Rassegna stampa 31 gennaio

 

Giustizia: sanità in carcere, "tagliati" 1.400 posti di lavoro

 

Ansa, 31 gennaio 2007

 

I medici penitenziari lanciano un SOS al presidente Giorgio Napolitano per "il caos più totale" che si verifica nelle carceri "dopo il taglio di 13 milioni di euro previsto dalla Finanziaria". La nota, diffusa a Firenze, parla di una "situazione delle carceri italiane piene di tossicodipendenti, disturbati mentali, sieropositivi, cardiopatici e con varie patologie respiratorie o oncologiche", che "di giorno in giorno si fa sempre più critica".

Secondo Francesco Ceraudo, presidente dimissionario dell’associazione dei medici dell’amministrazione penitenziaria, il taglio in Finanziaria ha di fatto "sancito lo smantellamento della Medicina penitenziaria. Oltre a ridurre lo staff sanitario (previsti entro il primo semestre di quest’anno il licenziamento e non rinnovo di contratto per oltre 1.400 tra infermieri e medici specialisti), ha prodotto risultati drammatici nell’acquisto di farmaci salvavita. C’è il rischio concreto che si scateni una moria di detenuti o anche una serie spropositata di ricoveri ospedalieri per soggetti che necessitano di vigilanza non stop da parte di almeno due agenti a seconda della gravità del reato commesso o di 41bis, che andrebbero a gravare sui difficili bilanci delle Asl locali". Oltre ai medicinali, si legge nella nota, "mancano anche i pezzi di ricambio e l’assistenza per i macchinari diagnostici o interventistici".

Giustizia: Prodi per moratoria universale su pena di morte

 

Il Corriere della Sera, 31 gennaio 2007

 

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha lanciato un appello all’Africa a "lavorare insieme" sulla proposta di moratoria universale sulla pena di morte, che l’Italia intende presentare alle Nazioni Unite. Intervenendo all’ottavo vertice dell’Unione Africana nella capitale etiope Addis Abeba, Prodi si è richiamato alla "difesa della vita diritto supremo e irrinunciabile eppure spesso calpestato". Il premier, rivolgendosi ai leader e ai ministri di 53 Paesi africani ha aggiunto: "Noi non possiamo restare indifferenti di fronte a questo imperativo morale. Noi dobbiamo essere per la vita e contro la morte. Come siamo contro le ingiustizie e le sofferenze".

Fondo globale per l’Aids - L’Italia - ha inoltre assicurato Prodi - è impegnata a completare il versamento di 260 milioni di euro al Fondo globale per la lotta all’Aids, malaria e tubercolosi. "L’Italia - ricorda il presidente del Consiglio - è stata fin dall’inizio uno dei maggiori contribuenti del Fondo. Stiamo completando il versamento del totale degli impegni presi per il 2006 e 2007, che ammonta a 260 milioni di euro. E intendiamo in futuro continuare a svolgere un ruolo di primo piano".

Conferenza di pace per la Somalia - Prodi ha inoltre augurato che nelle "gravi crisi" ancora aperte in Africa, come il Darfur e la Somalia (per la quale ha auspicato una conferenza di pace), si applichi "la forza del negoziato piuttosto che quella delle armi" anche in un’ottica di cooperazione internazionale. "Vorrei lanciare da questo podio - ha spiegato - un appello per la pace e il dialogo. Invitare tutti a evitare scelte unilaterali e ricercare soluzioni condivise".

Milano: figli con i genitori in carcere, un problema di tutti

 

Comunicato stampa, 31 gennaio 2007

 

3 febbraio, carcere di San Vittore, ore 10.00, piazza Filangeri 2, Milano. Conferenza stampa -dibattito che pone Italia ed Europa a confronto su un tema molto complesso che riguarda il mondo del carcere, ma che coinvolge tutta la società e su cui in questi giorni si sta pronunciando il Parlamento: Che ne è dei bambini con genitori detenuti? Come si può proteggere il loro rapporto? Parteciperà il sottosegretario alla giustizia Luigi Manconi.

Viene affrontato questo tema per la prima volta in una prospettiva europea con la presentazione in anteprima dell’edizione italiana della Guida di buone pratiche "Figli di genitori detenuti: prospettive europee" realizzato dal comitato europeo per i figli di genitori detenuti (Eurochips) di cui Bambinisenzasbarre (da anni impegnata nel carcere di San Vittore e a Bollate) è rappresentante italiano. Buone pratiche, capaci sia d’innescare una profonda riflessione sul problema, sia di offrire linee guida ed esempi per azioni concrete ed efficaci all’interno e all’esterno delle carceri.

