Secondo classificato

 

Padre

di Cosimo Rega (II premio)

 

Addormentarmi,

cercando di inventarmi il domani.

Mi perdo nei ricordi di ciò che è stato

Cerco il tuo sorriso sofferente

il tuo volto segnato.

Come eri, come saresti,

te ne andasti ancora giovane

come il vento che porta la minaccia

sulla gente che spera,

spezzando le redini al puledro irrequieto.

Conducendolo a scalpitare

per sentieri di nebbia

fino all’irta scogliera

fino al baratro dove perse

la sua irrefrenabile corsa

per tuffarsi in quell’immenso

colore blu verde conturbante.

Fino a raggiungere il fondo.

Quanto tempo, quanti ricordi

smarriti in quell’abisso.

Ti cercavo, soffocavo nel grido:

tu non c’eri.

Come eri, come saresti,

come sarei.

 

 

 

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