Proteste a Cesena

 

Proteste a Cesena contro una Casa di Accoglienza per detenuti

 

Il Resto del Carlino, 7 novembre 2003

 

Storia di un progetto appena nato, eppure fa già discutere, tanto da accendere la miccia della solita petizione, apripista di una probabilissima mini-sommossa popolare.

Il fuoco della polemica brucia negli edifici della chiesa di San Nicolò, Villa Rotta, zona di Carpinello. È lì che la neonata associazione "Uomini come" ha deciso di realizzare la prima casa accoglienza. "Così li recuperiamo".

Niente di male, ce ne sono tante sparse nel nostro territorio. Questa però ospiterebbe alcuni ex detenuti e persone in difficoltà, un risvolto che ha subito incontrato la totale contrarietà dei residenti, tanto da richiedere a furor di popolo un’assemblea pubblica per lunedì 17 novembre, condita dalla presenza di assessori comunali ed esponenti del centro di solidarietà della Compagnia delle Opere, interessata al progetto. Dovranno parlare ai residenti di Carpinello, spiegare come funzionerà e chi andrà ad abitare in questa casa d’accoglienza. La vicenda è in mano all’associazione "Uomini come" nata lo scorso aprile e guidata dal presidente, Antonio Iandolo. Un’associazione che, si legge nello statuto, "è composta da persone da anni impegnate in interventi di carattere umanitario e che persegue finalità di solidarietà sociale nei confronti di detenuti, ex detenuti e persone in stato di difficoltà".

La prima casa d’accoglienza scelta dall’associazione è per l’appunto la canonica di Villa Rotta, data in comodato gratuito dalla Diocesi di Forlì - Bertinoro, ma da ristrutturare, per una spesa che si aggira sui 337.500 euro. La villa si dipana su due piani e l’associazione "Uomini come" pensa di dividerla così: il piano terra sarà attrezzato con stanze per riunioni e ritrovi conviviali. Nel primo piano saranno invece ricavati due appartamenti e una stanza da pranzo comune; un appartamento sarà per la famiglia dell’educatore professionale che si occupa del rapporto con i detenuti della casa circondariale di Forlì da alcuni anni, l’altro appartamento ospiterà, come si legge in un documento dell’associazione "fino a un massimo di 2/3 ex detenuti, per un periodo di alcuni mesi dopo la scarcerazione per fine pena. Scopo del progetto è di creare uno spazio dove recuperare alla normalità persone che nella loro vita hanno commesso errori da cui vogliono riscattarsi".

La comunità di Carpinello però non l’ha presa bene. Primo passo, una petizione di protesta che ha raccolto centinaia di firme, secondo passo la richiesta di un incontro anche con i rappresentanti del Comune. "Vogliamo che qualcuno ci dica con precisione cosa accadrà a Villa Rotta - spiega Terry Bandini, del Comitato di quartiere -. Per ora il progetto è a livello embrionale, però noi residenti non vogliamo farci sorprendere. Questa è una frazione tranquilla e vogliamo che rimanga tale. Si parla di accogliere detenuti, ma noi ci chiediamo: quanti saranno? E poi è vero che verranno ospitati anche immigrati ed ex prostitute? Adesso, ovviamente, siamo abbastanza contrari. Comunque la sera di lunedì 17 novembre ci metteremo a sedere e ascolteremo cos’hanno da dire i rappresentanti comunali. E se le loro risposte non ci piaceranno, faremo sentire la nostra voce".

 

 

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