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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 23 aprile 2024

di Susanna Marietti*

vocididentro.it, 23 aprile 2024 “Nodo alla gola”: è questo il titolo del XX° Rapporto annuale di Antigone sulle carceri italiane, presentato oggi a Roma. È un nodo alla gola quello che tante, troppe persone detenute hanno deciso di stringersi intorno al collo per sfuggire alla totale assenza di speranza che si vive nelle carceri. È un nodo alla gola quello con cui l’intero sistema sta stritolando se stesso, incapace di rispondere al proprio mandato costituzionale.

 

di Claudio Bottan*

vocididentro.it, 23 aprile 2024 C’eravamo anche noi questa mattina alla presentazione del XX° rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione dal titolo emblematico “Nodo alla gola”. L’incontro con i giornalisti, che si è tenuto nella sede dell’associazione Stampa Romana, si è inevitabilmente aperto dando notizia dell’arresto di 13 agenti e la sospensione dal servizio per altri otto poliziotti penitenziari del carcere minorile Beccaria di Milano. Per l’accusa si sarebbero resi responsabili di tentata violenza sessuale, tortura, lesioni e maltrattamenti nei confronti di una dozzina di giovani reclusi. Ovviamente vale il sacrosanto principio della presunzione di innocenza e, come si suol dire, la giustizia farà il suo corso.

 

di Susanna Marietti*

Il Fatto Quotidiano, 23 aprile 2024 È stato presentato ieri a Roma il XX° Rapporto annuale di Antigone sulle carceri italiane. Il titolo non necessita spiegazioni: “Nodo alla gola”. Il lavoro, frutto di visite continue agli istituti di pena portate avanti lungo l’intero 2023 dall’associazione, fotografa una realtà sempre più allarmante. La stessa che drammaticamente ci sbattono in faccia gli almeno trenta suicidi che si sono registrati in carcere dall’inizio del nuovo anno. Almeno, in quanto per vari altri decessi non sono ancora del tutto chiare le cause. Un suicidio ogni tre giorni e mezzo. Nel 2022 - l’anno record nel quale come minimo 85 persone si tolsero la vita in carcere - a metà aprile se ne contavano venti.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 23 aprile 2024 Quaranta parlamentari dem hanno condotto visite ispettive in 32 istituti di pena in tutta Italia. La responsabile Giustizia Serracchiani: “Tra sovraffollamento e vuoti d’organico è il collasso, addio al fine rieducativo”. Tutto in un giorno. Nelle ore in cui arrivano le notizie raccapriccianti da Milano, dall’ordinanza del gip sulle presunte violenze al minorile “Beccaria”, e proprio mentre Antigone sceglie un titolo Hitchcockiano, “Nodo alla gola”, per il rapporto sui 100 suicidi dietro le sbarre in 15 mesi, il Partito democratico compie un gesto di grande significato politico e visita 32 istituti di pena, con una serie di ispezioni tutte questa mattina in contemporanea (e l’anteprima di Lia Quartapelle, che ha verificato sabato scorso le condizioni di Bollate).

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 23 aprile 2024 Psicofarmaci, pene disciplinari e trasferimenti, così vengono trattati i reclusi negli Ipm. Ma quanto è cronicizzato - per non dire istituzionalizzato - il maltrattamento dei giovani detenuti all’interno delle carceri minorili? La domanda - che si ripropone ad ogni denuncia di violenza subita da coloro che si trovano nelle mani dello Stato - trova in questo caso risposte nel XX Rapporto annuale di Antigone dal titolo “Nodo alla gola” presentato ieri (dopo quello di febbraio specifico sui minorenni, “Prospettive minori”), che scatta una fotografia generale sulle condizioni di detenzione nei penitenziari italiani.

