Progetto "Ekotonos"

 

Progetto Ekotonos a Milano

 

Le Associazioni e le persone che operano in Ekotonos sono consapevoli che il carcere non rappresenta un contesto adeguato per operare sul recupero della marginalità. Non volendo quindi appiattirsi sulle condizioni oggettive, si punta ad elaborare strategie che prefigurino, nel concreto, scenari che contribuiscano da un lato a nuovi interventi di politica sociale orientati al territorio e ad una pluralità d’interventi, e dall’altro, a dare delle risposte, anche se parziali, alle domande delle persone detenute. 

Da questo principio di realtà si parte per affermare la necessità di un lavoro all’interno delle carceri, per ridurre gli effetti negativi sulle dimensioni esperienziali delle persone, ma anche per attivare percorsi d’incontro e relazione che possano favorire l’emergere d’esperienze ricche e orientate al miglioramento della qualità della vita.

Si vuole mantenere l’idea originaria di favorire percorsi di empowerment, percorsi di potenziamento personale e di continuità sia all’interno sia all’esterno del carcere; da questo punto di vista, il carcere rappresenta un’opportunità per intervenire a favore della crescita delle persone. Infatti, tutte le attività interne a S. Vittore rispondono a questa filosofia e costituiscono un ambito propedeutico al ritorno all’esterno: l’aumento di “competenza” rispetto a se e al territorio è visto come un pre-requisito per qualunque processo di cambiamento.

A partire dalla conoscenza delle dinamiche e delle soggettività del carcere nasce un’altra delle caratteristiche di Ekotonos: il pensare alla necessità di radicare gli interventi sociali aperti e proiettati alla continuità nel tempo. In quest’ottica, obiettivo non ancora pienamente raggiunto di Ekotonos, è la creazione di una rete dentro/fuori, di contesti di elaborazione e di incontro che riportino sul territorio e nelle relazioni sociali le problematiche e le dinamiche di elaborazione dell’esperienza detentiva.

 

ELEMENTI FONDANTI DELL’INTERVENTO

 

Il progetto nasce come intervento sostenuto dalla Direzione del Carcere per occuparsi prevalentemente di: tossicodipendenti, donne, stranieri, con la prospettiva di occuparsi anche degli altri detenuti del carcere di S. Vittore.

Elementi fondanti sono:

La collaborazione coi detenuti nella definizione e realizzazione degli interventi;

La non sostituzione delle istituzioni ma la ricerca di una collaborazione con le stesse in un lavoro di rete;

La valorizzazione del gruppo come ambito di lavoro e riflessione evitando un’ottica assistenziale;

La conoscenza della realtà esterna in prospettiva dell’uscita;

Il collegamento tra il dentro e il fuori;

Il lavoro di singoli volontari, di associazioni ed enti pubblici e del privato sociale.

 

STRUTTURA

 

Area Programmazione: composta dai rappresentanti designati dalle associazioni, dai singoli volontari e dai detenuti/e operanti nelle C.P.A.

Commissione: Salute: formata da rappresentanti di: A77, Coop. Soc. Comunità del Giambellino, Exodus, Naga, Lila, ASA, singoli volontari; dai referenti interni ed esterni delle CpA.

CpA (Centro Per l’Autoassistenza): luogo fisico dove si svolgono le attività di Ekotonos, gestito ed organizzato dai referenti interni, detenuti, e dai referenti esterni, volontari di Ekotonos.

Osservatorio: composto da tutti gli operatori.

 

FUNZIONAMENTO

 

L’attuale modello organizzativo prevede:

  1. Area programmazione: per la gestione generale del progetto, per la formazione dei futuri volontari (interni/esterni) del progetto “Ekotonos” e per l’elaborazione di nuove proposte; l’area programmazione si riunisce mensilmente presso la sezione Penale.

  2. Commissioni: promuovono e organizzano le attività interne ed esterne inerenti la loro area di competenza anche attraverso attività di studio e di ricerca. Hanno potere decisionale sulle questioni di loro competenza. Prevedono una significativa presenza delle persone detenute (anche per ridare vigore all’attività della commissione interna), ed autonomia rispetto all’area programmazione, alla quale riferiscono sulla propria attività.

  3. Osservatorio composto da tutti gli operatori.

 

PARTECIPANTI

 

Rappresentanza della CPA (attualmente maschile e femminile)

Singoli volontari

A77, ASA, Agenzia di Solidarietà per il Lavoro, Coop. Soc. Comunità del Giambellino, Exodus, Gruppo M. Cuminetti, LILA, Naga, Sesta Opera San Fedele, Ufficio Politiche Sociali CGIL Milano.

 

FORMAZIONE

 

I rappresentanti dell’area programmazione ciclicamente organizzano percorsi formativi per i futuri volontari del progetto “Ekotonos”; i formandi arrivano direttamente dalle organizzazioni che aderiscono al progetto e/o da realtà singole sensibili al problema carcere.

Gli obiettivi di questi percorsi formativi sono sostanzialmente tre:

1.      Offrire strumenti che possano aiutare, migliorare e valorizzare la professionalità del futuro volontario che dovrà operare in carcere: esplicitare e far conoscere la realtà carceraria: le sue regole e il suo funzionamento.

2.      Offrire informazioni sulle diverse realtà (pubbliche, private) che lavorano a S. Vittore.

3.      Creazione di una rete, anche culturale, che colleghi realtà del privato sociale, dei servizi pubblici e dei volontari, in un obiettivo comune con i detenuti/e, finalizzato al miglioramento della qualità della vita degli stessi e alla promozione del collegamento tra comunità carceraria e comunità territoriale extra-muraria.

