Mano tesa ai giovani del Malaspina

 

Mano tesa ai giovani detenuti del Malaspina

Prende il via il progetto obiettivo per la rieducazione

e il recupero dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni

 

La Sicilia, 12 luglio 2003

 

Il "Progetto Obiettivo", elaborato dal CPA (Centro di Prima Accoglienza), dipendente dal Ministero della Giustizia e finanziato dal Comune, è un "percorso educativo" sperimentale e del tutto innovativo, a livello regionale, in quanto nell’area penale non si è mai intervenuti nella sfera domiciliare. La sua attuazione è stata resa possibile grazie ad una forte "sinergia" fra CPA, come proponente, diretto da Marina Restivo, il Centro Giustizia Minorile per la Sicilia, diretto da Michele Di Martino, l’USSM, diretto da Rosalba Salierno e la Comunità dell’Amministrazione del Ministero della Giustizia, diretto da Giovanna Cangialosi.

Si è creata quindi un’equipe, formata dagli assistenti sociali e dagli educatori di questi servizi e del privato sociale, mentre per le attività il CPA si avvale dell’Associazione Nuova Civiltà, il cui referente locale è Giancarlo Tirendi. "Il CPA, che collabora anche con altri Progetti europei, come Icaro e Polis - ha detto Marina Restivo - sta investendo moltissimo in questo percorso educativo, che ritiene indispensabile sia per i giovani, sia per esaltare all’esterno le professionalità presenti nel servizio". Il Progetto Obiettivo è rivolto a quei giovani di età compresa fra i 14 ed i 18 anni, che hanno fatto ingresso al CPA e, rientrando nell’area penale esterna, sono sottoposti alle misure cautelari della permanenza in casa e delle prescrizioni.

Il Progetto si articola in 2 direzioni:

  1. creare un Centro diurno di rete, che ha sede all’interno del complesso Malaspina, dove si svolgono una serie di attività organizzate dagli animatori, a cui possono partecipare i minori seguiti, ma anche le loro famiglie ed i loro amici, come corsi di pittura, d’informatica, realizzazione di manufatti, doposcuola, colloqui con le famiglie, spazi di ascolto con interventi psico-pedagogici, etc;

  2. svolgere un’attività di "accompagnamento educativo", in quanto gli educatori del privato sociale seguono i minori recandosi nel contesto in cui vivono, per dare una nuova valenza educativa alle esperienze che il ragazzo vive quotidianamente.

 

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