Nuova cultura carceraria

 

A Padova un convegno per costruire

una nuova cultura carceraria

 

Redattore sociale, 21 aprile 2004

 

A Padova un convegno per costruire una nuova cultura carceraria, perché il carcere non sia oggetto di attenzione solo nel caso di evasioni e fatti eclatanti. E favorire l'acquisizione di competenze utili all'inserimento in società.

Rientrare a pieno titolo nella società ed essere accettati come le altre persone è una delle maggiori difficoltà per un detenuto uscito dal carcere. Il carcere, indipendentemente dalla durata della condanna, sembra relegare le persone a una situazione di emarginazione e di allontanamento. In realtà, l’art. 27 della Costituzione e il fine rieducativo della pena prevedono che l’Istituzione carceraria segua il soggetto per consentirgli di ricominciare una nuova vita.  

Costruire una nuova cultura carceraria, perché il carcere non sia oggetto di attenzione solo nel caso di evasioni e fatti eclatanti e favorire l’acquisizione di competenze utili all’inserimento dei detenuti nella società: a questo mira il convegno "Per una nuova cultura sul carcere" previsto per il 23 aprile a palazzo Santo Stefano, (Padova) e organizzato dalla Casa di Reclusione e dalla Provincia di Padova. Un’occasione per far incontrare il carcere e la società e per diffondere la consapevolezza che una pena da scontare non può essere "per sempre", e che ogni persona ha il diritto a una seconda possibilità. Ai detenuti, il convegno offre la possibilità di comprendere meglio il proprio errore e di ricominciare una nuova vita, sulla base di principi legittimi e condivisi.  

"Guardando con uno sguardo attento il carcere, ci siamo resi conto di non conoscere adeguatamente questo luogo che la società considera necessario per il legittimo mantenimento del proprio assetto, e della necessità di una coscienza nuova sul ruolo del carcere e sul recupero del soggetto detenuto – spiega Vittorio Casarin, presidente della Provincia di Padova -. Questo l’obiettivo dell’appuntamento: non proclami, ma fatti concreti, quelli piccoli, che vanno avanti piano, pazientemente, ma che danno vita a cose vere che durano nel tempo".

Il convegno intende coinvolgere i sindaci dei 104 comuni padovani nell'obiettivo di ampliare e approfondire i rapporti con gli enti, per promuovere una nuova cultura e per uscire dal pensiero comune che relega la persona detenuta ai margini della società, considerandola ancora un disturbo e un pericolo anche quando ha saldato il suo debito.

 

 

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