 Lo scorso anno come area programmazione abbiamo realizzato un percorso formativo con i referenti interni delle C.P.A. maschile e femminile. In questi nove anni di lavoro con i detenuti si è venuta a rafforzare sempre più la collaborazione tra gli operatori esterni e i detenuti che offrono volontariamente il loro tempo affinché “Ekotonos” continui ad essere un riferimento significativo per le persone in carcere.

Vista la delicatezza e la centralità del lavoro svolto dagli operatori interni dei due Centri Per l’Autoassistenza, vorremmo migliorare e rafforzare la progettazione comune con i detenuti e creare le condizioni per dare continuità ai servizi offerti al C.O.C. (II° raggio) e alla sezione femminile formando i futuri referenti, prima che inizino la loro esperienza di volontariato.

L’obiettivo è offrire lo stesso iter formativo realizzato con i volontari esterni legati alle realtà del privato sociale.

 

RELAZIONI DELLE C.P.A.

 

ATTIVITA’ C.P.A. MASCHILE a cura dei referenti della C.P.A.

Le attività che si svolgono presso la C.P.A. del C.O.C. sono le seguenti:

Lunedì : sportello biblioteca gestito dai volontari del “ Gruppo Cuminetti”.

Questi incontri sono particolarmente seguiti perché sono molte le ore passate in cella dai detenuti, quindi avere un libro che ti fa compagnia nelle giornate è sicuramente utile per riempire i lunghi “vuoti” che si vengono a creare.

Lunedì pomeriggio: sportello giuridico gestito da volontaria esterna del Gruppo Cuminetti

In questo spazio si danno informazioni sui vari aspetti giuridici che interessano i detenuti che partecipano numerosi.

Martedì mattina :Dott. A. Magnone

Questi incontri vertono su due aspetti molto importanti:

-         Compiti e ruolo dei Sert (utenza, offerta possibile sulle diverse figure professionali, riferimenti legislativi)

-         Informazioni sui diversi trattamenti di disintossicazione (metadone, benzodiazepine, ecc.)

Martedì pomeriggio A. Mereghetti “Gruppo lavoro”.

Riflessioni e indicazioni sulle possibilità di lavoro all’interno e all'esterno del carcere: l’obiettivo di questi incontri è principalmente quello di aumentare le competenze delle persone detenute che possono in questo modo trovare uno stimolo in più per adoperarsi nella progettazione di un percorso di inserimento lavorativo, già durante la detenzione.

Sono date informazioni pratiche: ad esempio l'iter burocratico per fare o rinnovare documenti scaduti, come il libretto di lavoro, sono indicati luoghi ove è possibile rivolgersi se si desidera trovare un lavoro; dove rivolgersi per le pratiche relative al collocamento, alla previdenza, le vertenze di lavoro. Si presentano le Associazioni che operano in Ekotonos che si occupano di lavoro nei diversi aspetti: Agenzia di Solidarietà per il Lavoro, Ufficio Politiche Sociali della CGIL di Milano.

Mercoledì mattino “Gruppo interculturale” D. Masotti e P. Casartelli

Incontri interculturali: rivolti a detenuti stranieri e italiani su temi non strettamente penitenziari, con l'obiettivo di favorire una maggiore conoscenza delle rispettive culture e di fornire elementi di analisi della realtà che riguarda, in particolare, i detenuti stranieri. L’intento è offrire loro uno strumento di orientamento utile per le scelte future; si affrontano, infatti, problematiche relative alla migrazione, problematiche giuridiche e altro.

Pomeriggio: gruppo “parliamone insieme”, tenuto da Adolfo Pugliese

Si tratta di momenti di confronto/ riflessione per migliorare la qualità delle relazioni e delle attività all’intero della CPA e in generale tra i detenuti.

Giovedì mattina “ Sportello cultura stranieri” Nunzio, Gabriella e Dajana

Si tratta di un percorso di conoscenza ed approfondimento dell’O.P.(Ordinamento Penitenziario). L’obbiettivo è la realizzazione di una relazione che porti a conoscenza le problematiche più diffuse tra i detenuti stranieri del COC.

Pomeriggio: biblioteca per i detenuti del IV piano

Si tratta dello “sportello biblioteca” rivolto a detenuti che appartengono al 3° reparto del carcere, presenti al IV piano del 2° reparto (COC).

Venerdì mattina ogni 15 giorni: “Sportello dipendenze”

Lo sportello dipendenze è gestito da S. Siboldi e O. Moffa:

gli incontri vertono principalmente nel dare informazioni ai partecipanti sul modo per accedere alle comunità e sulle figure professionali (interne/esterne al carcere) da coinvolgere se si è eventualmente interessati a beneficiare dell’art. 89 Legge Simeone.

Si lascia spazio anche a racconti di esperienze personali dei partecipanti al gruppo: l’obiettivo è sostanzialmente quello di parlare delle diverse strutture, (pubbliche/private, semiresidenziali/residenziali) non in maniera unidirezionale docenti/uditori, ma attraverso l’esperienza dei detenuti che hanno già usufruito dei benefici di legge.

Crediamo sia significativo “accompagnare” il gruppo ad un dialogo costruttivo in un setting adeguatamente “caldo”.

Venerdì pomeriggio Giornale “Facce&Maschere” LILA E. Orlandi e A. Zamperetti

Il gruppo che si forma il venerdì pomeriggio è strutturato come una redazione di un giornale: la voce dei detenuti arriva all’esterno del carcere attraverso il lavoro redazionale delle due C.P.A., maschile e femminile, e il lavoro dei volontari LILA. Trimestralmente, infatti, è pubblicato il giornalino “Facce e Maschere”, grazie ai materiali prodotti dai detenuti ed organizzati negli incontri

Sabato mattina ASA (Laura, Gabriella, Antonella, Alda) – Gruppi di auto - aiuto

I gruppi si svolgono con frequenza settimanale, con un numero di partecipanti che varia dalle 12 alle 15 persone.

