Muore in carcere a Rebibbia

 

Muore in carcere a Rebibbia, giallo sulle cause

 

 

Il Nuovo on line, 23 agosto 2002

 

 

Era detenuto in una cella del braccio G9, aveva 39 anni, ma il 13 agosto è stato trovato senza vita disteso sul letto. Nessun segno di violenza e per ora l'autopsia esclude l'overdose.

 

E' giallo nel carcere di Rebibbia per la morte di un detenuto tossicodipendente, di 39 anni, trovato senza vita dai compagni di cella del G9 all'alba del 13 agosto. A denunciare le cause, poco chiare del decesso è l'associazione "Papillon" che annuncia per il 9 settembre il primo sciopero della fame nel penitenziario romano ma anche in altri istituti per protestare contro il sovraffollamento.

Malore oppure overdose: sono queste le due ipotesi sulla morte di Massimo De Rossi, un ''recidivo'' che era solito entrare e uscire dal carcere per reati inerenti lo spaccio di stupefacenti. Ma neanche l'autopsia, effettuata all'istituto di medicina legale della Sapienza, ha ancora chiarito le cause: sul corpo dell'uomo non sono stati trovati segni di violenza e sono stati disposti esami tossicologici per capire se si sia trattato di un'overdose. Il primo ad escludere il suicidio è il direttore del Nuovo Complesso, Carmelo Cantone. ''Al momento non si può escludere alcuna ipotesi, ma non abbiamo elementi per supporre il suicidio.

E' stato trovato morto steso nel suo letto, non aveva segni di violenza, né ha lasciato lettere. Poi sarebbe stato scarcerato il prossimo febbraio''. L'associazione ''Papillon'' chiede di chiarire i motivi della morte, sostenendo che "è ugualmente grave sia se Massimo è morto per overdose, per l'assunzione di un mix di droghe, o a causa delle carenze del sistema sanitario''.

Ed è proprio la richiesta del passaggio dell'assistenza penitenziaria al Sistema sanitario nazionale uno dei motivi della ''nuova primavera'' della protesta nelle carceri annunciata dall'associazione. "Questa estate si è parlato in vario modo del problema del sovraffollamento nelle carceri e della riforma del sistema penitenziario, a partire dal problema più grave, vissuto non solo a Rebibbia, del sovraffollamento.

Il 9 settembre partirà in varie carceri italiane una protesta pacifica, dallo sciopero della fame a quello del carrello". A confermare il sovraffollamento nel principale istituto di pena della capitale è lo stesso responsabile. "Oggi contiamo 1.600 detenuti - afferma Cantone - per una capienza di 1.250 posti. Non è la situazione peggiore, ma certo questo non conforta''.

 

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