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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 7 gennaio 2024

di Iuri Maria Prado

L’Unità, 7 gennaio 2024 Hanno festeggiato l’arrivo del 2024 tentando di ammazzarsi. Uno nel carcere di Verona, l’altro in quello di Sulmona. Pare che i discorsi di fine anno e di auguri per il nuovo siano entrati nelle loro celle senza rasserenarli. Pare che non se la sentissero di sentirsi orgogliosi in un altro anno di orgoglio italiano. Pare che preferissero seguire le decine di detenuti come loro che hanno scelto di togliersi di mezzo nel corso dell’anno appena concluso. Pare che li abbiano rimessi nelle loro celle. Pare che la notizia del loro tentativo di la vita in un carcere non abbia fatto molta notizia. Pare che sia necessario ancora qualche giorno perché il pallottoliere dei suicidi in prigione riprenda il suo giro, magari con questi due che al secondo tentativo ce la fanno. Pare che intanto non gliene frega niente a nessuno.

di Santi Consolo*

L’Unità, 7 gennaio 2024 Da Nordio, bravissimo magistrato che ho apprezzato mi aspettavo riforme, non inaccettabili pacchetti sicurezza contro le rivolte in cella. Quando ero a capo dell’amministrazione penitenziaria, sentivo nel mio intimo di dover fare una revisione critica e, nel cercare di capire quale doveva essere il mio effettivo ruolo, veramente determinante è stato un incontro con Marco Pannella. Quando una volta venne a trovarmi l’ho aspettato giù all’ingresso perché volevo riservargli la dignità di un grande italiano, quella che si riserva alla massima carica dello Stato. Ed è stato forte: tutto quello che lui mi ha detto, tutto quello che mi sapeva comunicare con la luminosità dei suoi occhi, con la sua intelligenza.

 

di Massimo Zanchin

L’Unità, 7 gennaio 2024 Vivo in carcere da più di 10 anni, condannato in via definitiva. Il mio giudice nella condanna ha voluto scrivere con caratteri cubitali: fine pena mai. Nonostante l’abbia scritto in quei modi, io leggo e voglio leggere: fine pena con data da destinarsi. Non so se sono in grado di dire la cosa giusta e non ho questa pretesa, anche perché la cosa giusta è la conseguenza del giudizio dell’uomo, e già per questo difetta per sua natura. Però posso fare una cosa: parlarvi con onestà d’animo e con onestà intellettuale e per testimonianza diretta di ciò che vivo, di ciò che vedo, di ciò che provo. Per poter accedere ai benefici, a un detenuto si chiedono due condizioni: la giustizia riparativa e la revisione critica del proprio passato.

 

di Barbara Rosina

huffingtonpost.it, 7 gennaio 2024 Certamente sistemi processuali e legislativi diversi dal nostro, ma la storia di Beniamino Zuncheddu, cinquantottenne ex allevatore di un paese del cagliaritano che ha trascorso 32 anni in carcere a causa di una condanna definitiva all’ergastolo, ha richiamato alla mente le storie di persone ingiustamente condannate. Di carceri, di violenza tra le sbarre, di malagiustizia.

 

di Iuri Maria Prado

L’Unità, 7 gennaio 2024 O forse non se l’è scordata. Forse immagina che non sia un gran problema. A meno che non sia un non-problema. O a meno che sia bensì un problema, ma del quale è giusto continuare a disinteressarsi. Ecco tutte le ragioni per le quali riguarda non solo la nostra libertà ma anche le nostre tasche. Il fatto che alla fine dell’anno si decida di non dedicare nemmeno una parola alla giustizia, come ha deciso di fare il presidente Mattarella, può significare due cose: che la giustizia non è un problema, oppure che è un problema di cui tuttavia è legittimo disinteressarsi. Conosciamo l’obiezione. D’accordo i diritti, d’accordo lo Stato di diritto, queste menate: ma qui ad aggredire la vita e il benessere degli italiani ci sono i problemi veri, l’economia che arranca, le imprese che chiudono, gli investimenti che calano ...

