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Le parole che mi aiutano a cambiare Cambiare anche solo ascoltando L’esperienza della redazione significa prima di tutto proprio imparare ad ascoltare gli altri, per riuscire poi a rimettersi in gioco
di Pierin Kola, giugno 2008
Sono solo pochi mesi che partecipo alle attività della redazione di Ristretti, però devo confessare di aver sentito parlare di cose che prima non mi erano mai passate per la mente. Ogni pomeriggio ci si riunisce e si discute su tutto, io non ho ancora trovato il coraggio di intervenire, anche perché a volte non ci capisco niente e mi sembrano cose senza senso. Però ci sono altre volte che ascolto e penso: “Questi hanno ragione”. Poi vedo entrare tanti studenti. I miei compagni parlano con loro, raccontano le loro storie, e io spero che almeno parte di quelle storie rimanga nelle loro memorie, così imparano qualcosa che sicuramente gli servirà nella vita, almeno se non vogliono finire qui. Noi ci siamo già finiti, chi per sbaglio, chi per scelta e chi, come me, “costretto” dalla propria “cultura”, ma è giusto che spieghiamo agli studenti quanto tutte queste motivazioni siano sbagliate. Anche se la cosa più importante è che capiamo noi quanto le nostre scelte siano state sbagliate. Io l’ho capito solo adesso e vorrei tanto avere avuto qualche anno fa la testa che ho ora. Ricordo che prima pensavo che in questo mondo, per essere qualcuno, si doveva mostrare di essere più forte di tutti, così le persone, avendo paura di me, mi avrebbero considerato di più. Il problema è che questa testa mi ha portato qui dentro. Quando sono finito in galera pensavo di essere stato solo sfortunato, invece adesso capisco che non è questione di sfortuna, ma di idee e di comportamenti sbagliati. Però a convincermi di questo non sono stati i vent’anni di galera che mi sono preso, oppure le sbarre di ferro, ma ci sono arrivato soprattutto ascoltando volontari, detenuti e tante altre persone che arrivano, ospiti, dall’esterno, che discutono continuamente di questi temi. E allora, nonostante io non abbia ancora aperto bocca nelle riunioni di redazione, voglio dire che anche solo ascoltare è utile, perché le parole entrano nella testa e spesso ci rimangono. E se questa attività va avanti da dieci anni, significa che le stesse cose sono rimaste anche nelle teste delle centinaia di detenuti che sono passati in questa redazione prima di me. |
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