 

di Mauro Palma

La Stampa, 23 aprile 2024 Sta diventando un brutto film troppe volte visto: un’inchiesta di maltrattamenti gravi in un Istituto di detenzione da parte di chi ha in custodia le persone che vi sono ristrette. La custodia è però soltanto parte di un compito ben più complesso perché include la tutela dei loro diritti e il contributo al loro positivo reintegro nella società esterna. Proprio per questo, infatti, ormai trent’anni fa è cambiato anche il nome: non più “agenti di custodia” ma appartenenti al “Corpo di Polizia penitenziaria”.

 

di Eraldo Affinati

La Stampa, 23 aprile 2024 Chi sbaglia da giovane ha bisogno di adulti capaci di incarnare valori alternativi a quelli del successo. Ma se a bastonarli sono proprio coloro che dovrebbero ricondurli sulla retta via, allora non c’è speranza. Ciò che sta accadendo al carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano, qualche tempo fa la fuga di un gruppo di detenuti, presto riacciuffati, adesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tredici agenti della Polizia penitenziaria per maltrattamenti, concorso in tortura e tentata violenza sessuale, ci riporta al tema cruciale del nostro tempo: la tutela dell’adolescenza, che non può certo ridursi alla sua mera dimensione giuridica. Se non ci prendiamo cura dei nostri ragazzi, specie i più fragili e inquieti, è come se avvelenassimo i pozzi della coscienza collettiva mettendo il piombo sulle ali del futuro.

 

di Angela Stella

L’Unità, 23 aprile 2024 Giorni fa, in una sala cinematografica di Roma - quella di Nanni Moretti - proiettavano un vecchio film di Francois Truffaut che finiva con delle scene terribili di ragazzi maltrattati in un riformatorio francese. È un film del 1959. Ne uscivi sconvolto ma pensavi: “Per fortuna che i tempi sono molto cambiati e la civiltà è avanzata”. Pensiero stolto. La civiltà non è avanzata. Ieri abbiamo saputo che al Beccaria di Milano i ragazzi, incarcerati da folli leggi, venivano sistematicamente torturati da alcuni agenti di custodia. Presunzione di innocenza per tutti, anche per gli agenti, ma le torture ci sono state. Li legavano con le mani dietro la schiena e poi li bastonavano. Uno di loro è stato torturato per 36 ore. Che lezione dobbiamo trarne?

 

di Linda Di Benedetto

Panorama, 23 aprile 2024 Cronaca di un sistema in crisi. L’inchiesta sui casi di violenza che sarebbero avvenuti al Beccaria di Milano è solo l’ultima macchia sulla divisa degli agenti che lavorano nelle carceri. Pestaggi e torture contro i detenuti. Il sistema carcerario italiano è stato scosso da una serie di indagini che hanno portato alla luce violenze e torture inflitte ai detenuti da parte degli agenti di Polizia penitenziaria. Fatti recenti come quelli che sarebbero avvenuti all’interno del carcere minorile Beccaria di Milano, dove 13 agenti di polizia penitenziaria (di cui 12 ancora in servizio presso la struttura) sono stati arrestati dalla polizia all’alba di ieri.

 

di Federico Capurso

La Stampa, 23 aprile 2024 Il sottosegretario alla Giustizia: “La Polizia penitenziaria ha aiutato le indagini”. Tredici agenti della Polizia penitenziaria arrestati, altri otto sospesi, l’accusa di violenza, tortura, tentata violenza sessuale su alcuni detenuti del carcere minorile Cesare Beccaria. Un inferno, quello tratteggiato dalla procura milanese. Ma di fronte all’interrogativo se questo sia lo specchio del sistema carcerario minorile in Italia, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, di Fratelli d’Italia, scuote la testa: “Questi fatti non sono fisiologici. Qui si parla, eventualmente, della patologia di un singolo istituto”.

 

 

di Elena Dal Forno

Corriere del Veneto, 23 aprile 2024 E Ostellari: “Usiamo gli stipendi dei lavoratori carcerati per risarcire le vittime”. “Le baby gang sono un fenomeno diffuso che riguarda principalmente i ragazzini di seconda e terza generazione, a dimostrazione che l’integrazione non ha avuto successo. E che l’immigrazione illegale, deve essere contrastata”. Non usa giri di parole il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, intervenuto ieri a Mogliano al convegno per i 25 anni di Fervicredo (Treviso), l’associazione di promozione sociale feriti e vittime della criminalità e del dovere.