Questi incontri sono prevalentemente rivolti a detenuti sieropositivi, vi possono, però, partecipare anche persone che non sono coinvolte direttamente in questo tipo di problematica.

La formazione di un gruppo eterogeneo allontana paure e aiuta a gestire meglio le ansie che si possono creare in una realtà, già particolarmente ansiogena come S. Vittore.

Presso la C.P.A. maschile si organizzeranno ancora incontri di educazione sanitaria, rivolti a gruppi di detenuti stranieri ed italiani con l’obiettivo di informare sulle problematiche relative all’igiene e alle patologie cliniche. Condurranno i gruppi medici volontari e personale sanitario del carcere.

ATTIVITA’ C.P.A. Femminile a cura delle referenti della C.P.A.

Programma svolto all'interno della C.P.A. femminile e sue prospettive:

oggi la C.P.A. è divenuta una realtà estremamente importante all'interno del carcere di S.Vittore, tant'è che le donne trasferite continuano ad essere seguite dalle referenti sia esterne sia interne alla C.P.A. continuando a mantenere vivo il rapporto d'amicizia che passa attraverso l'invio di lettere di sostegno e quant'altro è necessario in carceri in cui le presenze del volontariato non sono così attive come a San Vittore. La detenuta che entra per la prima volta in carcere trova nel C.P.A. un supporto di notevole importanza poiché non solo le è dato quanto è necessario al ricambio di vestiario, ma si risponde prontamente alle innumerevoli domande che sono poste, affrontando in questo modo la carcerazione in maniera meno sofferta.

Temi trattati nei diversi incontri settimanali

1) Lunedì - lavoro - Riflessioni e indicazioni sulle possibilità di lavoro all’interno e all'esterno del carcere: l’obiettivo di questi incontri è principalmente quello di aumentare le competenze delle persone detenute che possono in questo modo trovare uno stimolo in più per adoperarsi nella progettazione di un percorso di inserimento lavorativo, già durante la detenzione.

Vengono date informazioni pratiche: ad esempio l'iter burocratico per fare o rinnovare documenti scaduti, come il libretto di lavoro, sono indicati luoghi ove è possibile rivolgersi se si desidera trovare un lavoro; dove rivolgersi per le pratiche relative al collocamento, alla previdenza, le vertenze di lavoro. Si presentano le Associazioni che operano in Ekotonos che si occupano di lavoro nei diversi aspetti: Agenzia di Solidarietà per il Lavoro, Ufficio Politiche Sociali della CGIL di Milano.

2) Martedì - Ass. A77 - Ordinamento Penitenziario - Vita Carceraria – salute

E’ questo il luogo in cui, collettivamente, è possibile lavorare sulle proprie differenze, sulle proprie non conoscenze, sui propri diritti e sulle modalità per portarli avanti; sostanzialmente è qui che si discutono le molteplici problematiche che non trovano risposta in altro ambito di discussione, dalla malattia non curata, passando attraverso la prevenzione instaurando continue discussioni con le donne che hanno grosse difficoltà nell'esprimere i propri tormenti.

Gli incontri si svolgono con l'apporto di volontarie esterne ben preparate su vari argomenti a seconda dell'esigenza che nasce sul momento stesso in cui si crea il gruppo.

Si è notato quanto sia difficile far capire alle donne che non vi è nessun motivo di allarmarsi se si convive con persone sieropositive, e si spiegano i passaggi per ottenere l'armonia in cella senza creare contrasti dovuti esclusivamente ad una mancanza di consapevolezza verso tutto ciò che passa attraverso la prevenzione.

Inoltre si passa da argomentazioni di carattere sanitario alla lettura del nuovo ordinamento penitenziario in modo da non rendere gli incontri pesanti e monotoni. Le detenute "scappano" quando le argomentazioni non trattano temi strettamente legati alla carcerazione, quindi è necessario saper intercambiare i temi attraverso una modalità creativa d'intervento.

3) Mercoledì - NAGA Segretariato sociale - Gruppo Multietnico -

Il lavoro di segretariato sociale è forse uno dei momenti più attesi dalle detenute straniere, le quali possono incontrare le volontarie del Naga con tutta tranquillità , gli incontri si svolgono nel pieno rispetto della privacy, la detenuta- straniera può raccontare le sue vicende giudiziarie, e la sua vita senza la paura che altre persone possano in qualche modo intralciare il suo racconto. Attraverso questi incontri si aiutano le detenute a trovare una soluzione abitativa o lavorativa per richiedere eventuali alternative al carcere. Inoltre una volta la settimana il Naga organizza gruppi d'incontro, attraverso i quali è possibile raccontare e raccontarsi le storie ed i percorsi intrapresi prima di giungere in Italia, le donne hanno quindi la possibilità di confrontarsi e di scambiare le proprie esperienze di vita in una sorta di viaggio virtuale in cui l'una impara a conoscere l'altra. Si è notato quanto le donne non siano poi così diverse nel mondo e come la povertà emerga costantemente dai loro racconti, non è dunque difficile immaginare i passaggi che conducono queste persone in carcere.

4) Giovedì - Ass. L.I.LA.

Gestito da volontari dell'Associazione LiLa, i quali gestiscono gli incontri con le persone che hanno problemi di sieropositività ma non solo. Una volta al mese si discute di prevenzione attraverso dimostrazioni con profilattico e verdura di prima scelta (banane, carote, zucchine), le persone presenti si divertono ed imparano ad usare il profilattico, scambiandosi in questo modo le proprie esperienze di vita, raccontando le vicende che le hanno portate alla tossicodipendenza. Sempre in questi incontri si discutono gli articoli da pubblicare sul mensile "Facce e Maschere, giornale prodotto direttamente dai detenuti e dalle detenute.

