I rapporti con l'esterno

 

I rapporti con l’esterno e le attività di supporto

 

La corrispondenza

 

Un altro fondamentale contributo al funzionamento della redazione arriva dalla corrispondenza, quindi questo compito deve essere svolto con particolare cura: un redattore dovrebbe occuparsi esclusivamente della posta.

La cura della corrispondenza è fondamentale perché, data la “sedentarietà” obbligata dei redattori, scrivere a cooperative sociali, associazioni, altre carceri, case di accoglienza etc. diventa spesso il modo principale per procurarsi materiali per gli articoli del giornale. Le lettere possono essere spedite assieme a una copia del giornale, che servirà a catturare l’interesse del destinatario, aumentando la probabilità che vi risponda. Anche lo stile della lettera è importante: evitate i toni burocratici e la retorica, come pure, all’opposto, un eccesso di confidenzialità.

Presentatevi, con brevità (il giornale è la vostra credenziale), quindi esponete con chiarezza le vostre richieste, senza giri di parole; siate cortesi, non deferenti.

Nonostante tutti questi accorgimenti, mettete in preventivo di ottenere risposta soltanto da una piccola parte degli interpellati: una percentuale del 5 - 10 %, sarà da considerare un successo.

Non scoraggiatevi; rispedite la lettera con il numero successivo del giornale e, se “qualcuno” vi interessa in modo particolare, i volontari che collaborano alla redazione possono chiamarlo al telefono, per ribadirgli l’invito a rispondere.

Tramite posta, riceverete apprezzamenti e critiche, interventi sui temi che trattate, informazioni su progetti di reinserimento, iniziative culturali, convegni, etc.

Questi materiali, vi saranno utilissimi per preparare degli articoli, mentre le lettere più significative potranno essere pubblicate in una rubrica apposita, facendole seguire da una replica scritta dal responsabile della rubrica stessa, o dal collettivo dei redattori.

 

L’archivio

 

Un archivio funzionale è la base per tutto il lavoro di redazione, quindi è necessario sia tenuto in ordine, organizzato in modo da essere consultabile senza fatica, aggiornato costantemente. L’archivio dovrebbe essere suddiviso in due sezioni, affidate ciascuna a un responsabile:

la banca dati;

il materiale documentario.

Nella banca dati, sono raccolti nomi ed indirizzi che interessano, in qualche maniera, l’attività della redazione. Cominciando dagli abbonati, dai clienti occasionali, dai potenziali clienti, individuati tra le categorie impegnate in campo sociale.

Inoltre, ci saranno gli indirizzi degli enti locali, dell’associazionismo, del privato sociale, di tutti coloro che sono entrati in contatto con il giornale, direttamente o tramite terze persone.

Questo secondo gruppo fornirà, di volta in volta, il referente adatto al particolare bisogno: per chiedere informazioni, servizi, finanziamenti, etc. La banca dati va tenuta sia su carta, sia in forma elettronica (nel computer), perché un guasto potrebbe distruggere anni di lavoro, se ci si affida unicamente al PC. (E’ fondamentale comunque anche tenerne una copia su floppy disk).

L’archivio documentario richiede un accurato lavoro di catalogazione, con in più l’attenzione al movimento di entrata - uscita dei materiali, che saranno richiesti dai redattori per effettuare studi, per consultarli, in vista di un incontro o di una intervista, per farne fotocopie o ricavarne informazioni essenziali.

Nell’archivio della nostra redazione, sono catalogati materiali di diversa provenienza: dalla rassegna stampa (articoli tratti da tutti i quotidiani e le riviste disponibili, suddivisi per argomento, tipo: Legge Gozzini, ergastolo, reinserimento lavorativo, accoglienza etc.), alle attività svolte da associazioni e cooperative sociali, ai giornali realizzati in altri carceri, a tutta la corrispondenza in arrivo e in partenza.

 

L’ufficio Stampa

 

Le attività culturali che si svolgono nell’Istituto di Pena richiedono un costante scambio di informazioni con l’esterno e l’invio di richieste ad Enti ed Istituzioni ,e un Ufficio Stampa permetterà la divulgazione, in tempi rapidi, di tutte le notizie riguardanti le vostre attività, ma anche un’informazione precisa su tutte le tematiche riguardanti il carcere.

La redazione di Ristretti Orizzonti ha presentato alla Regione il progetto “Marco Polo”, che è stato approvato e prevede l’attivazione di un Ufficio Stampa, che diffonda le informazioni raccolte nelle carceri, i risultati delle indagini statistiche, le proposte per il superamento delle situazioni di particolare disagio riscontrate.

Il lavoro dell’Ufficio Stampa si concretizza nella produzione di Comunicati Stampa, che sono spediti ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione, ed in un Rapporto mensile, che viene inviato al D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), agli Enti Locali e ad altri Uffici pubblici.

