Pietro Folena

 

Folena: "Le Camere si occupino delle carceri"

 

Il Nuovo on line, 18 settembre 2002

 

Il deputato DS che aveva originato lo sfogo del ministro Castelli ("La sinistra fomenta le rivolte") torna sull'argomento: "Un problema di diritti umani".

Quando il ministro della Giustizia Castelli aveva dato vita a una estemporanea e inattesa uscita sul rischio di una generalizzata rivolta nel mondo delle carceri italiane "fomentata" dal centrosinistra ce l'aveva soprattutto con lui, con Pietro Folena. Il deputato DS però torna a occuparsi del tema, e chiede che della questione carceri si occupi il Parlamento. E trova un alleato che probabilmente non si aspettava in Daniela Santaché, deputato di AN e presidente di "Solidarietà 2000", l'associazione no profit che opera nei penitenziari. Folena è impegnato da mesi a visitare e ascoltare i problemi delle persone recluse nei penitenziari italiani, e sarebbe stato protagonista, insieme ad altri suoi colleghi, di fare da "sponda politica" al malcontento dei detenuti, addirittura - questa la versione del Guardasigilli - strumentalizzando a fini politici contro il governo le proteste nelle celle. Poi è venuta la proposta di indulto firmata da Alfredo Biondi e Carlo Taormina, ma osteggiata da gran parte del Polo, da AN alla Lega, passando anche per qualche autorevole esponente di Forza Italia, come Gaetano Pecorella, presidente della commissione Giustizia a Montecitorio. Anche questa iniziativa è nata - quanto meno in termini di tempo - "a rimorchio" della polemica scatenata da Castelli nei confronti del centrosinistra. Pietro Folena, però, non desiste, e per quanto possibile rilancia, cercando di tenere ancora accesi i riflettori sulle carceri, proprio nel momento in cui i detenuti stanno dando vita a una serie di proteste (dallo "sciopero del carrello", il rifiuto cioè del cibo fornito dall'amministrazione penitenziaria, alla rinuncia all'ora d'aria) in molti istituti di pena di tutta la penisola. Oggi il parlamentare della Quercia ha visitato il carcere milanese di San Vittore accompagnato dal consigliere regionale DS Marco Cipriano. "Ho l'impressione che questa volta la protesta sia molto composta, molto civile, ma molto larga e unitaria - ha detto al termine del sopralluogo - Bisogna che ci sia rapidamente una risposta.

Ci sono audizioni importanti in commissione Giustizia la prossima settimana alla Camera, credo che nel giro di 15-20 giorni il Parlamento sarà impegnato a discutere su alcuni di questi provvedimenti''. "Questo è un carcere  - ha detto riferendosi a San Vittore - in cui grazie al direttore in questi anni è stato fatto un lavoro straordinario che tuttavia non può nascondere situazioni drammatiche di sovraffollamento e condizioni molto difficili soprattutto per la popolazione straniera. E' in noi la convinzione che il Parlamento debba occuparsi con urgenza di questo problema. E' una follia che oggi il Parlamento sia bloccato per la legge Cirami invece di occuparsi di questi problemi. Occorre un provvedimento eccezionale di tipo legislativo".

Sulle eventuali soluzioni alle condizioni di disagio dietro le sbarre Folena dimostra apertura: "Non è il momento di fare polemiche o dire in principio che la soluzione giuridica è questa o quella. Discutiamo pacatamente in Parlamento di qualcosa che possa servire nell'immediato. Poi bisogna accompagnare un provvedimento di questo tipo con interventi strutturali". Tra le possibilità, il deputato ha avanzato la proposta di aprire il carcere di Bollate, vicino a Milano, non ancora operativo.

"Prima di lanciare mega programmi di costruzione di nuovi carceri  - conclude polemicamente Folena - magari con la filosofia che ha il ministro Castelli, tesa a dire che i detenuti in Italia sono troppo pochi e vanno aumentati, cominciamo ad aprire quelli già costruiti e cerchiamo di aiutare realtà come questa che vivono veramente in condizioni di sovraffollamento. C'è bisogno di edilizia carceraria ma non per aumentare la popolazione detenuta quanto per garantire un minimo di diritti umani".

"La proposta avanzata oggi dai DS di discutere in Parlamento della emergenza carceri entro venti giorni è assolutamente condivisibile - commenta Daniela Santaché - e ormai non più rinviabile". "Chi come me lavora da anni con i detenuti - continua la parlamentare di Alleanza nazionale - sa che la situazione è indegna di un paese civile e che se non degenera è dovuto solo alla grande professionalità dei provveditori regionali, dei direttori delle carceri, del corpo degli agenti di Polizia Penitenziaria. Ma anche al senso di responsabilità dei detenuti che devono espiare la loro pena in condizioni ambientali e igieniche che contrastano con la Costituzione e contro lo spirito di ogni legge e regolamento dello Stato, sempre disattesi e mai applicati".

 

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