Critiche a Castelli...

 

Critiche a Castelli anche dagli alleati: "tesi assurda..."

 

Avvenire, 27 ottobre 2002

 

Arrendersi o resistere? Nella terminologia del ministro della Giustizia, il dilemma "indulto sì o no" ha vissuto ieri una nuova giornata ricca di polemiche.

All’interrogativo le forze del centro-sinistra, pur con qualche distinguo, si schierano colli patte favorevoli, mentre la maggioranza si ritrova divisa tra i suoi principali partiti.

La Lega è decisamente contraria; An in sostanza appoggia il ministro dichiarando, con La Russa, di opporsi ad ogni ipotesi di amnistia/indulto e di voler garantire certezza della pena ed una vita migliore ai detenuti, però non considera l’indulto una "resa dello stato". Gaetano Pecorella di Fi, presidente della Commissione Giustizia alla Camera, afferma che non si tratta di resa ma di "gesto responsabile". Gli fa eco il Vicepresidente alla Camera Alfredo Biondi di Fi che, tirando le orecchie al ministro, lo invita a "prendere decisioni difficili", non limitarsi a "trasferirli a data da destinarsi", ossia a quando si costruiranno nuove carceri.

Chiara la posizione di Fabrizio Cicchitto, vicepresidente di FI, che esprime la "convinzione che si arrivi al più presto all’indulto", allargando il dibattito sul 41/bis, mentre una proposta di legge di Antonio Serena (An) prevede l’abolizione della detenzione agli ultra ottantenni. Anche il Sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, si rimette al Parlamento, dichiarandosi "pronto ad ogni evenienza".

Nell’opposizione Giuseppe Molinari della Margherita critica duramente l’operato del ministro che rivela una "manifesta incapacità"; Russo Spena del PRC parla di Castelli come persona sempre più "nervosa ed isolata"; l’Udeur si fa sentire con il suo leader, Clemente Mastella che si dichiara "favorevole ad un atto di giustizia, non solo di clemenza"; il diessino Eugenio Duca respinge l’idea di costruire nuove carceri come panacea del problema e con una nota il PDCI incalza il ministro richiamandosi all’art. 79 della Costituzione, che prevede tale concessione, e conclude domandando perché l’indulto sia stato equiparato ad una resa. Il verde Paolo Cento, non vede il recupero dei condannati e la lotta al sovraffollamento delle carceri come obiettivi in contrasto con la sicurezza dei cittadini. Intanto lo schieramento dei favorevoli ha incassato l’approvazione dei sindacati della Polizia penitenziaria che, per bocca del suo rappresentante Leo Beneduci, si sono dichiarati favorevoli all’indulto condizionato, proposto da Biondi, od al mini-condono di Pisapia, perché "Danno garanzie. A chi torna a delinquere viene revocato l’indulto".

 

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