Rassegna stampa 27 giugno

 

Isili: muore detenuto di 40 anni, sniffava gas in cella

 

La Nuova Sardegna, 27 giugno 2006

 

Un malore improvviso nella sua cella, la corsa all’ospedale, la morte per cause ancora tutte da accertare. Il protagonista della tragica vicenda è Pierangelo Atzeni, quarantenne monserratino rinchiuso da febbraio nella colonia penale di Isili per reati minori. Poche le informazioni sull’episodio: gli ispettori della struttura carceraria mantengono il massimo riserbo e spetterà ora alla Procura della Repubblica cagliaritana, che ha aperto un fascicolo sull’accaduto, far luce sulle ultime ore di vita di Atzeni.

I dubbi sulle cause del decesso però sembrano ben pochi: il giovane avrebbe sniffato del gas da una bomboletta da campeggio usata normalmente dai detenuti per cucinare i pasti, direttamente nella propria cella. Un uso alquanto comune nell’ambiente carcerario: alla stregua dei "meninos de rua" brasiliani, che per stordirsi sniffano colla e solventi, i detenuti ripiegano soprattutto sul gas di bombolette e accendini.

Una scelta che per Atzeni potrebbe essere stata fatale: per capire se la causa della morte sia da attribuire al combustibile bisognerà attendere il referto del medico legale, atteso per i prossimi giorni. L’unica cosa certa è il vespaio di polemiche sul sistema carcerario, come ha ricordato il consigliere regionale della Rosa nel pugno - e segretaria della commissione Diritti civili - Maria Grazia Caligaris: "Penso che il Ministero di Grazia e giustizia debba subito intervenire, anche con misure straordinarie, per ridurre il numero di detenuti negli istituti penitenziari della Sardegna, a partire dagli ammalati e dai sofferenti psichici.

In attesa che il Parlamento assuma una decisione per un provvedimento di amnistia o indulto in grado di ripristinare condizioni minime di garanzia nelle carceri, occorre un atto di coraggio anche da parte dei magistrati - ha aggiunto la Caligaris - non è più accettabile che possa stare in cella chi vive una condizione psichica instabile, chi manifesta disagio mentale, chi è tossicodipendente e chi, per le condizioni generali di salute o per l’età, non può sopportare di vivere in una struttura sovraffollata e dove gli interventi sanitari sono inadeguati".

Amnistia: Mastella; con indulto fuori circa 15 mila detenuti

 

Asca, 27 giugno 2006

 

L’amnistia e l’indulto potrebbero far uscire dalle carceri italiane circa 15 mila detenuti. Lo afferma il ministro Guardasigilli Clemente Mastella, nell’audizione in commissione Giustizia al Senato "L’applicazione dell’indulto - spiega Mastella - comporterebbe, nell’immediato, la scarcerazione di circa 10.481 unità (pari a circa un sesto della popolazione carceraria), se concesso nella misura massima di due anni, ovvero di 12.756 unità, se concesso nella misura massima di tre anni". Quanto all’amnistia, Mastella sostiene che "è prevedibile, sulla scorta di quanto accaduto in passato, un effetto additivo di scarcerazioni, rispetto all’indulto, pari a circa il 20%".

Amnistia: Mastella preoccupato per proteste nelle carceri

 

Asca, 27 giugno 2006

 

Il ministro Guardasigilli Clemente Mastella, prima di lasciare il Senato al termine della sua audizione in commissione Giustizia, si ferma brevemente a parlare con i giornalisti, esprimendo la sua preoccupazione per le prime proteste nelle carceri italiane e sottolineando come l’arrivo del caldo torrido renda ancora più critica la situazione nei sovraffollati penitenziari italiani. Per questo ribadisce l’appello al Parlamento affinché "faccia il possibile" per una rapida concessione di provvedimenti di clemenza come l’indulto e l’amnistia.

Giustizia: Manconi; reality in carcere senza garanzie

 

Asca, 27 giugno 2006

 

"Abbiamo chiesto puntuali garanzie e precise condizioni in assenza delle quali il ministero della Giustizia e l’amministrazione non potranno collaborare in alcun modo alla realizzazione del programma. Ripeto, in alcun modo". Lo dice il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi, a proposito della riunione al ministero durante la quale sono stati definiti i contenuti del reality di Mediaset "Altrove" sulla vita dei detenuti e del personale del carcere di Viterbo progettato da Maurizio Costanzo.

La messa in onda è stata annunciata per ottobre su Italia 1. Alla riunione hanno partecipato il Sottosegretario Luigi Manconi, che per il ministero ha la delega per le questioni che riguardano l’amministrazione penitenziaria, il capo della segreteria del ministro Mastella, Francesco Borgomeo, e il coautore di "Altrove", Fabio Venditti.

