Tolleranza zero per i minori

 

In galera a solo tredici anni
la tolleranza zero in Francia investe anche i ragazzini

 

Il Mattino, 2 settembre 2002


Parigi. È fatta: manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, poi anche i bambini di meno di 13 anni in Francia potranno essere sottoposti a carcerazione preventiva e per gli adolescenti dai 13 ai 16 anni si apriranno le porte dei «centri di rieducazione chiusi». Il Consiglio costituzionale francese ha approvato nella sostanza l'intera legge Perben sulla giustizia, avanzando solo «qualche riserva d'interpretazione» e bocciando senza appello il ricorso presentato dai socialisti dopo che il testo era passato in Parlamento all'inizio di agosto. A nulla sono valse le riserve espresse dagli operatori che lavorano con minori difficili contro una legge che non tiene in considerazione neppure l'allarme lanciato dai responsabili delle prigioni. Da mesi i secondini denunciano di non essere più in grado di gestire una situazione di sovraffollamento «che crea condizioni di vita disumane» sia dentro che fuori le celle.
«La campagna per le elezioni legislative e presidenziali ha posto in prima linea la lotta all'insicurezza e alla delinquenza - si inquieta Francois Carlier, dell'Osservatorio nazionale delle prigioni - sulla magistratura l'impatto è stato fortissimo e le condanne al carcere sono diventate molto più numerose. Così oggi abbiamo 56.385 detenuti contro i 49.718 di gennaio ... In una cella di nove metri quadrati vengono stipati tre condannati, i materassi stanno sul pavimento ... In queste condizioni ogni difficoltà, ogni problema viene esarcerbato». Anche i sorveglianti denunciano che «la situazione è diventata esplosiva. Sono in continuo aumento i casi di violenza tra detenuti, di suicidio e di aggressione di secondini ...L'attuale strategia carceraria è irresponsabile e il nuovo orientamento della politica penale, la cosiddetta tolleranza zero, non risolve nulla».
Anzi. Porta in carcere per poco tempo persone con pene lievi che quando escono hanno spesso subito vessazioni da parte dei veri criminali e hanno di conseguenza accumulato ulteriore rabbia e aggressività nei confronti della società. «Un atteggiamento di sola repressione - spiega Francois Hulot, sindacalista - serve solo a mettere in pericolo il personale degli istituti di pena ... Il governo ha promesso nuove prigioni, che non saranno pronte prima del 2005-2006. Per quell'epoca ci saranno 45-50.000 posti letto. Ma già ora il numero dei detenuti è vicino a 60.000 e con la tolleranza zero non potrà che aumentare».
Una deriva pericolosissima in cui verranno catapultati d'ora in poi bambini e adolescenti. Anche numerosi deputati di destra hanno ammesso che oggi come oggi «il carcere è la scuola del crimine». Ma la maggioranza del centro-destra sia in Senato che all'Assemblea generale è tale che le voci di dissenso non si sono quasi sentite.

 

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