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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 11 gennaio 2024

Ristretti Orizzonti, 10 gennaio 2024 La redazione di Ristretti Orizzonti, composta da persone detenute, volontarie e volontari, da venticinque anni si riunisce praticamente ogni giorno intorno ad un tavolo nella Casa di reclusione di Padova per discutere, approfondire, studiare, trovare risposte e proposte su tematiche complesse che riguardano il carcere. Da più di dieci anni ne fanno parte anche persone detenute nel circuito di Alta Sicurezza, nell’ambito di una sperimentazione importante, che punta a un lavoro di responsabilizzazione di tutti, anche di quelli che l’Istituzione spesso “condanna” a restare cattivi per sempre, gli ex appartenenti alla criminalità organizzata.

 

di Alice D’Este

Corriere del Veneto, 11 gennaio 2024 La prof: mi diceva “sentirà parlare di me”, mi vengono i brividi. ““Diventerò famoso, sentirà parlare di me”, me lo ha detto l’ultimo giorno, quando l’ho incontrato nella biblioteca del carcere. E a ripensarci ora mi vengono i brividi”. A parlare è Manuela Mezzacasa, volontaria al Due Palazzi di Padova, professoressa di lettere in pensione, ex insegnante di Stefano Voltolina, il ventiseienne veneziano che lunedì pomeriggio si è tolto la vita in una cella. Avrebbe dovuto scontare una pena fino al 2028. Oggi ci sarà l’autopsia che cercherà di ricostruire la situazione medica di Stefano e quali farmaci assumesse prima della morte.

 

di Alessandro D’Amato

Il Giorno, 11 gennaio 2024 Ogni cinque giorni un detenuto si toglie la vita: 68 tragedie nel 2023. Già due vittime quest’anno, l’ultima è un 26enne di Padova. La sua ex insegnante fa la volontaria nei penitenziari: “Il sistema non funziona”. “Quando mi trovo davanti al suicidio di una persona di 26 anni che è stato mio alunno e che ho incontrato in un contesto carcerario, credo che i termini della sconfitta ci siano tutti. Un ragazzino che a 11 anni aveva già dei problemi per cui era stato segnalato ai servizi sociali, ritrovarlo in galera per me è una sconfitta. Ma non è solo mia”.

 

di Sergio D’Elia*

L’Unità, 11 gennaio 2024 Il carcere è uno spazio fuori dal mondo, un tempo fuori dal tempo, un istituto inutile, patogeno e criminogeno. Un altro essere umano ha deciso di evadere a suo modo dal luogo dove l’umanità è violata, umiliata, degradata al rango di nullità esistenziale. Perché, così è, questo diventi: varcata la soglia di un carcere, tu semplicemente non esisti. Mi viene da piangere a leggere la storia di Stefano Voltolina, il giovane veneziano di 26 anni che si è ucciso lunedì scorso nel carcere Due Palazzi di Padova. Ne ha dato notizia “Ristretti Orizzonti”, la benemerita associazione che tiene conto dei “morti in carcere”, tramite suicidio o per cause dette naturali, semmai è possibile definire “naturale” e non criminale la morte in carcere di un essere umano.

 

Ristretti Orizzonti, 11 gennaio 2024 Stefano l’ho conosciuto il 10 ottobre 2023 quando si è affacciato al Laboratorio Musicale. L’ho visto muoversi un po’ impacciato ed esprimersi con qualche difficoltà. Subito ci ha detto che sapeva suonare la pianola e che avrebbe voluto farci leggere dei testi di canzoni che aveva scritto. Qualche volta era mancato all’appuntamento del martedì ma quando era ritornato aveva chiesto di essere aggregato al piccolo gruppo di chitarre percussione e sassofono che si esercitava il venerdì per rinforzare la prova del martedì e alla fine dopo qualche difficoltà burocratica ci era riuscito. Da ultimo per il “Concerto di Natale” aveva chiesto di cantare una canzone che era stata composta da un compagno di “corso” nel frattempo scarcerato.

