Manuela Contu e Cinzia Fiorini

 

La morte di Manuela Contu e Cinzia Fiorini (Aurelia, 8 marzo 2003)

 

Procedimenti avviati

Reati ipotizzati

A carico di

Esito

Procura di Civitavecchia

Cooperazione in omicidio colposo

1 medico

Sconosciuto

 

 

8 marzo 2003: Manuela Contu e Cinzia Fiorini muoiono per un’overdose da eroina nel carcere di Aurelia. Il medico di guardia le avrebbe visitate, diagnosticando uno stato di ebbrezza, quando per salvarle sarebbe invece bastata una banale iniezione di "Narcan", antagonista degli oppiacei, medicinale disponibile nella farmacia interna del penitenziario.

 

Rassegna stampa sul caso di Manuela Contu e Cinzia Fiorini

 

Civitavecchia, indagato medico del carcere. Le recluse sono decedute per overdose, il sanitario aveva diagnosticato uno stato di ebbrezza

 

Corriere della Sera, 18 marzo 2003

 

Il medico che era di guardia il giorno in cui le due detenute del carcere "Borgata Aurelia" di Civitavecchia sono morte per overdose di eroina è stato iscritto nel registro degli indagati per "cooperazione in omicidio colposo". Secondo l’accusa, alle 12.30 di lunedì della scorsa settimana il sanitario ha visitato in cella le donne, diagnosticando un generico stato di ebbrezza, senza ordinare il loro trasferimento in infermeria. Dalle prime indagini è emerso che per salvarle sarebbe invece bastata una banale iniezione di "Narcan", antagonista degli oppiacei, medicinale disponibile nella farmacia interna del penitenziario.

Le due recluse, Manuela Contu e Cinzia Fiorini, rispettivamente, di 43 e 38 anni, sono morte la sera stessa intorno alle 21 mentre una terza, Sabina Nicolic, era stata ricoverata d’urgenza in ospedale. In manette per la fine delle due donne, trovate abbracciate senza vita su uno dei lettini della cella, è finito l’amante di Manuela Contu, Benito Leofreddi, 41 anni, originario di Pomezia, con numerosi precedenti penali: le avrebbe passato lui le dosi di droga baciandola lungamente in bocca durante un colloquio avvenuto in mattinata nell’apposita stanza del carcere. L’uomo, che è sposato e ha due figli, ne ha avuto un terzo dalla compagna: interrogato dai magistrati, continua a proclamarsi innocente.

Manuela Contu e Cinzia Fiorini, che avevano inalato l’eroina risultata letale, non presentavano segni recenti di buchi da siringa. Subito dopo il colloquio tra i due amanti (durante il quale le agenti della Polizia Penitenziaria si erano insospettite per l’anomalo e prolungato bacio), erano state perquisite sia la cella sia le detenute, senza però che venissero trovate dosi di droga: secondo i magistrati che stanno indagando sulla vicenda, la Contu le aveva probabilmente nascoste nella vagina.

 

 

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