La guida offre anche preziosi ed inquietanti dati della realtà di questo fenomeno: 700mila bambini nell’Unione Europea separati ogni anno dai loro genitori detenuti e 30% delle persone detenute è a sua volta figlio di genitori detenuti.

La conferenza stampa annuncia anche la tappa milanese della campagna "Che nessun bambino varchi più la soglia del carcere", (in collaborazione con Aromainsieme, Comunità S. Egidio, Donne Fuori di Bologna, Ristretti Orizzonti, Padova) in appoggio alla nuova legge, che potrebbe essere approvata in questi giorni, e che prevede la casa-famiglia protetta invece del carcere per le donne con figli minori di 10 anni, segno di civiltà per una comunità che desidera pensare alla sua sicurezza investendo "nella speranza espressa dai bambini", bambini che in questo modo potrebbero uscire dal carcere dove sono reclusi per scontare la pena con le loro madri.

Ma ci sono anche i tanti bambini che hanno più di 10 anni, che stanno fuori e varcano tutti i giorni la soglia del carcere per incontrare il loro genitore detenuto, che pure deve rappresentare il legame fondante per la loro crescita: sono bambini doppiamente colpiti non solo dalla separazione del proprio genitore, ma anche dal marchio del reato, dalla vergogna e dall’isolamento.

La società è chiamata a interrogarsi su questi temi che la coinvolgono direttamente nel trovare risposte che sostituiscano alla cultura della rimozione, che vede nel carcere la soluzione dei problemi del disagio sociale della devianza o semplicemente della povertà e dell’immigrazione, un processo culturale di cambiamento verso una società più solidale e inclusiva (e più sicura).

La conferenza stampa-dibattito è promossa dall’associazione Bambinisenzasbarre e vi prenderanno parte Luigi Pagano, Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia; Gloria Manzelli, direttore del carcere di San Vittore; Giorgio Bertazzini, Garante dei diritti dei detenuti della Provincia di Milano; Mauro Palma, Primo Vice-Presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti del Consiglio d’Europa e fondatore di Antigone; Alain Bouregba, presidente della Federazione dei 23 Relais Enfants Parents presenti su tutto il territorio francese e belga, con sede a Parigi, Ornella Favero, coordinatrice di Ristretti Orizzonti giornale e sito del carcere di Padova, Lia Sacerdote presidente di Bambinisenzasbarre.

La conferenza stampa sarà anche l’occasione per comunicare i risultati e le sollecitazioni del seminario di studio, (a iscrizioni), organizzato per 2 febbraio presso l’Università statale di Milano (via S. Antonio 12), dove Giorgio Bertazzini e Alain Bouregba, con Lia Sacerdote, Franco Cecconi, Paola Covini, Floriana Battevi di Bambinisenzasbarre, la psicoanalista Lella Ravasi Bellocchio, e lo psicologo Carlo Bisio, saranno fra i relatori sui temi: "La carcerazione della genitorialità e il diritto dei figli"; Il ruolo degli operatori penitenziari: quale sostegno possibile alla relazione figlio/genitore detenuto?; Come sostenere i figli che affrontano la carcerazione di un genitore; Il quadro delle buone pratiche in Europa e la prospettiva di una rete di associazioni in Italia (il risultato del lavoro di ricerca della rete europea, Eurochips, attraverso il libro-guida Figli di genitori detenuti: prospettive europee di buone pratiche); La valutazione dei progetti come valorizzazione; Presentazione dei progetti che coinvolgono molte carceri italiane e quindi numerosissimi bambini.

I lavori del seminario proseguiranno su "Le buone pratiche, esperienze italiane" articolato in gruppi di lavoro sui temi: L’ascolto e la rilevazione dei bisogni - la triade madre, padre, bambino; Gli incontri genitori-figli in carcere - modalità di intervento; La rete interna all’istituto - lavoro d’equipe e lavoro di rete; La rete esterna sul territorio - famiglia, comunità, scuola, servizi territoriali; La rete di associazioni italiane; La formazione e la sensibilizzazione; Il ruolo del privato sociale rispetto alle politiche sociali.

