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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 4 gennaio 2024

di Ornella Favero*

Ristretti Orizzonti, 4 gennaio 2024 Ci siamo illusi per anni, noi volontari che operiamo nelle carceri, che “dovesse passare la nottata”, sentivamo che “il malato era grave” ma speravamo che qualche cosa di buono potesse però ancora succedere. Papa Francesco ha affermato con forza che non ci può essere pena senza una finestra di speranza, sarebbe importante che dicesse anche quanto è doppiamente sadico socchiudere quella finestra, e poi richiuderla brutalmente. E invece è successo e succede di continuo per le carceri, è successo con l’ergastolo ostativo cacciato dalla porta dalla Corte Costituzionale e rientrato dalla finestra in una legge, che rende quasi impossibile l’accesso ai benefici per gli ergastolani ostativi che non hanno collaborato con la giustizia. È successo con il sovraffollamento, per cui la Corte europea ci aveva imposto di dare delle risposte, e delle risposte, per quanto parziali, erano state date, ma ora il sovraffollamento sta montando senza sosta e di risposte non se ne vedono.

 

di Paolo Borgna

Avvenire, 4 gennaio 2024 Ci sono piccole norme che a volte sono la spia di scelte più ampie, di orizzonti culturali che segnano una svolta e delineano un nuovo futuro. A questo genere di “norme spia” appartiene l’articolo 18 del disegno di legge in materia di sicurezza, con cui si introdurrebbe nel codice un nuovo reato: la “rivolta in istituto penitenziario” (415 bis c. p.). Un reato con cui si punisce chi, all’interno di un carcere, organizza o anche solo partecipa ad una rivolta di tre o più persone mediante “atti di violenza o minaccia, di resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini impartiti ovvero mediante tentativi di evasione”.

 

giustizia.it, 4 gennaio 2024 Riportiamo il capitolo dedicato alle carceri dell’Atto di indirizzo politico-istituzionale per il 2024, volto ad indicare le priorità politiche che il Ministero della Giustizia intende realizzare nel corso del prossimo anno, in linea con il bilancio di previsione e, nel contesto europeo, in relazione ad un efficace impiego delle risorse messe a disposizione dal PNRR.

 

di Alessandro Parrotta*

Il Dubbio, 4 gennaio 2024 Liquidato da molti opinionisti come una “norma-bavaglio”, il recente emendamento Costa alla legge di delegazione europea, approvato alla Camera e in attesa di approvazione al Senato, ha già fatto molto discutere. La novità che si vorrebbe introdurre, cui fa da sfondo l’ormai noto “braccio di ferro” tra istanze di tutela del singolo (o di una cerchia di soggetti) e istanze di informazione dell’opinione pubblica, è quella che vieterebbe fino alla fine delle indagini preliminari la pubblicazione integrale o parziale da parte dei giornalisti dei testi (cioè delle motivazioni) delle ordinanze applicative di una misura cautelare ...

 

di Edmondo Bruti Liberati

Il Foglio, 4 gennaio 2024 Perché l’estensore del noto emendamento dovrebbe misurare seriamente le obiezioni di chi opera col diritto. Vi sono leggi che a distanza di quarant’anni vengono citate con i nomi dei proponenti: la “Rognoni-La Torre”. L’”emendamento Costa”, aspira all’eternità, nelle intenzioni del proponente che su Il Foglio del 2 gennaio lo scolpisce nelle tavole di un “decalogo liberale”. Per ora si tratta di un emendamento inserito in una legge delega che di altro trattava e non sarebbe la prima volta che un governo, meglio riflettendo, non eserciti la delega. Ma vigila impavido l’on. Costa, senza ritrarsi dall’enfasi “finché avrò voce difenderò questa norma approvata dalla Camera e ringrazio i tanti che lo fanno al mio fianco”. E se chi non esita a dettare un decalogo si misurasse seriamente con le obiezioni di almeno altrettanti “tanti”?.