 

di Glauco Giostra

Il Domani, 7 gennaio 2024 Risulta difficile vedere il nesso tra il rispetto della presunzione d’innocenza e l’emendamento Costa che Meloni ha difeso in conferenza stampa. Anzi se venisse approvata, la realtà si incaricherà di dimostrare in modo imbarazzante che non risulterà maggiormente tutelata ma più facilmente offuscata. Una circostanza inedita ha connotato il discorso di fine anno della presidente del Consiglio: la protesta della Fnsi che ha indotto per la prima volta molti giornalisti a disertare questo tradizionale appuntamento del capo del governo con la stampa. La contestazione, come è noto, ha riguardato l’approvazione nei lavori parlamentari di un emendamento volto a introdurre “il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare”.

 

di Giovanna Vitale

La Repubblica, 7 gennaio 2024 Proposta di Mollicone, presidente della commissione Cultura: “Basta fake news contro di noi”. E lancia la riforma dell’editoria: “Difendere attendibilità delle fonti e veridicità delle informazioni”. Una riforma dell’editoria che certifichi la veridicità delle notizie. Dopo l’emendamento-bavaglio che impedisce di pubblicare gli atti delle inchieste e la stretta sulle intercettazioni, è l’ultima iniziativa di Fratelli d’Italia per provare - d’intesa col governo - a controllare l’informazione.

 

di Paolo Frosina

Il Fatto Quotidiano, 7 gennaio 2024 La norma prevede che la politica debba indicare i criteri ai procuratori: Fi e Lega propongono di ignorare la corruzione. I delitti da punire con urgenza? Per il centrodestra sono soprattutto quelli violenti: politici e colletti bianchi possono aspettare. O almeno è quanto traspare da una proposta di legge, da poco all’esame della Commissione Giustizia del Senato, che punta a realizzare una delle previsioni più controverse della riforma penale di Marta Cartabia. Il testo firmato nel 2021 dall’ex Guardasigilli stabilisce infatti, tra le altre cose, che i “criteri generali” di priorità per l’esercizio dell’azione penale debbano essere “indicati dal Parlamento con legge” ...

 

di Roberto Giachetti

Il Riformista, 7 gennaio 2024 L’intervista ad Alessandro Barbano, autore di La gogna. Hotel Champagne, la notte della giustizia italiana: “È una vicenda il cui racconto ufficiale è forse l’esatto opposto di ciò che è accaduto”. Alessandro Barbano, vicedirettore del Corriere dello Sport, è l’autore di “La gogna. Hotel Champagne, la notte della giustizia italiana”.

 

di Mario Consani

La Repubblica, 7 gennaio 2024 Oltre 8.700 detenuti per 6.100 posti. E a San Vittore per le detenute solo bagni alla turca Da Canton Mombello a Bollate, tutti gli istituti di pena hanno numeri ben al di sopra della capienza, con problemi legati anche al disagio psichico difficile da curare. Lombardia regione maglia nera in Italia, seconda solo alla Puglia, per il sovraffollamento nelle carceri. Stando ai più recenti dati pubblicati dal ministero della Giustizia, a fine novembre le presenze complessive nelle 18 carceri lombarde erano di 8.733 detenuti, quando la capienza regolare è di 6.174 posti: il tasso medio di occupazione è dunque del 142%, ben oltre la media nazionale che si attesta al 114%, con 60.116 detenuti in tutta Italia per 51.272 posti.

di Andrea Massaro

Il Resto del Carlino, 7 gennaio 2024 Matteo Concetti, 23 anni, si è impiccato in cella di isolamento. Il post di Ilaria Cucchi: “La madre chiedeva aiuto”. Era detenuto nel carcere di Montacuto per reati contro il patrimonio. Non molto tempo fa aveva aggredito una guardia penitenziaria e per questo motivo era stato collocato in isolamento. Proprio in questo settore del penitenziario anconetano, nel bagno della sua cella, è stato trovato impiccato nel pomeriggio di venerdì. Matteo soffriva di problemi psichiatrici che aveva provato a spiegare, evidentemente senza riuscirci.

 

di Antonio Pio Guerra

Il Messaggero, 7 gennaio 2024 Un giovane reatino suicida nel carcere di Montacuto ad Ancona. La mamma accusa di averlo abbandonato. Nel bagno di una cella di isolamento è terminata la vita di Matteo Concetti, 25 anni, nato a Fermo da una famiglia di Rieti, dove il giovane ha vissuto per tanti anni e ha frequentato le scuole prima di tornare di recente nelle Marche. L’hanno trovato impiccato con una corda, venerdì. Inutili i tentativi di soccorso degli agenti penitenziari e 118. Una storia complicata, la sua. Nel penitenziario anconetano ci era finito a fine novembre, trasferito da quello di Fermo, probabilmente a causa di un momentaneo sovraffollamento.

