Risposta del Ministro

 

Ministero della Giustizia - Gabinetto del Ministro

Interrogazione a risposta scritta N. 4-04560, del Senatore Del Pennino

(Res. N. 396 del 15.5.2003)

 

Risposta

 

Con riferimento all’interrogazione in oggetto indicata, si rappresenta preliminarmente che il D.P.R. 30.6.2000, n. 230, agli artt. 121 e seguenti ha modificato l’impianto normativo della Cassa delle Ammende, attribuendo a quest’ultima un migliore assetto.

Ne sono state infatti ampliate le competenze ed attribuite nuove finalità (tra cui quelle previste dall’art. 129, comma 3).

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa delle Ammende, riunitosi per la prima volta dopo il nuovo assetto in data 23 gennaio 2001, ha preso atto che la novella de qua – segnatamente all’art. 129 cit. – consentiva di potere operare interventi a largo raggio sia per quanto concerne la detenzione che l’esecuzione penale esterna.

A tal proposito ha ritenuto che occorresse individuare i criteri da seguire per il finanziamento dei relativi progetti.

Al contempo, il predetto Consiglio ha dovuto prendere atto del fatto che l’ampliamento delle funzioni e le norme emanate, nel corso degli ultimi anni, in materia di contabilità pubblica, hanno imposto una rivisitazione della struttura del bilancio della Cassa, non più rispondente a supportare il finanziamento delle nuove attività.

Per tali motivi, previo concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è provveduto a realizzare un nuovo schema di bilancio nel quale recepire tutte le innovazioni apportate dalla suddetta normativa.

Si ritiene opportuno sottolineare come tale operazione abbia inevitabilmente richiesto un congruo periodo di tempo per la sua realizzazione. Allo stesso tempo il Consiglio di Amministrazione ha provveduto ad emanare un regolamento interno per la disciplina delle modalità di presentazione dei progetti e delle relative attività istruttorie.

Allo stato, sono in via di espletamento le attività istruttorie per l’approvazione di più progetti presentati ex art. 129 del D.P.R. 230 del 2000 ma,  finora, la Cassa Ammende non ne ha finanziato alcuno.

 

 

Il Ministro della Giustizia

 

 

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