5) Venerdì - Gruppo salute - NAGA

Quest'anno il Naga ha intrapreso un percorso sperimentale con le donne straniere.

Gli incontri sono gestiti dalle dottoresse del Naga le quali spiegano con parole semplici le malattie che più di frequente possono colpire le donne in carcere, le straniere possano porre tutte le domande che desiderano ricevendo dalle esperte risposte esaurienti e complessivamente soddisfacenti. I gruppi ruotano in modo da far partecipare tutte, ma in numero contenuto per non creare confusione, visto lo spazio ristretto.

6) Incontri mensili: ASA

L'Ass. ASA organizza incontri con alcune Dottoresse del Ced di Milano; i temi trattati sono: Il corpo della donna, la sessualità della donna - diritti e doveri della moglie, madre donna. Le donne hanno apprezzato con entusiasmo questo genere di iniziative, poiché ha permesso loro di esporre con facilità e disinvoltura i problemi sessuali le malattie ad essi connessi. Una settimana prima dell'inizio del corso, le referenti della C.P.A. s’informano a quali argomenti le detenute sono interessate, ed in seguito vengono formati i gruppi in base ai desideri.

Ci siamo rese conto quanto siano importanti questi lavori di gruppo, sia per aprire un dialogo diverso fra donne ed anche per tentare di renderle consapevoli della loro sessualità.

7)Altre attività C.P.A.

All'interno della C.P:A., nelle ore in cui non vi sono incontri con le volontarie, sono quotidianamente distribuiti capi di vestiario, inoltre sono prodotte istanze di ogni tipo, e si aiutano le donne nella compilazione delle domandine per richiedere: lavoro - corsi scolastici - l'acquisto di diversi generi alimentari non compresi nella spesa settimanale. Inoltre la C.P.A. partecipa ed organizza con altre: la festa dell'affettività dei bambini , procura giochi per la festa medesima, contatta i gruppi culturali per l’animazione della festa, organizza con la commissione cultura momenti ricreativi per tutta la sezione femminile.

Ed infine crea momenti di riflessione sul significato della solidarietà interna al carcere, in modo da impedire che si creino contrasti nelle celle, dovuti alla forzata convivenza di numerose etnie, crea momenti di confronto per superare i pregiudizi dati da una scarsa conoscenza reciproca fra gruppi anche molto diversi fra loro.

 

COMMISSIONE SALUTE

 

La commissione salute visti i numerosi interventi realizzati all’interno delle due C.P.A., e negli altri raggi, ha la necessità di incontrarsi periodicamente per affrontare e organizzare le attività che quotidianamente si svolgono.

La funzione di questo gruppo di lavoro è quella di:

-         attivare, verificare e monitorare tutte le attività riguardanti le due C.P.A.(HIV/AIDS, MTS, salute) e i gruppi al IV°, al V° e al VI° raggio;

-         di avere un “filo diretto” anche con l’esterno per organizzare e promuovere momenti culturali, formativi (futuri volontari) e di informazione (attività svolte in Ekotonos nell’ambito della salute e delle tossicodipendenze), che vanno oltre l’intervento specifico con la persona detenuta;

-         momenti informativi vengono organizzati anche all’interno del carcere, dove l’obiettivo primario è quello di coinvolgere tutte le parti in causa affinché si possa migliorare le condizioni di convivenza, igieniche e di salute di tutti i detenuti/te e in particolare delle persone con patologie correlate al consumo di droghe

-         collaborare con l’Unità Operativa Carcere nella realizzazione di momenti di counselling per preparare le persone ad affrontare in maniera più serena ed informata il test HIV e ad una eventuale sieroconversione

-         collaborare e coordinarsi con le attività di Riduzione del Danno e del Rischio contenute nel Progetto Ekosalute, gestito da alcune realtà facenti parte di Ekotonos.(Per ulteriori informazioni circa l’attività di Ekosalute, si rinvia a Toy Racchetti, Associazione LILA, coordinatore del Progetto).

Per avere un quadro completo delle attività svolte nei raggi, leggere le relazioni che le singole realtà hanno scritto nella seguente parte della “ carta d’identità.”

Le attività delle realtà del privato sociale

Cooperativa A 77

Ormai dal 1993, anno della effettiva nascita del PROGETTO EKOTONOS, gli operatori ed i volontari della A77 portano avanti i gruppi di auto-aiuto al femminile sul tema della salute e delle problematiche della vita in carcere. In questo lavoro sono stati toccati i temi più vari:

difficoltà di convivenza, pregiudizi, rapporti con le famiglie ed in particolare i figli, situazione giudiziaria, ecc.

Nostro compito è stato quello di aiutare le detenute ad affrontare ed elaborare i problemi offrendosi reciprocamente aiuto in base alle rispettive esperienze.

Ci siamo spesso chiesti come riuscire a rendere meno disagevole la vita in carcere a partire anche “dalle piccole cose”, la carenza delle docce, la mancanza di alcuni generi alimentari o d’uso corrente nella lista della spesa, la disorganizzazione nella distribuzione delle medicine, la carenza dell’assistenza infermieristica, ecc., e, dopo un lavoro di approfondimento e scelta dei problemi effettivamente affrontabili, dato il contesto in cui si operava, abbiamo organizzato degli incontri con la Direzione, con i medici sia di reparto che con la Dirigente Sanitaria, ottenendo risposte positive ad almeno una parte delle nostre istanze.

