L'OPG e la sessualità

 

Sesso e carcere

 

Da "La storia di Nabuc", giornale dell’O.P.G. di Aversa

 

Per me il sesso in carcere sarebbe una cosa giusta perché di seghe manuali si può anche morire. Ma si può dormire anche bene e risvegliarsi non è molto bello perché nessuno mi  vuole.

E. Z.

 

Per me il sesso nelle carceri è molto importante, sia per il rinchiuso che per la moglie anche perché si evita tanta depravazione e si sta anche meno nervosi. E poi siamo logici il sesso e la cosa più bella del mondo. Nel mio caso non ho né moglie né fidanzata spero che mi sia permesso, tramite domandina, di far entrare qualche donna di piacere… magari in una struttura adatta così non si vergogna.

V. D. B.

 

Il sesso in carcere non è brutto, è l’unico sfogo che ci fa stare tranquilli. Il sesso non si può fermare quindi il sesso in carcere c’è e c’è sempre stato quindi un detenuto lavora di mano e con un altro si possono fare altre cose insieme e così questo continuerà…

M. G.

 

Troppo astratto. Non c’è collaborazione. Siamo anime perse, siamo così piccoli. Ci hanno dimenticato tutti. Questo argomento tocca il cuore e l’anima. Il sesso in carcere è chiuso. Si faccia silenzio.

F. V.

 

Non sono in grado di affrontare un argomento così delicato. Seguendo un certo ordine cercherei di dare un abbozzo di soluzione. La coscienza è giudice, o deve diventarlo il più possibile. L’obiettività di un internato è spesso spostata ad un grado estremo. La rieducazione del reo dovrebbe far leva su questi elementi e, perché no, con apporto di sano divertimento.

 A.D.

 

Sesso significa amore. Stiamo male ma prima o poi passerà. Il sesso è molto bello ma l’amore è ancora più bello. Se stiamo bene o male comunque dobbiamo amare. Ma se qualcuno sta male è difficile che si innamori.

 N. P.

 

Sesso in carcere significa libertà. Non vi sono donne ma uno può immaginarsele e riesce comunque a fare quello che gli altri fanno fuori.Tutto con l’immaginazione.

S. G. B.

 

In Spagna e in Svezia sono anni che fanno l’amore in carcere. Fra 4 – 5 anni questo accadrà anche in Italia. Quando sono uscito in permesso per la prima volta ho avuto un rapporto con una prostituta. Ma era inutile perché non c’era amore.

 P. G.

 

Sono personalmente favorevole che chi ne abbia bisogno possa avere dei rapporti con la propria moglie o fidanzata. Questo non vuol dire credo sporcare l’istituzione del carcere perché si potrebbe, nel dovuto modo, non trasformare il carcere in un bordello. Si tratta solo di farlo nel modo giusto, come già avviene in altri paesi d’Europa. Non si può costringere chi voglia avere rapporti a non averne.

 A. M. R.

 

Precedente Home Su Successiva