I santi innocenti

 

I santi innocenti

di Claudio Camarca
Baldini & Castoldi € 12

 

Lo sfruttamento sessuale dei bambini è una realtà drammaticamente attuale, favorita da una diffusa indifferenza e dalla dilagante cultura della mercificazione di tutto, esseri umani compresi. Con questo libro Claudio Camarca denuncia gli orrori di una situazione, sconosciuta ai più, accompagnando il lettore nei "cerchi" di un nuovo Inferno dantesco, come un Virgilio del XXC secolo, con tanto di computer e carta di credito.

Il primo girone è l'organizzazione di pedofili che si serve della rete telematica Internet per scambiarsi informazioni e fotografie, per organizzare incontri, non ha una vera struttura gerarchica, semmai assomiglia ad una compagnia di "amici", cementata da una passione comune, che "in rete" cercano anche consigli e fratellanza. Ci trovi persone insospettabili: genitori che scattano fotografie ai figli, educatori, medici, miti impiegati.

Nel girone successivo l'autore ci porta sulle rotte del turismo sessuale, di cui gli Italiani sono utenti da molti anni. Dalla stazione ferroviaria di Bucarest ai lussuosi alberghi brasiliani assistiamo alle medesime scene e raramente i bambini ed i ragazzi hanno un padrone che li costringe a prostituirsi: lo fanno spinti dalla fame, dalla tossicodipendenza, dal bisogno di un ...paia di scarpe. Sono destinati ad invecchiare precocemente, a morire consumati dall'Aids e da una miriade di altre infezioni. Sono pagine dolorose da leggere, ti fanno star male come è stato male l'autore indagando in questo mondo oscuro e per molti aspetti incredibile.

Non potrebbe essere diversamente: "Per anni la cultura dominante ha preferito fingere che il lato oscuro dell'uomo non coinvolgesse i bambini. eppure le fiabe quando si sanno leggere, comunicano che la vita è rischiosa, abitata da mostri ed orchi pronti a ghermire, a sopraffare ed uccidere. Le fiabe hanno un lieto fine, la realtà quasi mai".

Anche da noi, nella civile Europa, i bambini vengono usati in maniera strumentale, spesso da membri delle loro stesse famiglie, ed i casi che la cronaca ci fa conoscere sono senza dubbio soltanto la punta dell'iceberg.

Tuttavia è nei Paesi del terzo mondo che il fenomeno assume proporzioni catastrofiche, oltre a quelli visitati da Camarca specialmente nel sudest asiatico ed a Cuba.

Per queste destinazioni salpano frotte di uomini alla ricerca di sesso facile, con persone sempre più giovani. Non pensate portino scritto in fronte la particolarità dei loro gusti sessuali e nemmeno che siano rozzi ed ignoranti: piuttosto hanno una personalità schizofrenica, magari, in Italia, sono professionisti stimati con moglie e figli e, arrivati in Brasile, diventano pedofili occasionali per provare emozioni forti.

Cercano perfino di darsi giustificazioni culturali, sostenendo che in quei paesi è normale per una tredicenne mettere al mondo dei figli ... sono incapaci di cogliere la violenza del rapporto sessuale subito per povertà o forse non vogliano capirlo.

Qualcuno di questi “turisti” l'ho conosciuto di persona, non in carcere perché qui la loro presenza è accuratamente nascosta, ma fuori. Diciamo che non andavano propriamente a cercare bambini, ma ragazzine di lS anni o anche meno, specialmente in Thailandia. AI ritorno portavano fotografie e gadget, oltre a racconti con i quali stupire gli amici.

Spiegare il motivo per cui un uomo fa queste cose è difficile, a meno di non essere uno di loro. Da quel che ho potuto capire è soprattutto la ricerca di una novità che stimoli in loro interesse e fantasia sessuale. Non sono d'accordo con Claudio Camarca quando liquida questo comportamento come ricerca di "sesso facile", perché si trova anche in Italia, quello, e senza correre troppi rischi. Invece sono proprio il rischio e l'eccesso a costituire una attrazione per chi dalle "solite cose" è annoiato fino alla nausea.

Credo quindi che, oltre alla repressione, sia necessario un intervento culturale che rivaluti la vita di coppia e la sessualità relativa per sconfiggere la piaga della pedofilia.

In un laboratorio sociale, seppur anomalo, quale è il carcere, questo in un certo senso già avviene: la normale sessualità viene negata e torna ad essere oggetto di desiderio. I detenuti, a differenza di quanto si crede comunemente, sviluppano una moralità sessuale ferrea. Gli omosessuali, ed a maggior ragione i pedofili, devono essere protetti e vivono in reparti riservati a loro: altrimenti potrebbero essere aggrediti, picchiati ed espulsi dalla comunità.

Non è tutto: anche chi ha maltrattato le donne o ha frequentato prostitute è malvisto ed emarginato.