Perciò, nonostante alcuni momenti meno “brillanti” sia a livello di partecipazione che come “voglia” di affrontare e discutere dei problemi, ci pare utile proseguire in questo lavoro di affiancamento della C.P.A. nell’organizzazione di una migliore qualità della vita in carcere.

L’associazione collabora inoltre alla sperimentazione dei “gruppi di Counselling sul test HIV” organizzati dall’Unità Operativa Carcere.

Presenza dell’A 77 per l’anno 2002: martedì pomeriggio

Adriana Gervasoni, responsabile.

Cooperativa Sociale Comunità del Giambellino

Comunità del Giambellino nasce nel 1979 riunendo alcuni gruppi di volontari che, nel quartiere del Giambellino a Milano, operavano su diversi fronti dell’emarginazione giovanile (tossicodipendenza, minori in stato di disagio sociale, malattia mentale, carcere).

Nel tempo gli interventi di Comunità del Giambellino sono diventati servizi stabili, condotti da équipe di educatori professionali e da gruppi organizzati di volontari. Nel 1993 si è costituita in Cooperativa sociale.

Nella progettazione e nella conduzione dei propri interventi in carcere e sul territorio si propone di:

·        essere attenta alle diverse forme di emarginazione (detenuti/e tossicodipendenti, giovani in difficoltà, minori, formazione).

·        Collaborare con le strutture dell’ente pubblico per realizzare una politica sociale attenta ai bisogni emergenti.

·        Contribuire alla realizzazione di realtà territoriali solidali, promuovendo il volontariato come possibilità di significativa partecipazione alla vita sociale e di sviluppo della propria identità personale.

·        Valorizzare il lavoro di operatori e volontari, accompagnandoli nella formazione delle competenze necessarie e nello sviluppo della propria professionalità.

Attualmente la “Cooperativa sociale Comunità del Giambellino” all’interno del carcere è impegnata sui seguenti fronti:
Area Programmazione

Commissione Salute (referente)

Sportello dipendenze al femminile e al maschile

Referente per la Coop. Sociale Comunità del Giambellino: Ottavio Moffa

Il Gruppo Exodus, partecipa attivamente allo sportello dipendenze della C.P.A. maschile e femminile.

Referente per il Gruppo Exodus: Alessandro Siboldi.

 

 

Associazione Solidarietà AIDS (ASA)

L’ASA partecipa al “Progetto Ekotonos” con i gruppi di auto-aiuto e sostegno al II° raggio, al VI° raggio e al femminile. I gruppi sono nati per fornire informazioni sanitarie e di prevenzione sull’HIV e sull’AIDS, poi con il passare del tempo e per precisa richiesta dei detenuti/te , si sono trasformati in gruppi di auto-aiuto e sostegno.

I Gruppi al C.O.C. II° raggio

I gruppi, come tutte l’attività del Progetto Ekotonos al C.O.C., si effettuano nella CPA; si svolgono con frequenza settimanale: sabato dalle ore 9.30 alle ore 11.30, con un numero di partecipanti che varia dalle 12 alle 15 persone.

I gruppi sono prevalentemente rivolti a detenuti sieropositivi, vi possono, però, partecipare anche persone che non sono coinvolte direttamente in questo tipo di problematica. La formazione di un gruppo eterogeneo allontana paure e aiuta a gestire meglio le ansie che si possono creare in una realtà, già particolarmente ansiogena come S. Vittore.

I Gruppi con le Transessuali al VI° raggio

Con le transessuali i gruppi si svolgono ogni sabato dalle 13.00 alle ore 15.00.

Per le transessuali il rischio di isolamento è grave: infatti sono quasi tutte straniere, famiglie e amici lontani, spesso la comunicazione, a causa della lingua, è scarsa; così l’incontro in gruppo diventa uno dei pochi momenti di “solidarietà” dove poter sfogare le proprie tristezze, paure, incertezze e ansie.

E’ importante evidenziare che per partecipare a questi gruppi le transessuali rinunciano “all’aria”, una scelta particolarmente importante se si considera che fra le diverse etnie (Brasiliane, Colombiane, Peruviane, e Italiane) i rapporti non sono propriamente idilliaci.

I gruppi con i protetti al VI° Raggio –riapertura del gruppo, interrotto lo scorso anno. Si svolgono ogni quindici giorni, il sabato dalle 13.30 alle 15.30.

Il gruppo con i protetti è stato riaperto nel mese di maggio 2001, la partecipazione varia dalle 5 alle 8 persone. I detenuti che partecipano all’attività hanno tutti pene molto lunghe da scontare, questo consente loro di vedersi con continuità e proseguire in un percorso di lungo periodo. Questi gruppi di auto – aiuto affrontano tematiche  profonde e delicate che consentono di contenere  le ansie e di confrontare le proprie emozioni ed i propri sentimenti con gli altri componenti del gruppo.

I Gruppi al Femminile

Riprende il progetto coordinato dalle referenti della CPA femminile che vede la partecipazione delle operatrici del CED (Centro Educazione Demografica) e delle volontarie ASA.

Si realizzeranno degli incontri di sensibilizzazione, informazione sul corpo della donna, sui comportamenti sessuali, sui diritti/doveri di donna, mamma, moglie.

Il progetto prevede un ciclo di sei incontri, tre gestiti dalle operatrici del CED e dalle volontarie ASA, e tre successivi di riflessione condotti dalle sole volontarie ASA, la mattina del sabato, dalle 10.00 alle 12.00.

Non si è ancora precisata la data di inizio dell’attività, presumibilmente sarà in primavera.