 

di David Allegranti

Il Giorno, 11 gennaio 2024 Il 2024 è appena cominciato e si sono già suicidate due persone private della libertà personale. L’anno scorso erano 68, dicono le statistiche di Ristretti Orizzonti, e l’anno prima - orribile cifra record - 84. Il primo, Matteo Concetti, 25 anni, si è ammazzato con un lenzuolo nel carcere di Ancona. Il secondo, Stefano Voltolina, 26 anni, si è impiccato nel carcere di Padova. Concetti aveva un disturbo bipolare, poi è arrivata la droga: “È stato due anni in comunità, poi gli avevano dato una pena alternativa a casa che gli consentiva di lavorare per scontare pochi mesi per una condanna, ma ha sgarrato di un’ora e lo hanno buttato in carcere”, ha detto la madre a Repubblica.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 11 gennaio 2024 A un anno dal debutto delle nuove pene sostitutive delle pene detentive brevi introdotte dalla riforma Cartabia - vale a dire la semilibertà sostitutiva, la detenzione domiciliare sostitutiva e il lavoro di pubblica utilità sostitutivo - la riforma sembra non decollare. Pur essendo consentita l’adozione di misure alternative al carcere per condanne fino a quattro anni già nella fase di merito, senza il passaggio davanti al giudice di sorveglianza, sembra che non ci siano abbastanza enti pronti ad accogliere i condannati. Ne parliamo con la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, Cristina Ornano, già Presidente di Area.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 11 gennaio 2024 Il ddl tenta di passare il varco in commissione Giustizia. Nuovi paletti per le procure: addio al gip unico, i ricorsi potrebbero essere valutati da un collegio. Dopo aver cancellato l’abuso d’ufficio e oscurato del tutto le intercettazioni, che non si potranno pubblicare se non saranno citate nei provvedimenti del giudice, eccoci alla fase più delicata dell’indagine, quando il pm arriva sulla soglia dell’arresto. E qui c’è una nuova zeppa del Guardasigilli Carlo Nordio inserita nel suo disegno di legge che tenta di passare il varco della commissione Giustizia del Senato. Con una maggioranza che sta facendo di tutto per ampliarne i confini.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 11 gennaio 2024 C’è tutto un fronte scosso dall’avanzata garantista. Ne fa parte la magistratura e vi si associa il grosso dell’opposizione. Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, per esempio, ieri ha di nuovo bollato come “inaccettabile” un diritto penale indifferente a pubblici funzionari prevaricatori. Pd, 5 Stelle e Verdi-sinistra continuano a produrre raffiche di dichiarazioni indignate. Ma c’è poco da fare. È scattato qualcosa.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 11 gennaio 2024 Non sarà più possibile trascrivere le intercettazioni di terze persone coinvolte nelle indagini, proprio per evitare che possano essere pubblicate. Una norma anche a tutela degli imputati e degli avvocati, perché le loro conversazioni, su proposta del forzista Zanettin, saranno distrutte. L’abuso d’ufficio ormai, come reato, è “morto”. A deciderlo è stata la maggioranza al Senato col pieno sostegno di Italia viva. E Azione è con loro. Ma gli abusi d’ufficio proseguiranno ugualmente, e nel codice penale ci sarà un “buco” che i magistrati, messi di fronte a una denuncia di un cittadino, dovranno “riempire” cercando un altro possibile reato da contestare.

 

di Alessandro Barbera

La Stampa, 11 gennaio 2024 Possibile la diffusione sui giornali solo se il giudice le mette agli atti. Anac: torni l’abuso d’ufficio. Il presidente dell’Autorità anticorruzione Giuseppe Busia, strenuo difensore dei controlli, la mette così: “Se la finalità è giusta, il mezzo è sbagliato”. La cancellazione del reato di abuso d’ufficio “lascia un vuoto normativo”, va “in direzione contraria all’Europa”, si corre il rischio che i magistrati, per fare giustizia, ipotizzino fattispecie di reato più gravi. Se fra i sindaci c’è la cosiddetta paura della firma - dice sempre Busia - la responsabilità è delle “norme poco chiare e dei mezzi scarsi per le amministrazioni”.

