Maria Angela Barlotti

 

Intervista a Maria Angela Barlotti

funzionario del servizio biblioteche di Ravenna

 

Scrittura Creativa, 7 aprile 2005

 

Maria Angela, da anni seguiamo con interesse ed ammirazione le tue attività a favore della cultura nelle carceri e nelle strade. Quali sono le iniziative nelle quali più hai creduto?

Innanzitutto grazie per l’ammirazione che esprimi e che va estesa a tutti quelli che ho incontrato in questi anni e che hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi: editori come Mario Guaraldi il quale mi ha accompagnata in carcere coi suoi libri riempiendo gli scaffali di Ravenna, Rimini e Forlì senza avere alcun compenso in denaro (lui afferma di avere ottenuto molto di più in umanità!); l’editore Allori che ha portato con me i suoi scrittori "in barca" facendoli navigare nella darsena di Ravenna; Alessandro Ramberti di Fara – Rimini che mi sostiene sempre e mi regala tutto ciò che pubblica. Credo siano un po' come angeli custodi che mi riparano le spalle e mi proteggono; scrittori come Carlo Lucarelli, Piero Meldini (ha affermato che neppure in circoli letterari famosi ha trovato tanta partecipazione!), Eraldo Baldini, e Roberto Balzani, tutti hanno aderito gratuitamente ai progetti che ho loro proposto; il Direttore della Biblioteca "Oriani" di Ravenna che ha raccontato la storia ai detenuti e alle detenute di Forlì; il Card. Ersilio Tonini che ha condiviso con i detenuti di Ravenna le sue letture e l’importanza che queste hanno avuto nel corso della sua vita. E poi Vittorio Sermonti che ha letto pagine dell’Inferno di Dante ad un’attenta platea di detenuti e agenti. L’incontro con l’algerino Tahar Lamri è stato forse il più significativo perché raccontando la sua esperienza di "scrittore migrante" con la messa in scena alcuni suoi spettacoli all’interno del carcere, ci ha fatto conoscere un mondo che appartiene a tutti quelli che, per qualsiasi motivo, sono costretti ad abbandonare luoghi, persone e tradizioni che conoscono.

 

Ad ogni incontro che organizza un mondo nuovo si apre ed io vengo proiettata verso nuove conoscenze che mi permettono di crescere e di sentirmi fortunata di far parte di quella comunità, indipendentemente dal luogo, fosse il carcere, la casa di riposo, l’ipermercato, i bar, i parrucchieri...italiani e stranieri; tutti hanno aperto il loro cuore agli altri attraverso un mezzo comune: il libro e la lettura.

All’inizio degli anni ‘90 col progetto di promozione alla lettura che coinvolgeva alunni di classi elementari e anziani ospiti nelle Case di Riposo. Attraverso le lettere che i ragazzi scrivevano agli anziani raccolte nei testi "Ti dispiace se ci diamo del tu? e "Il 31 marzo compio 100 anni". Nello scambio di lettere si raccontavano le tradizioni su festività natalizie e pasquali , mettendo a confronto due mondi distanti ma dove si coglieva la stessa solitudine dell’uomo abbandonato a sé stesso come l’anziano e quella del bambino ricco ma che non condivideva con altri le sue ricchezze materiali. Infatti nel carteggio un alunno esprimeva la sua meraviglia nel ricevere una lettera indirizzata proprio a lui bambino.

Nel ‘93 l’ingresso in carcere a Rimini col prof. Paolo Traniello docente di biblioteconomia e saggista per proporre ai detenuti di avviare un’attività giornalistica con rubriche scritte da detenuti su temi di carattere generale e culturale, rivolta al mondo esterno. Nacque in carcere a Rimini un foglio di suggerimenti e recensioni: "Rimini e dintorni" col quale gli utenti della biblioteca dell’istituto di pena leggevano libri e ne suggerivano la lettura al mondo di lettori ‘fuori’. L’attività di redazione mi ha permesso di conoscere la ricchezza che esiste nell’animo di tutti gli esseri umani e che aspetta solo di essere aiutata ad uscire.