 

di Paolo Pandolfini

Il Riformista, 4 gennaio 2024 Sarebbe bello che nel 2024 tutti venissero trattati come Davigo, stimati e considerati anche in caso di condanna alla prigione. Una ventata di sano garantismo pare avere investito in questo ultimo periodo la magistratura italiana. Dopo anni contrassegnati dalla ‘linea dura’ nei confronti delle toghe che incappavano in un procedimento penale o in uno disciplinare, l’approccio sembra essere radicalmente mutato. Ovviamente questo cambio di passo non può che far piacere ed è segno evidente di una diversa sensibilità verso condotte che in altri tempi avrebbero determinato ben altre conseguenze.

 

di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*

Il Dubbio, 4 gennaio 2024 La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con i quesiti posti al governo italiano, dimostra le perplessità nei confronti del nostro sistema di prevenzione. I giudici europei pongono richieste precise che avrebbero meritato risposte altrettanto precise.  Ma, non potendo fornirle, il governo è costretto a rischiosissime spigolature che denotano spiccate tendenze solipsistiche e una certa predisposizione al masochismo.  C’è un quesito, in particolare, che mette l’Italia con le spalle al muro: come è possibile che, nel nostro Paese, si possano confiscare i beni di chi è stato assolto?  Già. Come è possibile? Siamo ai limiti della domanda retorica, tanto la risposta dovrebbe essere scontata: “non è possibile, scusateci”.

 

di Christian Cinti

ternitoday.it, 4 gennaio 2024 Quattro i suicidi registrati dietro le sbarre della struttura penitenziaria cittadina. Il triste “primato” assieme a Regina Coeli e San Vittore: i dati del dossier di Ristretti Orizzonti. Sei suicidi negli ultimi due anni. In particolare, il 2023, è stato un anno “nero” per il carcere di Terni: tre “impiccamenti” e un’asfissia conseguente all’incendio di una cella. Il più giovane era un marocchino di 28 anni, il più anziano un albanese di 62 anni, finito in cella dopo avere ucciso la moglie a coltellate nella zona di borgo Rivo.

 

di Andrea Aversa

L’Unità, 4 gennaio 2024 La battaglia della sorella Marisa. Era il 12 ottobre del 2022 quando il giovane è stato trovato senza vita nel carcere di Oristano. Diversi gli elementi emersi che hanno convinto l’autorità giudiziaria. Lo scorso ottobre il parlamentare Roberto Giachetti ha anche presentato un’interrogazione al ministro Nordio. La mattina del prossimo 12 gennaio, secondo quanto appreso da l’Unità, sulla salma di Stefano Dal Corso sarà effettuata prima una tac. Successivamente, a partire dalle 14, sarà eseguita l’autopsia. Il tanto atteso e voluto esame autoptico che finalmente dovrà chiarire le cause del decesso del giovane.

 

di Chiara Spagnolo

La Repubblica, 4 gennaio 2024 Un ex detenuto fa ripartire l’inchiesta sulla morte di Umberto Paolillo. Il 18 febbraio 2021 il 56enne si è tolto la vita con la sua pistola di ordinanza lasciando un messaggio in cui si diceva vittima di bullismo. “Lo chiamavano gobbetta, dicevano che era ancora vergine, lo sfottevano perché viveva con i genitori, si confidava spesso con noi detenuti”, ha detto il testimone. Disposto l’interrogatorio dei poliziotti riconosciuti dall’uomo.

