Università nel carcere di Pisa

 

Protocollo di intesa tra l’università di Pisa
il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria
la direzione della casa circondariale di Pisa
la Regione Toscana

 

Comunicato stampa della Regione Toscana

 

L’Università di Pisa, brevemente indicata "Università", CF 80003670504, rappresentata dal Rettore Prof Marco Pasquali, nato a Cremona il 02 marzo 1947, Rettore pro-tempore dell’Università di Pisa, domiciliato per la carica presso l’Università di Pisa, Lungamo Pacinotti 43/44, autorizzato alla stipula del presente atto con deliberazione del Senato Accademico in data 27/11/2001,


con

 

Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, C F 8025205058, rappresentato dal Dott. Giovanni Tinebra, Capo del Dipartimento stesso, nato ad Enna il 15/06/1941, domiciliato per la carica in Largo Luigi Daga 2, Roma,
Provveditorato Regionale per la Toscana dell’Amministrazione Penitenziaria, C F 80025830482, rappresentato dal Dott. Massimo De Pascalis, nato a Maglie il 3 gennaio 1952, domiciliato per la carica in via Bolognese, 84 Firenze,
La Direzione della Casa Circondariale di Pisa, C F 80006490504, rappresentata dal Dott. Vittorio Cern; Direttore della stessa Casa Circondariale, nato a Pisa il 28 aprile 1954, domiciliato per la carica in via Don Bosco 43 Pisa


e

 

La Regione Toscana, C F 01386030488, rappresentata dal Prof Angelo Passaleva, Vice Presidente della Giunta Regionale Toscana, nato a Torino il 12 giugno 1933, domiciliato per la carica presso la Regione Toscana, Via Cavour 18, autorizzato alla stipula del presente atto con Decreto del Presidente della Giunta n. 132 del 22 maggio 2000, nell’ambito delle rispettive attribuzioni.


Convengono

 

di collaborare per la promozione di opportunità formative per i detenuti degli Istituti penitenziari della Toscana con riferimento agli studi universitari nel rispetto dei diritti fondamentali della persona e per valorizzare gli scopi educativi e di reinserimento sociale ai quali, anche, la sanzione penale deve tendere.
A questo scopo, le Amministrazioni e gli Enti firmatari del presente accordo decidono di collegare strutture, risorse e professionalità secondo le decisioni che riterranno di assumere successivamente e di comune accordo, coinvolgendo il sistema universitario toscano.


Articolo 1

Destinatari

 

Sono destinatari dell’attività formativa di cui al presente accordo, nei limiti i indicati nel 2°comma del presente articolo, i detenuti degli istituti penitenziari toscani che, in possesso di un Diploma di scuola secondaria superiore, intendano iscriversi o siano iscritti a corsi universitari secondo le modalità, le valutazioni e le autorizzazioni che saranno previste dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Il numero dei detenuti destinatari delle attività oggetto del presente protocollo è fissato, in prima applicazione, in 10 (dieci) persone, individuate dal P.R.A.P. sulla base di criteri da esso definiti, suscettibili, negli anni successivi, di variazioni connesse all’aspetto organizzativo determinate dal Comitato previsto dall’art. 3.


Articolo 2

sedi e attività

 

Le attività di cui al presente protocollo avranno sede, di norma e salvo diverse specifiche esigenze da verificarsi di volta in volta, presso la Casa Circondariale di Pisa, nella quale saranno resi disponibili un settore detentivo e gli altri locali necessari a garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente accordo.
Le attività consisteranno in momenti didattici, di orientamento/consulenza, di tutorato, di messa a disposizione di materiali didattici, utilizzando anche metodologie e tecniche d’insegnamento a distanza, fino alla realizzazione dei "curricula" previsti nei vari ordinamenti di studio.
Nello svolgimento di queste attività si dovrà dare particolare rilievo allo sviluppo ed al mantenimento delle relazioni interpersonali tra studenti da una parte e docenti ed altre figure (con compiti di supporto e di sostegno didattico) dall’altra.


Articolo 3

Comitato organizzativo

 

La gestione del progetto è affidata ad un Comitato organizzativo formato da un delegato del Rettore, da un rappresentante della Regione Toscana, dal Direttore della Casa Circondariale di Pisa e da docenti che aderiscono al progetto stesso, indicati dai Corsi di Laurea o di Diploma Universitario.
Il comitato sarà presieduto dal Direttore della Casa Circondariale di Pisa.
Partecipa alle riunioni del Comitato, con funzioni di Segretario un funzionario della Casa Circondariale di Pisa, al quale sono attribuite altresì funzioni di coordinamento e raccordo operativo tra i membri del Comitato medesimo e gli Enti firmatari.
Qualora all’ordine del giorno delle riunioni vi siano contenuti di pertinenza del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, a tali incontri partecipa il Provveditore Regionale di Firenze o un suo delegato.
Il Comitato delibera su tutto ciò che attiene allo sviluppo del progetto.