 

di Giuseppe Crimaldi

Il Mattino, 7 gennaio 2024 La Procura di Napoli procede per omicidio. Una morte piena di misteri e di sospetti. L’emergenza carceraria a Napoli saluta il nuovo anno nel modo più lugubre: con la morte di un giovane detenuto a Poggioreale. In una cella della Casa circondariale, alla vigilia dell’Epifania, è stato trovato il corpo senza vita di Alexandro Esposito, 33enne di Secondigliano che era in attesa di giudizio e scontava la carcerazione preventiva all’interno del Padiglione Napoli.

 

L’Unità, 7 gennaio 2024 Alessandro ritrovato nella sua cella nel reparto Napoli. Sul corpo segni di violenza. “Sentiamoci un po’ tutti un po’ responsabili di queste morti e di queste solitudini”, è la riflessione e il pensiero di Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Regione Campania che questa mattina ha visitato il reparto Napoli del carcere di Poggioreale. Quello dove ieri è stato trovato senza vita un detenuto di 33 anni. Le indagini per accertare la dinamica dei fatti sono in corso. Sul posto ieri si erano recati il magistrato di turno e il medico legale.

 

di Angiola Petronio

Corriere Veneto, 7 gennaio 2024 “Resto stupito e amareggiato per la polemica sulla playstation in carcere, che sarebbe un privilegio per un giovane detenuto e addirittura un mezzo che trasformerebbe il carcere in un parco divertimenti”. Inizia così la lettera che il garante dei detenuti di Verona, don Carlo Vinco, ha scritto ai giornali. Il riferimento è a quei presunti “privilegi” - peraltro smentiti sia dalla direttrice del carcere di Montorio che dagli stessi detenuti- concessi a Filippo Turetta e alle parole del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che venerdì sarà a Verona proprio per “verificarli”. “Quella playstation l’ho fornita io al carcere, più di sei mesi fa per l’infermeria e la sezione di cura psichiatrica - scrive don Carlo- e mai avrei pensato a polemiche così banali e avvilenti ...

 

di Angiola Petronio

Corriere Veneto, 7 gennaio 2024 “Orme oltre le mura”. È il nome della pensione per cani al carcere di Montorio. Gli animali di giorno sono liberi e accuditi dai detenuti. I primi sono stati Floppy e Toby. Morti liberi, dopo anni da reclusi. Floppy e Toby sono un contrappasso. Perché sono morti da liberi in un carcere. Quello di Montorio. Quello che, come tutti i penitenziari, è fatto di spazi di reclusione. Ma che al suo interno ha un’area dove prospera la libertà. È grande 5mila metriquadri quello spazio dove il pavimento è l’erba, i muri portanti sono gli alberi e il soffitto è il cielo con le sue declinazioni. Quel cielo che da “dentro” neanche intravvedi. Niente a che fare con i corridoi asfittici o le celle incubanti di una galera. È in quell’area che Floppy e Toby sono diventati liberi.

 

padovaoggi.it, 7 gennaio 2024 L’obiettivo è quello di formare due compagni a 7, fino ad arrivare a mettere in piedi un’unica compagine in grado di svolgere anche competizioni esterne. Il 2024 comincia con la meta più bella. È partito il progetto “Rugby in carcere” promosso dall’Ulss 6 Euganea, finanziato dall’amministrazione penitenziaria e del quale il Cus Padova è ente partner di realizzazione. L’iniziativa è stata ideata dall’Uoc “Tutela della salute delle persone con limitazione della libertà” ed è rivolta a venti utenti della sezione Icatt Custodia Attenuata della Casa circondariale di Padova. Il progetto, partito come annualità 2023, potrebbe continuare, se rinnovato, per le prossime due annualità.

 

di Andrea Malaguti

La Stampa, 7 gennaio 2024 Mi sono sempre considerato un uomo di sinistra e quindi ho sempre dato al termine “sinistra” una connotazione positiva, anche ora che è sempre più avversata, e al termine “destra” una connotazione negativa, pur essendo oggi ampiamente rivalutata. La ragione fondamentale per cui in alcune epoche della mia vita ho avuto qualche interesse per la politica è sempre stato il disagio di fronte all’enorme spettacolo delle diseguaglianze, tanto sproporzionate quanto ingiustificate, tra ricchi e poveri, tra chi sta in alto e chi in basso nella scala sociale, tra chi possiede potere - vale a dire capacità di determinare il comportamento altrui - e chi non ne ha.