 

di Frank Cimini

L’Unità, 4 gennaio 2024 La galera si aggiunge alla galera. I detenuti del carcere di Agrigento si rivoltano utilizzando, secondo la ricostruzione della polizia penitenziaria, bastoni, acqua e olio bollente per protestare contro il freddo (gli impianti di riscaldamento non funzionano). La rivolta viene sedata e scattano nove arresti per danneggiamento aggravato. Alla protesta hanno partecipato una cinquantina di reclusi e siccome le indagini “sono ancora in corso” è molto probabile che altri detenuti subiscano a breve la stessa sorte. Il Consiglio dei ministri nel pacchetto sicurezza aveva inserito una nuova fattispecie di reato contro le rivolte in carcere e nei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) con pene che vanno dai due agli otto anni di reclusione.

di Federica Pacella

Il Giorno, 4 gennaio 2024 Il “Nerio Fischione” è l’istituto di pena in Italia più “fuorilegge”. Il report dell’associazione Antigone traccia la mappa delle strutture in difficoltà. Che il sovraffollamento sia un male cronico del sistema penitenziario è cosa nota, ma la velocità con cui sta crescendo l’affollamento nelle carceri ha assunto i contorni di un nuovo allarme. E in questo scenario Brescia, con il ‘Nerio Fischionè (Canton Mombello) è al primo posto in Italia tra le situazioni gravissime. A dirlo è l’associazione Antigone nel report di fine anno.

 

di Katiuscia Guarino

Il Mattino, 4 gennaio 2024 La bimba, appena 6 anni, è ristretta nell’Icam da quando aveva 18 mesi. “Che ho fatto di male per stare in carcere?”. È ciò che ha scritto su un foglio Sara, di appena sei anni. La piccola è la figlia di una detenuta madre ristretta presso l’Icam (l’istituto a custodia attenuata per detenute madri) di Lauro. Convive in carcere con la mamma da quando aveva appena diciotto mesi. Come lei ci sono altri cinque bimbi nell’istituto penitenziario con le proprie madri da quando erano in fasce. Frequentano la scuola dell’infanzia del territorio accompagnati dagli agenti e dai volontari. Hanno spazi dedicati al gioco all’interno della struttura. Sono curati e assistiti. Gli agenti in servizio non sono in divisa.

 

di Manuela Plastina

La Nazione, 4 gennaio 2024 Il provvedimento del Tribunale di sorveglianza ha acceso i riflettori sulle condizioni di degrado all’interno del penitenziario fiorentino. Il garante: “Non ha senso tenere in piedi Sollicciano, costerebbe molto meno demolirlo e costruire una nuova struttura”. Giuseppe Fanfani, il garante dei detenuti della Toscana, ha visitato molte volte il carcere fiorentino. Conosce le sue criticità, tutti i suoi difetti, e non è rimasto stupito quando ha letto il provvedimento del tribunale di sorveglianza di Firenze che ha accolto il ricorso di un detenuto di 58 anni peruviano condannato per omicidio - difeso dall’avvocato Elisa Baldocci - e applicato uno sconto di pena di 312 giorni sulla base dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo, laddove si proibisce “la tortura e il trattamento o pena disumano o degradante”.

 

di Federica Serfilippi

Corriere Adriatico, 4 gennaio 2024 Uno cade di sotto da un’altezza di 4 metri: corsa all’ospedale. La protesta: “Vogliamo essere trasferiti”. Il caos è scoppiato poco dopo l’ora di pranzo, nell’area dei passeggi di Montacuto. Due giovani detenuti, entrambi di origine tunisina, sono riusciti a salire sul tetto, ad una altezza di circa 4 metri. “Fateci uscire, vogliamo essere trasferiti” avrebbero iniziato ad urlare contro gli agenti della polizia penitenziaria. Questi ultimi per lungo tempo hanno provato a instaurare un dialogo con la coppia di tunisini: uno, alla fine, è sceso dal tetto, l’altro è caduto di sotto. L’ipotesi è che si sia lasciato volontariamente cadere.

 

di Lucia Bianchini

Il Resto del Carlino, 4 gennaio 2024 Report di Benvenuti e Laruccia (Partito Radicale) dopo la visita nell’istituto penitenziario “Situazione peggiore rispetto ad agosto. Nuovo padiglione, incerti i tempi dei lavori”. Rimangono il sovraffollamento e la carenza di personale le problematiche più gravi riscontrate alla casa circondariale ‘Costantino Satta’ da Maura Benvenuti e Vito Laruccia, membri del consiglio generale del Partito Radicale, in occasione della consueta visita alla struttura.