La preparazione del programma, rileva la nota dell’ufficio stampa della trasmissione, "è cominciata molti mesi fa, con l’attenzione e la riservatezza che merita una questione tanto delicata e, naturalmente, in pieno accordo con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Sono state date ampie garanzie che non si tratta di una speculazione sui sentimenti o di un reality show. La parola reality vuol dire realtà e quindi dobbiamo immaginare un documentario che consenta ai detenuti di esprimersi, di dialogare fra di loro, di parlare di quel che vogliono".

Firenze: il Comune ordina interventi per Sollicciano

 

La Nazione, 27 giugno 2006

 

Nell’ordinanza si sollecita la direzione del penitenziario ad effettuare lavori di manutenzione e a sostituire i materassi nelle celle. Assicurare l’ approvvigionamento idrico, eseguire interventi di manutenzione dei locali docce, sostituire i materassi rotti. Sono alcuni dei lavori intimati alla direzione del carcere di Sollicciano nell’ ordinanza firmata ieri dall’ amministrazione comunale di Firenze, sulla base delle indicazioni dell’azienda sanitaria. "Visto il permanere di condizioni di carenza igienica - spiega l’ assessore alle politiche sociosanitarie del Comune, Graziano Cioni - si intima l’effettuazione di una serie di interventi minimi necessari per ripristinare una situazione accettabile". Nel rapporto dell’Asl redatto dopo una serie di sopralluoghi nella struttura, ad aprile e maggio, emerge che "mentre la situazione di alcune parti comuni è apparsa migliorata rispetto al passato grazie ai pregressi interventi effettuati, lo stato manutentivo delle sezioni è risultato nel complesso peggiorato, raggiungendo i livelli di inaccettabilità, in particolare nei locali docce". Nel dettaglio nell’ ordinanza prevede, tra l’altro, di "reperire immediatamente presso i reparti del centro clinico un sufficiente numero di celle (almeno due) dove ospitare in cella singola eventuali detenuti affetti da patologie infettive necessitanti ricovero in isolamento"; di "presentare un progetto di manutenzione ordinaria (eliminazione infiltrazioni, imbiancatura e via dicendo) delle sezioni con crono programma dei lavori prevedendo la conclusione degli stessi entro massimo 180 giorni"; infine di "sostituire i materassi rotti, immediatamente, e dotarli tutti di copri materasso entro 60 giorni".

Giustizia: Osapp; a luglio protesteranno anche gli agenti

 

Agi, 27 giugno 2006

 

"Nel mese di luglio a protestare negli istituti penitenziari non sarà solo la popolazione detenuta ma anche il Personale del Corpo". Ad affermarlo, in una nota, l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che lamenta "le precarie condizioni di lavoro ed il grave dissesto dei 42.000 donne e uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria" e denuncia "l’assoluta inerzia del Dap - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - che da tempo non coordina né esercita controlli nella gestione del Personale, nella commisurazione delle esigenze alle risorse disponibili e nell’assunzione dei correttivi rispetto alle disfunzioni che si verificano quotidianamente". "Di questa gravissima situazione il ministro Mastella - conclude la nota dell’Osapp - dovrà prendere immediata cognizione e provvedere, come di regola in ogni nuova legislatura, all’avvicendamento di quei dirigenti centrali e periferici dell’Amministrazione che, negli ultimi anni, per incapacità, per l’assenza di risultati e per non avere assunto le responsabilità hanno portato allo - sfascio - l’amministrazione penitenziaria".

Lazio: Nieri; migliorare le condizioni di vita nelle carceri

 

Adnkronos, 27 giugno 2006

 

"Questa legge è un’occasione per offrire interventi organici, e non interventi spot, in materia di sanità, lavoro, formazione professionale, istruzione e reinserimento sociale. Si tratta di una proposta complessiva, che intende riaffermare l’universalità dei diritti e un trattamento dignitoso per la popolazione detenuta". Lo ha dichiarato Luigi Nieri, assessore al Bilancio, Programmazione Economico-Finanziaria e Partecipazione della Regione Lazio, in occasione della ripresa dei lavori delle commissioni competenti per l’esame della legge a sostegno della popolazione detenuta, di cui l’assessore è primo firmatario.

"Credo sia importante lanciare un segnale di discontinuità rispetto al passato - continua Nieri - Per anni il Governo Berlusconi e la Giunta Storace hanno tenuto nel cassetto il decreto legislativo 230/99, che trasferiva gradualmente alle regioni le competenze in materia di sanità penitenziaria, e individuava il Lazio come regione campione per la fase di sperimentazione". Secondo l’assessore infatti "la proposta di legge che abbiamo presentato si propone, tra le altre cose, di riprendere in considerazione quell’importante provvedimento. Il mio augurio - conclude Nieri - è che possa essere sottoposta in tempi brevi al vaglio del Consiglio regionale, le regioni possono svolgere un ruolo importante per il miglioramento generale delle condizioni di vita dei detenuti".