 

di Davide Varì

Il Dubbio, 23 aprile 2024 Nel documento inviato a Palazzo Bachelet, si legge che “è necessario, innanzitutto, rafforzare il livello di leggibilità delle scelte”. “Incrementare le regole per la trasparenza e la leggibilità delle scelte sulle nomine dei dirigenti degli uffici giudiziari”. È quanto chiede Magistratura Democratica al Consiglio superiore della magistratura che “deve adottare entro il 20 luglio 2024 le delibere necessarie a dare attuazione alle disposizioni del decreto sulla riforma dell’ordinamento giudiziario. Valorizzando la scelta di criteri generali piuttosto che di criteri sulla singola nomina, si possono combattere il carrierismo e il clientelismo”, sottolinea Md, che interviene sul tema con un documento.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 23 aprile 2024 Quel termine adottato per il caso della Dna, dice il giornalista, “vuol dire agire a fini di ricatto: noi non lo abbiamo mai fatto”. Ieri, nell’ambito del filone di inchiesta sulle vicende relative al cosiddetto “dossieraggio” di esponenti politici e del mondo economico, su cui sta indagando la procura di Perugia, la commissione bicamerale Antimafia, in particolare su richiesta del vice presidente di FI d’Attis, ha richiesto l’audizione di Emiliano Fittipaldi, direttore del quotidiano Domani. Il giornalista non è indagato, ma lo sono tre colleghi del giornale da lui diretto insieme al finanziere Pasquale Striano e al magistrato della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo Antonio Laudati.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 23 aprile 2024 “Cosa gli ho fatto di male? Perché si ostinano a prendersela con me?”. Beniamino Zuncheddu, rimasto ingiustamente in carcere per 33 anni per la strage di Sinnai (Cagliari), non ha altre parole per commentare le motivazioni con le quali, dopo tre decenni, i giudici del processo di revisione celebrato davanti Corte d’Appello di Roma lo hanno assolto. Parole, quelle scritte dai magistrati, con le quali, di fatto, Zuncheddu non viene riabilitato, rimanendo invischiato nel dubbio, perché, dicono i giudici, il processo di revisione “non ha condotto alla dimostrazione della indiscutibile certa ed estraneità di Zuncheddu Beniamino all’eccidio”, ma ha “semplicemente fatto emergere un ragionevole dubbio sulla sua colpevolezza”.

 

di Frank Cimini

L’Unità, 23 aprile 2024 Hanno arrestato di nuovo Lello Valitutti. Insieme a un’altra quindicina di persone. Chi è Lello? Uno storico leader dell’anarchia italiana. I magistrati quando non sanno che fare lo arrestano. La prima volta fu nel 1969, dopo la strage di piazza Fontana. Lo accusarono di essere uno dei colpevoli. Ovviamente era del tutto innocente. Si è fatto tantissimi anni di carcere. Lello ha più di 75 anni, è abbastanza malmesso, si muove solo in sedia a rotelle. Lo hanno accusato di devastazione durante una manifestazione a favore di Cospito e contro il 41 bis. È il primo caso di devastazione attribuita a un uomo in carrozzina. La nostra solidarietà piena a Valitutti.

 

di Luca Andreazza

Il Dolomiti, 23 aprile 2024 Le opposizioni: “Che fine ha fatto il provveditorato regionale?”. Kompatscher: “Momento delicato”. I consiglieri regionali di opposizione, sia di Trento che di Bolzano, hanno presentato una interrogazione per sapere quali siano le azioni intraprese per l’istituzione di un Provveditorato. I problemi al carcere di Trento e a quello di Bolzano continuano ad aumentare a partire dal sovraffollamento e nelle ultime settimane anche casi di scabbia.