 

di Lucia Bianchini

Il Resto del Carlino, 4 gennaio 2024 La visita del Partito Radicale al carcere dell’Arginone ha evidenziato criticità nella sezione Z, scarsità di personale, fondi e progetti, e preoccupazione per l’ampliamento previsto che ridurrebbe gli spazi all’aperto. Manca ancora il Garante dei detenuti. Durante la visita del Partito Radicale nel carcere dell’Arginone, ieri, era presente anche una rappresentanza composta da avvocati del direttivo della Camera Penale Ferrarese e del direttivo di Aiga Ferrara.

di Sofia Nardi

Il Resto del Carlino, 4 gennaio 2024 Ritrovamenti archeologici e bellici, crisi, ritardi, ricorsi: dal 2007 a oggi si è perso troppo tempo. Le opere per concludere sono state assegnate dal ministero. Ecco cosa resta da costruire. Una lunga e complessa vicenda giudiziaria ha a lungo bloccato i lavori di realizzazione del nuovo carcere, già in avanzato stato di edificazione al quartiere Quattro, ma ora i nodi si stanno sciogliendo e il cantiere sembra pronto a riprendere la sua attività. La relazione di avanzamento dei lavori firmata dall’ingegner Roberto Gambarota, responsabile del procedimento, getta una luce sullo stato dell’arte e su quello che, a operazioni finalmente concluse, sarà il nuovo penitenziario di Forlì.

 

di Leandro Del Gaudio

Il Mattino, 4 gennaio 2024 Tra i giovanissimi che hanno preso parte al progetto gli studenti dell’istituto Galiani. Janet e Marinella si incontrano a scuola, un luogo dove trovano riparo dalle ansie di tutti giorni. Lì, tra i banchi di una scuola di periferia, almeno per qualche ora, Janet e Marinella dimenticano quello che hanno lasciato nelle rispettive abitazioni. Già, perché entrambe hanno alle spalle un inferno domestico. Diventeranno amiche, le due ragazze, quell’amicizia vera che si forma tra i banchi di scuola che nessuna altra esperienza è in grado di cambiare. Crescono unite, si rafforzano a vicenda, sanno di poter sfidare assieme pregiudizi ed emarginazione riservati a chi vive in famiglie legate alla criminalità organizzata.

 

di Chiara Marsilli

Corriere del Trentino, 4 gennaio 2024 Moderato nei modi, nei toni, nelle parole scelte per difendere anche in maniera appassionata le proprie idee. E intransigente nei pensieri, nelle scelte di barricata, nell’esercizio ad ogni costo della democrazia come strumento. È in questo ossimoro che sta la vita e la carriera di Marco Boato, ora diventato anche il titolo di una biografia firmata dalla penna del giornalista catanese Marco Di Salvo.

 

di Roberto Saviano

Corriere della Sera, 4 gennaio 2024 La diffusione di armi è la prima causa di insicurezza sociale di un Paese. Il pensiero intuitivo che una maggior facilitazione all’accesso alle armi permetterebbe una maggiore sicurezza perché, rendendo tutti minacciosi, ogni minaccia si estinguerebbe, è un dato falso. Ma come - qualcuno, leggendo, dirà - se un ladro sa che, entrando in un appartamento, vi troverà l’inquilino armato, il timore potrebbe fermarlo. Ebbene, questo pensiero semplice è completamente falso. Il ladro non solo non si fermerà, ma entrerà armato di una semiautomatica e sarà tanto più pronto a sparare. Chiunque affermi che diffondere armi porti a una diminuzione dei reati, non conosce in nessun modo le dinamiche che governano il rapporto tra diffusione di armi e crimine.

