sala Polifunzionale del Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto ospiterà, lunedì 2 dicembre alle ore 9.30, la presentazione di “Liberiamo le produzioni - Lavoro penitenziario nel Veneto - Opportunità per le imprese”. Questo evento rappresenta un punto di incontro tra mondo produttivo e istituti penitenziari, con l’obiettivo di creare una filiera produttiva che valorizzi il lavoro carcerario come strumento di inclusione sociale ed economica.
La Nazione, 30 novembre 2024 Nell’ex tribunale di Pontremoli l’iniziativa di Comunità educanti con i Carcerati. L’impegno dei volontari della ‘Papa Giovanni XXIII’ per il reinserimento. Una mostra e un convegno parlano dell’alternativa al carcere. La rassegna fotografica “Dall’amore nessuno fugge” sulla realtà delle Comunità Educanti con i Carcerati della ‘Papa Giovanni XXIII’ e sull’esperienza Apac (Associazione di protezione e assistenza condannati) che dal Brasile si è diffusa in diversi Stati, è stata inaugurata ieri nell’ex Tribunale. Presenti i sindaci di Pontremoli e Mulazzo Jacopo Ferri e Claudio Novoa, Giorgio Pieri, coordinatore del progetto Comunità Educanti con i Carcerati, che ha illustrato i pannelli della rassegna.
La Nazione, 30 novembre 2024 L’importante progetto di formazione realizzato nel carcere di San Gimignano incontra la città. Si legge “Maschere e ombre”. Si traduce in ventuno scatti della prima mostra di fotografi “professionali” dei detenuti di Ranza e Volterra esposti in sala di cultura fino a domani. Volti e maschere al maschile, usciti per la prima volta fuori dalle sale di posa del corso di fotografia dalla casa di reclusione a Ranza e dal ‘Maschio’ di Volterra. A illustrare questi volti in posa fra ombre e maschere un giovane custode-detenuto-semilibero Pietro (nome di fantasia) calabrese 25 anni, oramai agli sgoccioli della pena dopo 15 anni, già in cerca di lavoro da giardiniere, con l’assessora Daniela Morbis, con delega fra l’altro al sociale, famiglia, alle politiche giovanili per questo evento con il contributo ...
ansa.it, 30 novembre 2024 È stato presentato oggi, nella Casa di reclusione di Sulmona, un libro-fumetto che rilegge la Divina Commedia attraverso il tema della violenza di genere. Un lavoro realizzato dai detenuti con il contributo e il monitoraggio di esperti che coinvolge detenuti e figure esperte per offrire una chiave moderna nell’interpretazione di personaggi come Francesca, Pia e Piccarda. Il progetto, dal titolo “E il modo ancor ci offende: da Dante ai giorni nostri” è stato avviato da tempo nell’ambito delle iniziative del 700esimo anniversario della morte di Dante, ha analizzato le figure femminili della Divina Commedia per esplorare le radici della cultura patriarcale e riflettere sul legame tra pubblico, privato e violenza.
di Alessandro Polet
Gente Veneta, 30 novembre 2024 Un desiderio e un proposito di bene, confidato ad una persona amica, da ideale o sogno quasi irrealizzabile diventa invece una splendida realtà, riuscendo a passare attraverso le molte sbarre e i vari passaggi blindati che scandiscono “naturalmente” ogni ingresso ed ogni uscita dal carcere. Succede infatti, qualche tempo, fa che suor Virginiana Dalla Palma, religiosa delle Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto e stabilmente impegnata da anni come volontaria nel carcere maschile veneziano di S. Maria Maggiore, incontri in una calle Milena D’Agostino, dipendente del Patriarcato ed impegnata nella Pastorale del turismo con particolare attenzione al servizio volontario di guida e accompagnamento ai visitatori della basilica di S. Marco e dei suoi magnifici mosaici.
di Marina Piccone
L’Osservatore Romano, 30 novembre 2024 Il progetto del volume “I volti della povertà in carcere” nasce “plurimo”; è stato sostenuto, tra gli altri, da “L’Osservatore Romano”, “L’Osservatore di Strada”, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Giacinto Siciliano, provveditore della Regione Lazio, già direttore del carcere di San Vittore, Giuliano Crepaldi, della Società San Vincenzo de Paoli di Roma. L’incontro del 28 novembre scorso, arricchito da una mostra fotografica allestita nel Chiostro di Santa Maria sopra Minerva, a Roma, è stato aperto da un videomessaggio di saluto di Juan Manuel Buergo Gómez, presidente generale, e Antonio Gianfico, direttore generale internazionale della Società San Vincenzo dè Paoli, e da Giovanni Russo, a capo del Dap, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
AFFARI SOCIALI
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 30 novembre 2024 La ministra Roccella, annunciando un testo unico che raccoglierà le disposizioni per contrastare la violenza di genere, ha affermato che “avrà un impatto anche sul fronte del cambiamento culturale”. Ma la cultura non si cambia per decreto: se mancano campagne di sensibilizzazione, programmi educativi o altre iniziative svolte in via continuativa, in grado di acuire la consapevolezza. Nella giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre scorso, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, ha annunciato l’inizio dei lavori per la redazione di un testo unico di raccolta delle disposizioni sul contrasto a tale tipo di violenza. La ministra ha sottolineato il fatto che il testo “avrà un impatto anche sul fronte del cambiamento culturale”.
di Simona Musco
Il Dubbio, 30 novembre 2024 Il dl Flussi avrà un impatto significativamente negativo sull’organizzazione e sul funzionamento dei tribunali italiani in materia di protezione internazionale, mettendo a rischio le risorse del Pnrr. A dirlo è la Sesta Commissione del Csm, in un parere che verrà votato il 4 dicembre e che verrà poi inviato al governo. A votare contro solo il laico di centrodestra Felice Giuffrè. La normativa introduce la composizione monocratica dei tribunali per le decisioni relative alla protezione internazionale, contrariamente alla precedente composizione collegiale. Un cambiamento che, combinato con l’introduzione della possibilità di presentare un reclamo in appello contro le decisioni monocratiche, mira a gestire meglio il flusso di casi, ma potrebbe anche portare a un aumento del numero di ricorsi ...
DOCUMENTI
Articolo: "Sovraffollamento carceri, il quadro generale e il faro dell’Europa", di Lucia Trotta
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
Progetto "A scuola di libertà". Anno scolastico 2024-2025: prossimo incontro online il 12 dicembre
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La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 dicembre 2024
CARITAS-Migrantes: "Presentazione del XXXII Rapporto Immigrazione" (Padova, 3 dicembre 2024)
Incontro-dibattito: "Essere donne in carcere" (Brescia, 3 dicembre 2024)
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