Acta et Agenda Onlus

 

Acta et Agenda, organizzazione non lucrativa di utilità sociale, si è costituita a Novara nell'anno 2000. Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed in particolare si propone di perseguire l'interesse generale della collettività alla promozione umana ed alla integrazione sociale dei cittadini mediante specifici socio-sanitari ed educativi.

Acta et Agenda Onlus - Vicolo Canonica, 15 - 28100 Novara
tel. 338 2135220 - actaetagenda@libero.it

 

Associazione "Acta et Agenda Onlus"

 

Un dentro che è quasi fuori

Il viaggio di Penelope

Dai nodi della sofferenza ai fili della relazione

Corso di formazione imprenditoriale per donne disoccupate

Per un'oasi... non deserta

Un mezzo per raggiungere... l'oasi

Alcuni prodotti realizzati nei laboratori dell'associazione

Un dentro che è quasi fuori

 

Con un progetto finanziato dalla Regione Piemonte, Acta et Agenda propone ormai da due anni corsi di ricamo e ultimamente anche di puncetto (trina di origini valsesiane) all'interno della Casa Circondariale di Vercelli. I corsi si svolgono con cadenza settimanale, seguendo un programma che permette alle ospiti di acquisire una preparazione spendibile all'esterno.

L'iniziativa si svolge in collaborazione con la scuola Ricami & Legami considerata la più importante realtà del ricamo esistente sul territorio italiano. La collaborazione preziosa ed insostituibile della scuola udinese ci permette di proporre alle allieve corsi intensivi di perfezionamento sulle singole tecniche.

A settembre inizieranno corsi specifici sui punti tipici della nostra Regione tenuti da una insegnante specializzata in queste tecniche.

 
Il viaggio di Penelope

 

Il "viaggio" inizia due anni fa all'interno della Casa Circondariale di Vercelli e permette di far conoscere alle ospiti l'arte del ricamo. Il Viaggio di Penelope è il titolo di un "quaderno" nato dal desiderio espresso dalle allieve di fissare nella scrittura gli insegnamenti ricevuti durante il "viaggio" ancora lungo ed affascinante.

Una mostra dei lavori eseguiti permetterà di far conoscere al "mondo esterno" la realtà di "un dentro... quasi fuori" e i legami che possono nascere fra persone che vivono realtà differenti.

Quello che a volte a noi sembra scontato, in una vita che si ripete sempre uguale, diventa un momento prezioso che rende il giorno del nostro incontro diverso dagli altri giorni, quelle ore diverse dalle solite ore.

Ecco che allora il lungo "letargo" a cui sono costrette, il dolore ospite usuale, la tristezza che le accompagna sono addolciti da un ago e un filo e da un legame che va oltre.

Durante la mostra Ricami tra i libri è stato presentato il libro-quaderno "Il viaggio di Penelope", realizzato durante i corsi di ricamo che si svolgono al carcere di Vercelli.

Laura Gerosa, giornalista di Rakam, nella presentazione sulla rivista nel mese di luglio scrive: "Il viaggio di Penelope" è un "quaderno di lavoro" come lo definisce l'autrice Ivana Giovanetti, che con Acta et Agenda, una organizzazione Onlus, e la collaborazione di Anna Maria e Antonietta Menossi ha organizzato corsi di ricamo per le ospiti della Casa Circondariale sez. femminile di Vercelli. Sono 95 pagine di utilissimi consigli, dalle tipologie di tessuti con "veri" campioni alle tecniche corrette per usare un decalcabile, alla realizzazione di un angolo ai consigli per lavaggio e stiratura. Il volume non è in vendita ma si può richiedere al numero 338-2135220 che destinerà il ricavato delle eventuali offerte a nuovi progetti di lavoro nella Casa Circondariale.

Dai nodi della sofferenza ai fili della relazione

 

Acta et Agenda, con il Dipartimento di Salute Mentale ASL 13 di Novara, ha elaborato un progetto riabilitativo consistente nella partecipazione di alcuni pazienti psichiatrici a corsi di ricamo, con la risocializzazione del paziente come obiettivo fondamentale del progetto.

Più nello specifico, si possono delineare i seguenti sotto-obiettivi:

potenziamento delle funzioni di coordinazione visuo-motoria

sviluppo delle capacità ricreative

rafforzamento delle abilità di problem-solving

miglioramento della rappresentazione del sé corporeo

simbolizzazione: trasformazione di elementi confusi - la matassa - e non integrati in un prodotto finale dotato di forma e senso - la trama.

Partecipano al corso 8 pazienti ospiti della Comunità Oasi situata all'interno del Dipartimento di Salute Mentale. Si ritiene che tale attività, nel caso di pazienti con un più alto grado di autonomia, possa svolgersi presso la sede della suddetta Associazione, mentre nei casi contrassegnati da una ridotta capacità di autogestione e da un quadro psicopatologico-clinico di maggiore gravità l'intervento sarà realizzato all'interno del Servizio.

Distribuiamo a ciascun partecipante il materiale necessario e proponiamo un piccolo lavoro chiedendo loro di disegnare un motivo floreale. L'entusiasmo caratterizza l'intero corso. L'impegno è lodevole, i "compiti" assegnati per la lezione successiva vengono svolti con grande precisione.
Alcuni di loro riescono a terminare l'imparaticcio con delle semplici sfilature (la difficoltà sta nello sfilare il tessuto).