Referente per l’Associazione ASA: Laura Viviani – Gabriella Barni

 

Associazione NAGA

Queste, in sintesi, sono le attività programmate dall'Associazione Naga, nell'ambito del progetto Ekotonos, rivolte a detenuti stranieri presenti a San Vittore:

Segretariato Sociale:

presenza settimanale dei volontari nei vari reparti del carcere: femminile, COC, 4° reparto, 5° reparto, 6° reparto (I e II piano).

Durante i colloqui con i detenuti stranieri si prende nota delle varie richieste cercando di risolverle concretamente. Il rilevamento delle problematiche permette di far emergere i diritti negati per i quali il nostro impegno continua negli ambiti istituzionali.

Educazione sanitaria:

incontri ciclici rivolti a gruppi di detenuti stranieri ed italiani informando sulle problematiche relative all'igiene, alle patologie, ecc.; si svolgono al reparto femminile, al COC, ed in altri reparti, nell’ambito di ogni ciclo di incontri interculturali, a completare un minimo bagaglio di informazione utile al detenuto, in particolare sulle problematiche relative all’igiene e ai rischi di malattia in carcere.

Incontri interculturali:

rivolti a detenuti stranieri e italiani su temi non strettamente penitenziari con l'obiettivo di favorire una maggiore conoscenza delle rispettive culture, di riflettere sulle problematiche legate alla migrazione e alle prospettive possibili all’uscita dal carcere, cercando di abbassare il livello di frustrazione dei detenuti stranieri che vedono scarse possibilità di reinserimento sociale, dovute soprattutto alla legislazione che offre poche opportunità di mettersi in regola per gli stranieri senza documenti validi o con precedenti penali.

Incontri giuridici:

rivolti a detenuti stranieri. Informazioni sulle leggi, protocolli ecc., che chiariscano almeno in parte i quesiti ed i dubbi dei detenuti, sempre nell’ottica di porre l’attenzione al rispetto dei diritti, sia per quanto riguarda le vicende giudiziarie, che le possibilità di ottenere benefici penitenziari e quant’altro. Si parla anche delle possibilità di rinnovo dei permessi di soggiorno dal carcere.

Referenti Associazione Naga: Mora Maria Vittoria, Sachsel Elena, Porcu Rosanna.

LEGA ITALIANA LOTTA AIDS (LILA)

Sezione femminile

Tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore 17.45 presenza in CPA per facilitazione/conduzione gruppi di confronto su HIV/AIDS – MTS (malattie trasmissibili sessualmente) – salute – convivenza in carcere; incontri a tema su prevenzione delle patologie correlate al consumo di droghe con messaggi e tecniche di Riduzione dei Danni relative ai comportamenti a rischio.

Redazione “Facce&Maschere” operatori coinvolti: Toy Racchetti – Sonia Liedbhard

C.O.C. II° Raggio

Tutti i venerdì dalle 14.00 alle 16.00 presenza in C.P.A. Attività relative al giornale “Facce&Maschere”, cineforum, confronto con gruppi sul tema HIV/AIDS.

Ambiti di partecipazione al progetto:  Area programmazione; Commissione Salute; Formazione

Operatori coinvolti: Evelina Orlandi – Antonio Zamperetti

Associazione Gruppo Carcere MARIO CUMINETTI

L’Associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti  (ex nuova Corsia dei Servi) è stato il primo gruppo in Italia nel 1985 a chiedere e usufruire dell’articolo 17 dell’Ordinamento Penitenziario (integrato dalla Legge Gozzini) per svolgere attività culturale in carcere e creare un collegamento fra carcere e città.

L’Associazione prende il nome dal suo fondatore, Mario Cuminetti, teologo, saggista e operatore culturale, impegnato per il rinnovamento della società e in particolar modo per il problema degli emarginati.

La Libreria Tadino di cui Mario Cuminetti fu fondatore e animatore, sede del Gruppo, è anche un luogo di scambio e comunicazione fra il carcere e la città con iniziative pubbliche di sostegno e sensibilizzazione

I volontari del Gruppo si propongono di essere una presenza disponibile,  non giudicante e senza pregiudizi, consapevoli di trovarsi in rapporto con persone che provengono da esperienze diverse e sono in una situazione di evidente difficoltà,  persone di pari dignità con le quali avere uno scambio senza atteggiamenti paternalistici o moralistici.

Le iniziative dell’Associazione

La biblioteca  L’attività  principale del Gruppo è quella di stimolare alla lettura i detenuti e di diffondere fra loro l’amore per il libro e per il sapere. Una ventina di volontari operano, nella biblioteca centrale e nei singoli reparti, dialogando coi detenuti e aiutandoli a scegliere i volumi.

Nella Biblioteca centrale il nostro intervento ha portato a un completo riordinamento dei volumi, all’inserimento di tutti i titoli in computer e alla compilazione di un catalogo in 7 volumi (6 per argomenti e uno per autori). I detenuti non possono accedere a questa biblioteca, ma consultando i cataloghi (costantemente aggiornati)  possono trovarvi dei titoli che non hanno trovato nelle biblioteche di reparto e farsi subito recapitare da noi volontari i relativi volumi.

Ma è nelle Biblioteche di reparto – in maggioranza allestite da noi – che si svolge principalmente il nostro lavoro. C’è un costante apporto  di libri,  forniti da privati o da case editrici, che vengono sistemati in modo da rendere il più rapido possibile il loro reperimento, attraverso la suddivisione per materie e la compilazione di schedine e di elenchi o l’inserimento dei titoli in computer. Il grande vantaggio di queste Biblioteche è che i detenuti possono accedervi liberamente e vedere e sfogliare i volumi. E’ qui che il nostro intervento può essere prezioso: nell’aiutare a scegliere,  nel consigliare,  nell’invitare alla lettura, possibilmente di libri di qualità. Sono stati presi contatti anche con altri Istituti penitenziari (Bologna, Vercelli, Fossombrone) e sono stati inviati volumi e indicazioni organizzative per l’allestimento di analoghe biblioteche.