di Oliviero Mazza*

Il Dubbio, 4 gennaio 2024 Dietro la scelta, compiuta dal papà di Giulia, di affidarsi a un consulente per la comunicazione sembra esserci solo la volontà di rafforzare il proprio impegno contro la violenza sulle donne. Il punto è che la sua tragedia è diventata, per i fan del populismo penale, pretesto di uno stravolgimento della Costituzione, in cui al centro del processo sarebbe la vittima anziché l’imputato

 

di Stefania Ascari*

Il Fatto Quotidiano, 4 gennaio 2024 Durante l’esame della legge di bilancio alla Camera dei deputati ho ribadito per l’ennesima volta un concetto fondamentale: la violenza sulle donne è innanzitutto un fenomeno criminale, strutturale e culturale che trae nutrimento dal patriarcato sociale, dalla misoginia, dal sessismo, dalle disuguaglianze di genere, dall’omertà, da discriminazioni e stereotipi. La scuola allora deve essere il luogo dove, attraverso l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale, siano poste le basi per sradicare le radici della violenza.

 

di Rosario Russo*

Il Dubbio, 4 gennaio 2024 L’art. 10, 3° è un fiore all’occhiello della nostra Costituzione. Garantendo secondo legge l’asilo nel nostro stato, esso assicura anche agli stranieri l’effettivo esercizio delle libertà democratiche previste per i cittadini italiani, qualora esse non siano riconosciute e tutelate dallo stato di provenienza. In sede costituente fu previsto espressamente che tale diritto dello straniero non è subordinato alla condizione della reciprocità: spetta allo straniero, ancorché egli sia cittadino di uno stato che non preveda analoga tutela. Così la Carta contribuisce concretamente all’universalizzazione (della tutela) delle libertà fondamentali.

 

di Stefano Mauro

Il Manifesto, 4 gennaio 2024 Da Human Rights Watch ad Haaretz, crescono le denunce di abusi dentro le prigioni israeliane: “Come Guantánamo”. “Abdel Rahman Bassem Al-Bahsh, 23 anni di Nablus, è il primo martire del 2024 e il settimo prigioniero assassinato nelle carceri israeliane dal 7 ottobre”, scrivono in una dichiarazione congiunta la Commissione per gli Affari dei Prigionieri e il Club dei Prigionieri Palestinesi (Pps).

 

di Micol Maccario

Il Domani, 4 gennaio 2024 Più di un anno dopo la morte di Mahsa Amini, il regime cerca di reprimere il dissenso. L’attivista iraniana Rayhane Tabrizi: “Le proteste continuano, anche se si sono trasformate”. “Nessuno può prevedere come inizia una rivoluzione. Né può sapere quando un’ingiustizia farà in modo che la furia di un popolo superi la sua paura”. Così scriveva a fine settembre 2022 la giornalista americana-iraniana Roya Hakakian sull’Atlantic.

 

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DOCUMENTI

Atto di indirizzo politico-istituzionale per il 2024, volto ad indicare le priorità politiche che il Ministero della Giustizia intende realizzare nel corso del prossimo anno

Articolo. "Carcere e disabilità: Il viaggio oltre i limiti di Claudio Bottan e Simona Anedda", di Serena Termini

Rai Radio 3 - Fahrenheit: "I giorni tra le sbarre", con Franco Corleone, Garante territoriale per i diritti dei detenuti di Udine e presidente dell'Associazione "La Società della ragione onlus"

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'1 al 7 gennaio 2024

Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

CORSI FORMAZIONE

Master di II livello in "Diritto penitenziario e Costituzione" dell'Università degli Studi Roma Tre (Domande di ammissione fino al 19 gennaio 2024)

Winter School Università Insubria: "Victims' rights in the light of the Council of Europe Recommendation CM/Rec 2023(2)" (Como, 29 gennaio - 2 febbraio 2024)

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, dal 15 febbraio al 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2023)

 

 

Questo notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del 22 agosto 2005)
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