 

di Walter Siti*

Il Domani, 7 gennaio 2024 Nel suo discorso di fine anno, Sergio Mattarella ha detto che l’intelligenza artificiale deve restare “umana”. Ma non potevamo pensare di creare qualcosa che funzionasse come il nostro cervello senza che ci cambiasse. Nel suo messaggio di fine anno il presidente Mattarella ha parlato della intelligenza artificiale ed è il segno di quanto questo tema sia diventato importante, per non dire di moda. Di solito se ne parla con riferimento Ia pericoli legati al mondo del lavoro, cioè al fatto che parecchie professioni (intellettuali ma non solo, traduttori e camionisti) rischiano di apparire sostituibili: la risposta ottimista è che ogni grande rivoluzione tecnica ha generato le medesime paure e che invece nuovi stimolanti lavori sono apparsi ogni volta, più qualificati e creativi dei precedenti.

 

di Massimo Sideri

Corriere della Sera, 7 gennaio 2024 Il nuovo presidente della Commissione dopo la rinuncia di Giuliano Amato. “Sono un ragazzo degli anni Settanta e in quegli anni, oltre ai giochi come Dungeons & Dragons, i walkie-talkie e le biciclette Bmx c’erano i computer, le consolle, il Commodore 64. E capire questa grande novità è stata una molla troppo forte per la mia curiosità. Oggi, questo processo di smontare e rimontare le cose per capirle potremmo chiamarlo hacking, ma io preferisco continuare a chiamare in causa la curiosità”.

di Paola D’Amico

Corriere della Sera, 7 gennaio 2024 Secondo Giovanni Lattanzi di Aoi, servono meno Cas (Centri accoglienza straordinari) e più Sai (Sistema accoglienza integrato) gestiti sul territorio dai Comuni con le realtà del Terzo settore. Gli sbarchi di migranti lungo le nostre coste, nel 2023, sono stati poco meno di 160mila, per l’esattezza: 157.652. Numeri in crescita di circa il 40% rispetto al 2022, quando furono 105.129 e al 2021 quando si fermarono a 67.477. Lontano, comunque, dagli sbarchi record di cui si dibatte da mesi e che fanno restare attivo lo “stato di emergenza” dalla scorsa primavera. Nel triennio 2014-2016, infatti, gli ingressi in Italia furono superiori. Nel 2016 il picco, con 181.436 sbarchi.

 

di Alice Dominese

Il Domani, 7 gennaio 2024 Secondo la valutazione tecnica fornita ai pubblici ministeri, Balde presentava evidenti segnali di instabilità psichica, eppure il responsabile sanitario del centro che lo visita si limita a segnalare la presenza di lesioni sul corpo, senza richiedere ulteriori accertamenti. Prima di togliersi la vita nel cosiddetto “ospedaletto” del Cpr di Torino, il 23enne Moussa Balde è stato vittima di decisioni sbagliate fin dal suo arrivo nella struttura. Lo sostengono alcune carte finora inedite del processo in corso che documentano le negligenze sanitarie avvenute nel centro di permanenza e rimpatrio vicino a corso Brunelleschi. Struttura chiusa, ora è tra i centri scelti dal governo Meloni per essere riattivati dopo una ristrutturazione.

 

di Angela Nocioni

L’Unità, 7 gennaio 2024 Lamette ingerite dai detenuti al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Milano. E polizia antisommossa la notte di capodanno a quello di Gradisca d’Isonzo, provincia di Gorizia. Il 31 dicembre al Cpr di Gradisca - senza riscaldamenti dagli inizi di dicembre - è stata anticipata la chiusura delle gabbie: alle 21 invece che alle 24. Tre ore in meno d’aria ai detenuti. In seguito alle rimostranze di alcuni dei prigionieri è intervenuta la polizia in tenuta antisommossa. Manganellate contro chi protestava, raccontano da là dentro. Il tentativo di sequestro dei telefoni cellulari ha causato ulteriori reazioni e proteste. Emergenza anche al Cpr, appena commissariato, di Milano. Lì detenuti hanno ingoiato delle lamette per poter essere portati in ospedale e uscire da lì.