Per accedere alla conferenza stampa-dibattito del 3 febbraio nel carcere di San Vittore, è necessario comunicare il proprio nominativo (nome, cognome, data e luogo di nascita e residenza) entro il 30.01.07 a bambinisenzasbarre@infinito.it; tel. 02.711.998, associazione senza scopo di lucro - sostenuta dalla Fondazione olandese Bernard van Leer e membro di Eurochips - che collabora con la Federazione Relais Enfants Parents di Parigi. Si possono fissare interviste con i relatori del seminario telefonando alla segreteria di Bambinisenzasbarre, 02.711998, contatto: Paola Costa.

Lazio: 1 milione e mezzo di euro a progetti tutela sicurezza

 

Asca, 31 gennaio 2007

 

"Abbiamo erogato, nei giorni scorsi, contributi per circa 1 milione e mezzo di euro, a 15 progetti che hanno come finalità la tutela della sicurezza e la diffusione della cultura della legalità, attraverso sistemi di controllo di video sorveglianza e in virtù di iniziative contro il cosiddetto bullismo e le devianze minorili". Lo ha detto l’Assessore alla Sicurezza della Regione Lazio, Regino Brachetti, durante un convegno tenuto a Roma sulla sicurezza urbana.

"Stiamo sostenendo, inoltre - ha aggiunto - il potenziamento dei corpi delle polizie locali del Lazio, con bandi annuali che finanziano l’acquisto di materiali e mezzi, l’ultimo dei quali ha ripartito fondi per quasi un milione di euro. Sul fronte della prevenzione del fenomeno dell’usura e per sostenere le vittime di questa odiosa pratica, che nel Lazio presenta allarmanti picchi di diffusione, abbiamo previsto, nel bilancio 2006, 2 milioni e mezzo di euro, confermati anche per il 2007.

Stiamo lavorando, nel frattempo, per migliorare la legge regionale anti usura, coinvolgendo nell’operazione le banche, alle quali chiediamo di istituire il referente per i finanziamenti, previsto da un accordo tra Abi e ministero dell’Interno, mai concretizzato". "Per il reinserimento sociale di detenuti ed ex detenuti - ha proseguito Brachetti - abbiamo di recente finanziato 12 progetti presentati da altrettante cooperative sociali, per un importo di 450.000 euro, per sostenerne l’attività lavorativa, come mezzo di riabilitazione, mentre, per quanto riguarda il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori carcerari, partirà la prossima settimana il corso di preparazione psicologica per il personale del complesso di Rebibbia, attuato in collaborazione con l’università La Sapienza, per fornire agli operatori nozioni adeguate a fronteggiare le situazioni a rischio derivanti dal sovraffollamento e dalla forte presenza di detenuti extracomunitari".

Grosseto: il sindaco chiede costruzione di un nuovo carcere

 

Toscana News, 31 gennaio 2007

 

Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, ha scritto al premier Romano Prodi e ai ministri Giuliano Amato, Clemente Mastella e Antonio Di Pietro sollecitando la costruzione di una nuova struttura penitenziaria definendo quella attuale, costruita nel 1850 in pieno centro cittadino, "piccola e poco sicura". "L’amministrazione penitenziaria - scrive Bonifazi ai rappresentanti del Governo - ha fatto più volte presente che sarebbe intenzionata a chiudere l’istituto perché ritenuto non idoneo, prevedendo la costruzione di un nuovo carcere". Il Comune è pronto a contribuire e l’area è già individuata.

Roma: la medicina penitenziaria a "Solidali fino alle stelle"

 

Comunicato stampa, 31 gennaio 2007

 

La Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria - S.I.M.S.Pe. Onlus - oltre alla promozione per statuto di studi, ricerche e attività di formazione in ambito penitenziario, investe da anni in eventi culturali e di solidarietà in aree tematiche correlate, così come espresso sul sito www.sanitapenitenziaria.it. Nell’ambito del progetto "Solidali fino alle stelle" agorà della solidarietà, al quale parteciperanno reti dell’associazionismo nazionale e internazionale per promuovere la cultura della solidarietà e per raccogliere fondi da devolvere a favore delle predette associazioni che operano con finalità sociali per scopi umanitari e che culminerà sul territorio di Albano Laziale (Roma) in un macro-evento previsto per il 25 marzo 2007, la SIMSPe nella persona del dott. De Risio, è stata chiamata a promuovere l’area tematica della reinclusione sociale: dal carcere al territorio.

Nel raccogliere il gradito invito, la sfida che si vuole proporre è quella di permettere a soggetti diversi di incontrarsi, confrontarsi su questioni legate alla solidarietà e sul tortuoso cammino per la costruzione di un reale sistema integrato di interventi, prestazioni e servizi socio-sanitari ad opera delle amministrazioni statali, con particolare riferimento all’amministrazione penitenziaria e in raccordo con le altre risorse della comunità.