di Giulia Merlo

Il Domani, 11 gennaio 2024 La commissione Giustizia del Senato ha dato il primo via libera all’articolo 1 del ddl Nordio, che prevede l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Il sì è arrivato anche con l’appoggio di Azione e Italia viva, contrari quindi solo Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra. Nonostante la posizione ufficiale del Pd sia quella di contrarietà, molti degli amministratori pubblici dem si sono schierati a favore della cancellazione del reato, considerato estremamente afflittivo per chi fa politica a livello amministrativo, ma più sul piano del danno di immagine in seguito all’indagine che su quello penale, viste le poche condanne.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 11 gennaio 2024 L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio “è contraria al diritto internazionale”, “creerebbe un vuoto di tutela per i cittadini”, “eliminerebbe un importantissimo reato spia”. Tutte affermazioni infondate o addirittura false, spiega Luigi Stortoni, professore emerito di Diritto penale dell’Università di Bologna. L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio “creerebbe un vuoto di tutela per i cittadini contro le angherie dell’autorità pubblica”, “eliminerebbe un importantissimo reato spia”, “è contraria al diritto internazionale”. Sono solo alcune delle tesi che hanno trovato spazio nel dibattito pubblico negli ultimi giorni - da parte di magistrati, politici e giornalisti - contro l’ipotesi di abrogazione del reato di abuso d’ufficio (deciso martedì in prima battuta dalla commissione giustizia del Senato).

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 11 gennaio 2024 La possibilità di chiedere anche in appello la sospensione del procedimento per ottenere la messa alla prova, riguarda solo i casi in cui si ricada nelle ipotesi di ampliamento dell’applicazione dell’istituto dettate dalla Riforma Cartabia e solo entro 45 dalla sua entrata in vigore: il 13 febbraio 2023. Infatti, di regola l’istituto prima della Riforma e nella versione aggiornata è invocabile dalle parti solo prima dell’apertura del dibattimento in primo grado e non in appello. Quest’ultima è in effetti una possibilità transitoria aperta dalla Riforma Cartabia al solo fine di consentire l’applicazione dell’istituto “allargato” a reati prima non contemplati, anche ai procedimenti pendenti tanto in primo quanto in secondo grado.

 

di Marcello Pesarini

Ristretti Orizzonti, 11 gennaio 2024 Giorno della Befana, due del pomeriggio. Da un po’ di giorni si è instaurato un clima di nuvole che lacrimano e non lacrimano. Sono giorni in cui rimbalzano anche notizie sulle proteste nel carcere di Montacuto; le leggo regolarmente, da bravo volontario che è tornato ad occuparsi di carceri dopo anni nei quali qualcuno si è occupato di me, cioè mia moglie e la psicologa, perché nel volontariato e dintorni forse, invece dei tasti giusti, avevo pestato i piedi sbagliati. L’ho sempre detto che sono un attivista, ma con tanta volontà e senso della sofferenza ereditato da un’adolescenza dura che mi permette di sentire chi sta male, e preferirlo a chi sta bene. Una presunzione anche questa.

 

anconatoday.it, 11 gennaio 2024 La Procura attende di avere la documentazione da Montacuto su Matteo Concetti, 25 anni, trovato impiccato il 5 gennaio scorso. Altre risposte arriveranno dall’autopsia fissata per venerdì. Matteo Concetti poteva o no poteva stare in una cella d’isolamento con la patologia psichiatrica (era bipolare) che gli era stata diagnosticata anche da un perito del tribunale di Rieti? È il nodo da sciogliere sull’inchiesta che la Procura dorica ha aperto sul caso del 25enne fermano trovato impiccato in cella, lo scorso 5 gennaio, a Montacuto.

 

Corriere dell’Umbria, 11 gennaio 2024 Verrà effettuata oggi l’autopsia sul detenuto tunisino di 58 anni deceduto la scorsa settimana nel carcere di Capanne. Il referto parla di infarto intestinale ma la procura di Perugia vuol vederci chiaro e ha disposto l’esame autoptico in via prudenziale. Il fascicolo è in capo al pm Mara Pucci. L’obiettivo è verificare anche se siano state valutate correttamente eventuali avvisaglie dell’ischemia intestinale che ha portato al decesso del 58enne, che sarebbe dovuto uscire dal carcere tra due anni. Se cioè una patologia incipiente sia stata sottovalutata o non presa adeguatamente in considerazione all’interno della casa circondariale. Del caso è stato informato anche il garante per i detenuti, Giuseppe Caforio.

 

di Chiara Spagnolo

La Repubblica, 11 gennaio 2024 Condanne a pene comprese tra gli otto anni e i 10 mesi di reclusione sono state chieste dalla Procura di Bari nei confronti di nove agenti di polizia penitenziaria accusati del pestaggio di un detenuto 43enne con problemi psichici, il 27 aprile 2022 nel carcere del capoluogo. Condanne al pagamento di una multa da 60 euro sono state chieste invece per due infermieri, che hanno assistito al pestaggio ma non lo hanno denunciato. Cinque agenti rispondono dell’accusa di tortura, gli altri quattro, a vario titolo, di abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, violenza privata, falso ideologico.

