Prap Veneto e Volontariato

 

Dichiarazione di intenti

tra

Direttori delle Carceri e dei Centri di Servizio Sociali per Adulti e Minori

e

il volontariato impegnato in ambito giustizia del Veneto

 

Premesso che la legge 266/91 e 388/00 riconosce il valore sociale e la funzione del volontariato;

Visto che l’Ordinamento Penitenziario nonché il D.P.R. 448/88 ed il D.L.vo 272/89 attribuiscono al volontariato un ruolo di grande rilievo nel reinserimento sociale di coloro che, adulti e minori, sono entrati nel circuito penale;

Visto il protocollo d’intesa tra Ministero della giustizia e Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia;

Visto il protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia e Regione Veneto;

Vista la carta dei valori del volontariato.

 

Il Prap - Cgm s'impegna a:

 

Promuovere e convocare il "Tavolo di confronto";

Interagire con tutti i soggetti firmatari di presente dichiarazione all’osservanza della stessa.

 

Impegno congiunto

 

In sede regionale per:

 

svolgere incontri periodici, almeno un paio di volte l’anno, nel "tavolo di confronto" di programmazione e verifica del lavoro svolto;

stimolare la Regione Veneto al rispetto del protocollo da lei sottoscritto con il Ministero della Giustizia;

aprire un confronto con la Magistratura di Sorveglianza per una maggiore uniformità di giudizio della medesima;

informazione reciproca delle iniziative migliori o pilota.

 

In sede locale per:

 

formazione congiunta;

sensibilizzare l’opinione pubblica;

coinvolgere enti locali, istituzioni pubbliche e private;

proposte di programmi individuali alla magistratura di sorveglianza;

programmare incontri conviviali con la polizia penitenziaria sul territorio;

promuovere incontri di programmazione, verifica e chiarimenti almeno una volta l’anno.

 

Il volontariato s’impegna a:

 

fornire una mappa del volontariato esistente in collaborazione con le direzioni dei singoli istituti;

conoscere fini, obiettivi e programmi degli istituti e dei servizi in cui operano e partecipano alle attività, secondo le loro possibilità, nel pieno rispetto delle regole stabilite dalle direzioni;

svolgere i loro compiti, autorizzati dalle direzioni, con competenza, responsabilità e valorizzando il lavoro di gruppo e accettazione di una verifica costante del proprio operato;

uniformare le proprie attività indirizzate verso i singoli o di carattere generale, nel rispetto dei programmi fissati dagli operatori e possibilmente concordati con i volontari stessi;

riconoscere rispettare e difendere la dignità delle persone che incontrano e si impegnano a mantenere totale riservatezza rispetto alle informazioni ed alle situazioni di cui vengono a conoscenza, compatibilmente con le esigenze di ordine, sicurezza e rispetto della legalità.

 

Negli istituti, servizi e territorio:

 

coordinamento del volontariato per istituto;

promuovere interventi di tipo progettuale;

formazione dei volontari;

accompagnamento nell’area penale esterna;

attenzione alle famiglie;

promozione di nuovo volontariato in ambito giustizia.

 

I Direttori delle Carceri e dei Centri di Servizio Sociali per Adulti e Minori s'impegnano a:

 

riconoscere e favorire l’attività del volontariato e dei suoi rappresentanti;

uniformare le modalità di accesso dei volontari e gestione delle loro attività;

promuovere incontri di programmazione e chiarimenti con il volontariato almeno una volta l’anno;

motivare e coinvolgere i rappresentanti del volontariato nelle decisioni che lo riguardano.

 

 

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