Bollettino n° 1

 

Osservatorio Calamandrana sul carcere di San Vittore

"per la trasparenza e l’umanizzazione in carcere"

 

Bollettino n° 1 – settembre 2001

Info 05.12.00

Suicidio

 

Il detenuto A. viene trovato morto impiccato nel gabinetto della sua cella.

A. era stato arrestato un mese prima e la notte seguente si era tagliato con una lametta. In quell’occasione era stato chiamato dallo psicologo, poi non più. A. aveva crisi asmatiche e passava le giornate a letto. Si tratteneva a messa solo per tre minuti perché non respirava bene.

 

QUESITI

 

Perché A. non era stato portato al centro clinico, date le sue condizioni di salute?

Perché è stato visto dallo psicologo solo una volta?

Nell’inchiesta che è seguita si è preso in esame anche l’operato di medici e psicologi?

Perché su nessun giornale si è parlato della morte di A.?

I detenuti del raggio percepiscono questo silenzio come indifferenza.

 

Info 29.12.00

MORTE EVITABILE

 

B., entrato a San Vittore 27 giorni prima, muore sorretto dai compagni a pochi passi dal pronto soccorso, dove un’ora prima il medico gli aveva dato un antibiotico . B. era andato al pronto soccorso perché da una settimana si sentiva male.

Quel medico non è più venuto a San Vittore.

 

QUESITI

 

Perché il medico dà un antibiotico senza controllare la cartella clinica?

Se B. stava male da una settimana, perché non era stato curato?

 

Info 18.1.01

MORTE PER TRASCURATEZZA

 

C. muore mentre lo stanno portando al pronto soccorso.

Il giorno prima C.(tossicodipendente) era stato mandato all’ospedale per una bronchite grave. Lì gli avevano dato una flebo disintossicante.

C. era stato dichiarato dai medici incompatibile con il carcere per il suo grave stato di salute.

 

QUESITI

 

Perché C. non era stato curato per la sua bronchite?

Perché C. era ancora in carcere se era stata dichiarata la sua incompatibilità con la detenzione?

 

Info 3.2.01

DOMANDINE INEVASE

 

D. con la rituale domandina chiede di conferire il giorno seguente con l’ispettore di reparto, che non si fa presente. Per tentare il giorno successivo, gli si chiede di rifare la domandina, che però non ha sbocco positivo per ulteriore assenza di detto funzionario. La cosa si ripete per una settimana. All’ottava sera D., scoraggiato, rinuncia a compilare la domandina e il giorno successivo l’ispettore compare. D..subito accorre e chiede udienza. Gli viene rifiutata perché non supportata da domandina la sera prima.

 

QUESITI

 

Questo non è ammissibile, tanto più se si considera che l’inconveniente si verifica a proposito di quasi tutte le figure istituzionali all’interno di San Vittore. E peggio ancora se si calcola che possono intervenire occorrenze anche urgentissime(famiglia, tribunale di sorveglianza…) Trattandosi di servizio pubblico devono essere preannunciati sia l’agenda che l’orario delle prestazioni e le assenze o sostituzioni (pure con nominativi e orari).

Nelle rare evenienze di impossibilità, deve essere messa in opera una procedura straordinaria di accesso, senza ridicole impuntature sulla prassi normale, che è stata frustrata non certo per colpa del detenuto.

 

Info 7.2.01

MORTE EVITABILE

 

E., algerino, muore. Al pronto soccorso, mentre lui stava male si erano accorti che l’apparecchio per la respirazione era rotto.

QUESITI

Come mai l’apparecchio rotto non era stato sostituito?

Perché neanche le ASL sanno dare spiegazioni sulla morte di D.? Perché i giornali non ne parlano?

 

Info 27.3.01

TERAPIA SBAGLIATA – SUICIDIO

 

.La terapia viene aumentata a F. ogni giorno di 50 gocce fino ad arrivare a 400 gocce. F. viene colpito da una parziale paralisi. Nella cella di F. (trovato impiccato) viene trovata dai compagni una bottiglia di pastiglie. Dopo aver preso la terapia G. dorme due giorni di seguito.

 

QUESITI

 

La terapia (ansiolitici) viene data solo su prescrizione del medico, o è sufficiente la decisione dell’infermiere? Se la terapia deve essere assunta davanti all’infermiere che la distribuisce, come mai si accumula in alcune celle come in quella di F.?

 

Info 11.5.01

PESTAGGIO

 

In seguito a una rissa fra detenuti marocchini e altri nord africani avvenuta nel pomeriggio all’aria, alcuni agenti portano un gruppo di detenuti sulle scale e lì li picchiano uno ad uno.

 

PESTAGGIO

 

H., un detenuto tunisino che non vuole andare in un raggio qualsiasi ma al COC perché si dichiara tossicodipendente, viene picchiato da più agenti. Viene portato in infermeria e visto sofferente da altri detenuti. Poi sparisce. Secondo le testimonianze di alcuni detenuti ai quali è già toccata questa sorte, H. è rinchiuso in una cella isolata in attesa che le sue ferite siano rimarginate affinché non si sappia del pestaggio di cui è stato vittima.

 

QUESITI

 

Chi è al corrente di questi pestaggi, oltre ai detenuti che vi hanno assistito e a noi che li sentiamo raccontare?

 

Info 16.6.01

FILA INSENSATA

 

I parenti dei detenuti aspettano in fila anche 5 ore prima di poter fare il colloquio. Durante la lunga attesa possono usare un gabinetto definito inutilizzabile.

 

QUESITI

 

Perché non si utilizzano per le attese numeretti di precedenza come si usa nelle carceri francesi?