Per la realizzazione del progetto Acta et Agenda ha partecipato al bando indetto dalla Fondazione della Comunità del Novarese. L'obiettivo di raccolta era di lire 7.500.000: sono stati raccolti più di 18 milioni grazie all'intervento di molti privati e conoscenti.

Per un'oasi... non deserta

 

Nel giugno 2001 Acta et Agenda ha partecipato al secondo bando indetto dalla Fondazione della Comunità del Novarese chiedendo un contributo per l'acquisto degli arredi della Comunità Oasi situata all'interno del Dipartimento di Salute Mentale ASL 13 di Novara. L'obiettivo di raccolta era di 40 milioni di lire: alla fine ne sono stati raccolti 90. La cifra raccolta, lontana dalle più ottimistiche aspettative, ci ha permesso di arredare completamente i 4 appartamenti e di renderli vivibili entro fine anno.

La Comunità Oasi può ospitare 20 pazienti, suddivisi in 4 nuclei abitativi (appartamenti) di cinque posti letto ciascuno, con appoggio da parte di personale specializzato (infermieri, educatori, medico) 24 ore su 24. La scelta strutturale di suddividere la comunità terapeutica in quattro appartamenti è stata realizzata nel tentativo di creare un ambiente il più vicino possibile a quello di una casa, dimensione essenziale per qualsiasi progetto riabilitativo. Questi ambienti sono ben diversi da un reparto ospedaliero o da un ospedale psichiatrico.

L'Ospedale psichiatrico - che con la creazione della nuova Comunità Terapeutica viene definitivamente superato - era uno spazio incredibilmente povero per ciò che riguardava le fonti di sopravvivenza sensoriale: vi erano molti mobili standardizzati e grigi e muri tetri, senza niente che potesse far soffermare o allietare lo sguardo, luoghi privi di orologio e calendario in un tempo non sopportabile per chi era privato dell'avvenire e di qualsiasi punto di riferimento.

È anche per questo che nella Comunità Oasi si è cercato di curare i minimi dettagli anche nell'arredamento, di personalizzarlo (invitando gli studenti del liceo artistico a dipingere quadri con soggetti scelti dai pazienti) per rendere la struttura più accogliente e aperta possibile.

Uno spazio architettonico che vuole essere anche metafora di un nuovo spazio mentale da parte dell'equipe curante nei confronti del paziente psicotico, un paziente cui spesso è mancata, all'origine della vita, un'altra mente come luogo di contenimento, come culla dove trovare riconoscimento e significato della propria soggettività.

È indispensabile creare questi nuovi spazi mentali, elastici e fruibili, per evitare che in loro assenza si ricreino spazi architettonici, magari diversi, ma in fondo riproducenti quelli manicomiali, che furono incapaci di commuoversi, nel senso di provare con l'altro quelle intense e vivificanti emozioni che sono solo alla base di una possibile speranza di terapia per la psicosi.

Un mezzo per raggiungere... l'oasi

 

Dopo aver contribuito ad arredare la Comunità Oasi ci siamo resi conto che non tutti i pazienti esterni potevano raggiungere la Comunità per mancanza di mezzi di trasporto. Ci siamo quindi armati di buona volontà e senza avere una lira abbiamo acquistato un pulmino il cui costo ammontava a lire 47.000.000. Questo gesto che potrebbe sembrare azzardato ha permesso ai ragazzi di raggiungere più facilmente il Dipartimento e anche di partecipare ad attività ricreative fuori dalla città. Il tutto è stato reso possibile grazie alla sensibilità del proprietario della concessionaria che ci ha dato la possibilità di acquistare il veicolo pagandolo quando le disponibilità l'avrebbero permesso.

Sono passati due anni. Due lunghi interminabili anni, in cui la raccolta fondi è stata e continua ad essere faticosa. Manca ancora una piccola parte per saldare il debito e ci auguriamo entro fine anno di sanare la posizione.

Siamo stati aiutati in questa "avventura" dalla Banca Popolare di Novara sempre sensibile a questo genere di iniziative.

Corso di formazione imprenditoriale per donne disoccupate

 

La nostra associazione propone attività rivolte prevalentemente a persone socialmente svantaggiate. Ci siamo indirizzati al ricamo in quanto alcune socie avevano maturato precedenti esperienze nel settore.

È al vaglio della Regione e della Provincia un importante progetto rivolto all'imprenditoria femminile. Il corso è rivolto a donne disoccupate residenti in Piemonte intenzionate ad intraprendere un'attività di tipo artigianale o commerciale. L'azione mira ad offrire alle partecipanti l'opportunità di appropriarsi dell'antica tecnica dell'arte del ricamo, mai caduta in disuso, e da sempre patrimonio femminile. Inoltre, offrirebbe la possibilità di insegnare ad altre persone le varie tecniche acquisite.

Il corso, di 200 ore, prevede lo svolgimento di lezioni pratiche e teoriche affidate a persone qualificate nel settore ed uno stage formativo presso laboratori che producono manufatti eseguiti interamente a mano.

Acta et Agenda sta mettendo molto impegno nell'organizzazione di questo corso, che costituirebbe un fiore all'occhiello per la provincia di Novara. I contatti con il presidente per le Pari Opportunità della provincia di Novara proseguono, e ci fanno ben sperare per la riuscita di questa importante iniziativa.

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