 

di Andrea Ossino

La Repubblica, 23 aprile 2024 Yu Yang, cinese, 36 anni, era detenuto da un mese. Il gesto mentre il Garante dei detenuti era in visita al penitenziario. Schlein: “Serve più attenzione”. È il trentaduesimo suicidio di un recluso in Italia nel 2024, il secondo nel Lazio. “Ancora un morto in carcere, un suicidio, a Regina Coeli qualche ora fa. Ero all’interno dell’istituto, in direzione, quando è arrivata la notizia: un uomo di trentasei anni, cinese, in carcere da poco più di un mese, si è impiccato alla terza branda del letto a castello nella solita settima sezione, quel porto di mare di arrestati, isolati, puniti, separati, dove l’anno scorso se ne sono ammazzati quattro”. È il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, a rivelare l’ennesimo suicidio avvenuto in carcere.

 

di Elisabetta Di Carlo

certastampa.it, 23 aprile 2024 Ad uccidere il detenuto 41enne di origini marocchine sarebbe stato un arresto cardiaco improvviso sopraggiunto nel sonno così avrebbe stabilito la ricognizione cadaverica disposta, senza ulteriore necessità di autopsia, dal magistrato di turno, il pubblico ministero Davide Rosati. A dare l’allarme agli agenti della polizia Penitenziaria di servizio nel reparto dov’era recluso è stato il compagno di cella. La salma è stata subito messa a disposizione dei familiari.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 23 aprile 2024 Arrestati 13 agenti, tra i reati contestati anche una tentata violenza sessuale. L’indagine era partita da segnalazioni di Francesco Maisto, il Garante del comune di Milano. Siamo nel novembre del 2022, mentre il detenuto minorenne di origine straniera dorme, un agente si avvicina al suo letto e gli pone la mano sul sedere, accarezzandolo. Al risveglio improvviso del recluso che gli chiede: “Cosa vuoi?”, l’agente risponde: “Stai tranquillo, voglio solo fare l’amore con te”. Questo episodio, che non si è concretizzato grazie alla reazione del ragazzo, costituisce un tentativo di violenza sessuale. Ma è solo la punta dell’iceberg dei presunti abusi e torture che hanno scosso le fondamenta dell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria” di Milano, con tredici agenti della Polizia penitenziaria sotto accusa per una serie di reati.

 

di Roberto Maggioni

Il Manifesto, 23 aprile 2024 Arrestati 13 agenti della penitenziaria. Otto, tra cui l’ex comandante Ferone, sospesi. I reati contestati dalla Procura sono maltrattamenti, lesioni e tentata violenza sessuale. A raccontare l’orrore del carcere minorile Beccaria di Milano sono le testimonianze delle vittime. “Sono arrivati sette agenti, mi hanno messo le manette e hanno cominciato a colpirmi” racconta ai pm S., picchiato il 18 novembre 2022. E ancora: “Ho un problema con la spalla sinistra e mettendomi le manette me l’hanno fatta uscire”. S. racconta di aver urlato che gli stavano facendo male, la risposta sono stai prima uno schiaffo, poi un pugno, infine calci nelle parti intime: “Vedevo tutto nero. L’ultima cosa che mi ricordo è che mi sputavano addosso. Dopo mi hanno sollevato così, da dietro, dalle manette”.

 

di Patrizio Gonnella*

Il Manifesto, 23 aprile 2024 “Conducevano il detenuto all’interno della stanza, ove un gruppo di sette assistenti (…) lo aggredivano; in particolare lo ammanettavano con le mani dietro alla schiena, così provocandogli la lussazione della spalla, lo colpivano ripetutamente con uno schiaffo, un pugno, più calci di cui uno nelle parti intime che gli procurava l’annebbiamento della vista e gli sputavano addosso”; “…lo prendeva per il collo e lo sbatteva a terra facendolo cadere a faccia in giù; subito dopo i quattro assistenti lo colpivano, con calci e pugni, mentre il detenuto si trovava a terra e piangeva, fino a farlo sanguinare dalla bocca, procurandogli un ematoma viola all’occhio e uno alla testa”.