Articolo 4

collegio didattico

 

Per ciò che riguarda tutti gli aspetti specificatamente didattici del progetto viene istituito un collegio didattico, presieduto dal Rettore o da un suo delegato, cui partecipano il Direttore della Casa Circondariale di Pisa o un suo delegato, i docenti che aderiscono al progetto indicati dai rispettivi Corsi di Laurea o di Diploma Universitario ed una rappresentanza degli studenti con funzioni consultive e secondo le modalità stabilite dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Toscana e dalla Direzione della Casa Circondariale di Pisa in accordo con il Collegio stesso.
Al Collegio potrà inoltre partecipare, sempre con funzioni consultive, una rappresentanza delle associazioni di volontariato impegnate nel progetto.
Nello stesso organismo collegiale - con funzioni di Segretario partecipa altresì il medesimo funzionario della Casa Circondariale di Pisa che svolge funzioni analoghe all’interno del Comitato organizzativo.


Articolo 5

compiti degli enti firmatari e copertura finanziaria

 

L’Università di Pisa metterà a disposizione il personale docente universitario, che, volontariamente, nell’ ambito dei compiti istituzionali, sarà impegnato in attività di orientamento, consulenza, tutorato, didattica, ricerca.
L’Università valuterà inoltre la possibilità di incentivare la partecipazione e l’impegno dei docenti, favorendo anche il coinvolgimento degli altri Atenei della Toscana.
La Direzione della Casa Circondariale di Pisa assicurerà la continuità di gestione del progetto, la disponibilità, l’agibilità, la sicurezza e l’utilizzo degli spazi, concorrerà all’acquisizione delle attrezzature necessarie e disporrà in ordine ad eventuali problemi di mobilità dei detenuti studenti, assumendosene i relativi oneri.
Spetterà alla stessa Direzione della Casa Circondariale di Pisa l’individuazione e l’eventuale selezione del personale di supporto e/o appartenente ad Associazioni di volontariato.
La Direzione della Casa Circondariale di Pisa provvederà inoltre a sostenere le spese per le attrezzature, gli arredi ed il materiale didattico nonché le spese generali di funzionamento.
Il Provveditorato Regionale della Toscana interverrà, valutando ed approvando il piano annuale delle spese necessarie per le dotazioni richieste dalla Direzione della C.C. di Pisa, relativamente alla sezione universitaria, favorirà d’intesa con la Regione e con i referenti dei Rettorati delle Università toscane 1’ armonizzazione del sistema dei diversi interventi e la razionalizzazione delle assegnazioni dei detenuti; concorderà con gli uffici centrali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria le linee d’azione per il potenziamento dell’ avviamento agli studi universitari dei detenuti toscani.
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, direttamente o tramite le proprie Direzioni Generali competenti, con proprie direttive ed indicazioni programmatiche, favorirà per quanto compete all’Amministrazione penitenziaria la realizzazione del progetto, ove possibile anche rimuovendo eventuali ostacoli, ed utilizzerà le potenzialità emergenti da tale esperienza interistituzionale per la promozione e diffusione di esperienze analoghe in altre regioni italiane.
La Regione Toscana potrà intervenire, nell’ambito delle sue competenze, per sostenere il progetto favorendo la dimensione regionale, sostenendo le attività di sperimentazione, di ricerca e di valutazione, effettuando ogni azione concordata e tesa all’efficienza, all’efficacia e alla qualità del progetto stesso.
La Regione Toscana s’impegna a tal fine a concorrere alla realizzazione del progetto anche assicurando un contributo finanziario da determinarsi ogni anno in base alle attività annualmente previste.


Articolo 6

norme finali

 

Il presente protocollo ha durata triennale e diverrà operativo a decorrere dall’anno accademico 2002/2003.
Esso si intenderà automaticamente rinnovato ove non venga disdetto a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, da inviarsi entro e non oltre il 30 giugno dell’anno di scadenza, fermo restando che dovrà essere garantito il completamento dei cicli già iniziati.
In prima applicazione del presente accordo, nelle more della designazione dei docenti aderenti al progetto, il Comitato organizzativo, di cui all’art. 3, verrà comunque insediato inserendo i docenti mano a mano che verranno nominati dalle strutture didattiche.


Articolo 7

 

Le spese di bollo sono a carico dell’Università; l’atto sarà registrato in caso d’uso, ai sensi dell’art. della Tariffa parte II allegata al D.D.R. 131/1986.

Firenze, 14 maggio 2003

 

Per l’Università di Pisa, su procura dell’Università, la Prof.ssa Anna Vittoria Bertuccelli, nata a La Maddalena (Sassari) il 23/01/1942, Pro-Rettore per i rapporti con gli studenti.
per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dott. Giovanni Tinebra
per il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana, il Dott. Massimo De Pascalis
per la Direzione della Casa Circondariale di Pisa, il Dott. Vittorio Cerri
per la Regione Toscana, il Prof. Angelo Passaleva

 

 

 

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