Sembrerebbe di stare tra i boyscouts o i seminaristi e questo succede perché, nell'immaginario collettivo, la figura femminile acquista un valore inestimabile.

Ovviamente non è pensabile trasferire questo meccanismo nella società esterna: la mia esposizione vuole solo essere un chiarimento al "lato oscuro" dell'uomo, a cui Camarca dedica il suo interessante libro.

Per leggerlo e capirlo ci vuole maturità (e “segna”, comunque, profondamente la coscienza), perciò non lo consiglio a ragazzi troppo giovani.

 

Francesco Morelli

I santi innocenti: Le impressioni di un altro lettore

 

Ad essere sincero, quando m'è stato proposto di leggere I santi innocenti ho provato una certa riluttanza ad accettare, non per prevenzione nei confronti dell'autore, Claudio Camarca, quanto per l'argomento trattato nel suo libro, la pedofilia. Sono ben cosciente del fatto che è sbagliato generalizzare ma, per sfortuna o mancanza di indicazioni attendibili, quando ho scelto di leggere un libro che parlasse di temi “'scottanti”, scomodi, mi sono sempre trovato tra le mani, più che racconti dove oltre al fenomeno trattato si potesse leggere qualcosa dell'anima dell'autore, solo liste cronologicamente ben disposte di luoghi e situazioni atroci. Libri, che più che informare il lettore al fine di sensibilizzarlo nei confronti di un determinato problema, avevano il solo compito di suscitare in lui emozioni "forti". Angoscia "fastfood", quella dei libri pubblicati in seguito a un fatto di cronaca nera di particolare impatto emotivo, da consumarsi velocemente e senza strascichi di nessun tipo.

Dopo aver letto I santi innocenti, mi sento invece in dovere di chiedere scusa al suo autore: questo libro non fa assolutamente parte della categoria sopracitata. Questo suo non è un libro di "rivelazioni"; non vi trova niente di nuovo una persona che legga i telegiornali e segua la televisione; non è nemmeno un vademecum dei più usati sistemi di adescamento dei minori, ne uno spietato atto d'accusa nei confronti del "mostro". Vi sono indicati luoghi, pochi, perché il racconto è ancorato fortemente alla realtà.

Ma il luogo principale, dove è ambientata tutta la storia, non è fisico, geografico, ma psichico, proprio all'interno dell'autore. Nella parte più nascosta e profonda di ogni essere umano, dove l'istinto e la ragione cercano costantemente un equilibrio e dove le esigenze dell'uno e dell'altra condizionano e sono a loro volta condizionate, Per capire il senso, o il non senso, di determinate situazioni, la cosa migliore da fare è il crearle ed immergervisi. Questo ha fatto Claudio Camarca, fingendosi pedofilo ha cercato e preso contatti in Internet. nel mondo notturno del "vizio", a Bucarest ed infine in Brasile, luogo classico del turismo sessuale. Man mano che proseguiva "la discesa di una scala a chiocciola che porta al cuore nero del male,..", come dice all'inizio del primo capitolo, capisce che la melma nella quale si sta immergendo non è fatta di materia inerte, da potersi eliminare con un buon bagno. una volta deciso di uscirne, ma ne basta il solo contatto per avvelenarti l'anima e dopo di ciò non sarai più lo stesso. Il male ha un suo fascino, come il canto delle sirene, è il battito del suo cuore nero, nel quale sono contenuti sentimenti e tendenze inaccettabili dalla coscienza. Permettere a questo battito di farsi sentire, seguirlo per arrivare al cuore, risulta essere un gioco all'auto-massacro.

Questa l'esperienza di Camarca, E tutto raccontato nell'unico modo appropriato, nel quale spicca la quasi assenza di virgole che possono ingentilire il testo e darci il tempo per un respiro; frasi corte, secche, come schiaffi e che, come questi, fanno male, come fa male la verità quando ci dice che gli untori sono i pedofili, ma chi affida loro la possibilità di impestare i bambini siamo tutti noi. Questa è una società creatrice di orfani.

Chi sono gli orfani? Ho letto tempo fa: "Orfano è qualcuno che nessuno cerca; è la credulità in persona, è qualcuno con un solo desiderio: trovare qualcuno, seguire i signori che offrono le caramelle. Ora, “quei signori” vanno appunto pazzi per gli orfani". Se decidete dì leggerlo anche voi, ed è ciò che mi auguro, per esperienza personale vorrei seguiste una precauzione. A fine lettura mi sono ritrovato con mandibola e mascella contratte a causa della partecipazione al racconto.

La precauzione è questa, procuratevi qualcosa che ammortizzi senz'altro la pressione tra le arcate dentarie e, se fumatori, vi impedisca di "spararvi" una dietro l'altra, l'equivalente di un paio di pacchetti di Marlboro.

 

Tiziano Fabbian

 

 

 

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