 

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 23 aprile 2024 Il capo del Dipartimento minori dopo l’arresto di 13 agenti del Beccaria: “Inaccettabili gli atteggiamenti omertosi”. “La presunzione di non colpevolezza vale per tutti, ma i fatti al Beccaria, se riscontrati, sono gravi, assolutamente intollerabili e lesivi della dignità umana, tanto più in danno di minorenni intrinsecamente vulnerabili”. Antonio Sangermano, ex pm proprio a Milano, al Ministero è dal 7 marzo 2023 il capo del Dipartimento della giustizia minorile.

 

di Elisabetta Andreis e Gianni Santucci

Corriere della Sera, 23 aprile 2024 Il fondatore della comunità Kayros, don Claudio Burgio: “Il rapporto educativo non può essere impostato sulla coercizione, perché questa viene vissuta dai ragazzi come prevaricazione e ingiustizia. Scatena rabbia”. “Sempre più spesso i ragazzi che arrivano hanno un disagio psichiatrico, o legato all’uso di sostanze o di farmaci. Al Beccaria capita che abbiano comportamenti molto aggressivi o violenti, tra loro e nei confronti degli adulti. Ci sono casi di agenti finiti in ospedale; conflitti scaturiti dal niente, magari per una telefonata o una sigaretta negate. Detto questo, i fatti emersi dalle indagini sono di una gravità inaudita. E una cosa soprattutto mi preoccupa”.

 

di Zita Dazzi

La Repubblica, 23 aprile 2024 L’ex cappellano dell’Istituto penale minorile: “A volte mi parlavano di qualche schiaffo, ma questi sono fatti gravi e i responsabili minacciavano i ragazzi”.

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 23 aprile 2024 “Sollicciano è un carcere fatiscente e i lavori annunciati dal Ministero della Giustizia non sono mai partiti”. È la denuncia dei deputati del Pd Debora Serracchiani e Federico Gianassi, ieri mattina in visita al penitenziario fiorentino. I due parlamentari, in particolare, hanno sottolineato “le infiltrazioni nelle celle, la mancanza di docce in molte di esse, l’organico carente degli agenti penitenziari, il sovraffollamento con 70 reclusi in più della capienza regolamentare”. L’ex assessore fiorentino Gianassi, amareggiato per il fatto che “i lavori sono fermi da 14 mesi”, ha poi ricordato la sua interrogazione parlamentare del 7 febbraio, “a cui non ho mai avuto una risposta dal governo”.

 

di Mauro Zappa

Brescia Oggi, 23 aprile 2024 La visita di Bazoli e Girelli (Pd) e l’appello: “I 50 milioni destinati al nuovo penitenziario siano utilizzati per un nuovo padiglione sufficiente a ospitare tutti i detenuti di Canton Mombello, che non può essere riadattato”. Ieri mattina, nell’ambito dell’iniziativa nazionale sull’emergenza carcere organizzata dal Partito Democratico nazionale, i parlamentari bresciani Alfredo Bazoli e Gian Antonio Girelli hanno visitato il Nerio Fischione. “La situazione di sovraffollamento del carcere è allarmante - commentano: 385 detenuti attualmente presenti su una capienza ordinaria di 189, e tollerabile (categoria tutta italiana…) di 291.

 

di Emanuela Zanasi

Il Resto del Carlino, 23 aprile 2024 “Siamo oltre il 50% in più della capienza. Nonostante ciò, le condizioni dell’assistenza ai detenuti sono buone”. Visite ispettive dei parlamentari del Partito Democratico in oltre trenta carceri italiani nell’ambito dell’iniziativa chiamata “Bisogna aver visto”. Per Modena la delegazione era formata dal deputato Stefano Vaccari e dal consigliere regionale Luca Sabatini. I due esponenti pd hanno visitato il Sant’Anna incontrando il personale, agenti della penitenziaria e medici. Due le criticità riscontrate e di certo non nuove: il sovraffollamento dei detenuti e la carenza di personale.

