Invito a cena con tavolo e sgabello...

 

Di Josep Burgaya, luglio 1998

 

Io penso che nel nostro piccolo siamo dei bravi cuochi, anche perché la voglia di uscire dalla routine ci fa fantasticare con il nostro mangiare. L’offerta di prodotti alimentari in carcere non è che sia molto estesa, ma non è neppure male, ed è quindi possibile comprare parecchi ingredienti per confezionare dei buoni piatti di cucina.

E’ qui che gioca poi quella fantasia della quale parlavo prima e che tanti ragazzi, compagni nostri, hanno nelle mani. E’ vero che in Italia la tradizione culinaria la si porta un po’ nel sangue, però qui dentro ci vogliono anche buone mani e pure inventiva e ingegno per costruire forni o piastre con padelle e teglie: il risultato è gustosissimo per il nostro "piccolo" palato.

Ora non voglio parlare di chi ha la "fortuna" di fare i colloqui dove gli portano quelle "Delicatessen" che fanno con tanto amore la mamma, la sposa o chiunque altro ci vuole bene, e nemmeno voglio parlare dei nostri compagni che lavorano in cucina, anche perché so che non è facile cucinare per più di 500 persone, ancora che si abbia la mano.

Mi piacerebbe ricordare invece quelle volte in cui, parlando tra di noi, scatta un invito a cena: "Dai, venite nella nostra cella, e non dimenticate di portare lo sgabello e il tavolo…!". E vorrei ancora ricordare la preparazione della tavola, a volte molto più ben apparecchiata che in tanti ristoranti, e poi i piatti che ci ha servito il nostro compagno: così quasi con niente il cuoco ci ha fatto una lasagna o dei cannelloni di verdura, o addirittura di asparagi, delle cotolette farcite o dei funghi ripieni che ti lecchi anche le dita, o risotti con una dozzina di sapori, peperonate, polente con dei sughi saporitissimi e dopo per terminare con il "tocco dello chef" ci porta in tavola un bel dolce, torta di mele con la crema o con la macedonia.

Per un’ora o due ho dimenticato che ero in carcere e mi sono immaginato di trovarmi in un altro posto qualsiasi, con i miei compagni, pranzando e chiacchierando. Mi rimane solo da dire grazie per l’invito.