Amnistia: si ricostituisce il Comitato per la clemenza

 

Adnkronos, 27 giugno 2006

 

Si è ricostituito il Comitato che promosse a Roma lo scorso dicembre la Marcia per l’amnistia e la giustizia, a cui aderirono 5 senatori a vita, parlamentari di quasi tutte le forze politiche, giornalisti, decine di associazioni di volontariato, centinaia di consigli comunali. In occasione del suo primo incontro pubblico, si terrà domani a Roma, presso la sede del Partito radicale a via di Torre Argentina 76, una conferenza stampa con Don Antonio Mazzi, presidente del Comitato, e Marco Pannella, giunto al 22° giorno di sciopero della fame e autoriduzione dei farmaci, nel corso della quale verranno illustrate le iniziative politiche che il Comitato intende intraprendere per ottenere la calendarizzazione immediata del provvedimento di amnistia e indulto.

Immigrazione: Amato; non si può fare a meno dei Cpt

 

Asca, 27 giugno 2006

 

Il governo non pensa che "si possa fare a meno dei Cpt" per l’indispensabile opera di "identificazione delle persone per rimandarle, se necessario, nei paesi di origine" anche se queste strutture vanno ripensate e non possono certo "avere una funzione punitiva, ma devono essere luoghi di trattenimento di persone in attesa di essere identificate".

Sul tema dell’immigrazione è tornato questo pomeriggio ad esprimersi il Ministero dell’Interno Giuliano Amato intervenendo in Commissione Affari costituzionali al Senato. Amato ha spiegato poi che "a tutti noi piacerebbe un mondo dove non fossero necessarie strutture come quelle" ma dare che non contrastare efficacemente l’immigrazione clandestina "significherebbe rendersi corresponsabili" dello stesso losco giro di affari detenuto da spietate organizzazioni criminali internazionali. Il ministro è poi tornato a mettere l’accento, come aveva fatto in audizione alla Camera, sul dramma dei clandestini citando "la perdita di vite che c’è nei viaggi della speranza". Una "perdita di vite umane agghiacciante" che ha raggiunto livelli "che non aveva nell’800".

Lila: ieri giornata mondiale contro la droga

 

Farmacia.it, 27 giugno 2006

 

Ieri è stata celebrata la Giornata mondiale contro la droga: in Italia la politica repressiva del Governo Berlusconi ha creato solo marginalità, aumento delle carcerazioni e del sommerso, esponendo migliaia di consumatori al rischio di contagiarsi con i virus dell’Hiv/Hcv/Hbv.

Il nostro Paese è oggi all’ultimo posto nella prevenzione ed è in contrasto con la politica europea che, con il documento Catania approvato dal Parlamento europeo, raccomanda il rafforzamento dei servizi a bassa soglia e l’incremento dei progetti di riduzione del danno. La Lila chiede quindi al nuovo Governo, ed in particolare ai ministri Turco e Ferrero, di munirsi non di manette e nuove comunità-carceri ma di una politica sociale, di abbandonare la privatizzazione del servizio sanitario e il taglio di contributi, di potenziare i servizi territoriali pubblici e le associazioni di settore.

La Lila chiede di rispettare quanto ha espresso, nel 1993, la volontà popolare italiana con il referendum e di considerare quanto emerso da ben tre Conferenze governative sulle droghe, oltre che a convocare rapidamente una nuova Conferenza governativa in risposta a quella di Palermo del dicembre scorso. La Lila propone quindi di:

Realizzare campagne efficaci di riduzione del danno sull’ecstasy e le altre sostanze di sintesi, in modo che nei luoghi di consumo possa essere reperibile un’informazione credibile realizzata attraverso operatori di strada, e alla pari all’interno delle discoteche, così come accade in Austria e in Svizzera.

Rendere possibile l’analisi rapida delle sostanze in laboratori mobili per informare della composizione delle stesse a chi fa uso delle pastiglie acquistate al mercato illegale.

Procedere alla depenalizzazione della cannabis, inserendola nella stessa classe di sostanze di alcool e sigarette e contrastandone l’abuso.

Dimettere dalle carceri tutti i detenuti con problemi legati all’uso delle sostanze e in Hiv, riconoscendo trattamenti alternativi sul territorio.

Equiparare il trattamento in carcere e all’esterno, dagli strumenti di profilassi e prevenzione ai trattamenti farmacologici, psicologici e sociali.

Avere il coraggio di sperimentare interventi innovativi, di provata efficacia a livello internazionale, come le shooting rooms per ridurre sensibilmente il numero dei morti per overdose in Italia (ancora elevatissimo rispetto agli altri Paesi europei).

Essenziale rimane la lotta al narcotraffico, figlio del proibizionismo, e ai suoi profitti che sono i canali principali di riciclaggio del denaro sporco e del traffico d’armi, costruiti sulla salute delle persone.

 

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