 

di Chiara Saraceno

La Stampa, 7 gennaio 2024 L’1% più facoltoso della popolazione mondiale è riuscito ad appropriarsi di due terzi della ricchezza. Il sistema protegge i grandi manager anche quando falliscono. Un anno fa l’organizzazione non profit Oxfam titolò il suo rapporto annuale sulle disuguaglianze economiche nel mondo “La sopravvivenza dei ricchi”. Esso infatti segnalava come, in un periodo caratterizzato da un susseguirsi e accavallarsi di crisi e incertezze forse senza precedenti, che provocavano un netto peggioramento nelle condizioni di vita di milioni di persone nel mondo, i più ricchi avevano aumentato la loro ricchezza e i profitti delle corporazioni avevano raggiunto livelli da record, con conseguente esplosione delle disuguaglianze a livello mondiale, tra Paesi e all’interno di ciascun Paese.

 

di Mario Giro*

Il Domani, 7 gennaio 2024 Un mondo pieno di rabbie contrapposte diventa peggiore. In guerra tutti sono arrabbiati con tutti, per motivi giusti o sbagliati. Lasciarsi guidare dalla rabbia basata sulle proprie ragioni permette all’avversario di fare altrettanto. Cresce la rabbia e si moltiplica. Cresce perché non si arrestano i bombardamenti su Gaza con decine di migliaia di vittime civili, da far impallidire l’antico “occhio per occhio”. Cresce perché sono stati uccisi in poche settimane oltre 66 giornalisti nella Striscia mentre nella guerra di Ucraina in quasi tre anni meno di venti. Cresce perché è ormai chiaro che le regole di ingaggio dei soldati israeliani sono di sparare alla cieca su tutto ciò che si muove, abbattendo senza imbarazzo anche i propri concittadini, inclusi gli ostaggi, oltre che povere donne cristiane in cerca di un bagno.

 

di Luca Attanasio

Il Domani, 7 gennaio 2024 Nel Paese devastato dal conflitto anche la Ong è stata costretta ad abbandonare l’ospedale da campo. Il vicecoordinatore locale: “Ora anche aree che erano tranquille sono divenute teatro di combattimenti”. Sul finire di un anno disastroso per il Sudan, si è aperto un nuovo fronte in un’area fin qui risparmiata dal conflitto che sta devastando il paese africano da oltre otto mesi. Le Rapid Support Forces (Rsf), milizie paramilitari sotto il comando di Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemedti, attorno alla metà di dicembre hanno lanciato un attacco a sorpresa alla città di Wad Madani, nello Stato di Aj Jazirah, oltre 150 km a sud-est di Khartoum.

 

di Monica Ricci Sargentini

Corriere della Sera, 7 gennaio 2024 Decine di migliaia di donne e ragazze afghane hanno sfidato il divieto allo studio imposto dai talebani alla fine del 2022 iscrivendosi a programmi di studio online. A rivelarlo sono stati gli stessi istituti che offrono corsi sul web. Tra le materie preferite inglese, scienze ed economia. A raccontarcelo è il Financial Times. L’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, stima che il divieto abbia colpito più di 1 milione di ragazze. L’apprendimento online è cresciuto le difficoltà a connettersi ad Internet. Un sondaggio Gallup del 2022 ha rilevato che il 25% degli uomini ha dichiarato di avere accesso al web rispetto al 6% delle donne, una cifra che scende al 2% nelle zone rurali.

 

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DOCUMENTI

Ministero della Giustizia: statistiche su detenuti presenti e capienza delle carceri, al 31 dicembre 2023

Atto di indirizzo politico-istituzionale per il 2024, volto ad indicare le priorità politiche che il Ministero della Giustizia intende realizzare nel corso del prossimo anno

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'8 al 14 gennaio 2024

Incontro-dibattito: "Sbatti il mostro in prima pagina. La giustizia, il carcere e la rappresentazione da parte dei media" (Campobasso, 25 gennaio 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

CORSI FORMAZIONE

Master di II livello in "Diritto penitenziario e Costituzione" dell'Università degli Studi Roma Tre (Domande di ammissione fino al 19 gennaio 2024)

Winter School Università Insubria: "Victims' rights in the light of the Council of Europe Recommendation CM/Rec 2023(2)" (Como, 29 gennaio - 2 febbraio 2024)

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, dal 15 febbraio al 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2023)

 

 

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