È con questo spirito, consapevoli della complessità dell’ambizioso progetto, che ci prepariamo ad ascoltare e raccogliere nella nostra Agorà il pensiero e l’esperienza di chiunque voglia contribuire allo sviluppo di un capillare coordinamento locale, a diffusione nazionale, per l’inserimento della persona - nell’immediato della scarcerazione - nella vita sociale e nel mercato del lavoro.

In questo senso l’appuntamento non è più un incontro estemporaneo ma nel tempo si configura come un percorso al quale vogliamo che sempre più possano partecipare anche altri attori della comunità.

 

Dott. Alfredo De Risio

Cons. Naz. con delega alla Formazione SIMSPe Onlus

Immigrazione: accordo Amato - Ferrero per modificare la legge

 

Gazzetta del Sud, 31 gennaio 2007

 

D’amore e d’accordo in attesa di affrontare il nodo cpt. Così ieri pomeriggio i ministri Paolo Ferrero e Giuliano Amato hanno illustrato, all’assemblea del Tavolo per l’immigrazione, le imminenti novità legislative.

Se infatti sui controversi centri di permanenza temporanea tra i due ministri non c’è ancora un’intesa, sul resto della modifica della Bossi-Fini la strada è in discesa e l’accordo sembra essere stato raggiunto a cominciare dallo strumento legislativo scelto: un ddl delega, come ha annunciato Amato per superare l’ostruzionismo in parlamento.

Ancora lontane invece le posizioni sui cpt sui quali si attendono le conclusioni della Commissione, guidata da Staffan de Mistura, che ha svolto l’indagine. "Dopo le proposte della commissione - ha detto Ferrero - ci sarà un supplemento di discussione. È chiaro che la situazione attuale andrà modificata significativamente".

Mentre sono tutti d’accordo sullo scarso rispetto dei diritti nei centri, il dibattito è ancora aperto per come superarli. C’è chi ipotizza le carceri come posto per l’identificazione o chi pensa a cpt più umanizzati. La Commissione, che presenterà oggi la relazione al ministro Amato, è quindi ancora al lavoro per sciogliere il nodo sull’alternativa ai centri e su chi vi dovrà essere ospitato.

"In Parlamento si deve vivere ma di Parlamento non si deve morire". Così Amato ha spiegato le ragioni del ricorso a questo strumento, "visto che date mille parole c’è chi se ne approfitta per buttarcene sopra in modo ostruzionistico altre centomila per evitare i cambiamenti veri. Noi riduciamo il numero di parole per arrivare entro l’anno a questo cambiamento". Al suo posto arriva la "dichiarazione di accesso", che il turista presenterà alla frontiera al momento in cui arriva in Italia e rimarrà per meno di tre mesi. È un adempimento comunitario per il quale il nostro paese rischia la procedura di infrazione.

Arriveranno ad un anno per i lavoratori stagionali e a 3 anni per chi lavora a tempo indeterminato. I ricongiungimenti familiari saranno della stessa durata del permesso di soggiorno della persona con cui si ricongiunge.

Immigrazione: Amato; necessaria legge apposita per i nomadi

 

Il Mattino, 31 gennaio 2007

 

La legge sui nomadi è allo studio. È l’ipotesi alla quale sta lavorando il governo, secondo il ministro dell’Interno, Giuliano Amato. Amato ha definito i nomadi "il test della coscienza degli italiani", perché, ha spiegato, "oggi sono visti come accadde agli italiani a Chicago: se italiani voleva dire mafia, nomade vuol dire ladro".

Una legge è necessaria, assicura Amato, "quando decidono di concorrere più stabilmente alla vita di un paese". Questo non toglie che "se rubano - ha detto - devono essere trattati come ladri, distinguendo da chi non lo fa: un paese maturo sa fare anche questo". D’amore e d’accordo, ieri, in attesa di affrontare il nodo cpt, i ministri Paolo Ferrero e Giuliano Amato hanno illustrato, all’assemblea del Tavolo per l’immigrazione, le imminenti novità legislative.

Se infatti sui controversi centri di permanenza temporanea tra il ministro della Solidarietà sociale, Ferrero, e il ministro dell’Interno, Amato, non c’è ancora un’intesa, sul resto della modifica della Bossi-Fini l’accordo sembra essere stato raggiunto a iniziare dallo strumento legislativo scelto: un ddl delega che arriverà entro febbraio, come ha annunciato Amato, per superare l’ostruzionismo in parlamento. Ancora lontane invece le posizioni sui cpt: si attendono le conclusioni della Commissione, guidata da Staffan de Mistura, che ha svolto l’indagine.