La successiva nascita di un coordinamento provinciale per la Rete bibliotecaria di Romagna ha permesso la sottoscrizione di una convenzione col Ministero di Giustizia - Provveditorato regionale E/R e con l’IBC Regione E/R consentendo e promuovendo un’attività costante e in continuo aumento di promozione di biblioteche, di attività culturali e informative nelle carceri che tuttora funziona. Da tre anni il catalogo della Biblioteca del carcere di Ravenna, prima pubblicato "Evasione in Biblioteca" da Edizioni del Girasole è consultabile on line attraverso l’Opac di Sebina.

"Seminar libri...in luoghi insoliti" è il progetto che mi somiglia di più perché come "Bibliotecaria da strada" o "Bibliotecaria Fuori di Sé" ho accolto a piene mani il dettato del manifesto Unesco sulle Biblioteche pubbliche (1995), nel quale si legge "I servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell’uguaglianza di accesso per tutti, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale. Servizi e materiali specifici devono essere forniti a quegli utenti che, per qualsiasi ragione, non abbiano la possibilità di utilizzare servizi e materiali ordinari, per esempio, le minoranze linguistiche, le persone disabili, ricoverate in ospedale, detenute nelle carceri".

In anni non sospetti, ho "seminato libri e attività culturali" in molti luoghi chiusi e aperti: ipermercato, carcere, parrucchieri, stabilimenti balneari, bar, islamoteca, casa per stranieri e devo ammettere che la Provincia di Ravenna (lavoro dal 1973 come Funzionario al servizio Biblioteche) mi ha lasciata progettare a mio piacimento attività ‘particolari’ per favorire il processo di inclusione sociale di tutti i cittadini.

Anche la Comunità Europea si è interessata a queste attività chiamandomi a Bruxelles per partecipare ad un work shop il 31 marzo 2003 dove ho raccontato queste esaltanti esperienze ai membri dei Paesi presenti.

Un paragrafo a parte vorrei dedicarlo all’attività nelle carceri. I laboratori di lettura in Biblioteca mi hanno permesso il confronto con culture di Paesi diversi dal mio e mi hanno dato conferme sulla libertà del libro ovunque si trovi. "I libri sono lib(e)ri e restano lib(e)ri anche dentro le celle" diceva un detenuto arabo a Rimini e questo fu il titolo che venne dato al video girato nella biblioteca del carcere da un Agente di Polizia (anche questo fatto fu straordinario!) per far vedere a tutti soprattutto ai bibliotecari ‘fuori’ che la biblioteca in carcere è uguale a quelle fuori. I laboratori su temi difficili come il razzismo hanno fatto nascere un testo "L’albero del mondo". Leggendo in gruppo detenuti insieme agli agenti "Il razzismo spiegato a mia figlia" di Tahar Ben Jelloun abbiamo coniato un decalogo contro il razzismo che ogni partecipante al laboratorio ha scritto nella lingua di origine.

 

Qual è il denominatore comune che hanno queste attività?

La conoscenza e il confronto attraverso il libro e la lettura.

 

Le tue iniziative sono di altissimo valore. Quanta solidarietà hai trovato lungo questi percorsi di cultura?

Come dicevo all’inizio molte e insospettate sono le persone che mi hanno accompagnata e spesso preceduta nei progetti "Fuori di Sé": commercianti, artigiani, professionisti, operai, insegnanti persino i detenuti nelle carceri. Il volontariato è la vera grande forza in Romagna.

Il mondo dei bibliotecari, invece, nonostante la nascita dell’associazione "Biblioteche Fuori di Sé", è numericamente ancora indietro come partecipazione a questo movimento culturale, rispetto al numero di persone che, in altri ambienti, non fanno della cultura il loro lavoro e che si sono mostrate disponibili e aperte.

 

Qual è l’idea alla base di questo ultimo convegno "Perché fare cultura in luoghi insoliti"?

