Castelli gonfia le celle

 

Castelli gonfia le celle

di Alessandro Mantovani

 

Il Manifesto, 18 marzo 2004

 

Il ministro: detenuti in aumento. E ripropone 23 nuovi penitenziari. Le smentite dei sindacati

 

Il ministro della giustizia Roberto Castelli vuole costruire nuove carceri, i suoi piani ne prevedono 23. E lancia il nuovo allarme sul sovraffollamento negli istituti di pena, tanto ormai nessuno ha più il coraggio di riprendere la battaglia per un provvedimento generalizzato di amnistia o di indulto. La popolazione carceraria - ha spiegato il guardasigilli leghista, intervenendo ieri all'inaugurazione del nuovo tribunale dei minori ad Ancona -"ha toccato livelli record nel 2002 con oltre 57.000 detenuti, poi c'è stato un decremento, ma ora sta salendo di nuovo ed è arrivata a 55.000 detenuti, molti a piede libero o che stanno scontando pene alternative".

Castelli ribadisce che bisogna"sostituire gli istituti penitenziari vetusti con nuove e moderne e strutture, in cui i detenuti possano trovare condizioni di vita e lavoro migliori". Tornano a correre anche le voci sulla possibile vendita delle"vetuste" strutture di Regina Coeli e di San Vittore. E in ballo c'è il vecchio sogno di Castelli delle carceri in leasing. Ma ci sono pochi soldi in cassa, a quanto pare. Il ministro della giustizia sbandiera"tremila miliardi di vecchie lire di investimenti, duemila già investiti" e"62 progetti in cantiere". In realtà gran parte dei progetti sono quelli firmati da Piero Fassino quando era al posto di Castelli in via Arenula: anche allora, come accade periodicamente, si parlava delle carceri che scoppiano.

Fabrizio Rossetti, responsabile della Cgil funzione pubblica, contesta le cifre fornite da Castelli:"Per l'ennesima volta - sostiene Rossetti - siamo costretti a smentire il ministro sull'entità degli stanziamenti. Dai bilanci dell'amministrazione penitenziaria e delle tabelle allegate alla legge finanziaria per il 2004, risultano investiti, per l'edilizia penitenziaria 128 milioni di euro per il 2004 e 200 milioni di euro per il 2005, mentre nei bilanci dell'Amministrazione carceraria, per l'anno 2004, risultano destinate somme pari a circa 137 milioni di euro. Complessivamente, quindi, per il 2004 risultano stanziati dal Governo per la costruzione di nuove carceri solo 265 milioni di euro, pari, all'incirca a 500 miliardi delle vecchie lire e non duemila miliardi come afferma il guardasigilli. Non si arriva a quella cifra neanche con i 200 milioni stanziati per il 2005, privi peraltro di copertura finanziaria". C'è insomma molta propaganda negli annunci di Castelli, senza contare che la soluzione in sé è piuttosto discutibile."Abbiamo sempre potuto osservare - dice Stefano Anastasia di Antigone - che aumentando la capienza di un certo numero di posti si ottiene l'effetto di riempire in fretta quei posti e si torna rapidamente al punto di partenza". Ma il sovraffollamento c'è davvero, anche se siamo al di sotto del record di 57 mila ospiti nelle patrie galere registrato nel 2002.

I posti disponibili, vale sempre la pena di ricordarlo, sono teoricamente 41 mila e in molti istituti si vive in dieci o dodici in celle costruite per quattro persone. Ma il Sappe, il sindaco autonomo della polizia penitenziaria, si preoccupa solo di chiedere l'assunzione di 5.000 agenti da aggiungere ai 43.000 che rappresentano l'organico del corpo sancito per legge. In realtà nella polizia penitenziaria c'è soprattutto un problema di gestione"geografica" del personale: mancano poliziotti negli istituti del nord, al sud invece le piante organiche sono al completo e anche di più. Si deve anche a una gestione discutibile dei trasferimenti, alla quale certi i sindacati autonomi sono tutt'altro che estranei. Rossetti, della Cgil, dichiara che"in realtà manca soprattutto personale civile, assistenti sociali, operatori, contabili ragionieri, tant'è vero che molti poliziotti svolgono funzioni che spetterebbero ai civili". La sua idea è che"bisognerebbe piuttosto assumere 5.000 civili".

 

 

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