 

di Stefania Totaro

Il Giorno, 11 gennaio 2024 In tribunale il racconto del detenuto che accusa quattro agenti: “Mi hanno buttato in cella svenuto”. “Di carceri ne ho girate una quindicina, da Poggio Reale fino a Bolzano, ma una paura così non l’ho mai avuta. Mi hanno bloccato almeno in quattro come Cristo in croce sulla barella, mi hanno colpito con pugni in pieno volto e sui fianchi e poi mi scaricato senza sensi e mezzo nudo in una cella vuota”. Umberto Manfredi, 52enne, collaboratore di giustizia nel processo ai Casalesi in Veneto, è stato sentito ieri al Tribunale di Monza come parte civile nel processo che vede 4 uomini e 1 donna della polizia penitenziaria accusati a vario titolo di lesioni aggravate, falso, calunnia, violenza privata, abuso d’ufficio e omessa denuncia per averlo picchiato nell’agosto 2019 mentre era detenuto nel carcere di Monza.

 

di Rosella Formenti

Il Giorno, 11 gennaio 2024 Volontariato in carcere: “Stare accanto ai detenuti è un’esperienza di vita”. Alla regìa delle lezioni il cappellano del penitenziario di Busto don David Riboldi e l’associazione Valle di Ezechiele. Fra gli invitati anche don Burgio del Beccaria. Diventare volontari in carcere: domani alle 21 al teatro Sant’Anna sarà presentato il corso promosso dall’associazione “La Valle di Ezechiele” che prenderà il via il 20 gennaio. In programma domani l’incontro dal titolo “Non esistono ragazzi cattivi- Storie di cadute e di resurrezione”, con l’intervento di don Claudio Burgio cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e i ragazzi della comunità Kairos fondata proprio da don Burgio, con l’obiettivo di offrire supporto e alloggio a minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i minorenni, dai servizi sociali e dalle forze dell’ordine.

 

di Vincenzo Vitale

Famiglia Cristiana, 11 gennaio 2024 Taralli al profumo di libertà: il reinserimento dei carcerati grazie alla masseria San Vittore di Andria. Il 7 dicembre, festa di sant’Ambrogio a Milano e giorno della “prima” del Teatro alla Scala, un detenuto di San Vittore ha “pensato bene” di farla finita impiccandosi. È stato il 61° di una triste serie. Uno dei tanti gridi d’allarme che dice lo stato delle nostre carceri, ormai “fuori controllo” come titolava un recente articolo, tra sovraffollamento, disordini, violenze, prevaricazioni e un degrado generalizzato. E un record di consumo di farmaci antipsicotici. Nonostante l’appello del ministro Nordio, proprio in quei giorni, a “favorire il più possibile le occasioni di lavoro in carcere”, sono solo il 35% i detenuti che lavorano; di questi, un misero 5% è occupato in un vero lavoro ...

di Davide Ferrara

Giornale di Sicilia, 11 gennaio 2024 L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Spazio acrobazie”, sostenuto dalla Fondazione Sicilia e dalla Fondazione con il Sud. L’arte come strumento di educazione e lo sport come motore. I ragazzi del Malaspina, istituto penale per minorenni, hanno prodotto i palloni della squadra di calcio del Palermo. Un vero e proprio lavoro di squadra, nel quale i giovani detenuti sono stati guidati da Antonella Genuardi e Leonardo Ruta, un duo artistico molto conosciuto che gestisce uno studio di creatività.

 

di Mazzino Montinari

Il Manifesto, 11 gennaio 2024 Michele Rho racconta la scommessa del ristorante, nato nel carcere di Bollate, dove lavorano i detenuti. In Galera è il nome di un ristorante che si trova nella II Casa di Reclusione Milano Bollate. Ottimamente recensito sia su pagine di giornali internazionali sia su riviste specializzate, frequentato da una vasta clientela, questo eccentrico locale è un esperimento che non ha precedenti in tutto il mondo e che procede in direzione contraria all’immaginario collettivo che abbiamo degli istituti di detenzione e, soprattutto, rispetto a una realtà quotidiana che trasmette di continuo drammatiche notizie di suicidi, abusi, torture e di riscatti mancati, di persone che escono dalla cella per farvi immediatamente ritorno, come se fossero intrappolate in un circolo vizioso dell’esistenza.

