Se a finire in carcere saranno i figli, i nipoti, gli amici e i vicini di casa della gente comune

Una legge che si abbatterà spietatamente su una intera generazione di ragazzi: lo studente che fuma uno spinello il sabato sera, il meccanico che a fine lavoro si fa una “canna”, il ragazzino che ha regalato un pezzetto di hashish al suo coetaneo

 

di Graziano Scialpi, marzo 2006

 

È stato approvato lo “stralcio Giovanardi” della legge Fini sulle droghe: evviva!!! Qualcuno potrebbe pensare che sia impazzito a gioire di una legge che farà finire un sacco di gente nelle patrie galere già sul punto di esplodere. Ma fondamentalmente sono un ottimista e, di fronte all’inevitabile, mi sforzo sempre di trovare il lato positivo che anche le cose più spiacevoli nascondono sempre. E la nuova legge sulle droghe un effetto positivo lo sortirà: costringerà l’Opinione Pubblica a occuparsi seriamente e senza pregiudizi del carcere e dei suoi problemi. Già, perché in tempi brevi l’Opinione Pubblica scoprirà che i pericolosi “spacciatori” ce li ha in casa. Saranno i figli, i nipoti, gli amici e i vicini di casa della gente comune, della gente perbene a condividere le celle sovraffollate con malati di aids e di epatite c in assenza delle minime condizioni igieniche. Sarà la gente comune e la gente perbene a mettersi in fila alle sette di mattina davanti alle prigioni, dove potranno scoprire che in coda con loro c’è appunto tanta altra gente comune, non mostri come quelli che si vedono nei telefilm. E l’Opinione Pubblica si chiederà se davvero la società è più sicura, ora che i suoi figli sono in galera.

O sul serio qualcuno pensa che, grazie alla nuova legge, finiranno in carcere più “spacciatori” e narcotrafficanti? No, questa legge è fatta apposta per arrestare lo studente che fuma uno spinello il sabato sera, il meccanico che a fine lavoro si fa una “canna”, il ragazzino che ha regalato un pezzetto di hashish al suo coetaneo, il professionista che compra venti-trenta grammi di erba alla volta per sé e gli amici, perché così costa meno e per non dover correre ogni giorno dietro allo spacciatore, il contabile che si “tira su” con un po’ di coca e la compra a grammi per lo stesso motivo. E non ci si illuda che riceveranno tutti il trattamento comprensivo riservato a Lapo Elkann. Bene che gli vada, potranno lavorare gratuitamente per sei anni a vantaggio di qualche comunità che fattura milioni di euro. Tutto bene, finché si tratta dei figli, dei nipoti, degli amici degli altri… Ma molti purtroppo non ce la faranno a reggere l’impatto con la galera, la perdita del lavoro e il crollo della loro esistenza e commetteranno atti disperati…

Un quadro fosco e pessimista? Per niente. È il quadro di uno che la legge l’ha letta e sa leggere cosa si cela dietro le parole. È il quadro di uno che non soffre di arteriosclerosi e che gli effetti di questa legge li ha già visti nella realtà. Era la fine degli anni 80 e Bettino Craxi si presentò alle elezioni con un programma che prevedeva “l’illiceità di drogarsi”. La legge venne varata con il nome di Jervolino-Vassalli. Nel giro di pochi mesi centinaia di bravi ragazzi, studenti e lavoratori incensurati, si videro arrestare e rovinare la vita per qualche spinello. Molti non ressero e si impiccarono in cella. Tutti figli, fratelli, nipoti, amici e conoscenti dell’Opinione Pubblica. Allora l’Opinione Pubblica insorse e in tempi brevissimi la legge venne cambiata a furor di popolo con un referendum. Sono passati 15 anni… hanno rifatto la stessa legge… usano gli stessi slogan…