 

garantedetenutilazio.it, 23 aprile 2024 Momento di confronto e dibattito al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, per affrontare e risolvere gli annosi problemi del sistema carcerario italiano. Oltre 61 mila detenuti con un tasso di affollamento del 119 per cento sui posti effettivamente disponibili. Sei condannati su dieci sono già stati in carcere almeno una volta, vale a dire il 60% della popolazione detenuta. Sono questi i numeri da cui partire per raggiungere l’obiettivo di mettere le persone detenute nella condizione di non ritornare nella condizione di detenzione, una volta scontata la pena, offrendo loro strumenti e occasioni per ricominciare.

 

di Dario De Martino

Il Mattino, 23 aprile 2024 Il provveditore regionale Castellano: “La scena è libertà e aiuta a ritrovarsi”. Il teatro come strumento di reinserimento nella società. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa “teatro carcere” in Campania, presentato ieri al teatro Mercadante. Un accordo innovativo che vuole portare non soltanto il teatro in carcere, ma anche i detenuti ad esibirsi nei teatri del territorio. Ma non solo. Nella stessa giornata c’è stata anche la presentazione dello spettacolo “Machbeth, cuore nero” che i detenuti della casa di reclusione di Arienzo stanno preparando insieme al magistrato Marco Puglia che svestirà la toga per vestire i panni da attore.

 

di Pietro Pellegrini*

L’Unità, 23 aprile 2024 È passato un anno dall’omicidio della psichiatra Barbara Capovani ed apprezzo le iniziative della Società Italiana di Psichiatria. È un giorno di lutto che idealmente ricorda anche la psichiatra Paola Labriola uccisa a Bari nel 2013 ed altri operatori meno noti come la terapista della riabilitazione Nadia Pulvirenti (Brescia, 2017), il medico di medicina generale Claudio Carosino (Busseto, 2010) e l’educatore Ateo Cardelli (Imola, 2000). Morti sul lavoro e nelle attività di cura da rendere più sicure anche per i pazienti: Giuseppe Casu, Francesco Mastrogiovanni, Elena Casetto, Abdel Latif... La qualità e la sicurezza delle cure richiedono azioni multilivello. Ben venga la possibilità di intervenire da parte delle Forze dell’ordine ma non basta.

 

di Piero Sansonetti

L’Unità, 23 aprile 2024 Sì, lo so che questo giornale non è molto amato dalla magistratura, e in particolare dalla magistratura associata e in modo specialissimo dalle Procure. Non è amato perché succede molto spesso che critichi, anche in maniera ruvida, la magistratura e in particolare le Procure. E ai magistrati - come del resto ai potenti di ogni genere - le critiche piacciono poco e la ruvidezza piace niente. Però mi rivolgo ugualmente, oggi, alla Anm (il sindacato dei magistrati) per rivolgere una domanda un po’ maliziosa ma molto sincera. Come mai l’Anm, che spesso interviene nel dibattito politico nazionale, specialmente su questioni che riguardano la magistratura e la giustizia, non ha sentito il dovere di un suo intervento politico sul caso Iuventa?

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 23 aprile 2024 Dall’Ucraina al Medio Oriente i conflitti stanno diventando una morale stabile. Come nel 1914 il fanatismo domina non solo nelle tirannidi ma anche nelle democrazie. E se questo fantastico, mostruoso sforzo, e questi lutti innumerevoli fossero senza scopo? Se questo sforzo doloroso, metodico, immenso, lento tanto che dura da due anni e sembra senza fine e si abbarbica e scava tane e si caccia avanti e procede a sbalzi, pompando tutte le energie, tutte le ricchezze da molte nazioni e che ha dietro le sue spalle tutto quello che esige per il suo sforzo, fosse senza scopo?

