Il reo - folle

 

Il doppio stigma del reo folle

di Sergio Segio

 

Fuoriluogo, 25 ottobre 2002

 

"Quando la Vittima incontrò il carnefice, non lo riconobbe subito. Anche il Carnefice non riconobbe la Vìttima, ma avvertì forte attrazione. Insieme sembrarono completarsi, e vissero in simbiosi, a volte scambiandosi i ruoli, altre volte contendendoseli. Il Martirio fu testimone del connubio. Vìttima/Carnefice/Martire furono la stessa cosa. L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario è vittima e carnefice di se stesso, ambiguamente contorto nel suo destino. Come lo è il destino dei suoi ospiti e delle loro vittime. Conoscerlo serve".

Un'occasione utile per conoscerlo è senz'altro il convegno dal titolo "Vittime & Carnefici", che si terrà l'8 e 9 novembre presso l'OPG di Aversa (tel. 081.8901130 - 081.8155111), il cui programma è aperto dal brano qui citato. Cercare di conoscere questo mondo, più nascosto della prigione e più isolato del manicomio, sopravvissuto alle riforme di entrambe le istituzioni, non è difficile.

Basta volerlo. Magari seguendo alcuni dei giornali che i loro ospiti liberatoriamente realizzano. Come Spiragli dell'OPG di Montelupo Fiorentino (redazione: viale Umberto 1, 42 - 50056 Montelupo Fiorentino) o il più raffinato La storia di Nabuc, dell'OPG di Aversa (tel. 081.8155111, nabuc@opgaversa.it): "Non vi parleremo di cancelli, di follia, né di sofferenza, che pure ci sono. Non vi diremo da quanto tempo siamo qui, né che non sappiamo quando, e se, usciremo. Vogliamo dimenticare l'Haldol, il Serenase, le fascette alla Fiorentina.

Vogliamo non pensare al perché siamo finiti qui, alle cure non fatte, quando ancora eravamo in tempo. Per una volta, vogliamo essere noi a dimenticare i nostri familiari, che non ci rivogliono. Parliamo d'altro, oggi. Parliamo di Nabucodonosor (per gli amici, Nabuc), il re di Babilonia che impazzì per troppa superbia, e pazzo rimase per sette anni... e poi guarì. L'abbiamo scelto come nostro Re, nostro rappresentante, perché porti a voi la nostra voce: ancora abbiamo poesia, fantasia e speranza da regalare a voi che ci leggete. Che Nabuc vi faccia sorridere e vi faccia pensare".

Difficile, se non impossibile, è superarlo, è cambiare il destino dei suoi ospiti e delle sue vittime, che sono appunto i due lati della stessa medaglia e i due volti della stessa umanità. Se, da sempre, i problemi del carcere non sono presenti nell'attenzione e nell'agenda politico-parlamentare, quelli dell'ospedale giudiziario (o, meglio, del carcere sanitario) lo sono ancor meno. Sarà perché i matti contano (e votano) ancor meno dei detenuti, sarà perché la somma dei due stigmi, delle due esclusioni, delle due sofferenze produce una doppia indifferenza in una politica in altre faccende affaccendata.

Fatto sta che la XIII legislatura si è chiusa senza che fosse neppure avviato l'iter per discutere le proposte di legge, sostenute da Franco Corleone e dal Consiglio regionale della Toscana, per il superamento degli OPG. Stessa sorte è facile prevedere nell'attuale legislatura per le proposte depositate alla Camera da Rifondazione comunista (n. 1246), in materia di rinvio dell'esecuzione della pena per persone affette da infermità psichica, e dal Verde Paolo Cento (n. 845), circa l'imputabilità e il trattamento penitenziario del malato di mente autore di reato.

Diversamente, in materia di psichiatria, è già avviato l'esame presso la Commissione Affari sociali della Camera delle proposte di legge n. 174 (d'iniziativa della forzista Burani Procaccini) e n. 152 (del leghista Cè), tese a fare carta straccia della legge "Basaglia", a rendere più facile e più lungo il trattamento sanitario obbligatorio, che potrà "essere richiesto da chiunque ne abbia interesse", vale a dire da genitori esasperati come da vicini insofferenti, o magari da servizi o comunità con posti liberi, dato che s’intendono anche istituire strutture residenziali destinate ai "pazienti che necessitano di interventi terapeutici e riabilitativi, volontari od obbligatori".

Insomma, dei nuovi manicomi, da usare anche per i tossicodipendenti. Un ennesimo deciso passo in direzione dello Stato penal - autoritario, in cui si profilano "fascette alla Fiorentina", intolleranze e "obbligatorietà" a iosa e per tutti. Chissà se la sinistra impegnata in girotondi e giravolte, tra una Cirami e l'altra, troverà tempo e lucidità per accorgersi del pericolo.

 

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