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Hanno pagato più i miei figli di me
di Natasha, novembre 2008
Anche se cerco di dimenticare il passato non posso! Mia figlia aveva tre anni e mezzo ed era con me, quando sono venuti i carabinieri a portarci in questura. Io non credevo che tutto questo stava capitando a me. Ero stata per alcuni anni in Italia la compagna di un mio connazionale, ricco e invischiato in traffici illegali, però lo avevo lasciato, ero scappata in Francia, ma quando sono tornata in Italia mi sono trovata addosso una pesante condanna in contumacia. Mi sembrava un brutto sogno, e invece era realtà. Una realtà che è durata troppo a lungo, perché essere lontano dai figli è sempre troppo lungo, anche se si tratta di pochi giorni. Immaginiamoci se si tratta di cinque anni! E anche oggi, dopo anni, sento la voce di mia figlia che piangendo mi supplica di non lasciarla. Era troppo piccola per capire cosa stava succedendo e sicuramente nella sua testa ero io che la stavo abbandonando. Penso che quello che mi è successo l’abbiano pagato più i miei figli di me, soprattutto la mia bambina, che era piccolissima. I miei genitori l’hanno cresciuta con amore, però tutti gli altri bambini hanno avuto mamma e papà, lei solo i nonni. Quando sono tornata dal carcere Heleni mi ha detto: “Mi sembra di non averti più visto da molto più di cinque anni”. Heleni ha 8 anni e mezzo. Cosa significa la sua frase? Che è come se non mi avesse mai conosciuta?, che è come se mi avesse dimenticata? Che, velatamente, voleva comunicarmi che io NON C’ERO per niente, non esistevo nella sua vita? Il mio rientro a casa l’ho sognato per cinque anni. Posso dire che è stato bello, anche se ne ero terrorizzata. Per primo ho visto mio figlio che, essendo all’università, non vive con i nonni e la sorellina. Siamo stati a pranzo insieme e io gli ho detto: “Tu chiedimi tutto quello che vuoi sapere e io ti dirò la verità”. Abbiamo parlato e mi sono sentita molto rasserenata. Lui è una persona adulta e ho dovuto imparare a considerarlo come tale. Con la piccola è stato più semplice perché lei voleva a tutti i costi la sua mamma, anche se in attesa del mio ritorno era dimagrita e molto nervosa. Credo che anche lei non ne potesse più della mia lontananza. Penso che se una persona sbaglia sia giusto che paghi. Quello che non trovo giusto è che altri, innocenti, paghino altrettanto o forse più del reo. Si dovrebbe trovare il modo di evitargli per quanto possibile delle sofferenze inutili. Io vedo che a mia figlia manca sicurezza e penso che l’unico motivo è che è cresciuta senza di me, e che forse, se mi avessero dato la possibilità di vederla di più, l’avrebbero aiutata a crescere un po’ più serenamente. |
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