 

di Giovanna Trinchella

Il Fatto Quotidiano, 11 gennaio 2024 “C’erano tante situazioni, era un inferno là dentro, e solo chi si trovava a viverlo di persona lo può capire. Di episodi sgradevoli ce ne sono stati tantissimi, tanti. tanti, tanti. Contusioni, ematomi su tutto il corpo, si presumeva probabilmente anche una frattura, perché lui lamentava tanto dolore ad un arto superiore, ad un braccio, per non contare poi le manganellate sulla schiena, c’erano dei veri e proprio segni… rimasero”.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 11 gennaio 2024 Il caso Ilaria Salis. Il padre: “Dai ministeri nessuna risposta, mi prendono in giro”. Nasce un comitato. Tajani tentenna: “Non siamo noi i giudici”. Sono undici mesi che la 39enne Ilaria Salis è detenuta a Budapest, in attesa della prima udienza del processo che la vedrà imputata per l’aggressione a due neonazisti. L’appuntamento in tribunale è fissato per lunedì 29 gennaio. In tutto questo tempo il governo italiano è restato in silenzio: non una parola per una concittadina reclusa in condizioni tremende in un paese il cui sistema carcerario preoccupa anche le istituzioni europee. “Ho scritto a più riprese alla presidente del consiglio, al ministro della giustizia, a quello degli esteri, ai capigruppo di Camera e Senato - racconta Roberto Salis, padre di Ilaria.

 

di Roberto Saviano

Corriere della Sera, 11 gennaio 2024 In Ecuador sta accadendo ciò che tutti gli osservatori si aspettavano accadesse, prima o poi, in Sudamerica: un narco-golpe. Un disordine confuso, non pianificato, solo alimentato con il passaparola, con parole d’ordine su TikTok e Instagram: create disordine, sparate a caso, sequestrate la città, impedite che la vita si svolga in modo regolare. Per quanto regolare possa essere la vita a Quito. E così pusher, pali, affiliati si sono trasformati in narco-guerriglieri, si vedono uomini con bazooka per le strade, hanno iniziato a sparare senza alcuna logica sulle auto delle famiglie che erano appena andate a prendere i figli da scuola, stanno sequestrando persone nei giardini pubblici o alle fermate dei bus con il solo scopo di usarle come strumento di ricatto per il governo.

 

DOCUMENTI

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 9 gennaio 2024: "Non indulti, ma nuove carceri"- Analisi della soluzione proposta dal Presidente del Consiglio contro il sovraffollamento. "Se mi riportate in isolamento mi impicco". Il suicidio di Matteo Concetti...

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'8 al 14 gennaio 2024

Presentazione del libro: "Di sasso in sasso", di Arrigo Cavallina (Evento online, 15 gennaio 2024, ore 20.30)

Incontro-dibattito: "Contro il pacchetto sicurezza. Tutte le informazioni sulla legge e tutte le ragioni per una decisa opposizione" (Online, 16 gennaio 2024)

Presentazione del libro: "Legislazione antimafia. Doppio binario e modello differenziato di giustizia penale", di Veronica Manca (Catanzaro, 19 gennaio 2024)

Incontro-dibattito: "Sbatti il mostro in prima pagina. La giustizia, il carcere e la rappresentazione da parte dei media" (Campobasso, 25 gennaio 2024)

Convention del Centro Francescano di Ascolto: "Tra le guerre e il desiderio di pace. Per un risveglio delle coscienze" (Rovigo, 28 gennaio 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

CORSI FORMAZIONE

Master di II livello in "Diritto penitenziario e Costituzione" dell'Università degli Studi Roma Tre (Domande di ammissione fino al 19 gennaio 2024)

Winter School Università Insubria: "Victims' rights in the light of the Council of Europe Recommendation CM/Rec 2023(2)" (Como, 29 gennaio - 2 febbraio 2024)

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, dal 15 febbraio al 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Bando Servizio Civile Universale. Centro Servizi per il Volontariato di Padova e Rovigo: i progetti del territorio (Scadenza 15 febbraio 2024)

Bando Servizio Civile Universale. Centro Servizi per il Volontariato di Padova e Rovigo: incontro di presentazione dei progetti (Padova, 1 febbraio 2024)

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2024)

 

 

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