Vita - 20 dicembre

 

Rifacciamo questo mondo. Messaggi dall'O.P.G.

 

Le testimonianze che seguono sono particolari: sono forse fa le poche “parole in libertà” che possono arrivare da una situazione di costrizione e sofferenza come il manicomio criminale: vengono infatti da Surge et ambula, quello che si autodefinisce un “mensile di cultura, informazione e relax” redatto dagli alunni della scuola dell’Opg di Castiglione delle Stiviere. Opg è la sigla che nasconde una realtà pesantissima: quella degli ospedali psichiatrici giudiziari, dove sono internati i malati di mente autori di reato.

I detenuti, anche quando stanno male, rifiutano spesso la visita dallo psichiatra per il timore di essere mandati in osservazione all’Opg: lì ci stanno gli ultimi degli ultimi, e se la società già si interessa poco di carcere, i manicomi criminali proprio non li vuole vedere, e li usa però spesso come luoghi in cui gettare individui di cui non sa che farsene.

Ma quegli individui sono uomini che si sentono rifiutati, e si capisce allora perché, nelle loro testimonianze, dicono che del mondo fuori non salverebbero niente, se non gli animali che «sono molto migliori delle persone». Anche se, naturalmente, nel mondo fuori vorrebbero prima possibile tornarci, e non marcire a vita in Opg.

                                                                                                        

Ornella Favero

 

Vorrei avere il piacere che il Padre Eterno mi tirasse fuori dall'Opg... gli sarei grato e devoto! In cambio gli regalerei una Ferrari Testa Rossa.. I desideri (come quello di un tappeto volante) sarebbero tanti...: quello di tante donne nude intorno al mio letto! Oooh, torniamocene subito a letto!

                                                                                                                            

Feio Carl

 

Di questo mondo salverei solo la porta di casa e… mi ci chiuderei dentro! Chiuderei col lucchetto tutti i serramenti. Spiegherei alla gente di comunicare di più. Ma a casa o fuori casa? La vita sarebbe vivibile, con la vita una psicanalisi continuante. Eliminerei la solitudine e metterei d’accordo tutti pur nella diversità della lingua. La vita sarebbe un recupero di una lingua che coinvolga tutti: “La madre lingua”.

                                                                                                                                       

Da. Sa.

 

Mi trovo in Opg e vorrei eliminare gli infermieri perché la maggior parte sono scorbutici e maleducati. Le cose però vanno prese con filosofia perché purtroppo devo restare qui e fingo allora che sia un posto di villeggiatura. Io il mondo nuovo lo vorrei eliminando tutti i camici bianchi e i dottori che sono efficientemente maleducati... salverei solo gli animali che per me sono molto migliori delle persone. Poi vorrei tornare a lavorare nel supermercato e vorrei evitare la droga, l’alcool e le cattive compagnie. Gli unici sentimenti che lascerei in questo mondo sono la bontà e la sincerità. Toglierei i sotterfugi, l’arroganza e l’isterismo.  

                                                                                                                                       

Ti. Po.

 

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