Finalità dell’intervento in biblioteca

L’apertura mentale e l’arricchimento personale che possono derivare da una consuetudine alla lettura sono alla base del nostro intervento  unitamente allo spostamento dell’attenzione dei detenuti su argomenti lontani dalla quotidianità del loro pensiero ( processo,  pena,  possibilità di scarcerazione, eccetera ), creando appunto, attraverso la lettura, interessi alternativi

La biblioteca multietnica

La popolazione detenuta a San Vittore, ormai per oltre il 50% straniera (e la situazione non è molto differente nelle altre carceri intorno a Milano) ha reso necessaria una biblioteca interculturale la cui dotazione rispecchi i valori significativi della cultura cui fa e consenta perciò un arricchimento reciproco fra i fruitori stranieri e italiani. con l’obiettivo di essere l’occasione per realizzare quel ponte tra la città (multietnica) e il carcere (multietnico)  che è l’idea guida dell’Associazione. E’ stato quindi indispensabile 

Dotare le nostre bibliote di libri in lingua non italiana, e accanto ai testi di lettura anche testi di consultazione: grammatiche e dizionari, anche in più copie per consentirne il prestito.

L’attivazione della biblioteca multietnica è stata possibile con il finanziamento della Fondazione San Carlo, e il lavoro di un detenuto straniero affidato ai servizi sociali, che ha lungamente collaborato con l’Associazione nella gestione delle biblioteche, dando prova di una non comune capacità di mediazione facilitata anche dalla buona conoscenza della lingua italiana e di quella araba.

Sono stati presi contatti con biblioteche e librerie all’estero, in Tunisia, Egitto e Marocco,  e in Italia,  con il Centro islamico di Milano, il Consolato tunisino e quello dell’Arabia Saudita. Questi rapporti hanno portato ad ottenere 980 libri in lingua araba, di cui 300 distribuiti nelle diverse biblioteche del carcere e 680 disponibili presso la libreria Tadino.

Altre attività culturali

Gruppi di discussione

Due o tre volontari e diversi detenuti (da sei a dodici) danno vita a incontri e dialoghi molto animati, che hanno lo scopo di offrire al detenuto l'occasione di un contatto con l'esterno, di favorire il suo bisogno di esprimersi e farlo uscire dal senso di oppressione, di valorizzare gli elementi positivi che ognuno porta con sé.

Un articolo di giornale, un fatto di attualità o lo scritto di un detenuto possono essere i punti di partenza per una riflessione su svariati argomenti, come i progetti, i diritti, la solitudine e le amicizie, il presente e il passato, le speranze, la libertà della mente, la possibilità di cambiamento, i problemi della droga, la vita del detenuto, lo scrivere in carcere Gli extracomunitari danno frequentemente un importante contributo alla discussione.

Molto spesso i volontari prendono appunti sui dibattiti e li trascrivono per poi riprenderli in successive occasioni. Talvolta questi scritti vengono pubblicati, sempre per cercare di allargare il ridotto contatto dei detenuti col mondo esterno. Sono già usciti nel'99 "Voci dal carcere" e nel 2000 "Lasciatemi uscire almeno con le parole (apparso sul n.3 della rivista letteraria Palazzo Sanvitale).

Gruppo di Teatro Un attore organizza al Femminile un corso di teatro, per offrire alle detenute momenti di espressione corporea di tipo creativo

Gruppo di Cinema Si organizzano proiezioni di film (scelti da un volontario esperto)che possano interessare in particolar modo i detenuti.

Gruppo di Pittura Attraverso disegni e dipinti un pittore aiuta i detenuti tossicodipendenti a rielaborare il proprio vissuto

Iniziativa “Arrestate quel libro!”. Al suo terzo anno e replicata in altre carceri lombarde,  invita all’acquisto di un libro in regalo scelto nell’elenco stilato dai detenuti e dalle detenute di San Vittore

 

Il gruppo Bambini senza sbarre

Bambini senza sbarre Da cinque anni si occupa della relazione genitori detenuti e figli. Nasce all’interno dell’attività principale dell’Associazione Cuminetti, di tipo culturale, legata alla gestione e organizzazione delle biblioteche nel carcere di San Vittore a Milano.

L’impegno di “Bambini senza sbarre” è di individuare un percorso d’accompagnamento del figlio e del genitore detenuto nella loro esperienza di separazione e nella necessità di mantenere la relazione.

Il gruppo è formato da volontari professionisti nel campo psicologico psicopedagogico e legale.

Come attività in corso segnaliamo:

Allestimento spazio incontri

Nell’ottica di migliorare anche lo spazio fisico che ospita gli incontri genitori/figli il gruppo fornisce giochi per i bambini che rimangono in dotazione stabile delle sale colloqui.

Colloqui individuali nelle sezioni maschili e femminile.

Esistono casi in cui i problemi non possono essere affrontati in gruppo e vengono richiesti colloqui individuali. Non si tratta di colloqui terapeutici ma di sostegno psicopedagogico  attraverso i quali il genitore ha la possibilità di parlare dei propri figli. Da questi colloqui può nascere un percorso condiviso di “accompagnamento”.

Periodicità settimanale.