Nel Rapporto, sono contenute indagini statistiche sulla qualità della vita negli Istituti, e sono ripresi, con un “taglio” più tecnico, i temi trattati da Ristretti Orizzonti: dalle politiche sociali, alla cultura, al lavoro, alla salute.

Infine, ogni mese è esaminato approfonditamente un argomento di dibattito legislativo, tra quelli di maggior interesse penale e penitenziario: abbiamo già preso in considerazione la normativa sugli immigrati e la proposta di introdurre un difensore civico carcerario, sul modello degli “ombudsman” esistenti in altri paesi europei.

Tutti questi argomenti sono illustrati da un nutrito materiale documentario, raccolto attraverso vari canali, e sono accompagnati da proposte (elaborate con la consulenza di “esperti del settore”, come avvocati, magistrati, operatori del Ser.T.), che vogliono indicare strade percorribili per attenuare, se non è possibile risolvere, i problemi e le tensioni sociali, dentro le carceri ma anche fuori da esse.

Per realizzare questi studi, è necessaria la collaborazione di tutti coloro che si occupano, a vario titolo, del recupero sociale dei detenuti: dall’associazionismo, alle strutture pubbliche, ai singoli cittadini impegnati nel settore, per questo, invitiamo coloro che hanno idee, progetti, esperienze significative, a raccontarcele, spedendo i materiali all’Ufficio Stampa.

Queste proposte ed esperienze potranno così essere conosciute da un più vasto pubblico e, magari, essere d’esempio per quanti, a livello istituzionale o privato, cercano soluzioni per realizzare interventi più efficaci.

L’Ufficio Stampa è attivo anche in iniziative che cercano di coinvolgere maggiormente il territorio padovano nella realtà del carcere, attraverso contatti ed incontri con i rappresentanti del Consiglio di Quartiere, degli Enti Locali, con scuole, gruppi culturali, biblioteche, etc., anche con l’uscita in permesso di alcuni detenuti.

Per quanto riguarda i progetti a breve termine per un possibile coinvolgimento del quartiere in cui si trova il carcere, si può, per esempio, proporre l’organizzazione di feste e incontri multietnici nell’area verde del carcere, ai quali sarà invitata la cittadinanza ed in particolare gli abitanti del quartiere, e che possono permettere di avvicinare il carcere alla città e di far conoscere meglio tradizioni e cultura dei paesi degli immigrati.

 

I permessi premio

 

I redattori che possono fruire dei permessi, potrebbero chiederli nell’ambito di iniziative promosse dal giornale: partecipazione a eventi culturali, dove allestire uno stand; presenza, nella veste di inviati a convegni, seminari, etc; organizzazione di feste e mostre, etc.

A Padova, abbiamo numerose esperienze di questo genere, che hanno visto i redattori di Ristretti Orizzonti presenti e partecipi: al Convegno “Informazione e carcere”, al Festival del Cinema di Venezia, a “Civitas: fiera del terzo settore” che si tiene ogni anno a Padova, alla Fiera del Libro di Bologna, alle Feste del Volontariato Penitenziario di San Servolo (VE).

 

Gli altri servizi che la redazione può offrire

 

Rassegna Stampa, che potrebbe realizzare fascicoli monotematici su argomenti di attualità, di interesse sociale, di politica nazionale e internazionale, etc.; fascicoli che potrebbero essere forniti ad enti pubblici, scuole, biblioteche e associazioni, privati e aziende. (Alla Casa di Reclusione di Padova questo servizio viene offerto dal Centro di Documentazione, di cui fa parte anche la redazione di R.O.).  

Informazione Interna, con la realizzazione di opuscoli informativi sulle norme penitenziarie e quelle riguardanti l’immigrazione, le legislazioni sulla droga, i minori, etc. Inoltre con la realizzazione e l’aggiornamento di un catalogo delle Case di accoglienza e delle Cooperative Sociali che si occupano del reinserimento dei detenuti.  

Trascrizione e pubblicazione degli atti di: convegni, seminari, studi, organizzati dall’amministrazione penitenziaria, o per i quali l’amministrazione ha interesse;  

Traduzioni, in arabo, albanese, etc., di documenti dell’amministrazione e di altre istituzioni, che devono essere portati a conoscenza dei detenuti stranieri;  

Mediazione culturale, prestata da mediatori culturali detenuti, formati direttamente nel carcere e quindi preparati specificamente sui problemi della popolazione detenuta straniera;  

Elaborazione statistica (percentuali, scorporo, comparazione, etc.) ed illustrazione grafica dei dati sulla popolazione detenuta, raccolti in indagini effettuate dall’amministrazione penitenziaria.

 

 

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