 

di Alice Scialoja

L’Espresso, 23 aprile 2024 “Abbiamo visto la violenza e il prezzo che si paga; l’abbiamo abbandonata perché non porta a niente”. Dialogo con Elie Avidor e Sulaiman Khatib, che oggi militano in un’associazione contro la guerra. Disturbiamo l’ordine, la pace del sistema che è andato avanti in questi anni, resistiamo. In tutti i modi possibili: manifestiamo, aiutiamo la gente. C’è molto da fare in Cisgiordania dove i coloni aggrediscono le comunità palestinesi; li aiutiamo a ricostruire le case distrutte, accompagniamo i pastori e stiamo con loro. Combattiamo l’occupazione in modo non violento”. Elie Avidor, ebreo israeliano, 72 anni, spiega così le attività di Combatants For Peace, l’associazione pacifista a doppia conduzione, israeliana e palestinese, di cui fa parte. È in Italia assieme a Sulaiman Khatib ...

 

di Chiara Cruciati

Il Manifesto, 23 aprile 2024 Le fosse comuni sedimentano l’orrore nell’immaginario globale: è l’abuso definitivo. Quella di Bucha resterà nell’immaginario europeo grazie ai leader politici che vi hanno fatto visita. Quelle di Gaza no. La sotto-rappresentazione dei crimini di guerra di Israele è una delle unità di misura di questa offensiva, funzionale all’adesione a un modello di cittadinanza diseguale. Domenica un bombardamento israeliano su Rafah ha ucciso sedici bambini e sei donne. Nelle stesse ore veniva alla luce una nuova fossa comune, all’ospedale Nasser di Khan Younis, dopo il lungo assedio israeliano terminato il 7 aprile scorso: 283 corpi dentro buste di plastica, molti legati, tanti uccisi da distanza ravvicinata, probabilmente giustiziati. Donne, bambini, anziani. Quando l’offensiva finirà, a Gaza si camminerà sui cadaveri.

 

di Francesca Mannocchi

La Stampa, 23 aprile 2024 Il team guidato dalla francese Colonna sottolinea che l’agenzia dovrebbe controllare meglio il personale ma Israele non ha ancora fornito prove a sostegno delle sue affermazioni contro gli operatori. “A marzo Israele ha reso pubbliche affermazioni secondo cui un numero significativo di dipendenti dell’Unrwa sono membri di organizzazioni terroristiche. Tuttavia, Israele deve ancora fornire prove a sostegno di queste affermazioni”, è quanto riporta il rapporto Colonna, commissionato dalle Nazioni Unite a seguito delle accuse israeliane sui presunti legami del personale dell’Unrwa con Hamas.

 

DOCUMENTI

"Nodo alla gola", il XX rapporto dell'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. Cartella stampa

"Nodo alla gola", il XX rapporto dell'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione. Documento completo

Articolo. "La gloriosa dissoluzione del mito populista certezza della pena come certezza del carcere", di Roberto Bartoli

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Incontro promosso da Radio Radicale - Radio Carcere: "Senza dignità La realtà detentiva" (Roma, 23 aprile 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 28 aprile 2024

Mostra "Evasioni". Opere realizzate nei laboratori di pittura, "Teliamo", e di scultura, "Scolpiamo" nel carcere di Padova (Padova, fino al 28 aprile 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze. Convegno "Dicono di noi. Gli avvocati visti da fuori" (Firenze, 3 maggio 2024)

Mostra del Laboratorio Arte Solidale: "Fiori dal muro. Prove di colore dentro spazi ristretti" (Latina, fino al 5 maggio 2024)

Teatrocarcere Due Palazzi: "Nel segno di Giona". Nell'ambito del Festival Biblico 2024 (Casa di Reclusione di Padova, 8 e 9 maggio 2024)

"Contro l'isolamento". Presentazione delle Linee guida internazionali sulle alternative all'isolamento penitenziario (Roma, 13 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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