Comunicato stampa

 

Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia

Via Nazionale, 39 – Tel. 06.483332 – Fax 06.47481229

 

Comunicato stampa: Roma, 24 luglio 2003

 

Protocollo tra amministrazione penitenziaria e volontariato

 

Testo del Protocollo d'Intesa

 

Lunedì prossimo 28 luglio alle ore 16.00 al Museo Criminologico di via del Gonfalone 29 a Roma sarà siglato un protocollo d’intesa tra la Direzione Generale dell’Esecuzione Penale Esterna del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia. Giovanni Tinebra, capo del D.A.P., e Livio Ferrari, presidente della Conferenza, firmeranno un documento che intende promuovere progetti volti a favorire l’inserimento sociale dei condannati ammessi alla misura alternativa, attraverso una collaborazione ancora maggiore tra i Centri di servizio sociale e il volontariato.

L’evento viene a cadere proprio a pochi giorni dalla discussione al Senato, sull’indultino e nel mezzo del dibattito che si è riaperto sulla grazia a Sofri e Bompressi. "Gli operatori del penitenziario, pubblici e privati, stanno vivendo uno dei momenti più difficili degli ultimi vent’anni - afferma Livio Ferrari - per l’assoluta mancanza di investimenti del Ministero della Giustizia. Questo protocollo intende riaffermare lo spirito di estrema collaborazione che esiste tra l’amministrazione penitenziaria e il volontariato". Il sovraffollamento costante, che connota le carceri italiane, da alcuni anni ha gradualmente e inesorabilmente peggiorato le condizioni di vita delle persone ristrette, è di qualche giorno addietro l’ennesimo suicidio al Buoncammino di Cagliari, e la mancata concessione di un provvedimento di clemenza alimenta tutti i presupposti per una situazione generale degli istituti che potrebbe arrivare a degenerazioni e fatti gravi.

"L’indultino è stato svuotato di ogni significato - ribadisce Ferrari - e per evitare una pericolosa escalation di violenze e morti diventa ancora più urgente che il Parlamento non se ne vada in vacanza senza aver dato un segnale vero e concreto di attenzione e riconciliazione, che diventerebbe anche un esempio, verso coloro che hanno infranto la legge".

 

 

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