Colloqui domenicali per le donne madri

Si tratta della possibilità, dallo scorso anno, di avere colloqui con i propri figli della durata di tre ore invece dell’ora del colloquio ordinario. La presenza di un nostro operatore/operatrice, presenza discreta e disponibile, può essere di sostegno al bambino in un momento di particolare intensità dovuta alla concentrazione di elementi affettivi e di una somma di aspettative accumulate nel tempo. I bambini possono utilizzare giochi, consumare una merenda, socializzare tra loro e creare legami di amicizia che permettono di vivere il colloquio e, anche di vivere l’attesa di quel momento durante la settimana, in uno stato d’animo meno ansioso. E’ il risultato del lavoro con le donne e con la direzione del carcere.

Periodicità quindicinale.

“Atelier di mediazione” per la confezione degli oggetti relazionali

Dal rapporto con l’associazione francese Relais Enfants Parents e dalla nostra esperienza presso di loro a Parigi  è nata l’esigenza e l’impegno di realizzare anche da noi  l’iniziativa “atelier di mediazione” per la confezione di oggetti di stoffa (oggetti relazionali) destinati ai figli. Questa esperienza è particolarmente adatta alle madri straniere che non possono incontrare i figli perché molto lontani e per le quali l’invio di un oggetto costruito per loro rappresenta perlomeno uno strumento concreto di mantenimento del legame.

L’ “atelier di mediazione” è strettamente collegato al lavoro dei “gruppi di incontro”, nel tentativo di costituire comunque uno spazio mentale per il proprio figlio dove può decantare l’ansia e trova posto la riflessione, la memoria, il confronto con il proprio ruolo di madre e con le altre donne.

Periodicità settimanale.

“Bambini senza sbarre” dallo scorso anno fa parte della rete europea Eurochips, (fondata dal Relais Enfants Parents di Parigi) organizzazione con la missione di collegare le realtà in Europa impegnate su questo tema e con cui ha organizzato a San Vittore lo scorso giugno il seminario “Il tempo e lo spazio della relazione figli-genitori in carcere” (di cui sono disponibili gli atti)

Ha una sua sede a Milano in via Castelmorrone 17 – tel. 02 70005859 -  fax 02 7491819 –bambinisenzasbarre@genie.it

Agenzia di Solidarietà per il Lavoro, AgeSoL

Essendo AgeSoL, con la rappresentante della CGIL, Angela Mereghetti, le due sole associazioni che trattano il tema lavoro a San Vittore non si ritiene funzionale costituire una Commissione Lavoro, ma si manterrà un rapporto costante per coordinarsi negli interventi.

 

Le attività nel 2002:

AgeSoL nel 2001 ha costituito un’Associazione Temporanea di Scopo con 4 Consorzi (Consorzio Nova Spes, SIS, Lavorint, Cascina Sofia) per la gestione degli Sportelli di orientamento e di inserimento al lavoro, in convenzione con la Provincia di Milano fino a luglio 2002.

Il Progetto è stato denominato CERCARE LAVORO.

Si continuerà in collaborazione con la CGIL, a svolgere i Gruppi Lavoro al COC e al femminile una volta al mese, fornendo indicazioni sul tema lavoro per gruppi di interesse, ai volontari di Ekotonos si affiancheranno anche gli sportellisti interni ed esterni del Progetto CERCARE LAVORO.

Questa è un’attività che ci viene richiesta anche nelle altre sezioni dove non opera Ekotonos, che si sperimenterà concordando le modalità operative con gli Educatori.

Lo Sportello CERCARE LAVORO è presente in tutta la Casa Circondariale per favorire l’inserimento lavorativo ai detenuti/e che ne hanno i requisiti (essere definitivi, avere aperta la sintesi, su segnalazione degli educatori) quindi offre questo intervento ai detenuti che entrano in contatto con Ekotonos, per avere la possibilità di un approccio diretto e per esplicitare con completezza le proprie problematiche e aspettative sul tema lavoro.

Lo sportello si svolge il giovedì mattina, per accedervi basta fare la domandina e consegnarla agli scrivani del piano.

Il Progetto Sportelli, è attivo da dicembre 1999, obiettivo principale è preparare percorsi d’inserimento mirati e personalizzati basati sull’analisi dei bisogni del singolo utente che richiede l’intervento.

Il Progetto si articola su due piani: un piano informativo ed un piano motivazionale.

·        Per ciò che riguarda il piano motivazionale è di riuscire a sviluppare la cultura del lavoro, laddove per cultura del lavoro s’intende non solo la conoscenza del mondo del lavoro stesso, ma anche lavoro come alternativa al reato, vissuto come unica fonte di sostegno. Il piano informativo riguarderà prevalentemente la normativa e la legislazione su lavoro, previdenza, iscrizione al collocamento e relativi aggiornamenti.

·        Il piano informativo, inoltre, sarà gestito sia con contatti individuali, sia organizzando gruppi di informazione generale, su richiesta oppure all’interno dei corsi che si svolgono a San Vittore.

Al momento dell’incontro si chiederà ai detenuti di compilare volontariamente un questionario in cui indicheranno i loro dati generali, dalla scolarità all’esperienza lavorativa, alle loro eventuali aspettative e desideri.

E’ attivo inoltre uno sportello in Via Montecuccoli 21/A Milano tel.02/4125021 per gli ex detenuti e i ristretti nella libertà, il mercoledì mattina dalle ore 9.00 alle 13.00  (telefonare per fissare un appuntamento con l’operatore Ezio Este), oppure scriveteci per posta elettronica cercarelavoro@agesol.it o visitate il sito www.agesol.it.

 

Licia Roselli, Direttrice e Referente AgeSoL per Ekotonos

Paola Dekelmann, operatrice esterna Sportello CERCARE LAVORO

Di Giovine, Conti, Zona, Giordano: detenuti coadiutori dell’ATS del Progetto CERCARE LAVORO