"Dopo le proposte della commissione - ha detto Ferrero - si discuterà ancora: l’attuale situazione andrà modificata significativamente". Il dopo-cpt. Tutti d’accordo sullo scarso rispetto dei diritti nei centri, ma il dibattito è ancora aperto per come superarli. C’è chi ipotizza le carceri come posto per l’identificazione o chi pensa a cpt più "umanizzati". La Commissione, che presenterà oggi la relazione al ministro Amato, è ancora al lavoro per sciogliere il nodo sull’alternativa ai centri e su chi vi dovrà essere ospitato. Soggiorno turistico addio.

Largo alla "dichiarazione di accesso", che il turista presenterà alla frontiera quando arriva in Italia per rimanere meno di 3 mesi. È un adempimento comunitario per il quale l’Italia rischia la procedura di infrazione. I soggiorni saranno poi più lunghi per chi lavora: fino ad un anno per gli stagionali, fino a tre per gli impieghi a tempo indeterminato. I ricongiungimenti familiari saranno della stessa durata del permesso di soggiorno della persona con cui si ricongiunge.

Una "rapina", poi per Amato l’attuale costo, pari a 70 euro, dei permessi di soggiorno: si pensa, ha detto il ministro, di trasferire le competenze ai comuni per ridurre i costi. L’obiettivo: creare un’immigrazione legale. Badanti fuori flussi. La programmazione dei flussi sarà triennale. Le badanti non saranno conteggiate in queste quote. Si prevedono graduatorie che permetteranno al migrante di programmare l’arrivo in Italia. Va creato un meccanismo, secondo Amato, che funzioni durante tutto l’anno. Ritorna lo sponsor. Può essere individuale, collettivo ed istituzionale. "Possibile - ha detto Ferrero - anche l’autosponsor, ossia il permesso di soggiorno per ricerca di lavoro. Si potrà venire in Italia per trovare un lavoro avendo mezzi per il sostentamento durante questo periodo".

Le norme sull’asilo politico, invece, non rientreranno nella riforma della Bossi-Fini, ma faranno parte di un decreto attuativo delle norme comunitarie e da un ddl che lo affiancherà. Inoltre, sarà abolito il diritto speciale: degli immigrati si occuperà il giudice ordinario. Fra le altre modifiche annunciate, l’elettorato attivo e passivo per i lungo soggiornanti.

Austria: sperimentazione "stanze dell'affettività" in due carceri

 

Il Giornale di Vicenza, 31 gennaio 2007

 

Il modello di una cella destinata agli incontri intimi per i detenuti, già sperimentato con successo in un carcere in Austria, fa scuola e sbarca da febbraio anche nel penitenziario di massima sicurezza di Stein, nella Bassa Austria. Ufficialmente destinato al ricongiungimento delle famiglie per detenuti che devono scontare lunghe condanne e non godono del beneficio della libera uscita, questo spazio per incontri privati è stato soprannominato dai media Kuschelzelle (la cella per le coccole), Liebesnest (il nido d’amore), o più semplicemente Sex-Celle (la cella del sesso).

Il progetto pilota era partito tempo fa nel carcere modello di Leoben, in Stiria, ma dato il successo sarà introdotto ora anche nel supercarcere di Stein che ospita circa 800 detenuti. A partire dalla metà di febbraio, il famoso penitenziario sul Danubio sarà integrato con dei mini-appartamenti di 20 metri quadrati, ciascuno attrezzati con tanto di angolo cottura, tavolo da pranzo con sedie, tv, divanetto e box doccia.

La filosofia è quella della "risocializzazione" dei detenuti per quando avranno finito di scontare le loro condanne e dovranno essere reintegrati nella società: non serve dunque costringerli a tagliarsi tutti i ponti alle spalle, ma piuttosto che conservino i loro legami con i familiari e i partner.

Il direttore del carcere Friedrich Novak mette le mani avanti contro eventuali critiche di eccessivo permissivismo: risocializzazione sì, mercimonio no: "Non diventeremo sicuramente un bordello", ci tiene a precisare sulla stampa. Ogni visita dovrà essere preceduta da una richiesta e da un attento esame. Le visite potranno svolgersi al massimo una ogni tre mesi e ogni caso sarà deciso di volta in volta tenendo conto anche delle esigenze di sicurezza.

 

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