 

Info 20.6.01

PESTAGGIO

 

Un nuovo giunto in crisi di astinenza (- non in sé - dicono gli altri detenuti che lo hanno visto) viene spinto a calci dentro una cella. A un suo debole tentativo di ribellione viene picchiato da quattro agenti. I compagni sentono chiaramente i rumori delle botte.

 

QUESITI

 

Quanto spesso avvengono episodi di questo tipo? Sono conosciuti e ammessi come normali oppure sono eccezionali?

 

Info 26.6.01

ASSENZA DEL PERSONALE

 

Una psicologa è assente per 10 giorni; la sintesi che doveva compilare sul detenuto L. non viene scritta e per conseguenza L. non può andare in permesso.

QUESITI

Il detenuto deve rinunciare al permesso a causa dell’assenza della psicologa. La sintesi non poteva essere scritta da un’educatrice o da altro psicologo? Chi si occupa del diritto del detenuto al suo permesso?

 

Info 1.7.01

QUERELA

 

M. in Camera di Consiglio viene a sapere che N., detenuto dello stesso raggio, lo ha denunciato "perché è stato picchiato da lui" M. si meraviglia perché sa che ciò non è avvenuto, ma non può replicare e rispondere in nessun modo. Gli viene detto che a seguito di questa denuncia in corso non potrà avere i giorni di permesso che gli spettano.

 

Info 2.7.01

 

Anche O. in Camera di Consiglio viene a sapere che N., detenuto dello stesso raggio, lo ha denunciato "perché è stato picchiato da lui". O. si meraviglia perché sa che ciò non è avvenuto, ma non può replicare e rispondere in nessun modo. Gli viene detto che, a seguito di questa denuncia in corso, non potrà usufruire dello sconto pena che gli spetta, cioè dovrà scontare 45 giorni di carcere in più.

 

QUESITI

 

Il detenuto N. ha già fatto denunce di questo tipo a compagni che non lo avevano picchiato. Proprio perché a conoscenza di questa sua abitudine, nel mese di dicembre il detenuto P. in due colloqui avvenuti prima con l’educatrice e poi con il direttore, esprimeva le sue preoccupazioni su possibili denunce infondate di N. Sia l’educatrice che il direttore gli rispondono quasi con le stesse parole: "Non ti preoccupare, N. lo conosciamo bene, stai tranquillo!" A questi colloqui di dicembre non assisteva nessun altro.

Perché né M. né O. possono difendersi ? Non è un loro diritto chiarire la situazione?

Il detenuto N. (autore delle denunce di cui si riferisce sopra), viene messo in cella di isolamento alcune settimane dopo.

 

Info 7.7.01

PER GLI STRANIERI DISAGI ANCORA PIU’ GRAVI

 

Nove detenuti, tutti stranieri, restano per alcuni giorni nella cella adibita a "sala d’attesa", priva di servizi igienici e di acqua, dormendo su dei materassi poggiati a terra. La situazione si ripropone, per un tempo indeterminato, ogni volta che arrivano degli stranieri e non si hanno posti liberi nelle celle.

 

QUESITI

 

Questo disagio non supera le soglie di accettabilità?

 

Info 13.7.01

PESTAGGIO

 

In un raggio i detenuti sentono urla, implorazioni e minacce. 16 detenuti feriti vengono mandati in ospedale. Ad eseguire il pestaggio è stata una squadra di agenti picchiatori guidata da un agente ben noto. Nel raggio erano stati trovati alcuni telefonini.

.QUESITI Se i detenuti sono stati mandati in ospedale, qual è il referto medico? Chi dell’amministrazione del carcere è al corrente di questo pestaggio? Sono state fatte denunce?

 

Info 9.8.01

SUICIDIO

 

Il detenuto Q., albanese, viene trovato impiccato nel gabinetto della sua cella. Pochi giorni prima si era prodotto tagli per protesta. L’agente che lo accompagnava al pronto soccorso gli aveva detto che se moriva ci sarebbe stato un albanese di meno.

Q. si era molto lamentato della villania di questo agente e i suoi compagni di cella sanno che negli ultimi giorni aveva scritto su alcuni fogli la sua testimonianza.

 

QUESITI

 

Perché nessun giornale ha riferito di questo suicidio? E’ stata aperta una inchiesta? Qualcuno leggerà e prenderà in considerazione gli scritti di Q.? Chi verrà a conoscere i risultati dell’inchiesta?

 

Info 28.8.01

DISPOSIZIONI INSENSATE

 

R., detenuto lavorante, consegna ripetutamente ad un agente una lettera non affrancata, destinata alla propria figlia detenuta al Femminile dello stesso carcere. Ogni volta l’agente si rifiuta di prendere la lettera "perché non affrancata". R. espone la sua questione alla direzione del carcere dove gli si dà ragione, ma ancora l’agente insiste ad esigere che la lettera sia affrancata. A questo punto R. esasperato si produce tagli alle braccia. Solo allora la sua richiesta va in porto.

 

QUESITI

 

Perché l’agente ha insistito nel pretendere che fosse affrancata una lettera per la cui trasmissione il servizio postale non era implicato? Perché il parere della direzione non aveva nessuna conseguenza pratica?

 

Info estate 2001

DA UNA LETTERA FIRMATA DA 161 DETENUTI DEL QUINTO RAGGIO: LA REALTA’ DEL CARCERE E’ BEN DIVERSA DA QUELLA CHE APPARE IN TV

 

Celle piccole per molte persone, intonaci che si staccano, armadietti insufficienti semidistrutti,

fili elettrici scoperti, vista su discariche, abusi, mancanza di rispetto per le persone, presenza di topi e scarafaggi, impossibilità per moltissimi di svolgere attività lavorativa e ricreativa, difficoltà di colloquiare con educatori, psicologi, eccetera.

 

QUESITI

 

Questa situazione può essere adatta al recupero e alla riabilitazione?

 

 

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