Processi per violenze e pestaggi

 

Caltanisetta: agente arrestato per violenza sessuale su detenuto

 

Procedimenti avviati

Reati ipotizzati

A carico di

Esito

Procura di Caltanissetta

Violenza carnale

Agente di P.P.

Sconosciuto

 

7 febbraio 2003: Agente di Polizia Penitenziaria, in servizio al carcere minorile di Caltanissetta, viene arrestato dopo due mesi di indagini con le accuse di violenza sessuale, tentata violenza sessuale e concussione.

 

Abusi sessuali al Malaspina. Ordine di custodia cautelare. Manette ad un "secondino"

 

La Sicilia, 8 febbraio 2003

 

Un agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere "Malaspina" è stato arrestato ieri pomeriggio perché accusato di avere abusato in periodi diversi (approfittando dell’incarico di sorvegliante dei detenuti) di due giovani che si trovavano rinchiusi nella casa circondariale nissena e di aver tentato di avere rapporti sessuali con un giovane che si trovava in carcere e con un altro che si trovava agli arresti domiciliari: a dover rispondere delle gravi accuse di violenza carnale, di tentata violenza e di concussione è adesso l’assistente di polizia penitenziaria Luigi Rizza, 40 anni, raggiunto da un ordine di custodia cautelare firmato dal Gip Paolo Fiore.

A condurre per oltre due mesi le delicatissime indagini avviate nel novembre dello scorso anno e concluse una quindicina di giorni fa, sono stati il procuratore aggiunto Renato Di Natale e i sostituti procuratori Simona Filoni e Carlo Negri, che si sono avvalsi della collaborazione dei responsabili della casa circondariale nissena e dei carabinieri del Nucleo Operativo della locale Compagnia nissena e della sezione di polizia giudiziaria. A conclusione delle indagini è così scattata l’operazione "Sleepers", che trae lo spunto dal titolo di un film in cui venivano raccontate le violenze subite dai detenuto in un carcere americano.

Ad accusare l’agente di custodia è stato inizialmente un giovane che si trovava agli arresti domiciliari e che nel novembre scorso sarebbe stato arrestato su segnalazione dello stesso Luigi Rizza, che lo avrebbe sorpreso fuori dalla sua abitazione: il giovane, parlando con la dott. Simona Filoni, avrebbe invece raccontato che a molestarlo sarebbe stato l’agente di custodia e che questi lo avrebbe denunciato dopo essere stato "respinto". Accuse che sono state verificate dagli inquirenti all’insaputa dell’agente, il quale sino a ieri pomeriggio era in servizio al "Malaspina".

Dagli accertamenti effettuati con altri detenuti (alcuni dei quali nel frattempo erano stati trasferiti) sarebbero così emersi particolari terribili, tra i quali quelli che Luigi Rizza l’anno scorso avrebbe violentato, dopo averli minacciati, due giovani reclusi (uno nel periodo tra maggio e luglio, e l’altro nel mese di agosto) e di averli costretti, approfittando del ruolo che rivestiva all’interno del carcere, a rapporti omosessuali. È stato pure accertato che, sempre in carcere nel novembre scorso, ci sarebbe stato un altro tentato episodio di violenza carnale e che nello stesso periodo l’agente di custodia ci avrebbe "provato" pure con un giovane agli arresti domiciliari.

Ad accusare l’agente di custodia ci sarebbero anche dei testimoni, interrogati in momenti diversi dai magistrati. Quando Luigi Rizza (che ha nominato come avvocati difensori Salvatore Daniele e Walter Tesauro) si è ritrovato tra le mani l’avviso di custodia cautelare non avrebbe mostrato alcuna sorpresa e, potendo scegliere di essere trasferito nel carcere civile o in quello militare, ha poi chiesto di accompagnato a Santa Maria Capua Vetere in maniera da evitare così di avere contatti con detenuti comuni.

Si è trattato di un risultato importante - hanno detto ieri sera gli inquirenti dopo l’arresto operato dai carabinieri - perché sarebbe stato sfatato un luogo comune che è quello dell’omertà dei detenuti e perché l’amministrazione penitenziaria ha potuto individuare ed allontanare quella che può essere considerata una "mela marcia", sicuramente diversa dagli altri colleghi che svolgono il loro compito con dignità e scrupolo.

 

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