Il dibattito organizzato dalla Provincia di Ravenna con il supporto economico dell’Ipermercato ESP, che si terrà all’interno di un grande mercato in una giornata affollata come si presume sia un sabato pomeriggio, nasce da critiche non sempre positive che in questi anni sono state espresse verso attività non istituzionali che la Provincia di Ravenna ha promosso. In quella occasione speriamo di ottenere suggerimenti per un futuro lavoro che soddisfi il più possibile la comunità, tutta, in cui lavoriamo. All’Esp sono avviate da tempo "isole biblioteca". Le isole sono postazione per interrogazione catalogo delle Biblioteche rete Bibliotecaria di Romagna con Opac del Polo romagnolo Sebina e vi si effettua il servizio di prestito nello spazio "Bimbi". Si pratica anche l’iniziativa "Seminar libri... negli scaffali Coop" con testi messi a disposizione per lo scambio libero all’interno del mercato alimentare.

 

Quali sono i progetti per il futuro?

Nelle peregrinazioni fuori da percorsi istituzionali ho preso a frequentare la Taverna Bukowski, locale adatto a giovani sulla riviera romagnola. Un’officina di idee dove amici, sconosciuti si incontrano e propongono progetti e attività culturali. Devo dire che l’anima di tutto sono i proprietari Raffaella e Paolo che sponsorizzano arditi progetti come il "Premio letterario Bukowski" che sta per essere bandito e un "Poetry slam" che si terrà nei mesi di giugno e luglio prossimi. Il cantiere dell’officina è attivo soprattutto di notte con grande difficoltà da parte mia, ma utile per catturare i giovani che lo frequentano.

Grandi sono le mie aspettative per progetti futuri rivolti agli stranieri, soprattutto dopo l’incontro con le persone che lavorano alla Casa delle Culture di Ravenna. Lì dentro stranieri e italiani insieme collaborano alla realizzazione di progetti comuni come la mostra "I giocattoli del mondo": giocattoli costruiti da persone di varie nazionalità. All’interno della Case delle Culture ci sono servizi come la biblioteca e l’emeroteca con periodici e testi nelle varie lingue del mondo. Si organizzano incontri di poesia con recite di opere di autori stranieri e, nella giornata dell’8 marzo, da donne provenienti da Paesi lontani e che verranno pubblicate nelle pagine Intercultura Rete Bibliotecaria di Romagna http://wr.racine.ra.it/racine/racine.run?3B023D2A.

Nella giornata di open day delle Biblioteche romagnole allestiremo alla Casa delle Culture la mostra "La biblioteca del Mediterraneo" in collaborazione con la Regione Sardegna.

Un altro progetto che mi coinvolge anche come docente del modulo "bibliotecario in carcere" è il progetto Abside (Apprendere in Biblioteca: la Società dell’Informazione contro la Discriminazione e l’Emarginazione www.abside.net). Il progetto finanziato dalla Commissione europea e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, punta a realizzare un modello formativo che inserisce le biblioteche all’interno del sistema di formazione delle persone maggiormente svantaggiate sul mercato del lavoro, al fine di aiutarle nell’acquisizione di nuove competenze. A me e agli altri docenti di moduli diversi, è consentito mettere a disposizione di tutti il know how che abbiamo maturato con le esperienze fatte, grazie all’utilizzo di programmi di open and distance learning. Un futuro aperto a tutti con l’attività di Biblioteche e Bibliotecari alla conquista della Comunità.

 

Nota: (la Documentazione dei lavori svolti e dei materiali utilizzati è disponibile per il prestito e la consultazione perché è conservata nello scaffale "Fuori di Sé" del Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna e consultabile attraverso l’Opac http://opac.provincia.ra.it/h3/h3/ase

Informazioni nelle pagine web delle Biblioteche consultando il sito www.racine.ra.it, oppure chiedendo a Angela Barlotti, Provincia di Ravenna, tel. 0544.250719, mail: abarlotti@mail.provincia.ra.it

 

 

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